laDiscussione
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giovedì 22 novembre 2012
Sicilia
FABIO SCAVUZZO
Non un albergo, ma una vera e propria casa d’accoglienza religiosa dove possono trovare ospitalità tutti: cattolici, musulmani, buddhisti. E dove si può parlare di tutto. Vi arrivano scolaresche, persone che si occupano di legalità, anche turisti da tutta Italia, purchè “segnalati” dalle parrocchie, e intenzionati a trascorrere una vacanza a Palermo spendendo poco. E sapendo che almeno il 30% dei proventi andrà in favore di missioni in Congo, Romania e Colombia. Nasce all’interno del mercato di Ballarò, uno dei quartieri più difficili ma al contempo ricchi di storia del capoluogo, la casa di accoglienza religiosa “Il Carmine”, gestita dall’Associazione Onlus Domus Carmelitana di Palermo. Dietro ispirazione di alcuni giovani legati al Carmelo, nel 2007 l’Associazione, che allora si chiamava Domus Carmelitana Siculorum, venne formata con lo scopo di trovare fondi per le missioni carmelitane in Africa, America Latina e Romania. Per raggiungere questo obiettivo, i Frati Carmelitani hanno affidato all’Associazione la gestione di alcuni immobili in Sicilia (Il Carmine Maggiore di Palermo, il Carmine di Erice) destinandoli ad un servizio di ospitalità studentesca, religiosa e turistica. Nel 2011 la domus palermitana - che occupa una parte del Convento del Carmine Maggiore di Palermo ed è abitato ancora dai Frati - assume una sua autonomia, mantenendo gli stessi obiettivi. “Tutto nasce da un progetto fatto da me e da altri giovani carmelitani nel 2005/2006, con i Frati e il movimento giovanile carmelitano”, racconta alla Discussione Giovanni Garofalo, presidente dell’Associazione Domus Carmelitana Onlus che gestisce il Convento. In quegli anni venne costituita anche l’Horeb, un’associazione socioculturale con lo scopo di rivalutare e far conoscere la cultura, l’ambiente, la storia, l’arte del territorio siciliano. “Conoscevamo l’ambiente e le strutture, così ci è venuta l’idea di proporre ai nostri sacerdoti l’apertura di queste strutture per dare accoglienza ed ospitalità. Dopo un po’ di tentennamento, dovuto alla titubanza di aprire ai laici le strutture religiose, siamo riusciti a portare avanti questo impegno con il fondamentale contributo dei sacerdoti che avevano una mentalità più ‘aperta’”. Garofalo - che da oltre 10 anni è impegnato nel sociale come educatore di strada, esponente di Arciragazzi Palermo, Hakuna Matata, occupandosi anche di minori a rischio – illustra il luogo, nel cuore di Ballarò, “una Chiesa grandissima con una cupola eccezionale, una delle più belle di Palermo, un salone che può ospitare 50-60 persone e ci serve come luogo di
Intervista con Giovanni Garofalo, presidente dell’Associazione Domus Carmelitana Onlus
Da noi non esistono barriere accogliamo cristiani e islamici
confronto e di lavoro, una piccola cappella che usiamo come momento di raccoglimento, un refettorio dove diamo la prima colazione a chi lo richiede e un chiostro del 1600 abbastanza grande”. E poi 20-25 stanze, tra doppie triple e quadruple che, dice, “sono tutt’ora frequentate da turisti, gruppi religiosi, scolaresche, da gente che si occupa di legalità. Ci occupiamo di dare ospitalità e con il ricavato, un buon 30%, sovvenzioniamo le missioni carmelitane in Congo, Romania e Colombia. Da statuto, una delle clausole della nostra Associazione è quello di occuparci delle nostre missioni. Siamo tutti carmelitani”. Una decina in tutto, volontari: con un’offerta di 20 euro a notte a persona. “Nessuno può competere a queste cifre. Non ab-
Mondo cattolico
Una veduta della città di Palermo
biamo scopo lucrativo, ma vogliamo permettere a tutti di farsi una vacanza a Palermo, spendendo quattro soldi. Siamo tutti volontari, 6-7 persone volontari fissi, ma quando viene richiesto un tipo di servizio più attento attorno alla struttura arrivano a lavorare una decina di persone”, spiega Garofalo. A chi è aperta la casa di accoglien za? Ospitiamo chiunque, siamo aperti a tutti, anche a chi appartiene ad altre religioni. Anzi, spesso ci sono state occasioni di confronto con altre realtà religiose: abbiamo visto il musulmano entrare in Chiesa, osservare i nostri riti. Anche per curiosità. E poi abbiamo fatto dei progetti contro l’omofobia, tanti omosessuali si sono
aperti e confrontati con i sacerdoti. Abbiamo sconfitto tabù e conflittualità tra due mondi che spesso appaiono lontani. Portiamo avanti l’attività come un bed&breakfast, seppur laici siamo una casa d’accoglienza religiosa e al contempo cerchiamo di lavorare nel sociale. Il patto però è quello di non trasformare il Convento in un albergo vero e proprio. Non accogliamo il primo turista che a. O le persone ci vengono segnalate dalle parrocchie di tutta Italia, ad esempio studenti e lavoratori fuori sede, o altrimenti non le accogliamo. Ce lo impone anche la legge, non possiamo prenderci determinate responsabilità. E, soprattutto, ci teniamo ad essere una struttura religiosa, dove si mantiene un buon comportamento e l’educazione.
Non c’è solo un lavoro d’accoglien za nella vostra opera. Nel “curricu lum” dell’Associazione che lei guida non mancano progetti di beneficen za. Nel corso degli anni ci siamo fatti promotori di tante altre iniziative. Ad esempio, dal 2011 abbiamo avviato una convenzione con il Banco delle Opere di Carità di Caserta. Grazie al loro contributo siamo in grado di distribuire generi di prima necessità, dalla pasta, al riso al latte, a circa 90 famiglie bisognose di Ballarò. E ancora: abbiamo dato un forte contributo per il Burkina Faso, abbiamo collaborato con “Mamma Africa”, raccogliendo dei fondi. La nostra è una struttura che sta molto attenta ai temi del sociale.
In ricordo delle vittime di Saponara
I vescovi siciliani pubblicano il nuovo Libro-inchiesta del giornalista Gianluca Rossellini sulle tremende alluvioni calendario liturgico che colpirono alcuni comuni della provincia di Messina causando 37 morti Pubblicato il nuovo calendario liturgico delle Chiese di Sicilia 2012/2013, edito dalla Conferenza Episcopale Siciliana che accompagnerà le comunità ecclesiali per tutto l'anno. Il volume consta di 383 pagine ed è stato curato da curato da don Filippo Custode, parroco della parrocchia del Santo Sepolcro di Bagheria. «Ancora una volta ho la gioia di presentare alle Chiese di Sicilia la nuova edizione del Calendario Liturgico 2012/2013, utile strumento per le nostre Chiese particolari e con esse delle singole comunità, per regolare la vita liturgica e le celebrazioni quotidiane e festive»: scrive il cardinale Paolo Romeo nella presentazione. E ancora: “L’Anno della Fede, aperto solennemente, l'11 ottobre scorso, dal Santo Padre Benedetto XVI, vuole essere occasione perché la Chiesa universale e le singole Chiese particolari, riscoprano la forza e la bellezza di quel cammino di fede che ha inizio con il Battesimo, “porta dei sacramenti” e continua nel discepolato fedele alla sequela di Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo. In questa sequela, i discepoli sono costantemente sostenuti dalla liturgia della Chiesa che alimenta la vita di grazia, espressione piena della loro maturità e del “culto spirituale” da rendere con tutta l'esistenza alla Trinità beata. Questo nuovo Calendario si pone dunque al servizio della fede di tutti noi discepoli, di una Chiesa “varia e molteplice nei suoi carismi, articolata e compatta nelle sue membra”.
Un alluvione che provocò 37 vittime quella che colpì alcuni comuni della provincia di Messina il primo Ottobre del 2009. Da allora e fino allo scorso anno, altri disastri si sono verificati nel Messinese, come la frana di Saponara, che fece tre vittime nella contrada Scarcelli. Per non parlare degli smottamenti che continuano a minacciare il territorio delle sponde ioniche e tirreniche della provincia. Su questi tragici episodi il giornalista Gianluca Rossellini ha pubblicato un libro, “Inferno di fango”, edito da Città del Sole, che sarà presentato domani a Saponara. Per Rossellini «Le tremende alluvioni hanno lasciato un segno indelebile nel territorio e nel tessuto sociale. Un mare di melma ha sotterrato al suo aggio, case, auto, negozi, aziende e vite umane».Sono quattro le alluvioni che in tre anni hanno provocato 40 vittime, tra le quali quattro bambini di età compresa tra i due e i dieci anni, decine di feriti, ben ottocento milioni di euro di
danni e sopratutto migliaia di sfollati. L’inchiesta evidenzia le gravi mancanze nel controllo del territorio e nella prevenzione e gli ingiustificabili ritardi nell’erogazione dei fondi per la ricostruzione, con una colpevole approssimazione nella gestione dell’emergenza. Le alluvioni nel messinese - conclude l’autore dell’inchiesta - sono diventate tragedie di serie B, e presto sono state oscurate dai grandi mezzi di comunicazione e dimenticate». Domani l’amministrazione comunale di Saponara ha indetto una Giornata della memoria, che comincerà alle 10.30 con una messa. Mai più 22.11.11 è lo slogan dell'iniziativa per ricordare la tragedia in cui persero la vita Luca Vinci, 10 anni, Giuseppe e Luigi Valla, 28 e 55 anni. Alle 16, nella palestra comunale Graziella Campagna, si aprirà un convengo, alla presenza del presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, che prevede la consegna delle onorificenze a quanti si sono prodigati per i soccorsi durante l’emergenza. Le manifestazioni si concluderanno con una fiaccolata.