1 Le Fiabe di Fasilandia
Come raggiungere il paese delle meraviglie e non avere paura degli incubi
Michael Raduga Copyright 2014 by Michael Raduga Smashwords Edition
In una piccola città viveva un bravo bambino chiamato Fasi. Come tutti gli altri bambini, adorava i cartoni animati e le caramelle. Si divertiva a giocare con i suoi amici in cortile, a tal punto che a volte era impossibile convincerlo a ritornare a casa. Se volevi trovarlo subito era là che dovevi cercarlo! A volte sua madre si affacciava per strada e gridava: “Fasi, torna a casa!” “Ma Fasi non è qui!” rispondevano gli altri bambini dal parco giochi. “È al lavoro.” “Al lavoro? Sono io quella che ha un lavoro! E stamattina per poco non arrivavo in ritardo per preparare una seconda scodella di fiocchi d’avena a quel monello! Fasi, vieni a casa subito!” Dalla piazza si udirono delle belle risate; tutta la combriccola sapeva bene quanto Fasi amasse affondare il cucchiaio nella scodella con i fiocchi d’avena al mattino. Quanto a Fasi, sentendo la mamma corse subito a casa a malincuore. Tutto sarebbe stato perfetto; ma Fasi aveva un grosso problema per un bambino della sua età, e nessuno poteva aiutarlo.
Il problema era che Fasi spesso era tormentato dagli incubi e sognava un terribile drago viola e peloso. Questo enorme mostro lo spaventava e cercava di morderlo. E la notte precedente gli era successo qualcosa di estremamente spiacevole. Fasi aveva sognato di essere il capitano di una nave e di trovarsi in mare aperto. Girava il timone velocemente e senza intoppi manovrava tra gli enormi iceberg, cantando un’allegra canzone: “Sono il capitano – attento, pellicano! Sono il capitano – attento, pellicano!” La nave improvvisamente si arenò vicino a un isolotto roccioso. E quando Fasi era scese a terra per spingerla, un drago uscito da una caverna cominciò a dargli la caccia!
“Mmh... Si dice che i capitani cresciuti a fiocchi d’avena siano molto gustosi!” Beh, Fasi non voleva finire nella bocca di un drago! Il mostro inseguì Fasi per tutta l’isola per l’intera notte e Fasi non riuscì a chiudere occhio. Il giorno dopo c’era molto vento: una giornata era particolarmente ventoso e perfetta per fare volare gli aquiloni. I migliori amici di Fasi erano già in cortile ad aspettarlo. “Perché questa faccia triste?” chiese a Fasi Astra, una bella bambina dai capelli lunghi. “Non ho dormito bene,” disse lui. “Nel sonno fuggivo da un drago che per tutto il tempo ha cercato di prendermi. Una volta mi ha persino morso il sedere e mi ha fatto male.” “Santo cielo!” rispose Astra. “Così non ti puoi sedere adesso?” sogghignò Obi, l’altro bambino, che in risposta si prese uno scapaccione. Mentre loro parlavano, altri amici continuavano ad arrivare e a preparare i loro aquiloni. Ma Astra non era ancora soddisfatta. “Non ti capisco, Fasi”, sospirò. “Cosa non ti è chiaro?” “Davvero non sai che questo drago è facile da battere?” “Ma come posso affrontarlo visto che è un sogno, Astra?!” disse Fasi sorpreso. “Piccolo bugiardo!” sbottò Obi. “Quando io vado a letto,” continuò Astra con atteggiamento pratico rivolgendosi a Fasi, “Dico a me stessa: se sogni qualcosa di terribile, ti devi ricordare che si tratta di un sogno e poi tutto sarà come desideri. Per esempio, se sogno lupi feroci, li trasformo in cuccioli e gioco con loro.”
In quel momento apparve Spar, un bambino stupido e cattivo del cortile vicino. Spar aveva un anno e mezzo in più di Fasi e dei suoi amici e pensava di essere un duro. “Astra, sei ancora in giro con quel moccioso?” disse. “Vieni a vedere la mia nuova bici piuttosto.” “Oh! Wow, una nuova bici! È rossa?” Astra si illuminò in volto e se ne scappò subito via con Spar, senza nemmeno salutare Fasi e Obi.
Fasi tornò a casa triste quella sera. Anche se il suo aquilone aveva fatto un bellissimo volo ed era rimasto alto nel cielo per molto tempo, Astra non era stata con loro. Così si era dovuto accontentare di rimanere con dei bambini piccoli invece che con lei. Che brutta giornata, una vera delusione! Nel frattempo, le parole di Astra cominciavano a penetrare nel suo cuore. Infatti, dopo avere cenato e giocato con le automobiline per un po’, Fasi si mise a letto con la ferma intenzione di fare i conti con quel terribile drago.
Per tutta la notte Fasi ebbe sogni insoliti. Quando era sul punto di salire su un razzo, ecco che appariva il terribile drago viola e peloso. “Ti mangerò!” ringhiò la bestiaccia correndo verso Fasi. In quel preciso momento sarebbe stato importante ricordare ciò che Astra gli aveva insegnato; ma non ci fu niente da fare: anziché cercare di trasformare il drago, Fasi scappò un’altra volta per non finire nelle sue fauci. In pratica, anche quella prova fu un fallimento. Fasi ci restò male per quel tentativo non riuscito ma la sera dopo si sentì più convinto. “Mamma, dammi un’altra porzione. Stanotte combatterò il drago e avrò bisogno di più forza!” disse. “Che figlio coraggioso che ho!” esclamò la madre servendogli una doppia porzione nel piatto. Quella notte Fasi stava costruendo un grattacielo quando il drago gli apparve in sogno. Dapprima rimase fermo e tranquillo, sforzandosi in tutti i modi di ricordarsi qualcosa. Tuttavia, per quanto si sforzasse, non riusciva a ricordare nulla.
“Ah... così sei di nuovo tu? Si dà il caso che io non abbia ancora cenato!” sibilò il drago. Il bambino era atterrito e non riusciva a rendersi conto che era solo un altro brutto sogno. Proprio come l’ultima volta, Fasi fuggì dal terribile drago viola e peloso mentre quello cercava di afferrarlo. Quest’altra sconfitta spinse Fasi a insistere con ancora più decisione. Quella notte, sognò di essere un cavaliere che, in sella al suo cavallo, faceva il giro del castello. Improvvisamente si sentì un ruggito e il drago sbucò fuori dal bosco e, sputando fuoco, si avventò verso Fasi.
Con un balzo il cavaliere Fasi si avvicinò all’entrata del castello ma qualcuno, all’ultimo momento, chiuse il cancello dall’interno. Fasi in un primo momento ebbe paura ma poi improvvisamente si ricordò che in realtà non era un cavaliere e non aveva nessun cavallo. “È soltanto un sogno!” gridò con gioia. “Ora tutto sarà come voglio io.” “Oh, davvero! Ma ne sei proprio sicuro, sì?” lo derise il drago gongolando. “Vedrai che ti mangerò!” “Astra mi ha ingannato!” riuscì appena a mormorare Fasi preparandosi al peggio. Ma improvvisamente si rese conto che, se era soltanto un sogno, poteva davvero controllarlo. “Aspetta… beccati questo!” Con la sola forza del pensiero Fasi riuscì a ridurre il terribile drago viola e peloso alle dimensioni di un bambino qualunque, e arrivò perfino a materializzare una spada. Il drago adesso non faceva affatto paura e i suoi occhi si riempirono di lacrime: “Sono ancora solo un bambino e mi chiamo Ludr. Volevo soltanto spaventarti.” “Beh, non lo farai più!” ridacchiò Fasi brandendo la spada. “E che mi dici del tuo dono?”
“Dono?” farfugliò Fasi. “Ti dò l’intero regno. Si chiama Fasilandia. Mettiti comodo e te lo mostrerò!” Fasi fu molto felice per la proposta; non capita tutti i giorni di ricevere in regalo un intero regno. Saltò in groppa a Ludr, il drago peloso, ed entrambi sorvolarono l’immenso paese di Fasilandia. Ovunque i nuovi amici volassero e qualsiasi cosa vedessero, non arrivavano mai alla fine di Fasilandia. Questo immenso paese aveva tutto, persino un lago di fiocchi d’avena. A un tratto il cielo si infiammò, si sentì un ruggito terribile e Ludr si mise a tremare dalla paura,
“Oh, povero me! Fuori di qui adesso!” “Che succede?” chiese Fasi. “Non dimenticare di salvarmi...” riuscì solo a udire il bambino prima che il piccolo drago se lo scrollasse di dosso facendolo ricadere proprio nel suo letto, a casa, per poi scomparire con una specie di guaito. Fasi non capiva cosa fosse successo al suo nuovo amico ma decise di scoprirlo e aiutarlo ad ogni costo, e con quel pensiero cadde in un sonno profondo. Ora non aveva nulla da temere nei suoi sogni. La mattina dopo, si svegliò felice e soddisfatto e, non vedendo l’ora di raccontare ad Astra e Obi del drago, si precipitò fuori casa per incontrare i suoi amici.
Qualche parola dallo zio Michael
Caro amico, nella tua vita è comparso un nuovo eroe, un bambino di nome Fasi. Insieme, avete imparato a non avere paura dei brutti sogni e a esplorare il nuovo regno di Fasilandia. E tu, ci sei già stato lì? Proprio così, ho indovinato. Tutto quello che è accaduto a Fasi è una storia vera. Fasilandia esiste, e anche tu la puoi visitare. È un segreto talmente grande che neanche gli adulti lo conoscono! Questo è solo l’inizio della nostra storia. I nostri amici hanno in serbo avventure ancora più sorprendenti e presto scoprirai cosa è successo al piccolo drago Ludr, e vedrai come crescerà l’amicizia tra Fasi e Astra. Per adesso, pensa soltanto a questo magico regno mentre ti addormenti.
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