Gianmarco Murru
Pensieri di una mente incostante
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Table of contents
Enigma Momento L’illusione Traccia Incolore L'Infelice Pioggia Sentimento Pseudo-follia L'Essere Amicizia Illuminazione Veleno Oytópos Debolezza L'Anima delle cose Vita sola Ignoranza personale
Ciclica intelligenza Sola Alternativa Morte Sottile Infinità Virtuale Tempo Sensibilità Brezze Invisibili Supplica L’irreale Ripudio Flusso di Incoscienza Natura cruda Illusione vitale Solitudine Bisogno Vitale Monologo Sogno Visioni
© Copyright 2015 Gianmarco Murru.
Tutti i diritti dell’autore sono riservati.
Pensieri di una mente incostante è l’aggregazione di immagini distanti e comuni, immagini che vogliono fluire.
A te, Navigatore, raccomando remi robusti e vele ammainate, poiché è fragile il tuo legno nella notte in tempesta.
Enigma
Sai che c’è?
Niente. Non c'è niente, questo è il problema. Non c'è nessuno sulla torre, e sei solo, a contemplare il mondo. Sei tu e la brezza gelata. Scorgi colline e montagne innevate, scorgi ruscelli, senti il silenzio che scivola flebile sopra le valli, e guardi infondo, laggiù. Laggiù c'è tutto e nella torre non c'è nessuno, gli occhi sono colmi, sono tremendamente immersi nel mondo e il tuo petto è vuoto, senza nessuno. Perché? Proprio non capisco questo castigo, dà il mondo a un uomo e lascialo solo con se stesso: è morte. E quel Nulla, quel Nessuno; quel Niente è l'unico predatore, fantomatico, che si addensa nell'aria e divora il petto, spazia nel ventre. Così la torre del mondo, crolla di necessità, e seppellisce il vuoto assieme a quegli occhi che avevano visto troppo e non avevano avuto niente.
Momento
Nel tempo sono eterno bianca l'essenza, nero il contorno. Agli occhi, come carta sulle fiamme, m’illumino per un solo momento.
L’illusione
La vita è un illusione. Sei una macchina, non dimenticarlo, e seppur ti convinci che può essere bella, sbagli. Non si è felici nella vita, sì è più o meno tristi, e quando credi che sia tutto bellissimo è perché ingrani bene i tuoi compiti, e poi ti ritrovi solo, ti ritrovi schiavo. Ti ritrovi a contemplare la perfezione di un attimo, la felicità che hai avuto sin'ora. Ho sempre pensato che faccia tutto per il futuro, ma ora mi rendo conto che lo hanno pensato, che lo abbiamo pensato. Curioso, la società vuole macchine, siamo noi. Noi che vogliamo solo una famiglia, una casa e un lavoro, noi, siamo molto di più, vorrei essere libero per sempre, dagli ingranaggi intendo. Non tutti capiscono i miei pensieri, ma non è male, del resto, come si può pretendere di essere liberi se pensi per gli altri? Libertà è pensare, ma pensare per se stessi.
Traccia
Sono come l'ombra incolore, un'impronta sul mondo. E l'inverno brucia tutti resti e le tracce.
Incolore
Vedere ciò che gli altri fanno. Vedere gli altri aggrapparsi a una vana futilità. Negli occhi, la faccia di chi ha perso la creatività… Sono loro, senza colori.
Come un istituzione ci ha resi obbligati a essere vuoti. A essere totalmente disinteressati. E si cerca di scappare, con gli occhi e la mente, dietro un cimitero di statue e di alberi tagliati. È solo una distesa di pensieri morti e ci piace ricordarne la vitalità, che non c'è mai stata e che noi le abbiamo imposto. Sembra difficile, a volte, correre in quel deserto morto, e preferiremo districati cunicoli di rovi, a volte, ci piace la perversa curiosità della sofferenza.
L'Infelice
Mi concedo alla luce, e bianca si fa la pelle candida e consapevole, ma ove la luce non colora tutto è nero e altrettanto consapevole. E così di nuvole e sabbia si fa più nera la notte.
Pioggia
A volte vorrei piangere. Vorrei scaricare il peso di quella pressa, quella costrizione al quale tutti chinano il capo. Ora voglio cenere e lacrime. È bianco il viso, e imibile. Occhi come oceano, traboccano. Com'è immobile e sola, quell'immagine, meravigliosa e ineffabile. Navigo in un mare che, non mostra le sue acque, torbide, gelate. E quel viso così puro è naturale menzogna, e cela dietro sé, infinite battaglie. Battaglie di disperazione, di rabbia, di odio. Sono navi in tempesta che si scontrano e si struggono. Chi non ha le forze di reagire pianga, e lo faccia. Perché gli occhi sono ora colmi, di un oceano di cadaveri e macerie.
Sentimento
Cane nero senz'occhi, fotogrammi e morte. Il Secondo arriva ove v'è cattiveria, s' avvicina, morde, e stringe d'una stretta fuggevole, che può e che vuole. Dell'ego muore il conscio. Consapevolezza sei crudele, il giogo d'ogni uomo, punizione divina dell'evoluzione.
Pseudo-follia
Se credessi di essere ciò che per gli altri non sono, anche se vero, e lo chiamassi differentemente, mi distaccherei da una realtà comune che mi è fondamentale per interagire con gli altri. Questo è alla base della pazzia, seppur le realtà possano arrivare in maniera differente dalla concezione personale. Un folle associa ai sensi realtà diverse da quella comune a tutti, dunque a chi concepisce altre realtà, anche vere, viene dato l'appellativo di folle. Non folle invece è chi chiama le realtà allo stesso modo degli altri. Con i ragionamenti si può arrivare a nuove conoscenze diverse. Che i miei pensieri mi facciano diventar folle?
L'Essere
Il vento raffredda le membra e, infiniti pensieri soli. Una Quercia che mossa dal tempo perde le fronde, e muore. E a questa figura, do riflessione d'insenso, come la folle esistenza, che abbaglia l'uomo con gioia; E piove in questo mio core, la vacuità d'un mare sottile.
Amicizia
Ho bisogno di amicizia, di affezionarmi. È una necessità, per scaricare le tensioni mondane, sai... uno scambio etico, arricchisce entrambe le parti e non ne impoverisce nessuna. Ed è rigenerante ridere di un'autentica risata, confrontare le idee e saperle migliorate, raccontare te stesso per non essere solo. Per essere voi stessi. Perché in un amico c'è una parte di te, che ti conosce e sa di cosa hai bisogno. E sostenete le debolezze l'uno dell'altro ed entrambi uscite più forti alla luce del sole, felici di condividere le vostre esperienze. A volte si da per scontato, sii consapevole che non esiste sentimento più nobile. Portati al di sopra di tutto e ammira le stelle ti sentirai triste nel non poterle condividere con l'amico.
Illuminazione
Ogni istante è, non sarà. E tramonta il mio cuore, su uno specchio che, tinto del suo colore, giova speranza e ti dona nuovi momenti. Riempiti del nulla, vi è solo la vacuità del momento.
Veleno
C'è qualcosa di desolato e futile in ciò che faccio. Come un uomo che fissa il suo ato in un bicchiere colmo di veleno. Mi racchiudo in ciò che mi resta, perché non ho altro. Mi racchiudo intorno alle parole, intorno a quelle immagini che si addensano così fitte nella mia mente. Ora ho bevuto quel veleno e sono nel ato. Sono come l'ombra di un me stesso malinconico. Ma risvegliarsi è devastante dopo aver dormito nella pietra, e sono lividi del ato. Colto dal dolore dormo cent'anni ancora nel marmo a modellare il mio cuore.
Oytópos
Il Buio pervade, risplende il pensiero ma è comunque sofferenza. Riaffiora ora nella mente meraviglioso sogno. I sensi in catene, ed è subito utopia
Debolezza
Sono debole, umano in mezzo agli uomini, tentato in mezzo alle tentazioni. La debolezza strugge l'intelletto e la ragione per dare spazio all'irrazionalità. Sensazione dell'essere che non può più essere, di una testa che non può più pensare, la società imbriglia mente e corpo, e il corpo imbriglia la mente. Ebbene da un mondo così schiavista, che tutto è apparenza, io mi escludo. La mente comanderà mai il corpo? Natura, se tu non fossi natura... Eppure vorrei io essere innaturale e fuggire i fardelli del corpo, vorrei librare la mia testa sopra quelle di coloro che restano sorde dinnanzi alla ragione.
L'Anima delle cose
Niente è puro, la mente come l'occhio si sporca d'un perimetro oscuro.
Vita sola
Vedo la vita in una stanza vuota, e sono solo, come la pioggia, che cade sola prima d'infrangersi nell'oceano del pianto.
Ignoranza personale
I miei occhi dischiudono una profondità inconcepibile nella quale, pensando, mi getto. Eppure c'è nebbia, e non vedo.
Ciclica intelligenza
Navigo nel mare che disseta il pensiero, nuova sostanza dello stesso mare. Sorsi troppo grandi, estendono le acque.
Sola Alternativa
Oceano e nubi tuonanti portano fardelli, pensieri latitanti. Non è aria non è terra, solo acqua che m'afferra, e in tutta questa tirannia m'è soave la follia.
Morte Sottile
Occhi chiusi per vedere il nulla, struggo nell'impercettibile. Equilibrio della coscienza e assenza di essa. Finire è vacuo e insensibile.
Infinità Virtuale
Desii, celati dall'ombra, così ignoti e informi, colti allo sguardo solo il riflesso rivela ferro e cristalli. Pioggia senza terra, ghiaccio che aspetta di infrangersi. E gela l'aree, solo luccichii nell'eterno buio.
Tempo
Solo finestre e uno scorcio sul mondo, immobili immagini eterne, sguardo al tempo e a il mondo. Un cimitero di statue, piove disperazione.
Sensibilità
Lugubre funzione, frustrazione e sofferenza. Inutile fardello, rabbia e incomprensione. Ora più di prima necessito respiro. Sensibilità come castigo. È una fucilata al petto, è corrosione, è sofferenza incommensurabile.
Brezze Invisibili
Anima di vetro, non se ne vede la fine. E il mondo giudica dal riflesso. Così sono certi di sapere il mio sentire, perché è triste consapevolezza la sofferenza di un uomo qualunque.
Supplica
Oh omo, quant'oltre lascerai li occhi chiusi e brame libere al mondo? Ché il tuo agire è flebile brezza contro il monte e lo dolce loto t'ammonisce. Così è guerra tra coscienza e piangi insoddisfazione schiavo della tua vana natura, che a core tiene solo la ricerca del migliore.
L’irreale
L'immagine dell'irreale è qualcosa che viene solitamente concepito con possibilità infinite. Le persone ano a pensare all'irreale molto tempo e spesso inutilmente, chi si riflette nel ato e nel presente, chi nel futuro. La nostra mente ci condanna, all'infinita ricerca di ciò che non abbiamo e ciò che non potremmo mai essere o avere. Durante la vita i rimpianti ci spingono a pensare all'irreale, e così di immobili pensieri animiamo la nostra pigra monotonia.
Ripudio
Fuggi ora ione, che di volontà s'impone. Fuggi Ardore, che ha ormai arse le fragili membra, Fuggi Speranza, poiché t'ha illuso, di folli certezze, Fuggi ora, Amore, che era troppo, e troppo dolore disperso vano, e io, ch'ebbi fuoco e faville ora ghiaccio e estinguo. È squarcio che dilaga, morte di parti lontane.
Flusso di Incoscienza
La Musica, frutto di riflessione e causa di essa, è dolce ai sensi e ne provoca nuovi. Questo elaborato suono, mi trasporta sin ove la mia mente è in grado di arrivare, tutto è buio e la mia mente risplende d'emozioni, il pensare sui sensi, sono trasportato dalla cima più alta, di natura non corporea del corpo stesso, ora sì, sono certo di vedere la natura, la natura dei viventi, essi sono generati in questo universo e cercano di appropriarsene più quanto è possibile. L'uomo, essere superiore, per la sua scissione dal irrazionale, dall'istinto che prima ci muoveva senza necessità di ragione alcuna. Eppure, non scisso abbastanza. Infatti l'attaccamento ai sensi, è causa di sofferenza e ineguaglianza fra tanti altri viventi. Il segreto dell'utopia, sta non nell'annientare totalmente i sensi, ma nel controllarli. Il controllo dell'irrazionale apre la via alla ragione, e con essa una più chiara e giusta esistenza. Eppure con questi pensieri, io stesso mi rendo conto dell'ilarità che essi suscitano, come tutti io sono schiavo dei sensi e dei piaceri, tra i tanti, è la fantasia, quello con cui oggi ho voluto illudermi.
Natura cruda
Nella mia instabilità sono una bomba. Illusione d'un sorriso che m'appaga finché c'è foco, ora, lasciatemi esplodere
Illusione vitale
L'uomo solo cerca la via della luce per la felicità e nel buio corre l'ignoto ma non si ferma a trovare se stesso. Illuso che la vita sia solo ciò che vede.
Solitudine
La mia solitudine è differente. Mi sento confinato tra i miei pensieri, il mio è un viaggio alla ricerca di conoscenza. Solitudine è non sentire, né vedere e tanto meno toccare il mondo, essere un mondo a parte, colgo tutti i miei pensieri, sono abitante di essi, la mente illumina tutto, sì che io possa vedere.
Bisogno Vitale
Ingegno escludimi dalle costrizioni, ma sono ambrosia e si impongono, melliflua di veleno, gaudio a spirare d'eterno.
Monologo
[...] abbiamo fatto grandi discorsi, eppure è come se non riuscissero a capire ciò che ho da dire, ciò che voglio dire... mi assecondano ma poi parlano di altre cose. Mi sento solo nel mio individualismo... la vita mi scorre davanti, e tutto è veloce e sfuggevole, non capisco che senso abbia tutto ciò, e più ci penso e più mi convinco che sia un inganno della nostra natura stessa... la natura che ci spinge a procreare, ce lo fa sembrare bellissimo, il senso della famiglia, il piacere della società e della vita in generale, ma alla fine lo scopo e fare figli e lo scopo di essi è quello di fare altri figli e così via... Il tempo è troppo prezioso per essere sprecato a fare cose che non vuoi, ma non puoi essere libero in questo corpo, imbrigliato dalla tua natura, schiavo di te stesso e di questa società, dove non conta ciò che sei, ma è solo apparenza.
Sogno
Nel petto un vuoto tonfo scuro, sogno, fuggevole illusione che s'agita forte e mi trafigge. E sono cieco davanti al mondo.
Visioni
L'uomo, l'eterno infelice. Perché siamo così insaziabili? Vogliamo ciò che non riusciamo ad avere, come un bambino, alla continua ricerca, il sapere è la nostra sete, il potere la nostra fame, l'amore la nostra ione. Allunga la mano, ove riuscirai a toccare sarà freddo oscuro. Ma oltre, visioni d'oro e diamanti, visioni di cupidigia volatili come nebbia. Man mano che si va avanti la nebbia dissolve in vapore, e depositandosi tutto ossida, restano solo i sogni, d'oro, il resto è ciò che ormai abbiamo.