Beppe Amico
Apparizioni e veggenti…da Guadalupe a Medjugorje - Con le preghiere in preparazione degli ultimi tempi
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Indice
Note e copyright Premessa Capitolo 1° Capitolo 2° Capitolo 3° Capitolo 4° Capitolo 5° Capitolo 6° Capitolo 7° Capitolo 8° Capitolo 9° Capitolo 10° Capitolo 11° Capitolo 12° Capitolo 13° Capitolo 14° Altri libri che potrebbero interessarti Copyright
Note e copyright
“Tutti i segreti che ho confidato si realizzeranno e anche il segno visibile si manifesterà. Ma non aspettate questo segno per soddisfare la vostra curiosità. Questo, prima del segno visibile, è un tempo di grazia per i credenti. Perciò convertitevi e approfondite la vostra fede! Quando verrà il segno visibile, per molti sarà già troppo tardi” (Messaggio di Maria a Medjugorje del 23 dicembre 1982).
Curatore: Giuseppe Amico Edizione stampata: Lulu Enterprise America Edizione ebook: Simplicissimus book farm Copertina: Ega web design Sito: www.ebookservizieditoriali.altervista.org ©Copyright 2014: prima edizione: ottobre 2014
Premessa
Non c’è alcun dubbio che le apparizioni della Vergine Maria succedutesi per tutto il XX secolo ed anche nell’attuale Terzo Millennio, rientrino in una speciale pedagogia divina. Esse sembrano caratterizzate oltre che per la costante e continua presenza di Maria che cerca di guidare i suoi figli al loro Creatore, anche da esortazioni, ammonimenti e segreti sul prossimo futuro del mondo. Basti pensare a quanto ha fatto parlare e discutere il Terzo segreto di Fatima lasciato nel 1917 ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e sco, i quali sono stati testimoni e portavoce di un evento del tutto eccezionale per la loro giovane età.
Qualcosa del genere era accaduto qualche anno prima a Lourdes, dove la Madonna era apparsa alla piccola Bernadette Soubirous. Anche il messaggio di Lourdes ha avuto un peso importante nella storia del mondo, se non altro perché la Vergine era apparsa a Bernadette per chiedere preghiera e penitenza per evitare che scoppiasse una nuova terribile guerra mondiale, permessa da Dio per i peccati dell’umanità. Nel corso di questo breve studio sulle apparizioni della Vergine Maria, cercheremo di scoprire se un filo conduttore ed una stessa matrice le può legare insieme e cercheremo anche di fornire una sintesi in ordine al loro profondo significato ed al messaggio che ne possiamo raccogliere per crescere e migliorare. Cominceremo quindi con l’apparizione di Lourdes, per poi proseguire con quella di Fatima e analizzeremo, anche con l’aiuto di studiosi, sacerdoti e teologi, altre apparizioni significative che hanno caratterizzato il XX secolo. Oltre a Lourdes e Fatima, qualcosa di molto importante ci possono dire anche le
manifestazioni di Maria a Garabandal, a Kibeho, a San Damiano, a Montichiari, a Rue de Bac, a Guadalupe. Tutte le apparizioni citate costituiscono un intervento di Maria a favore dei suoi figli, per proteggerli, confortarli nelle tribolazioni, condurli a Dio.
Ampio spazio verrà dato inoltre all’apparizione più lunga della storia, quella di Medjugorje, la quale continua anche ai nostri giorni e sembra essere latrice di un messaggio che si lega a quello di Fatima e alle altre profezie. Un capitolo è anche riservato ad un’intervista esclusiva con il veggente Renato Baron di Schio, il quale è stato protagonista di apparizione mariane per diversi anni. Egli spiega in modo semplice e comprensibile che cosa la Madonna chiede ai suoi figli e qual è il modo per crescere e migliorare in vista dei tempi nuovi annunciati a Medjugorje. Sentiremo anche il parere di Cardinal Tonini e di Padre Amorth sulle profezie e su cosa dobbiamo intendere per seconda venuta del Signore. Nella parte conclusiva del libro, una sezione è dedicata alla preghiere di Guarigione, liberazione e perdono per prepararsi all’avvento degli ultimi tempi in vista dello svelamento dei dieci segreti di Medjugorje. L’autore.
Capitolo 1°
Lourdes
La storia delle apparizioni della Madonna a Lourdes è una delle più celebri e conosciute. Quell’avvenimento soprannaturale ha ispirato registi, scrittori, artisti e sono stati realizzati numerosi film (quello del 1947, dal titolo Bernadette, interpretato da Jennifer Jones, è - a nostro avviso - il migliore), sono stati scritti centinaia di libri. Le apparizioni hanno come teatro un piccolo centro della Francia e come protagonista una bimba di sette anni Bernadette, figlia minore della famiglia Subirous. Il padre Francois, ben presto caduto in rovina, darà alla luce una bambina, un anno dopo il matrimonio, il 7 gennaio 1844. Sarà la Bernadette che qualche anno più tardi ed esattamente nel 1858 vedrà la Madonna nella grotta di Massabielle. Sugli avvenimenti di Lourdes si sono fatti tutti i tipi di valutazioni. Lo scrittore cattolico Vittorio Messori scrive che “si giunse al punto di sostenere che quella vista da Bernadette nella grotta era la bella moglie del farmacista locale, che, sorpresa durante un incontro clandestino con l’immancabile ufficiale di cavalleria, giocò a “fare” la Madonna, ingannando così l’ingenua paesanella e salvando la sua reputazione...la presunta scaltra protagonista dell’adulterio...quell’11 febbraio era sì a letto, ma a casa sua, avendo partorito un paio di giorni prima il suo quinto figlio...(Lourdes, cronaca di un mistero, Renè Laurentin, presentazione di V.Messori, pagg. XII-XIII Mondadori editore 1997). Le apparizioni si susseguono nell’arco di sei mesi tra l’11 febbraio e il 16 luglio 1858; in tutto sono 18 le manifestazioni della “Bella Signora”. Anche intorno a Lourdes, come in altre apparizioni, si creerà lo stesso
scetticismo e diffidenza che avevano contraddistinto La Salette e che si sarebbe poi ripetuto anche a Fatima. Davanti ad una simile manifestazione i genitori di Bernadette e il parroco, l’abate Pomian restano increduli e vogliono verificare. Sulle prime la madre della fanciulla vieta alla figlia di visitare il posto delle apparizioni. Forse non serve rispolverare la memoria al lettore riguardo ai fatti di Lourdes, piuttosto è bene individuare, così come faremo anche con le altre apparizioni, le impressionanti ed inquietanti analogie che si riscontrano con Fatima. A Lourdes, la Madonna lascia anche a Bernadette, come farà poi alla Cova de Iria, tre segreti, con l’ordine di non rivelarli a nessuno. Il messaggio lasciato alla pastorella lo conosciamo bene, alcune delle parole della Madonna e il significato profondo di quella manifestazione è noto a coloro che hanno avuto modo di approfondire lo studio dell’apparizione di Lourdes, ma ciò che la Vergine disse a Bernadette per certi versi è un messaggio innovativo, nuovo; Ella svelerà la sua identità alla piccola veggente solo alla 15° apparizione, dicendo di essere “L’Immacolata Concezione”, chiederà penitenza e preghiera per convertire i peccatori. Lascerà anche alcuni segreti alla bambina che si porterà nella tomba senza svelarli a nessuno. Il suo corpo rimarrà incorrotto. A trentacinque anni morirà devastata da ogni tipo di malattia nel convento dove entrò postulante a 22 anni e “dove il suo piccolo corpo - intatto e come misteriosamente trasfigurato dalla morte - giace, attendendo la resurrezione, in una bara di vetro, venerato da un’affluenza continua, silenziosa, discreta di pellegrini di tutto il mondo” (Lourdes, cronaca di un mistero, op.cit. pag. XXV della presentazione). Ma l’essenza del messaggio, affermano Giulio Giacometti e Piero Sessa, “è un richiamo alla povertà e all’amore ai poveri, uno dei dati più insistenti e più dimenticati del Vangelo” (Verrà a visitarci dall’alto, pag. 55, extracommerciale – Como - ottobre 1998). Infatti la veggente Bernadette, protagonista dell’apparizione vive in una famiglia poverissima. Ma non solo, sottolineano gli autori. Lourdes è anche “un richiamo alla conversione del cuore” ed un invito alla penitenza e alla preghiera soprattutto per la conversione dei peccatori.
A Lourdes la Vergine desidera che venga eretto un santuario in Suo onore, che l’umanità si affidi al Suo cuore Immacolato in ogni frangente della vita per
vincere i mali del mondo e le forze oscure, per arrivare a Dio senza cadere nei lacci di satana. La Madonna inizia a Lourdes, per continuare poi a Fatima, Garabandal, in Ruanda ed ancora di più a Medjugorje, la sua sapiente “strategia” di salvezza come madre dell’umanità desiderosa di salvare i Suoi figli. A Lourdes, la Madonna non annuncia profezie, ma si limita a lasciare tre segreti a Bernadette che non saranno mai resi noti e che la veggente si porterà nella tomba. La Vergine Maria raccomanda penitenza e preghiera e fa trasparire, attraverso le Sue parole accorate, tutta la sua preoccupazione per questo mondo traviato dal peccato, che, ahimè, impera sovrano nel mondo. Ella manifesta preoccupazione per le sue sorti e preconizza i tempi oscuri della crisi della fede, la corruzione dei popoli, l’eclissi dei valori morali e spirituali, il dilagare del materialismo e dell’edonismo e mette in guardia l’umanità dal grande pericolo rappresentato dall’impuro apostata: il demonio che con le sue trame cercherà di contrastare i piani di salvezza di Maria. Le preoccupazioni e le angustie della Madonna, naturalmente sono largamente anticipate in virtù di quella che è la naturale legge delle ovvie conseguenze che derivano dalle azioni dell’uomo. Per dirla in modo semplice e facilmente comprensibile: se esse sono buone saranno foriere di grazie, se sono cattive porteranno sventura. Ella quindi presagisce, con l’amarezza e la preoccupazione di una “Mamma” che ama e vuole preservare i Suoi figli dal male, come il mondo si sarebbe trasformato a causa delle seduzioni di satana e anticipa, le maggiori piaghe che avrebbero corrotto il vicino XX secolo. Il desiderio della Vergine quindi, era ed è quello di avvertire con largo anticipo l’umanità del rischio che sta correndo, affinchè possa difendersi da eventi, purtroppo ignoti, che potrebbero essere anche disastrosi e comportare la perdita di milioni di vite umane che andrebbero irrimediabilmente perdute se Dio non usasse loro misericordia. Ma la sola manifestazione di Lourdes, lo testimonia la storia, non sarebbe bastata a convincere gli uomini a ritornare sulla via dritta. La Madonna infatti apparve molte altre volte in moltissime parti del mondo. Quasi sempre le apparizioni di Maria sono ate inosservate. Pochi attenti,
pochi fedeli, poche vittime d’amore, pochi figli disposti all’oblazione, alla sofferenza. Le analogie tra Lourdes e Fatima, più che nelle fenomenologie, possiamo trovarle nel messaggio che è urgente e accorato: preghiera, penitenza, sacrificio, conversione, come unica ancora di salvezza. La matrice e il contenuto dei messaggi della Vergine – e lo vedremo nei prossimi capitoli – sarà lo stesso anche nelle successive apparizioni, in particolare a Medjugorje dove sei veggenti dal 1981 ricevono messaggi dalla Regina della Pace.
Capitolo 2°
Fatima
Le famiglie Marto e Dos Santos, abitavano in piccole ma robuste case alla periferia di Fatima, costruite alla vecchia maniera, con i muri di calce e il tetto di tegole rosse. Gente semplice, che viveva del lavoro dei campi. Proprietari di alcuni appezzamenti di terra che serviva loro per il pascolo delle greggi, la principale attività di sostentamento di quell’umile gente. A quei tempi, e dobbiamo considerare che erano gli anni della depressione a causa della 1° guerra mondiale che già da alcuni anni seminava morte e miseria nel mondo, la gente doveva arrangiarsi come poteva. Ci si organizzava in casa e proprio tra le mura domestiche si producevano quasi tutti i generi di prima necessità che servivano per il sostentamento della famiglia. Persino i vestiti erano confezionati artigianalmente da Maria Rosa De Jesus, madre di Lucia, e Olimpia, mamma di Giacinta e sco. I telai che servivano per la lavorazione dei tessuti e dei filati sono ancora conservati nelle rispettive case, che sono attualmente abitate dai parenti dei tre fanciulli. Il paesaggio naturale dove vissero i pastorelli di Fatima era pressoché pianeggiante; solo all’orizzonte si stagliavano nel cielo alcune catene montuose. Per lo più nelle zone limitrofe ad Aljustrel, vi erano pendii e colline coltivate a olivi ed elci. Soprattutto si coltivavano cereali ed ortaggi che insieme al pascolo e all’allevamento del bestiame costituivano la principale attività lavorativa degli abitanti del luogo. Come tutti i ragazzi di allora anche Lucia, Giacinta e sco si rendevano utili in casa e giunti ad una certa età, aiutavano i genitori a pascolare il gregge di pecore e capre della famiglia, pochi capi di bestiame che bastavano appena al
loro sostentamento. Lucia nelle sue memorie si dilunga spesso a descrivere i giochi che insieme ai cuginetti le piaceva fare durante il pascolo. Con dovizia di particolari, la futura veggente scriveva che Giacinta preferiva “quasi sempre quelli dei sassolini e dei bottoni, che facevano seduti su quel pozzo, chiuso in cima da un lastrone di pietra, all’ombra di un ulivo e di due prugni”. E poi disserta sul carattere dei cuginetti, sulle descrizioni particolareggiate dei loro umori e li mette a confronto tra loro, affermando che fra i due preferiva sco perchè “la sua compagnia (di Giacinta) mi tornava talvolta antipatica e ciò a motivo del suo carattere eccessivamente permaloso...Aveva (Giacinta) tuttavia fin d’allora un cuore molto buono; mentre il temperamento dolce e tenero, di cui Dio l’aveva dotata, la rendeva amabile e attraente” (La storia di Fatima scritta da Lucia - Casa Mariana Frigento - pag.16). Nelle ore di riposo, nella pausa del pranzo, la mamma di Lucia impartiva ai figlioli qualche nozione di catechismo in modo da prepararli ai sacramenti, che di lì a poco avrebbero dovuto ricevere. Lucia ricorda con commozione il momento della sua prima comunione e lo racconta lei stessa nelle sue memorie: “Si avvicinava intanto il giorno fissato dal parroco per la prima comunione dei bambini della parrocchia, e mia madre pensò che sua figlia, conoscendo bene il catechismo e avendo già compiuto i sei anni, potesse fare, per l’occasione, la sua prima comunione...Alla vigilia del grande giorno, il parroco riunì in chiesa al mattino tutti i bambini, per stabilire definitivamente tutti quelli che avrebbero fatto la comunione. Quale fu la mia delusione allorché chiamandomi presso di sè e dandomi delle carezze, mi disse che avrei dovuto aspettare fino ai sette anni! Scoppiai subito in lacrime e singhiozzando abbassai la testa fra le ginocchia...” (La storia di Fatima scritta da Lucia - Casa mariana Frigento - pag.40). Ma la piccola Lucia era stata scelta dal Cielo per essere presto trasformata in un gioiello prezioso e lucente. Perciò, nonostante qualche esitazione del parroco, poté ricevere la prima comunione anche se non aveva compiuto i sette anni. Per lei Dio aveva speciali disegni.
Le apparizioni e i messaggi
Dopo aver sommariamente descritto il quadro familiare dei tre pastorelli di Fatima, iamo ora ad analizzare nel dettaglio le apparizioni. In tutto furono dieci, se contiamo anche quelle dell’angelo, che si manifestò per la prima volta nel 1915; quelle della Vergine Maria invece si verificarono per sei mesi consecutivi dal 13 maggio 1917 (ce ne fu poi una settima, prima che Lucia partisse da Fatima per raggiungere il convento dove avrebbe trascorso il periodo di noviziato) ed ebbero un peso determinante sui tre fanciulli, che seppur intrisi della presenza di Dio fin da piccini, non si resero conto, almeno all’inizio, di quale grande missione erano stati incaricati dal Signore. I tre pastorelli purtroppo furono costretti a dover fare i conti con lo scetticismo familiare e sociale ed anche con la prudenza clericale (forse eccessiva), che sempre accompagna simili fenomeni.
L’angelo della Pace Le apparizioni della “Bella Signora” furono precedute, come abbiamo già osservato, da tre apparizioni dell’angelo della pace o del Portogallo, come egli stesso si definì, in quanto guida e protettore della nazione dove apparve la Madre di Dio. Il ruolo dell’angelo nelle apparizioni di Fatima sarà determinante per i tre pastorelli, perché costituirà una sorta di preparazione spirituale prima dell’avvento di Maria. Egli infatti insegnò loro a pregare e annunciò le future visite della Madonna. Molte furono le orazioni insegnate dall’angelo ai tre fanciulli[1] e la maggior parte di esse ebbero il compito di sensibilizzare le coscienze dei tre veggenti, affinché si potessero meglio offrire all’olocausto e al sacrificio perfetto, come era nella volontà di Dio. Egli portò i fanciulli così vicino al Signore che, come loro stessi testimoniano, “ci mancava il coraggio di parlare persino tra di noi. Il giorno dopo sentivamo lo spirito così avvolto da quella atmosfera, che solo lentamente andò scomparendo” (La storia di Fatima scritta da Lucia - pag. 56 - Casa Mariana Frigento). Ma la forte trascendenza e la presenza di Dio, non furono le uniche cose
straordinarie di quelle apparizioni. Ci fu un particolare che fece riflettere i tre fanciulli. Sia Lucia che Giacinta vedevano e sentivano ciò che l’angelo annunciava loro, ma sco lo vedeva soltanto e non riusciva a capire ciò che egli diceva. Vedeva anche la sorellina e la cuginetta parlare con lui, ma non poteva udire le parole dell’angelo. I tre messaggi che l’angelo lasciò ai pastorelli si possono riassumere brevemente in questo modo: 1° apparizione: richiesta di pentimento e preghiera per riparare e allontanare i castighi di Dio. 2° apparizione: domanda di riparazione ai peccati dell’uomo per mezzo della penitenza e dell’orazione. 3° apparizione: richiesta esplicita di riparazione ai crimini dell’umanità.
Vediamo in sintesi i messaggi che l’angelo del Portogallo lasciò ai tre pastorelli. - Non abbiate paura - disse loro la prima volta - Sono l’angelo della pace, pregate con me -. Prostratosi a terra, il celeste personaggio, pregò con queste parole: “Mio Dio! Credo, adoro, spero e vi amo! Vi chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non vi amano”. E raccomandò ai fanciulli di pregare così, affinché i cuori di Gesù e di Maria esaudissero le loro suppliche. La seconda volta, l’angelo avvertì i tre pastorelli che Dio aveva su di loro un grande disegno di misericordia, che desiderava affidare loro una grande missione e a questo scopo li invitò a pregare e ad offrire sacrifici al Padre Celeste, per la salvezza dei peccatori, perché, come ebbe a dire poi Maria in uno dei suoi messaggi: “molti sono quelli che si perdono e che vanno all’inferno, perché non vi è nessuno che si sacrifichi e preghi per loro”. Lucia chiese all’angelo in che maniera potessero sacrificarsi ed egli rispose: “Di tutto ciò che vi è possibile, offrite un sacrificio come atto di riparazione dei peccati, con cui Egli[2] è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori. Attirerete così la pace sulla vostra patria. Io sono il suo angelo custode. L’angelo
del Portogallo. Soprattutto, accettate e sopportate con sottomissione le sofferenze che il Signore vi manderà”. “...Da quel momento, cominciammo a offrire al Signore - scrive Lucia nel suo diario - qualunque cosa che ci potesse mortificare, ma senza preoccuparci di cercare particolari mortificazioni o penitenze...[3].
Ciò che accadde successivamente è ben documentato da numerose fonti. La Vergine apparve per sei mesi consecutivi dal maggio all’ottobre 1917. Mostrerà ai veggenti segni e prodigi tra cui il miracolo del sole e lascerà loro tre segreti, due dei quali furono divulgati quasi subito e il Terzo solo nel corso del pontificato di Giovanni Paolo II. Sul Terzo segreto si dibatte ancora perché alcuni credono che non sia stato trasmesso il testo integrale ma solo una parte. Non staremo a confutare le varie tesi ma ci concentreremo invece sul messaggio che la Madonna di Fatima ha lasciato al mondo. Esso si può riassumere in preghiera e penitenza per la salvezza dell’umanità. Conversione e ritorno a Dio per evitare i suoi castighi ma in particolare nell’accoglimento e nella devozione al Cuore Immacolato di Maria Vergine, mandata da Dio sulla terra per adempiere ad un preciso piano di salvezza degli uomini che camminano molto vicini all’abisso dell’autodistruzione, della morte e della dannazione eterna. Il messaggio di Fatima ha in qualche modo completato ciò che la Madonna aveva cominciato a dire a Lourdes e che continuerà a dire anche nelle successive apparizioni.
[1] La più nota è “O Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia”.
[2] Il cuore Sacratissimo di Gesù.
[3] (La storia di Fatima raccontata da Lucia - pag. 57 Casa Mariana Frigento).
Capitolo 3°
La Salette
Il segreto de La Salette è antecedente sia a quello di Lourdes che a quello di Fatima e fu dato nel 1846 dalla Vergine a Melania e Massimo, due pastorelli di umile estrazione contadina che videro Maria in circostanze analoghe ad altri episodi di veggenza. In buona sostanza il contenuto del messaggio è simile a quello lasciato a Lucia, Giacinta e sco, ma costituisce, a nostro avviso, una sorta di anticipazione della profezia di Fatima. Sia a La Salette che alla Cova de Iria la Madonna profetizza un imminente castigo che - dice ancora - sarà inevitabile se l’umanità non si convertirà, se non ritornerà a Dio e alla preghiera, unendo alle orazioni anche atti di carità e penitenza. Sia nel messaggio de La Salette che in quello di Fatima si parla di eventi straordinari, possibili guerre, sconvolgimenti del globo, grandi tribolazioni e si evidenzia in maniera precisa, anche in ordine al tempo, l’avvento dell’Anticristo, che sedurrà “se possibile anche gli eletti”. Secondo le interpretazioni che sono state date, il compimento di quanto contenuto in questi segreti sarebbe ormai inevitabile, perchè coloro[1] che erano stati incaricati di diffondere il messaggio hanno preferito farlo rimanere “all’ombra di un cassetto”. I messaggi celesti sembrano talvolta duri nei confronti di quegli ecclesiastici che avevano il dovere di divulgare i segreti. Cristo dice che “è ormai giunto il tempo di versare la sua misericordia nel cuore degli uomini, ma che se non si renderanno pubblici i messaggi a causa della perversa volontà di molti e dello scetticismo dei suoi ministri pochi saranno coloro che si salveranno” e aggiunge che “poca sarà anche la misericordia nei loro confronti, perchè poche saranno le anime che prima della fine dei tempi, grazie alla divulgazione dei messaggi celesti, potranno pentirsi e trovare misericordia”. Il Signore in questi messaggi sembra utilizzare parole molto severe e dure verso
una certa frangia della Chiesa romana. Egli richiama (vedere apparizione di Dozulè) i suoi ministri, i sacerdoti, i vescovi, la gerarchia che amministra la Chiesa e dovrebbero evangelizzare l’umanità e li avverte che non obbedendo alla volontà divina, peccano contro lo Spirito Santo e che tale peccato è “l’unico a non poter essere mai perdonato”.[2] Tuttavia non è facile, nemmeno per la Chiesa dire una parola definitiva su certe manifestazioni; la prudenza è necessaria senz’altro, purchè questa non nasconda la verità che sta a fondamento del messaggio evangelico. Ritorniamo ad evidenziare ciò che molti prima di noi hanno già detto riguardo alla critica di una certa pastorale chiusa nei suoi schemi e che forse si è fatta condizionare dalle vuote ideologie di un illuminismo moderno. Non è a quella che vogliamo guardare, ma ad una Chiesa povera, scevra da ogni contaminazione mondana, salva dalle lordure di certi manovratori del potere ecclesiastico, libera e santa come la voleva il Figlio di Dio. E’ a questa che il cristiano deve rivolgere la sua attenzione, ignaro di ciò che l’ha corrotta, ma consapevole che pur essendo essa piena di peccatori, è comunque santa ed è l’unica che “dentro l’opaca crosta esterna, custodisce le sole “parole di vita eterna” che risuonino nel mondo” (Scommessa sulla morte, op.cit. pag.211). C’è Chiesa e Chiesa osserva giustamente Vittorio Messori, ed “occorre la fede per andare oltre quel che si vede, per superare le apparenze, così spesso scostanti, della chiesa-istituzione-visibile, per scorgervi dietro l’invisibile...la Chiesa non è mai senza peccatori, ma sempre è senza peccato.” (Ibidem pag.207). Volendo però restare fedeli al tema del libro, crediamo non siano necessari altri commenti, oltre quello di raccomandare il lettore di non cadere in una facile ed approssimata credulità, di mettere in atto tutte le personali facoltà critiche e tenersi lontani dagli inganni dei falsi profeti, tra l’altro annunciati anche da Cristo nel Vangelo. Ma veniamo alle rivelazioni fatte da Maria Vergine, a Melania e Massimo a La Salette: “La Vergine - scrive Piero Mantero - predice una serie di fatti storici che già si sono verificati... Che il Papa si guardi dagli operatori di Miracoli (dai vari Sai Baba, ecc.), poichè è venuto il tempo in cui i prodigi più strabilianti avranno luogo in terra e nell’aria.
Nell’anno 1864 Lucifero e un gran numero di demoni saranno staccati dall’inferno: aboliranno a poco a poco la fede perfino nei consacrati a Dio... I libri cattivi abbonderanno sulla terra e gli spiriti delle tenebre diffonderanno dappertutto un totale rilassamento per quel che riguarda il servizio a Dio; avranno un gran potere sulla natura; vi saranno delle chiese per servire questi spiriti (nel XX secolo le chiese sataniche si sono diffuse in maniera impressionante!)...Il Vicario di mio Figlio soffrirà molto, poichè per un certo tempo la Chiesa sarà abbandonata a grandi persecuzioni: sarà il tempo delle tenebre; la Chiesa si troverà in una crisi orrenda.(La profezia di Fatima e la conversione della Russia op.cit.pagg.240,241).
La situazione profetizzata da Maria, in qualche modo, è attualmente in pieno svolgimento, le terribili ingerenze del male si fanno sentire nel mondo e l’apostasia, il peccato, e le tenebre sono più che mai diffuse tra gli uomini. Ciò che la Madonna ha detto a La Salette si è compiuto? Le stesse parole, Maria, le ha ripetute a distanza di 70 anni, anche a Fatima ed ancora in altre apparizioni. La Madonna piange lacrime di sangue, pronuncia parole piene di dolore e di preoccupazione, talvolta persino urgenti, ma a quanto pare il mondo continua a stordirsi in week-end al mare e in montagna, serate sfrenate in discoteca, cene e feste luculliane con gli amici, moda spinta fino all’eccesso, pur di non affrontare le proprie responsabilità. Qualsiasi necessità di formazione spirituale sembra essere ata in secondo piano se non completamente eclissata. Dalla morte in poi, l’umanità ha innalzato una parete per non vedere e non sentire. Ciò che accadrà dopo l’ultimo respiro non ha alcun interesse per il mondo. Uomini irresponsabili o sciocchi? Colpa delle ideologie che li rappresentano? Non siamo d’accordo: l’ideologia la fa l’uomo, quindi, è lui che deve recitare il mea culpa. E la Vergine stessa denuncia questa grave carenza di sensibilità, questa mania di distrarsi a tutti i costi, anche a costo della vita stessa. La Madonna denuncia pure la scarsa volontà di uscire dal pantano che si riscontra tra i Figli di Dio, lo smarrimento dell’uomo e la totale rovina che sta per cadere su di noi se non ci sarà un cambiamento. Non c’è tempo da perdere - dice ancora ad alcuni veggenti - i tempi della fine sono prossimi, l’inevitabile castigo della purificazione sta per abbattersi su di voi.
Ora più che mai, è urgente convertirsi – ammonisce la Vergine - avere una volontà decisa di ritornare a Dio con spirito di preghiera e di penitenza.
Vorrei evidenziare quanto la situazione difficile che la Chiesa sta attraversando, sia oggetto di numerosi messaggi privati di molti mistici. Santa Caterina da Siena ha dedicato molto spazio a questo tema nel suo “Dialogo con la divina provvidenza”, dell’apostasia all’interno della Chiesa ne parlano a più riprese l’apparizione di Dozulè e quella di Montichiari-Fontanelle che è interamente dedicata alla drammatica situazione che vive la Chiesa cattolica post-conciliare. Il messaggio della Madonna a Pierina Gilli è rivolto proprio ai suoi figli prediletti, i sacerdoti.
[1] Si riferisce soprattutto agli alti vertici della Chiesa che non hanno mai voluto pronunciarsi sull’autenticità divina dei messaggi. Come vedremo, però, ci sono delle motivazioni molto convincenti che depongono a favore della Chiesa.
[2] Non è un’opera di carità criticare l’operato della Chiesa, soprattutto se questa è sterile e senza frutto ma non dimentichiamo che essa è amministrata da uomini fallibili che possono talvolta anche sbagliare.
Capitolo 4°
Garabandal
La Madre di Cristo si rivelò a Conchita di Garabandal e ad altre tre bambine che videro la Vergine intorno ai primi anni 60, più precisamente nel ‘61, in un momento molto difficile per l’umanità[1] e assai critico per la Chiesa e le vocazioni. Esattamente “il 18 giugno 1961...hanno inizio a Garabandal...una nutrita serie di contatti con la Vergine Maria e quattro bambine...L’acuto studioso A. del Pinter sostiene che Garabandal è l’eco di Fatima...egli stesso scopre in Garabandal un motivo nuovo ed importante: il parallelismo fatto di riferimenti e strane coincidenze con il Concilio Vaticano II !...Vennero anticipati e controbattuti numerosi temi scottanti, che furono dibattuti in sede conciliare...A Garabandal la Madre di Dio, si presentò come la Vergine del Carmelo: a Fatima, il 13 ottobre 1917...comparve vestita allo stesso modo...Perchè trapelasse parte del “segreto” si dovette attendere il 15 ottobre 1963. Nel frattempo il Cielo non era stato con le mani in mano offrendo un discorso ugualmente concreto: le apparizioni di Garabandal. Il mondo per mezzo di Garabandal viene avvertito dello “scardinamento” massonico della Chiesa... (Il messaggio di Fatima e la conversione della Russia op.cit. pagg.151,152,153). Ritorna in evidenza, la presunta corruzione di alcuni ecclesiastici e di una parte della gerarchia vaticana, ritorna il tema dell’Anticristo, che la Vergine sembra aver menzionato anche a Fatima con queste parole: “Anche per la Chiesa verrà il tempo delle sue più grandi prove. Cardinali si opporranno a Cardinali, Vescovi a Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle loro file, e a Roma vi saranno cambiamenti...”. Il messaggio di Garabandal è rivolto soprattutto a sacerdoti e consacrati; infatti la Vergine, a malincuore, evidenzia una realtà drammatica in seno alla Chiesa, che non lascia certo il sorriso sulle labbra, Ella dice che “Cardinali, Vescovi e sacerdoti percorrono il cammino della perdizione e con loro trascinano molte
anime...”. Un messaggio di questo tenore, identico nella sostanza, fu dato a Garabandal dalla Vergine Maria per mezzo dell’arcangelo Michele nel 1965. “La Madonna - scrive Piero Mantero - da Garabandal ha messo in guardia l’intera comunità cristiana dai rischi di corruzione provenienti dall’interno della Chiesa, voluti dai suoi nemici principali di questo secolo: il comunismo e la massoneria (La profezia di Fatima e la conversione della Russia op.cit.pag.160). La Vergine Maria profetizza persecuzioni alla Chiesa e conflitti nel mondo e presagisce un tempo in cui satana e i suoi adepti scateneranno nel mondo confusione e discordia tra i popoli. Un momento decisivo e determinante per l’umanità perchè segnerà l’inizio di una nuova epoca, dei nuovi tempi profetizzati da Giovanni nell’Apocalisse, tempi che saranno contraddistinti dal trionfo di Maria e del Suo Cuore Immacolato. Analoghi messaggi celesti furono anche dati a veggenti sparsi in altre parti del mondo sia da Maria che da Gesù, in numerose apparizioni. Come si può evincere dalla ricostruzione dei fatti e degli avvenimenti che contraddistinguono le tante apparizioni, tutte sono unite dalla stessa matrice ed in particolare dall’inizio di un tempo in cui satana avrà un grande potere sul mondo e porterà l’inferno sulla terra. Gli eventi riconducono a ciò che affermò Leone XIII il quale, dopo la terribile visione che ebbe durante il suo Pontificato, raccomandò speciali preghiere per combattere le insidie del male.
Vorrei ricondurmi per un attimo all’apparizione di Fatima e riferirmi a ciò che Paolo Brosio disse ad Intelligonews.it qualche tempo fa. Il celebre giornalista è convinto che i tempi di avveramento dei prossimi segreti di Medjugorje siano vicini e che i cento anni concessi a satana da Dio per contrastare i piani di salvezza di Maria stiano per scadere. Alla domanda del giornalista di Intelligonews.it che chiedeva da dove parte il secolo concesso al demonio per opporsi al piano di Dio, egli risponde: “Ma è logico! Il mio ragionamento è semplice. Dal 1917 al 2017, praticamente dall’apparizione a Fatima il 13 maggio. Il periodo più infernale sono i prossimi 4 anni. Quando nelle apparizioni la Madonna chiede di convertirsi, convertirsi, convertirsi, lo fa perché poi non ci sarà dato più il tempo di farlo. I Papi hanno rilevato la metà del Terzo Segreto di
Fatima. Ma la la Regina della Pace dice: “Io sono venuta a Medjugorje per portare a compimento quanto detto a Fatima”. Come potete notare anche Paolo Brosio è convinto che sia stata rivelata solo una parte del segreto di Fatima. La domanda è: dov’è e qual è la parte eventualmente mancante? Forse proprio la versione diplomatica che annunciava castighi e guerre? Proviamo a rileggerla per capire se possiamo trovare qualche indizio e poi esamineremo anche una confidenza a voce alta fatta da Lucia e Giacinta di Fatima, che a mio giudizio potrebbe essere la chiave per capire se il Terzo segreto è stato rivelato per intero o se ne manca una parte.
TERZA PARTE del Segreto (non ufficiale) – Quarto Segreto di Fatima? Non avere timore, cara piccola. Sono la Madre di Dio, che ti parla e ti domanda di rendere pubblico il presente Messaggio per il mondo intero. Ciò facendo incontrerai forti resistenze. Ascolta bene e fa attenzione a quello che ti dico: Gli uomini devono correggersi. Con umili suppliche, devono chiedere perdono dei peccati commessi e che potessero commettere. Tu desideri che io ti dia un segno, affinchè ognuno accetti le Mie Parole che dico per mezzo tuo, al genere umano. Hai visto il prodigio del Sole, e tutti, credenti, miscredenti, contadini, cittadini, sapienti, giornalisti, laici, sacerdoti, tutti lo hanno veduto. Ed ora proclama a Mio Nome: Un grande castigo cadrà sull’intero genere umano, non oggi, ne domani, ma nella seconda metà del secolo XX. Lo avevo già rivelato ai bambini Melania e Massimo, a “La Salette”, ed oggi lo ripeto a te, perchè il genere umano ha peccato e calpestato il Dono che avevo fatto. In nessuna parte del mondo vi è ordine, e Satana regna sui più alti posti, determinando l’andamento delle cose. Egli effettivamente riuscirà ad introdursi fino alla sommità della Chiesa; egli riuscirà a sedurre gli spiriti dei grandi scienziati che inventeranno le armi con le quali sarà possibile distruggere in pochi minuti gran parte dell’umanità. Avrà in
potere i potenti che governano i popoli, e li aizzerà a fabbricare enormi quantità di armi. E, se l’umanità non dovesse opporvisi, sarò obbligata a lasciare libero il braccio di Mio Figlio. Allora vedrai che Iddio castigherà gli uomini con maggiore severità che non abbia fatto con il diluvio. Verrà il tempo di tutti i tempi e la fine di tutte le fini, se l’umanità non si convertirà: e se tutto dovesse restare come ora, o peggio, dovesse maggiormente aggravarsi, i grandi e i potenti periranno insieme ai piccoli e ai deboli. Anche per la Chiesa, verrà il tempo delle Sue più grandi prove. Cardinali, si opporranno ai Cardinali; Vescovi ai Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle Loro file, e a Roma ci saranno cambiamenti. Ciò che è putrido cadrà, e ciò che cadrà, più non si alzerà. La Chiesa sarà offuscata, e il mondo sconvolto dal terrore. Tempo verrà che nessun Re, Imperatore, Cardinale o Vescovo, aspetterà Colui che tuttavia verrà, ma per punire secondo i disegni del Padre mio. Una grande guerra si scatenerà nella seconda metà del XX secolo. Fuoco e fumo cadranno dal Cielo, le acque degli oceani diverranno vapori, e la schiuma si innalzerà sconvolgendo e tutto affondando. Milioni e milioni di uomini periranno di ora in ora, coloro che resteranno in vita, invidieranno i morti: da qualunque parte si volgerà lo sguardo, sarà angoscia, miseria, rovine in tutti i paesi. Vedi? Il tempo si avvicina sempre più, e l’abisso si allarga senza speranza. I buoni periranno insieme ai cattivi, i grandi con i piccoli, i Principi della Chiesa con i loro fedeli, e i regnanti con i loro popoli. Vi sarà morte ovunque a causa degli errori commessi dagli insensati e dai partigiani di Satana il quale allora, e solamente allora regnerà sul mondo, in ultimo, allorquando quelli che sopraviveranno ad ogni evento saranno ancora in vita, proclameranno nuovamente Iddio e la Sua Gloria e lo serviranno come un tempo, quando il mondo non era così pervertito. Va, mia piccola, e proclamalo. Io a tal fine, sarò sempre al tuo fianco per aiutarti”.
“Alla luce di questo messaggio - rilevo da un foglio di evangelizzazione - si comprendono i numerosi “segni” fra cui lacrimazioni da immagini di Gesù e Maria e apparizioni della Vergine SS. in tutte le parti del mondo.
Sappiamo bene quanto ci è costato non aver corrisposto al Messaggio del 1917. Purtroppo continuiamo a rimanere sordi agli inviti del Cielo. Ma la Mamma Celeste non si stanca di richiamarci. Dal 24 giugno 1981 la Madonna appare a sei giovani ai quali ha affidato un messaggio per l’umanità, identico a quello di Fatima. “L’onnipotente è addoloratissimo per i vostri peccati. Convertitevi presto e aiutate gli altri a convertirsi. Riconciliatevi con Dio e fra voi. Perdonate, amate i vostri nemici, pregate per loro. Prendete sul serio i miei richiami. Pregate molto e col cuore; invocate lo Spirito Santo che vi illumini; partecipate attivamente alla S.Messa; confessatevi una volta al mese (quando non ci sono peccati gravi); confessatevi bene, non per abitudine per poi restare sempre gli stessi. Confessate anche i più piccoli peccati, perchè anche il minimo peccato nel momento dell’incontro con Cristo vi farà soffrire; fate la Comunione ogni giorno; recitate il Rosario o almeno 7 Pater, Ave e Gloria e un Credo. Fate sacrifici: digiunate il venerdì a pane e acqua; rinunciate alla TV, che vi ha distrutti, e ai vari piaceri; fate elemosine. Concederò grazie speciali a chi prega, digiuna, apre il cuore a Dio e ai fratelli. Molti cristiani vanno in Chiesa ma sono infedeli. Vi supplico salvatevi dall’inferno. Sono la vostra Mamma e voglio aiutarvi - Avete dimenticato che con la preghiera e il digiuno potete allontanare le guerre e le calamità naturali. Se sapeste quanto vi amo, piangereste di gioia.”
Ritornando al presunto “Quarto Segreto di Fatima”, c’è chi assicura che ci sono alcune versioni di questo testo, il quale è stato considerato come versione diplomatica, ma nulla esclude che possa trattarsi della versione originale o di una parte di essa. Del resto, nessuno, ne Lucia di Fatima, l’ultima veggente scomparsa nel 2005, ne la Chiesa sembra aver mai parlato di questo testo quando decise di rendere pubblica la versione ufficiale del Terzo segreto nel maggio del 2000. Nessuno ha mai affermato a chiare lettere che si tratta di un falso. La versione più accreditata, anche se c’è chi la ritiene apocrifa, è quella di Padre Agostino Fuentes. Ne esiste un’altra leggermente diversa, ma nella sostanza identica (cambia solo per alcune parole, ma il concetto è lo stesso). Venne pubblicata da un editore tedesco Luis Einrich, che sostenne di averla ricevuta da
ambienti diplomatici americani ed inglesi nel quale circolava già da tempo. Egli la divulgò nel 1963 e poi successivamente nel ‘70 in una versione più ampliata. In merito a quanto venne stampato da Einrich, Lucia dall’eremo della sua cella fece sapere, per mezzo del Vescovo di Leiria, che per ciò che riguardava la parte in cui si descrivevano catastrofi e guerre, ella poteva affermare che quelle parole non erano state dette dalla Madonna nel 1917. Ma analizziamo le parole di uno dei veggenti di Fatima per capirne qualcosa in più. Il brano che segue è tratto da un mio libro sull’argomento di mia prossima pubblicazione.
Un‘indiscrezione della Contessa Olga Raccogliamo un commento molto interessante della Contessa Olga tratta da uno speciale televisivo su Fatima diffuso qualche anno fa. La nobildonna, per molti anni vissuta in Portogallo fu stretta collaboratrice di Suor Lucia. Ella afferma che l’ultima veggente, scomparsa nel 2005, le avrebbe confidato che se si leggono con attenzione le sue memorie, il testo del Terzo segreto è scritto molto chiaramente tra quelle righe. Se si confrontano determinati i delle sue memorie è possibile comprendere quale sia il messaggio rimasto segreto per tanti anni. Suor Lucia avrebbe perciò svelato implicitamente che il testo del Terzo Segreto non è in realtà mai rimasto segreto, anzi, è stato svelato come in codice, in maniera un po’ mascherata e che per scoprirlo è necessario leggere attentamente le sue memorie. Noi l’abbiamo fatto e ci è parso di comprendere, confrontando i vari i delle relazioni scritte da Suor Lucia con il segreto svelato dal Vaticano nel 2000, che questo testo compaia laddove si riferisce di un colloquio avuto tra Lucia e Giacinta la quale si confida con l’amica poco prima di rendere l’anima a Dio. Ecco le parole citate testualmente nella quarta memoria. Quelle in rosso sono le più importanti e sembrano ricondurre al Testo del Terzo segreto di Fatima svelato dalla Chiesa nel 2000: “Un giorno andammo a are le ore della siesta vicino al pozzo dei miei genitori. Giacinta si sedette sui lastroni del pozzo; sco venne con me a cercare miele selvatico nei rovi di un roveto di una scarpata che c'era da quelle parti. ato un po' di tempo Giacinta mi chiama:
- Non hai visto il santo Padre? - No! - Non so com'è stato! Io ho visto il santo Padre in una casa molto grande, in ginocchio, davanti a un tavolo, colle mani sul viso, mentre piangeva. Fuori della casa c'era molta gente e alcuni gli tiravano sassi, altri imprecavano contro di lui e dicevano molte parole brutte. Povero santo Padre! Dobbiamo pregare molto per lui! Ho già detto che un giorno due sacerdoti ci raccomandarono la preghiera per il santo Padre e ci spiegarono chi era il papa. Giacinta in seguito mi domandò: - È lo stesso che ho visto piangere e di cui quella Signora ci ha parlato nel segreto? - Si, - le risposi. - Di sicuro quella Signora lo ha fatto vedere anche a questi reverendi sacerdoti! Vedi, io non mi sono sbagliata. Bisogna pregare molto per lui. In un'altra occasione andammo a Lapa do Cabeço. Arrivati là, ci prostrammo per terra a recitare le preghiere dell'angelo. ato qualche tempo, Giacinta si alza e mi chiama: - Non vedi tante strade, tanti sentieri e campi pieni di gente che piange dalla fame e non ha niente da mangiare? E il santo Padre in una chiesa davanti all'immacolato Cuore di Maria che prega? E tanta gente che prega con lui?! ati alcuni giorni, mi domandò: - Posso dire che ho visto il santo Padre e tutta quella gente? - No. Non capisci che questo fa parte del segreto? Che, così, si scopri-rebbe subito? - Va bene, allora non dico niente. Un giorno andai a casa sua per restare un poco con lei. La trovai seduta sul letto, molto pensierosa.
- Giacinta! A che cosa stai pensando? - Alla guerra che deve venire. Morirà tanta gente! E quasi tutti vanno all'inferno! Saranno distrutte molte case e saranno uccisi molti sacerdoti (Lucia racconta Fatima, Memorie di Suor Lucia, op.cit.).
La similitudine tra le parole di Giacinta e il testo ufficiale del Terzo segreto di Fatima svelato dal Vaticano nel 2000 è impressionante e c’è un ulteriore elemento che conforta questa tesi: il punto in cui Lucia interrompe l’amica intimandogli di tacere perché ciò che stava dicendo faceva parte del segreto che avrebbero dovuto custodire nel silenzio del loro cuore e svelare solo dopo il 1960. Stando a quanto riferito, pare che il Terzo Segreto sia limitato solo a questi accadimenti e quindi sarebbe in piena aderenza a quanto divulgato dal Magistero ecclesiastico nel 2000. Ma non possiamo del tutto escludere che una parte del messaggio della veggente possa ancora essere segreto. Si tratterebbe quindi di quello che alcuni chiamano il Quarto segreto di Fatima? Della versione diplomatica?
Ma ritorniamo all’apparizione di Garabandal, dove la Madonna preconizza una imminente fine dei tempi e il ritorno di Gesù, proprio come nella versione non ufficiale del Terzo Segreto di Fatima[2]: “Vi dico e vi ripeto che verrà un altro Papa e che il Concilio proseguirà; e vi dico anche che non ci saranno più di tre papi...Dopo questo Papa (Giovanni XXIII), non ce ne saranno che tre, e in seguito ci sarà la fine dei tempi...La Madonna mi ha detto: la fine dei tempi...” (Il Segno del Soprannaturale settembre ‘94 pag.34 Ed. Segno)[3].
Anche riguardo alla profezia dei tre Papi ci sarebbe da discutere a lungo perché in teoria quelli succedutisi dopo Giovanni XXII sono in effetti tre, escludendo sia Albino Luciani che ha amministrato la Chiesa per soli 33 giorni e Papa Benedetto XVI il quale si è dimesso prima della fine del suo mandato, rimangono solo Paolo VI, Giovanni Paolo II e Papa sco. Pertanto Papa Bergoglio sarebbe il terzo Pontefice profetizzato dalla Madonna a Garabandal,
dopodichè ci sarà un tempo nuovo. Ipotesi naturalmente, certezze non ne possiamo avere. Troviamo particolarmente simili ed accettabili i concetti che sono stati espressi ad esempio da Padre Amorth e Cardinal Tonini, i quali ritengono che i nuovi tempi, successivi all’apostasia, siano tempi in cui l’animo umano sarà più sensibile alle cose spirituali, in cui si coltiverà con maggior devozione, sia il culto a Maria che la gloria di Dio, con tutte le opere di umana pietà che ogni buon cristiano dovrebbe compiere ogni giorno. I due religiosi citati buttano acqua sul fuoco, smorzano entusiasmi facili e riportano il cristiano nei ranghi di una fede semplice e basata soprattutto sull’accoglimento di Dio nell’intimo dei propri cuori, senza per questo negare la veridicità di eventuali manifestazioni straordinarie quali, apparizioni, lacrimazioni e forse anche persecuzioni. Sia per Padre Amorth che per Cardinal Tonini non è necessaria una fede fatta di segni, che tra l’altro non sono la via consueta con cui Dio si rivela agli uomini. Questo è il tempo dello Spirito Santo, è lui che agisce nel cuore di ciascuno di noi. Il concetto di un presunto ritorno in gloria, di una venuta intermedia di cui si parla spesso in numerose profezie sarebbe proprio questa: l’accettazione e l’accoglimento di Gesù nei nostri cuori, forse dovuta ad una nuova consapevolezza, ad una nuova maturità spirituale, la quale, se in parte dipenderà dalla volontà dell’uomo, il suo compimento avverrà per grazia divina e per mezzo dello Spirito Santo. Similmente si dovrebbe intendere il trionfo del Cuore Immacolato di Maria annunciato a Fatima dalla stessa Vergine: una vittoria sul male dovuta ad una conversione di molti uomini che ritorneranno a Dio per mezzo dell’opera attuata dalla Vergine Maria.
E il risultato del soffio divino si fa sentire in tutti gli ambienti, persino nel mondo dello spettacolo. Ci ha stupito sentire un Mike Bongiorno parlare di fede nel bel mezzo dell’edizione ‘97 del Festival di Sanremo, sentirlo affermare che l’uomo si è dimenticato di Dio, di colui che ci aspetta in Cielo. Un seme lanciato che darà i suoi frutti quello del noto presentatore e che gli fa certamente onore. Del resto la sua sensibilità alle cose spirituali si era manifestata anche durante
una puntata di “Telemania” quando rivolgendosi ad uno dei concorrenti cineamatore e regista per diletto - mostrò alcune sequenze di un suo film. Dopo la visione invitò il regista a realizzare film più positivi evitando soggetti che esprimono violenza gratuita fine a se stessa. Qualche tempo fa abbiamo avuto modo di realizzare un’inchiesta sulla fede nel mondo dello spettacolo e della canzone. I risultati ci hanno sorpreso: più di quanti ci aspettassimo credono in Dio e sono anche dei cattolici praticanti. Un ottimo dato, assai confortante per questa nostra società quasi sull’orlo del collasso.
Dopo questa divagazione torniamo a Garabandal per capire le analogie che essa ha con Fatima. Abbiamo detto che il mondo viveva un momento difficile ai tempi di Garabandal. Ecco come commenta quel periodo Padre Combe, nel “Segno del Soprannaturale” di novembre 1994: “Ricordatevi qual’era, all’epoca, la pietà eucaristica, la devozione mariana, il senso cristiano del peccato, l’uso del sacramento della penitenza, la liturgia...Gravi pericoli che non avevamo visto ci minacciavano. Ma la Santa Vergine Maria, Lei li aveva visti; e poichè Ella è Madre e Profeta, Ella è venuta nel piccolo villaggio spagnolo per avvertirci molto chiaramente e chiamarci una volta di più alla preghiera, allo spirito di sacrificio, alla penitenza e alla conversione. Insomma a Garabandal è venuta a riportare il Suo Messaggio di Fatima al momento della sua chiesa di oggi...Conchita di Garabandal mi ha spesso detto che il Messaggio della Madonna del Carmelo era un Messaggio di salvezza... (op.cit.pagg.24,25 Ed. Segno).
Come ha reagito la Chiesa ufficiale davanti alle apparizioni di Garabandal? Lo spiega ancora Padre Combe nello stesso numero del “Segno”: La Chiesa “trascina un po’ i piedi, ma la voce di Garabandal è ora aperta...Monsignor Del Val Gallo...ha ordinato a Don Juan, curato responsabile di Garabandal, di permettere ai sacerdoti che vengono al villaggio, accompagnati o no da un gruppo di fedeli, di celebrare la S. Messa nella chiesa, a condizione
che nella loro omelia non parlino delle apparizioni avvenute nel villaggio... (Il segno del Soprannaturale Op. cit. pag.25). Riguardo alla veridicità delle apparizioni di Garabandal, esiste una preziosa testimonianza di Padre Pio, che ha avuto un ruolo importante in questo specifico contesto mariano e ne ha sottoscritto la sua autenticità divina. Ecco cosa scrive Padre Combe sul “Segno del Soprannaturale” dell’ottobre 1994: “Joey Lomangino è noto al mondo intero. A 17 anni un incidente di lavoro lo rese di colpo totalmente cieco. Fulminato da questa disgrazia, questo giovane cadde nella disperazione e nel peccato. Fu convertito tutto a un tratto dalla Grazia divina presso Padre Pio, a San Giovanni Rotondo... ...La ragione per la quale gli ho parlato (a Padre Pio) in particolare di Garabandal - racconta - era il mio timore che potesse essere una macchinazione del diavolo per distogliermi dalla mia conversione. Allora gli ho detto faccia a faccia, là nel convento: “E’ vero che la Vergine apparirebbe a quattro bambine a Garabandal?” - “Si” - “Allora, Padre Pio - ho insistito poichè continuavo a non volerci andare - dovrei andarci?” - “Ma si, perchè no?”[4] (Il Segno del soprannaturale - ottobre 1994, pag.30 Ed. Segno).
[1] Per via della crisi dei valori e il secolarismo dominante del XX secolo.
[2] Vedremo poi più oltre che per venuta di Gesù e per inizio di un nuovo tempo, non si intende un fenomeno fisico tangibile ed evidente, ma puramente spirituale. Un tempo di morta fede a cui si contrapporrà una nuova prospettiva di fede e di speranza cristiana.
[3] Se il messaggio si avverasse, Benedetto XVI sarebbe l’ultimo Papa e dopo la sua morte dovrebbe arrivare la fine dei tempi, una nuova era.
[4] Padre Pio da Pietrelcina, come vedremo più oltre, ha avuto un ruolo importante in molte profezie. Egli stesso era un profeta. Con la grazia ottenuta dalla luce divina ha saputo dare lumi all’umanità intera su molti temi di fede e anche sull’autenticità o meno di molte apparizioni mariane. (Vedi “Maria - Regina del Mondo”).
Capitolo 5°
Medjugorje
Le apparizioni di Medjugorje, secondo il parere di molti studiosi, sarebbero la continuazione e il compimento di Fatima. Su di esse (tuttora in corso), avvenute in un piccolo centro della ex Jugoslavia, in Bosnia, la Chiesa non si è ancora pronunciata. La decisione finale spetta al Vaticano che per ora non ha ritenuto opportuno sottoscriverne l’autenticità divina. La Santa Sede permette il culto a Maria e pur non avendo pronunciato una parola definitiva, ci sono fondati motivi per credere che le apparizioni di Medjugorje non siano viste di cattivo occhio dal magistero ecclesiastico, perchè a quanto pare nulla di ciò che accade nella ex Jugoslavia è contrario ai dettami del Vangelo e della fede.
Sono numerosi i sacerdoti e gli ecclesiastici che vedono nelle apparizioni un segno della Provvidenza di Dio; molti di loro hanno dovuto scontrarsi con lo scetticismo e l’incredulità della Chiesa ufficiale e dell’autorità pubblica, alcuni al punto tale da sopportare ogni forma di persecuzione, persino il carcere. Renè Laurentin, uno dei più celebri mariologi e studiosi di apparizioni, è profondamente convinto del carattere soprannaturale dei fatti di Medjugorje e si è spesso recato a far visita alla “Regina della Pace”, scrivendo anche alcuni libri che evidenziavano il contenuto spirituale dei messaggi. Anche Cardinal Siri era persuaso della veridicità delle apparizioni di Medjugorje, tanto da affermare di aver visto molte persone atee, andare nei luoghi del prodigio e ritornare a casa con la corona del rosario in mano. Così si esprime il cardinal Franjo Kuharic, arcivescovo di Zagabria in merito alle apparizioni: “...Vorrei consigliare a tutti gli amici di Medjugorje, che sono convinti, di
pregare affinchè venga riconosciuta tutta la verità... (La regina dei profetiArrigo Muscio, pagg.169,169 - Ed. Segno). Giovanni Paolo II si è espresso a favore delle apparizioni ed ha riscontrato che nei messaggi di Maria Regina della Pace, non vi è nulla di contrario agli insegnamenti del Vangelo. Ebbe persino a dire che se non fosse stato rivestito di un così alto incarico, sarebbe già andato in quei luoghi di grazia. Medjugorje località, sperduta tra i monti della Bosnia, è diventata in pochi anni un centro di grande spiritualità, celebre in tutto il mondo. E così gli studiosi scrivono che “… Medjugorje viene continuamente invasa da un sempre più largo fiume di persone, assetate e affamate di Dio, provenienti da ogni regione del globo. Non cercherebbero Dio nè lo troverebbero, se non li attirasse lui stesso. Tutti concordemente riconoscono che in questa ricerca e in questa scoperta di Dio sono stati aiutati dalle apparizioni e dai messaggi della Madonna... Le apparizioni mariane a Medjugorje rientrano nella tradizione sottolineata negli ultimi tempi da Lourdes (1858) e da Fatima (1917). In tempi particolarmente pericolosi per la Chiesa e per la sua crescita nella fede, Maria SS., con interventi straordinari, cerca di aiutare i suoi figli ad avvicinarsi a Dio e a maturare nella fede. Per tale motivo, Medjugorje non si impone tanto per il numero di veggenti, nè per i milioni di pellegrini, quanto piuttosto perchè è diventata sorgente di grazia, che irriga e rinnova tutta la Chiesa. In questo nostro tempo, estremamente critico e scettico, per non dire anche ostile, verso tutto ciò che non è materia, la Madonna, per confermare la verità delle sue apparizioni a Medjugorje, ha scelto testimoni più numerosi che in qualsiasi altro caso precedente. La verità non teme i testimoni, anzi ne esige sempre di più. Solo la falsità ne ha paura e cerca di evitarli. Chi agisce con onestà, desidera averne quanti più possibile. Chi invece agisce disonestamente o vuole insinuare delle falsità, semplicemente evita i testimoni, specialmente se numerosi. Infatti, quanti più ce ne sono, tanto più aumenta la possibilità che venga scoperta la falsità. La Madonna, come è noto, non ha paura delle molte apparizioni, nè dei molti messaggi, nè dei molti testimoni, - e tutto ciò avviene a Medjugorje, in un’epoca per giunta assai critica. (I messaggi della Madonna alla comunità parrocchiale di Medjugorje - traduzione dal croato di P. Barnaba Hechlich - Tocco da Casauria 1994).
Chi conosce i fatti soprannaturali che avvengono in Bosnia da più di trent’anni, sa che anche lì la Madonna ha affidato ai veggenti dieci segreti, uno dei quali è un segno visibile che dovrebbe apparire sulla collina delle apparizioni. “A Medjugorje - scrive Arrigo Muscio - Dio lascerà un “Segno indistruttibile e permanente” delle apparizioni della Madonna. Quel segno concluderà un’epoca... A partire dall’apparire di quel Segno il mondo verrà rapidamente purificato. La Madonna ha detto di non aspettare quel Segno per convertirsi, perchè mancherà il tempo” (La regina dei Profeti, Arrigo Muscio - pag.175 - Ed. Segno). Ed ecco un nuovo monito. Da queste parole chiare ed inequivocabili pronunciate da Maria, emerge nuovamente tutta la drammaticità della situazione in cui si trova il mondo e il grande pericolo che corre l’umanità: l’annunciato castigo purificatorio, ciò che la Vergine aveva già predetto a Fatima e che a detta di molti teologi, si compirà per mezzo di Medjugorje. Ecco perchè si è concordi nel dire che quest’ultima apparizione riveste un’importanza decisiva nella storia della apparizioni mariane ed è la conclusione degli eventi di Fatima. Durante questi trent’anni di apparizioni, i veggenti avrebbero saputo da Maria, che il segno che anticipa il castigo purificatorio sarebbe vicino. Si tratterà di un segno che tutta l’umanità potrà vedere e che potrebbe essere il preludio a tempi difficili per tutta l’umanità che potrebbe essere chiamata a superare prove molto dure e forse anche a morire per la causa di Dio e la conquista della salvezza terna. Dopo che il segno di sarà manifestato - dicono ancora i veggenti - l’umanità potrà ancora pentirsi e ritornare a Dio, ma il tempo sarà limitato. Chi accoglierà questo primo avvertimento e si convertirà, otterrà il perdono dai peccati e la misericordia di Dio lo renderà un uomo nuovo. Quelli che invece lo ignoreranno, potrebbero andare incontro ad una realtà molto triste, quella della dannazione eterna. Dal momento dell’esplicitarsi del segno avvertimento (qualcuno parla di una croce luminosa che apparirà nel cielo e che tutti i popoli potranno vedere), che è lo svelamento del primo segreto, il compimento del piano divino sarà
imminente. Scrivono Giulio Giacometti e Piero Sessa che: “Padre Petar (o Pero) Ljubicic è stato confermato dalla Madonna a Mirjana, prima ancora che venisse mandato a Medjugorje, per ricevere da Mirjana la data in cui si compirà il primo avvertimento-segreto. Egli la terrà per sè per 7 giorni e dopo la comunicherà attraverso i canali che riterrà più opportuni...Questi (i segreti) sono scritti in un foglio invisibile, tangibile, la cui materia non ha alcun riscontro qui sulla terra; tale foglio, al momento indicato dalla Vergine, potrà essere letto, per grazia speciale, solo da Padre Petar...Quando l’avvenimento sarà finito, dovrà restituire questo foglio speciale e attendere il segreto seguente. Mirjana ha fatto sapere che il momento della realizzazione del primo segreto è molto vicino...Tre giorni prima dell’avvenimento (è annotata l’ora precisa, cosa succederà e come, dove e quanto a lungo) il prete potrà rendere i dati di dominio pubblico (Verrà a visitarci dall’alto, Giulio Giacometti e Piero Sessa, edizione non commerciale, pagg. 227,228,229).
Mirjana già a suo tempo ha scelto con attenzione il sacerdote a cui affidare i segreti, e questa sua scelta sarebbe caduta su Padre Petar, come uomo di fiducia preposto per il loro svelamento. Non tutti i veggenti però hanno ricevuto la totalità dei segreti, quindi è facilmente presumibile che questi non avranno luogo se non prima che tutti ne siano a conoscenza. In una locuzione interiore Mirjana evidenzia ancora l’urgenza della conversione con queste parole: “Angelo mio prega per gli increduli. Si strapperanno i capelli, il fratello invocherà il fratello, malediranno la loro vita trascorsa senza Dio, e si pentiranno, ma sarà tardi” (Verrà a visitarci dall’alto, op. cit. pagg. 230,231). Mirjana dice che i segreti sono già stati scritti su questi fogli-pergamena in lettere color oro, ma che ora sono visibili solo ai veggenti; lo saranno dieci giorni prima del loro avverarsi anche ai sacerdoti scelti dai veggenti stessi, affinchè essi li possano comunicare al mondo.
Medjugorje è meta di milioni di pellegrini; dopo Lourdes è il centro di
spiritualità dove si sono riscontrate più grazie e prodigi. Dalle guarigioni fisiche, a quelle spirituali, un crescendo di cose meravigliose operate da Dio per mezzo di Maria, la quale è l’unica ad avere in mano le sorti dell’umanità in questo tempo dominato dal peccato. I veggenti che videro la Madonna, per la prima volta il 25 giugno del 1981, sono sei: Vicka Ivankovic, la più anziana e famosa del gruppo, Mirjana Dragicevic, Marija Pavlovic, Ivan Dragicevic, Ivanka Ivankovic, Jakov Colò, il più giovane del gruppo. Qualcuno dice che anche altri due ragazzi (Jelena e Marijana) pur non vedendo la Madonna, avvertono per mezzo di locuzioni interiori i messaggi della Vergine. Alcuni di loro vedono ancora la Madre di Dio, qualcuno solo in determinate circostanze, ad altri non appare più da tempo, in quanto Maria avrebbe svelato loro la totalità dei dieci segreti che invece altri veggenti ancora non conoscono del tutto. Tra coloro che vedono ancora la Madonna ci sarebbe anche Vicka, la più celebre del gruppo. “...Le apparizioni, di cui godono i veggenti, sono tridimensionali: loro hanno rapporti con la Madonna come con le altre persone; possono toccarla, parlano...I ragazzi dicono che la Madonna è bellissima, radiosa, immersa in un alone di luce, qualche volta intorno al corpo ha una corona di stelle splendenti...Ha i capelli scuri, un poco ricci, la carnagione scura, i pomelli rossi, gli occhi azzurri. Dimostra circa venti anni. Indossa una lunga veste grigia ed un manto bianco...i suoi modi sono molto familiari (La Regina dei Profeti - op.cit. pag.177).
Medjugorje ha delle analogie straordinarie con Fatima. Anche nella ex Jugoslavia sarebbero apparsi segni nel cielo che moltissime persone avrebbero visto tra l’agosto e l’ottobre del 1981[1]. Alcune volte questi fenomeni sono ancora visibili; c’è chi dice, ad esempio, che la croce di Krizevac si illumini in piena notte e che ruoti su se stessa. Segni nel cielo, strani mutamenti del colore del sole, che roteava proprio come a Fatima, e poi apparizioni di scritte splendenti, di segni sacri e di angeli che volavano nel cielo, sembrano una consuetudine frequente nel piccolo centro
della ex Jugoslavia. Fenomeni ai quali, a quanto pare, migliaia di persone avrebbero assistito di persona. Una delle analogie più impressionanti tra le apparizioni di Medjugorje e quelle di Fatima consiste negli inconsueti fenomeni del sole che si sono registrati alcune volte nel luogo dove i veggenti vedevano la Madonna. “Oltre alla luce insolita che annunciava ai veggenti l’arrivo della Madonna e che videro non solo essi, ma altre persone, a Medjugorje si sono verificati alcuni fenomeni insoliti del sole. Ad esempio, il 2 agosto 1981, si vide un grande gioco del sole. Proprio quando la Madonna appariva ai veggenti, il sole cominciò a mutare aspetto. Dapprima si staccò dal sole un cerchio luminoso e si diresse velocemente verso terra; in seguito il sole stesso cominciò a ondeggiare di quà e di là. Attorno ad esso roteavano degli anelli luminosi, mentre un po’ più lontano si libravano e si muovevano come dei globi luminosi variopinti. Nel frattempo, sulla chiesa di Medjugorje, il sole irradiava un fascio di raggi color vermiglio” (I messaggi della Madonna alla comunità parrocchiale di Medjugorje traduzione dal croato di P. Barnaba Hechich - Tocco di Casauria 1994, pagg.12,13).
Altre analogie con Fatima: i segreti. Questa volta si tratta di dieci segreti a differenza dei tre lasciati a Lucia, Giacinta e sco. Anche i veggenti di Medjugorje, così come quelli di Fatima, hanno avuto la visione dell’inferno, del Purgatorio e del Paradiso e questo è un altro elemento comune alle apparizioni di Fatima, in cui i bambini di Aljustrel videro la sorte dei beati e dei dannati. Ecco il racconto che Vicka fa a Padre Livio di Radio Maria: “Un giorno sono andata con Jacov nella sua casa - dice Vicka - la Madonna ci aspettava e ci ha detto: - oggi vi porto a vedere il Paradiso, il Purgatorio e l’inferno-.
La Madonna ha preso me per la mano destra, Jacov per la mano sinistra e ci ha portati su...in alto attraverso il soffitto. Per prima cosa ci ha fatto vedere il Paradiso che ci è apparso come un grande spazio, avvolto in una luce di cui non c’è paragone qui sulla terra. Abbiamo visto le persone che indossavano dei vestiti grigi, gialli e rosa. Queste persone camminavano, cantavano e lodavano Dio, mentre in alto dei piccoli angeli volavano. La Madonna ci ha detto: - Vedete come sono felici queste anime che si trovano qui in Paradiso? Il Purgatorio è invece anch’esso un grande spazio, solo che non si vedono le persone, ma si scorge soltanto una oscurità spessa come cenere. Si sente che all’interno di questa oscurità ci sono delle persone che soffrono. La Madonna ha detto che bisogna pregare molto per le persone che sono in Purgatorio in modo che possano liberarsi e andare presto in Paradiso. L’inferno era costituito da un grande fuoco in mezzo. Riuscivo a vedere come erano le persone prima di entrare nel fuoco e poi come erano dopo. Prima erano delle persone normali, quando entravano nel fuoco si trasformavano in orribili animali come se mai fossero state delle persone. E più sprofondavano nell’inferno e più erano pieni di bestemmie e di odio contro Dio. La Madonna ha detto che le persone che si trovano nell’inferno hanno voluto andarci con la loro propria volontà, perchè così hanno deciso. E sono quelle persone che qui sulla terra fanno tutto contro la volontà di Dio e sperimentano già nel mondo un inferno nel loro cuore e poi lo continuano dopo la morte. La Madonna ha anche detto che ci sono molte persone che pensano che questa vita sia tutto e che dopo non ci sia più niente. Ma ammonisce quanti la pensano così e dice che queste persone si sbagliano, perchè dopo questa vita c’è l’eternità e sulla terra noi siamo soltanto di aggio”.
Le perplessità e i dubbi intorno alle apparizioni di Medjugorje e alle visioni dell’inferno, del Purgatorio e del Paradiso sono diffusissimi. Lo stesso vescovo di Mostar, Zanic non ha nascosto il suo scetticismo. E riguardo alle descrizioni che vengono date dell’aldilà, John Cornwell, dopo aver effettuato un’inchiesta
sui fatti prodigiosi di Medjugorje, così scrive riferendosi a quanto detto dal Vescovo della cittadina bosniaca: “...Lei deve comprendere...che quando Dio rivela una verità soprannaturale, lo fa secondo le nostre capacità. Vicka è una semplice contadina...Tutto quello che si riceve, lo si riceve alla maniera del ricevente... (Paranormale, dossier aperto - John Cornwell - Ed. San Paolo - pag. 112). Questa affermazione è importante perchè conferma la diffusa convinzione per cui, non è importante che le visioni del mondo spirituale si manifestino con caratteristiche identiche per ogni veggente. Il Paradiso o l’inferno di Santa Teresa d’Avila, infatti, appaiono diversi da quello di San Giovanni Bosco o dei pastorelli di Fatima. Questo è evidente, perchè ognuno riceve l’informazione dal mondo spirituale e la traduce secondo la propria sensibilità e la propria capacità di comprenderla. Immaginiamo dieci persone che disegnano uno stesso albero. Ebbene, nessuno di loro lo disegnerà uguale ad un altro. In qualche sfumatura saranno diversi tutti quanti. Il ricevente elabora, in questo caso l’immagine del Paradiso, dell’inferno e del Purgatorio, secondo la sua capacità di immaginarlo. E noi siamo pure convinti che gli stati spirituali oltremondani saranno esattamente come li desideriamo, corrisponderanno cioè alle nostre aspettative sia nel bene che nel male.
Le apparizioni di Medjugorje acquistano valore ed ulteriore credibilità se si considera che le facoltà mentali dei veggenti sono risultate integre da ogni anomalia o patologia sia di ordine psichico che organico. Sono stati fatti numerosi studi sui veggenti, anche di tipo scientifico, ma si è sempre riscontrata una assoluta normalità in tutte le loro funzioni. Le apparizioni di Medjugorje sono state osteggiate soprattutto dal governo locale. La Chiesa in questa circostanza ha sempre dimostrato prudenza, ma anche apertura e disponibilità verso quella che potremmo definire l’apparizione più importante del XX secolo dopo Fatima. Nonostante le autorità non abbiano accolto i messaggi di Maria, ma anzi li abbiano negati e persino osteggiati con ogni forma di persecuzione alla Chiesa, ai religiosi che le approvavano, e ai civili che si dedicavano al culto di Maria, c’è un elemento importante nel significato dei messaggi della Regina della Pace: la promessa della Madonna di una protezione speciale a favore di tutte quelle
anime che la onoreranno nel nome di Cristo e un soccorso provvidenziale per la cittadina teatro delle apparizioni. Maria in uno dei primi messaggi disse infatti che Ella amava molto la parrocchia di Medjugorje e che si era particolarmente prodigata per proteggerla da ogni attività del maligno. Ma se Medjugorje è rimasta come una rocca pressochè inespugnabile, il resto del paese, soprattutto dopo l’inizio della guerra, ha dovuto conoscere il male in ogni sua forma, anche la più cruenta e sotto molteplici sfaccettature. Le persecuzioni, le torture, le violenze a donne e bambini sono inenarrabili tra gli abitanti di quelle terre martoriate. Genocidi di massa, soprusi, esecuzioni sommarie, ogni forma di violenza verso chi apparteneva alle diverse etnie, civili e religiose. La terribile realtà della guerra, uno scotto terribile e lo spargimento di sangue di molti innocenti, è forse il tributo che molta povera gente ha dovuto sopportare per soddisfare la giusta ira di Dio per i peccati degli uomini. La permissione della morte di migliaia di martiri innocenti, per salvare, forse dalla perdizione eterna, molti peccatori e ricondurli nell’ovile della divina misericordia. Ciò che sarebbe successo nella ex Jugoslavia era del resto già noto a chiunque conoscesse la storia delle apparizioni, il cui significato, come a Fatima, ci invita a riflettere sul nostro destino futuro. Anche nella ex Jugoslavia la Madonna ha ribadito ciò che disse a Giacinta, sco e Lucia; quello di Medjugorje quindi è un messaggio in pieno spirito evangelico, un nuovo allarmante monito di Maria che chiede ancora una volta pentimento sincero dei propri peccati, ritorno a Dio in preghiera, penitenza e lezione,[2] pratica dei sacramenti, soprattutto quello dell’Eucaristia, la massima preghiera della Chiesa orante e il sacrificio più gradito a Dio.
Come abbiamo visto, tra Fatima e Medjugorje, le analogie sono numerose, ma la similitudine più evidente consiste nel tono profetico dei messaggi, nel loro contenuto apocalittico.
Quasi tutte le apparizioni mariane sono legate da questa matrice, così come Fatima e Medjugorje, anche, La Salette, Garabandal di cui dicemmo e Kibheo di cui parleremo tra poco.
Anche a Medjugorje la Madonna ripete che satana è in agguato ora più che mai e che egli è ovunque ci sia Maria e Suo figlio Gesù, per distruggere le opere della carità e tentare di far perdere gli uomini.
[1] A Fatima si ebbero fenomeni solari durante l’ultima apparizione di ottobre, molto simili a quelli che si verificarono nell’81 a Medjugorje.
[2] A Medjugorje, la Madonna ha raccomandato a tutte le famiglie la recita del rosario intero (15 misteri, ora 20) e la lettura delle Sacre scritture (La Bibbia). Chi non si nutre della parola di Dio, molto difficilmente potrà far fronte alle insidie del demonio e non potrà avere quella protezione speciale che permette di vincere le sue tentazioni.
Capitolo 6°
Kibeho
L’apparizione di Kibeho, in Ruanda, è forse una tra le meno conosciute, tra le manifestazioni mariane. Quello di Kibeho sembra essere il messaggio più allarmante e urgente tra quelli dati dalla Madonna e più di altri si accosta quello di Fatima. Differisce però nella sua parte sostanziale e più importante: la profezia. Mentre il messaggio di Fatima è assolutamente attuale anche ai giorni nostri, tanto da interessare ancora moltissimi studiosi, per il mistero che su di esso aleggia fin dal lontano 1917, quello del Ruanda ha trovato piena attuazione in una cruenta e spaventosa guerra civile fra diverse etnie (Hutu e Tutszi), che ha devastato e distrutto città intere, provocando il sacrificio di molti martiri innocenti. La prima analogia con Fatima si evince da ciò che è accaduto tra le popolazioni ruandesi e ciò che disse il Signore a Suor Lucia in un messaggio riferito nelle sue memorie: “...Se non interverrà quest’atto (la consacrazione alla Russia) per cui sarà concessa la pace, la guerra terminerà soltanto quando il sangue sparso dai martiri sarà sufficiente per placare la divina giustizia” (La profezia di Fatima e la conversione della Russia, op.cit. pag.69). Lucia si riferisce alla guerra mondiale, che moltissime vite innocenti ha mietuto nel corso delle lunghe e sanguinose battaglie di quegli anni. Ma qui la differenza è trascurabile, visto che comunque anche in Ruanda la guerra non ha guardato in faccia nessuno e l’epilogo finale è stata una vera e
propria ecatombe. La Madonna in Ruanda non chiedeva la conversione della Russia, ma preghiera e penitenza, per non mettere in pericolo la pace. La Vergine invitava ciascuno ad imitarla nella Sua umiltà, nel sacrificio, nella preghiera. Anche a Kibeho accadde ciò che successe nella Ex Jugoslavia, la triste previsione della Vergine che preannunciava la guerra, ha trovato piena attuazione nel decennio seguente mentre la gente viveva “distratta” senza dare credito a quell’avvertimento.
A Kibeho, la Vergine era apparsa nel 1981 a sei veggenti poco più che adolescenti, presagendo cose terribili, mostrando persino, per mezzo di vere e proprie visioni, scene crude e raccapriccianti, in cui si vedeva ciò che sarebbe accaduto dieci anni dopo, nel 1991 a causa della guerra. La prima a vedere la Madonna sarebbe stata una ragazza di 14 anni, Alfonsine di Kibeho; successivamente un’altra compagna di collegio, Natalie e altre quattro ragazze, avrebbero ricevuto dei messaggi dalla Madre di Dio. Sono state fatte indagini minuziose sui fatti di Kibeho, teologi e dottori hanno interrogato e visitato le ragazze e i riscontri sono stati positivi: erano tutte sane sia fisicamente che mentalmente. Da quel momento la notizia delle apparizioni della Madonna in terra ruandese si diffonderà con una velocità sorprendente; i giornali, la radio, la televisione ne cominceranno a parlare diffusamente ed in poche settimane decine di migliaia di persone, provenienti anche dai paesi vicini, saranno presenti alle successive apparizioni. La Vergine apparsa in Ruanda è detta Madonna nera, (come quella di Guadalupe) per via della carnagione scura con cui si manifestò durante le apparizioni, nelle quali avrebbe detto, contestualmente a quanto disse anche a Medjugorje, che la pace era in pericolo. Gli studiosi di Fatima, credettero di trovare una analogia evidente con quelle apparizioni e quelle rivelazioni, ma il messaggio non riguardava la pace nel mondo, ma solo delle nazioni in cui la Vergine era apparsa e nel caso specifico,
in Ruanda. Purtroppo solo una veggente è sopravvissuta a quella terribile carneficina e a quel bagno di sangue, delle altre non si è più saputo nulla. L’unica superstite è Anjusca che ha raccontato a molti corrispondenti la storia delle apparizioni di Kibeho: “Ero a casa mia quando è successo la prima volta. All’inizio ho visto una grande luce, poi questa signora, mi mostrava dei fiori e delle pecore. Lei era in piedi tra loro. La sua carnagione...mah aveva una pelle ne bianca, ne nera, una specie di via di mezzo tra le due. Non riesco a trovare le parole per descrivere la sua bellezza. Era vestita di bianco e di blu.... Aveva il capo coperto, coperto da un velo bianco ed era in piedi, era ferma, non si muoveva. Era in piedi su un piedistallo quadrato. La sua voce...come posso descriverla...aveva una voce bellissima e dolcissima...non era una voce umana, era una voce che non avevo mai sentito prima, non posso paragonarla a nessuna. Mi ha detto che non dovevo avere paura, che lei era venuta a portarmi un messaggio di Dio” (Trasmissione tv “Misteri” - Raidue 27 novembre 1995). Il messaggio della Vergine a Kibeho, preannunciava castighi - racconta ancora la veggente superstite. Ella “chiedeva preghiera e digiuno... Alphonsine ha visto la Madre di Dio piangere. I veggenti hanno pianto, battuto i denti o tremato. Molte volte, nel corso delle apparizioni, che duravano in media otto ore senza interruzioni, si sono sentiti schiacciare dal peso dei loro corpi. Agli occhi dei bambini giungevano immagini terrificanti: un fiume di sangue, gente uccidersi l’un l’altra, cadaveri abbandonati senza che nessuno li sotterrasse, un albero infuocato, un baratro aprirsi, un mostro, dei corpi decapitati... (“Il Segno del Soprannaturale” ottobre 1994 pag. 22 - Ed. Segno). Il Vescovo del posto, Monsignor Misago, dice che non c’è nulla nei fatti di Kibeho che non sia in linea con ciò che annunciano le Scritture e pertanto, dopo le opportune indagini, è stato autorizzato il culto della Vergine nei luoghi delle apparizioni.
Capitolo 7°
Guadalupe
Nostra Signora di Guadalupe è l'appellativo con cui i cattolici venerano Maria in seguito a una apparizione avvenuta in Messico nel 1531.
Secondo il racconto tradizionale, tra il 9 e il 12 dicembre 1531, sulla collina del Tepeyac a nord di Città del Messico, Maria sarebbe apparsa più volte a Juan Diego Cuauhtlatoatzin, un azteco convertito al cristianesimo, Il nome Guadalupe sarebbe stato dettato da Maria stessa a Juan Diego: alcuni hanno ipotizzato che sia la trascrizione in spagnolo dell'espressione azteca Coatlaxopeuh, "colei che schiaccia il serpente" (cfr. Genesi 3,14-15).
A memoria dell'apparizione, sul luogo fu subito eretta una cappella, sostituita dapprima nel 1557 da un'altra cappella più grande, e poi da un vero e proprio santuario consacrato nel 1622. Infine nel 1976 è stata inaugurata l'attuale Basilica di Nostra Signora di Guadalupe.
Nel santuario è conservato il mantello (tilmàtli) di Juan Diego, sul quale è raffigurata l'immagine di Maria, ritratta come una giovane indiana: per la sua pelle scura ella è chiamata dai fedeli Virgen morenita ("Vergine meticcia"). Nel 1921 Luciano Pèrez, un attentatore inviato dal governo, nascose una bomba in un mazzo di fiori posti ai piedi dell'altare; l'esplosione danneggiò la basilica, ma il mantello ed il vetro che lo proteggeva rimasero intatti. L'apparizione di Guadalupe è stata riconosciuta dalla Chiesa cattolica e Juan
Diego è stato proclamato santo da papa Giovanni Paolo II il 31 luglio 2002. Secondo la dottrina cattolica queste apparizioni appartengono alla categoria delle rivelazioni private
La Madonna di Guadalupe è venerata dai cattolici come patrona e regina del continente americano. La sua festa si celebra il 12 dicembre, giorno dell'ultima apparizione. In Messico il 12 dicembre è festa di precetto
Il racconto delle apparizioni Secondo il racconto tradizionale, espresso in náhuatl nel testo conosciuto come Nican Mopohua, Juan Diego avrebbe visto per la prima volta la Madonna la mattina del 9 dicembre 1531, sulla collina del Tepeyac vicino a Città del Messico. Ella gli avrebbe chiesto di far erigere un tempio in suo onore ai piedi del colle: Juan Diego corse a riferire il fatto al vescovo Juan de Zumarrága, ma questi non gli credette. La sera, riando sul colle, Juan Diego avrebbe visto per la seconda volta Maria, che gli avrebbe ordinato di tornare dal vescovo l'indomani. Il vescovo lo ascoltò di nuovo e gli chiese un segno che provasse la veridicità del suo racconto.
Juan Diego tornò quindi sul Tepeyac ove avrebbe visto per la terza volta Maria, la quale gli avrebbe promesso un segno per l'indomani. Il giorno dopo, però, Juan Diego non poté recarsi sul luogo delle apparizioni in quanto dovette assistere un suo zio, gravemente malato. La mattina dopo, 12 dicembre, lo zio appariva moribondo e Juan Diego uscì in cerca di un sacerdote che lo confessasse. Ma Maria gli sarebbe apparsa ugualmente, per la quarta e ultima volta, lungo la strada: gli avrebbe detto che suo zio era già guarito e lo avrebbe invitato a salire di nuovo sul colle a cogliere dei fiori. Qui Juan Diego trovò il segno promesso: dei bellissimi fiori di Castiglia, sbocciati fuori stagione in una desolata pietraia. Egli ne raccolse un mazzo nel proprio mantello e andò a portarli al vescovo.
Di fronte al vescovo e ad altre sette persone presenti, Juan Diego aprì il mantello per mostrare i fiori: ed ecco, all’istante sulla tilma si sarebbe impressa e resa manifesta alla vista di tutti l'immagine della S. Vergine Maria. Di fronte a tale presunto prodigio, il vescovo cadde in ginocchio, e con lui tutti i presenti. La mattina dopo Juan Diego accompagnò il presule al Tepeyac, per indicargli il luogo in cui la Madonna avrebbe chiesto Le fosse innalzato un tempio e l'immagine venne subito collocata nella cattedrale.
L'immagine sul mantello A causa della sua origine miracolosa, l'immagine della Madonna di Guadalupe è oggetto di devozione paragonabile a quella rivolta alla Sindone. La sua fama si sparse rapidamente anche al di fuori del Messico: nel 1571 l'ammiraglio Gianandrea Doria ne possedeva una copia, dono del re Filippo II di Spagna, che portò con sé sulla propria nave nella battaglia di Lepanto. Negli anni venti del XX secolo i Cristeros, cattolici messicani che si erano ribellati al governo anticlericale, portavano in battaglia l'immagine della Virgen morenita sulle proprie bandiere. Il mantello è del tipo chiamato tilma: si tratta di due teli di ayate (fibra d'agave) cuciti insieme. L'immagine di Maria è di grandezza lievemente inferiore al naturale, alta 143 cm. Le sue fattezze sono quelle di una giovane meticcia: la carnagione è scura. Maria è circondata dai raggi del sole e ha la luna sotto i piedi; indossa una cintura di colore viola che, tra gli aztechi, indicava lo stato di gravidanza; sotto la luna vi è un angelo dalle ali colorate di bianco, rosso e verde (i colori dell'attuale bandiera messicana), che sorregge la Vergine.
La disposizione delle stelle sul manto non sembra casuale ma rispecchierebbe quelle che in cielo, da Città del Messico, era possibile vedere nel dicembre 1531….
Alcuni autori, che hanno eseguito degli studi scientifici sul mantello, sostengono che effettivamente l'immagine non sarebbe dipinta, ma acheropita (non realizzata da mano umana); essa presenterebbe inoltre caratteristiche particolari difficili da
spiegare naturalmente. Altri autori sostengono il contrario… (fonte: http://it.wikipedia.org).
Capitolo 8°
Rue du Bac
Medaglia miracolosa (o medaglia della Madonna delle Grazie, o medaglia dell'Immacolata) è il nome che la tradizione devozionale cattolica ha dato alla medaglia realizzata in seguito ai fatti del 1830 a Parigi, in rue du Bac n.140, che ebbero per protagonista santa Caterina Labouré, novizia nel convento delle figlie della carità di San Vincenzo de' Paoli, la quale riferì di aver avuto delle apparizioni della Madonna. Secondo quanto riferito da suor Labouré, questa medaglia sarebbe stata coniata dietro ordine esplicito della Madonna, dato durante la seconda apparizione (27 novembre 1830), come segno di amore, pegno di protezione e sorgente di grazie. Gregorio XVI e Pio IX hanno fatto uso dell'effigie (Laurentin, 1996). Da allora, la Cappella delle Apparizioni è divenuta un frequentato luogo di culto, aperto a tutti i fedeli (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Medaglia_miracolosa).
La medaglia miracolosa Oggetto di culto e devozione. Chi la indossa con fede lo fa per le promesse che essa contiene. Dalla rete ricaviamo alcune notizie sulla Medaglia miracolosa: “Tutte le persone che porteranno questa Medaglia riceveranno grandi grazie, specialmente portandola al collo”. "Le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia”. Queste sono state le straordinarie parole pronunciate dalla Madonna in occasione delle sue manifestazioni a Santa Caterina Labouré, nel 1830.
Da allora e fino ad oggi, questo torrente di grazie che fluisce dall'eternità verso di noi, non si è mai fermato per tutti quelli che portano con fede la Medaglia Miracolosa. La devozione è molto semplice: occorre portare la medaglia con fede, ed invocare più volte al giorno la Protezione della Vergine con la giaculatoria: "O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te".
Nella notte tra il 18 e il 19 1uglio 1830, Caterina, viene condotta da un angelo nella grande cappella della Casa Madre, dove avvenne la prima apparizione della Madonna che le disse: “Figlia mia, Dio vuole affidarti una missione. Avrai molto da soffrire, ma soffrirai volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio.” La seconda apparizione avvenne il 27 novembre sempre nella cappella, Caterina la descrisse così: " Vidi la Santissima Vergine, la sua statura era media, e la sua bellezza tale che mi è impossibile descriverla. Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color bianco-aurora, accollata e con le maniche lisce. Dal capo le scendeva un velo bianco fino ai piedi, il viso, era abbastanza scoperto, i piedi poggiavano sopra un globo o meglio sopra un mezzo globo, e sotto i piedi della Vergine, vi era un serpente di color verdastro chiazzato di giallo. Le sue mani, elevate all’altezza della cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo più piccolo, che rappresentava l’universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo, e il suo volto diventò splendente mentre presentava il globo a Nostro Signore.
Tutto ad un tratto, le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le quali gettavano raggi luminosi. Mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me, e si fece sentire una voce che mi disse: “Questo globo rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia e ogni singola persona…”. Io qui non so ridire ciò che provai e ciò che vidi, la bellezza e lo splendore dei raggi così sfolgoranti! E la Vergine aggiunse: “Sono il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me le domandano”. Capii quanto è dolce pregare la Santissima Vergine quante grazie Ella accorda alle persone che la pregano e quale gioia Ella prova a concederle. Tra le gemme ve ne erano alcune che non mandavano raggi. Maria disse: “Le gemme dalle quali non partono raggi sono simbolo delle grazie che si dimentica di chiedermi”. Tra esse la più importante è il dolore dei peccati. Ed ecco formarsi intorno alla Santissima Vergine un ovale a forma di medaglia, sul quale, in alto, a modo di semicerchio dalla mano destra alla sinistra di Maria si leggevano queste parole, scritte a lettere d’oro: “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi”. Allora si fece sentire una voce che mi disse: “Fa coniare una medaglia su questo modello: tutte le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie; specialmente portandola al collo. Le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia”. Poi vidi il rovescio della medaglia. Vi era il monogramma di Maria, ossia la lettera “M” sormontata da una croce e, come base di questa croce, una spessa riga, ossia la lettera “I”, monogramma di Gesù, Jesus.
Al di sotto dei due monogrammi, vi erano i Sacri Cuori di Gesù e di Maria, circondato, il primo da una corona di spine, il secondo trafitto da una spada." La medaglia dell’Immacolata, fu coniata nel 1832, due anni dopo le apparizioni, e fu denominata dal popolo stesso, “Medaglia Miracolosa”, per il gran numero di grazie spirituali e materiali ottenute per intercessione di Maria (fonte: http://digilander.libero.it/giardinoangeli).
Capitolo 9°
San Martino di Schio
Le manifestazioni mariane nel mondo sono numerosissime. Sarebbe impossibile citarle tutte. Ci limiteremo a ricordarne alcune tra quelle che ci sembrano avere una certa connessione con l’apparizione della Madonna a Fatima.
S. Martino di Schio. Intervista al veggente Renato Baron Nel 1985, la Madonna sarebbe apparsa anche al veggente Renato Baron, uomo semplice e pio, ex dipendente della società autostrade fin dagli anni 80. Dopo i fatti soprannaturali da lui vissuti, il Baron si dedicò completamente alla causa di Maria.
La prima volta che andai a San Martino di Schio fu in una grigia e piovosa giornata di luglio, durante l’estate ‘95. Avevo letto un servizio su un rotocalco e rimasi colpito dai fatti prodigiosi che si compivano a pochi i da Trento dove allora vivevo e lavoravo. Decisi così di andarci di persona, mi interessava realizzare un’inchiesta radiofonica per l’emittente con la quale collaboravo da qualche anno. Per motivi professionali e per il continuo maltempo, ero stato costretto a rimandare a lungo il viaggio, anche perchè avevo deciso di andarci di venerdì, quando, dopo la Via crucis sul Monte di Cristo, ci sarebbe stata anche la “tanto attesa” apparizione di Maria. Finalmente riuscii a conciliare gli impegni di lavoro con il mio tempo libero e
riuscii a vedere con i miei occhi ciò che accadeva a Schio. Prima di partire avevo telefonato alla Casa di Preghiera fondata da Renato Baron, il veggente che diceva di colloquiare con la Madonna. Mi avevano detto che lì si respirava un’aria soprannaturale, che tutti i convenuti, pur non vedendo la Vergine, avvertivano la sua presenza per mezzo di uno speciale profumo di rose che invadeva tutta la collina. Debbo confessare che ero piuttosto scettico. Non riuscivo a credere a ciò che una signora di mezza età mi diceva con voce pacata e suadente. Avevo avuto già esperienze poco felici in questo senso e quindi quella volta decisi di andare con i piedi di piombo. Arrivammo con un gruppo di amici e colleghi a San Martino di Schio senza traumi particolari, dalla parte di Thiene, arrampicandoci sulla montagna e percorrendo tutta la Valdastico, dall’altopiano di Folgaria, verso Vicenza. Erano le 20.30 circa. Non c’era molta gente, forse a causa del tempo lievemente perturbato. Riuscii a trovare parcheggio nel piazzale antistante il monte e mi guardai intorno per capire che cosa dovessimo fare. La Via crucis cominciò puntuale. Un gruppo di pellegrini di varie nazionalità (c’erano si, ma anche tedeschi e qualche inglese), cominciava a pregare guidato da una voce amplificata per mezzo di una microfono a tromba. Salimmo il monte scosceso e ripido in una mezz’oretta circa. La frescura di quella sera di luglio fu provvidenziale perchè percorrere lo stesso monte in una giornata qualsiasi (in cui c’è il sole) è molto più faticoso. Ebbi modo di sperimentarlo il mese successivo e dovetti rinunciare ad arrivare fino in cima a causa del caldo torrido che non mi permetteva di salire. Mentre pregavamo tra una stazione e l’altra, ripetendo giaculatorie ed Ave Maria, avvertivo un profumo intensissimo di fiori e quest’essenza persisteva, anzi aumentava man mano che salivamo. Chiesi agli amici che erano con me se anche loro lo avvertivano. Mi dissero di si. Quando arrivammo in cima alla collina mi sembrava di essere immerso in un
bagno di profumi. Era diventato così persistente ed intenso da divenire, in breve, qualcosa di estremamente naturale. Non dava alcun fastidio, piuttosto confortava piacevolmente i sensi che erano assorbiti in una atmosfera tutta mistica e soprannaturale. Renato Baron era già lì ad aspettare il gruppo orante, era inginocchiato davanti all’altare, raccolto in preghiera. Tanta era la mia emozione, che non lo vidi subito, dovettero indicarmelo perchè non mi ero accorto della sua presenza. Terminato il rosario e i misteri pregò ad alta voce per qualche minuto ed improvvisamente in mezzo ad un’Ave Maria si interruppe e cadde in estasi. Tutti i convenuti, erano circa un centinaio, si misero in ginocchio. Io feci lo stesso. La Madonna era lì e stava parlando al veggente che era assolutamente immobile. Durò per qualche minuto poi si scosse e si mise nuovamente in preghiera. Ritornai ancora a Schio e studiai a fondo i fatti soprannaturali della piccola località vicentina. Verificai se potessero esserci elementi che erano in contrasto con quanto detto dalla Chiesa e quanto proclamato nelle Sacre Scritture, ma dovetti convenire che non c’era nulla che andava contro i dettami della dottrina cattolica. Chiesi a numerosi sacerdoti ed anche al mio direttore spirituale di allora, Padre Albino, se quell’apparizione fosse degna di fede. La risposta fu: “Renato Baron è un uomo di Dio, non preoccuparti...”. Tuttavia, come sempre succede in simili circostanze, c’erano anche degli ecclesiastici che non appoggiavano questa apparizione: Cardinal Tonini per esempio, e lo stesso vescovo di Vicenza che non ne aveva autorizzato il culto.
Le analogie tra Schio e Fatima sono numerose, in particolare per ciò che riguarda il tenore dei messaggi. La sintesi dei Messaggi della Madonna di Schio, è: pentimento e riconciliazione con Dio, conversione, pratica dei sacramenti, penitenza. In breve tutto ciò che la Madonna disse a Fatima ha continuato a ripeterlo per molti anni anche sul Monte di Cristo a Schio e nel cenacolo del gruppo di preghiera “Regina dell’amore”
dove ormai non appare più da tempo, anche perché il veggente Renato Baron è scomparso[1]. Il 16 marzo 1996, incontrai personalmente Renato Baron ad una conferenza stampa che tenne in una località vicino a Trento. L’idea, era di fargli alcune domande sui temi della fede. Purtroppo in quell’occasione non mi fu possibile intervistarlo, ma convenimmo di farlo in via epistolare. Preparai alcune domande, accompagnate dalle motivazioni che mi spingevano a realizzare questo lavoro e le spedii al Baron. Attesi alcune settimane, ed ecco che il postino mi recapito, verso la fine del mese di aprile un plico proveniente da Schio. Era di Renato Baron, che tra l’altro lo accompagnava con una breve lettera. Ecco cosa disse il Baron in quell’occasione:
“Schio, 16 aprile 1996. Carissimo Amico, ti invio la risposta alle domande che mi avevi inviato, con la speranza di essere stato esauriente. Ti auguro ogni bene in Gesù e Maria, affinchè il tuo lavoro possa fare un gran bene a molte anime. Assicurando il mio ricordo nella preghiera porgo i miei più cordiali saluti”. Renato Baron.
Ed ecco ora le risposte alle domande. All’inizio, il Baron, spiega quali tipi di analogie ci possono essere fra le apparizioni di Fatima e quelle di Schio:
“Dobbiamo riconoscere – scriveva allora il veggente - che tra Fatima e Schio ci sono molte analogie: analogie di fondo come essenzialità del messaggio imperniato sulle verità di fede evangelica.
Preghiera, penitenza, conversione. Una trilogia di verità (che sono alla base della salvezza) a cui l’uomo deve aggrapparsi per realizzare in se stesso il piano di Dio che vuole ogni uomo salvo, quale candidato al Regno dei Cieli. In questa luce possiamo anche affermare che Schio, come altre manifestazioni mariane è un forte richiamo a Fatima, tanto da esserne una continuazione. E’ un avvertimento che la Madonna ci dà per la salvezza del nostro tempo. Di conseguenza è molto importante vedere nella luce di Fatima, il messaggio di Schio; nella sua realtà di incitamento alla conversione attraverso la penitenza, la preghiera, (e anche) la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. Fuori da questi punti basilari non azzarderei affermare che ci siano altre analogie, perchè queste sono prettamente evangeliche dando così ad esse quella garanzia che fa credito all’accoglienza di quanti vogliono camminare sul sicuro, in senso storico, teologico e morale. Durante un’apparizione, ancora nel 1990, la Madonna mi accompagnò per una strada irta fatta di luce. L’impressione mia, era che alla fine di questa strada ci fosse il paradiso, tanta era la luce che mi attirava verso di essa. Non sono mai arrivato ad entrare in quella luce perchè la Madonna voleva farmi vedere quante anime tornavano indietro dopo aver raggiunto la luce. Da quel momento iniziarono le visioni del purgatorio che si sono ripetute per altre tre volte fino al primo novembre 1995”[2]. Renato Baron spiega alcuni concetti intorno alle sensazioni avute durante le estasi, ecco cosa dice: “Quanto ho potuto capire attraverso le visioni: esiste per tutti un posto preparato in paradiso; un luogo per la purificazione delle anime, il purgatorio; ed esiste certamente un luogo chiamato da Gesù “fuoco della Geenna”, l’inferno. Sono certo che ogni intervento della Madonna nel mondo vuole salvare le anime da questo “fuoco”, luogo che la Madonna non mi ha mai fatto vedere. Se Dio - continua ancora il Baron - ha permesso a tre fanciulli in tenera età di vedere l’inferno[3], nella sua realtà drammatica e sconvolgente è per il fatto che ha voluto servirsi dell’innocenza per confermare una verità di ordine e valore teologico: bambini che non potevano certamente giocare sulla loro prevenzione o fantasia.
Naturalmente Dio ha concesso ai piccoli la grazia di poter reggere psicologicamente e materialmente ad una realtà dai lineamenti che esorbitavano la capacità ricettiva della loro predisposizione sia culturale, sia di sensibilità. E’ sicuro che la conoscenza didattica dei tre pastorelli, anche sotto il profilo dottrinale, era molto ristretta e limitata alla nozione semplificata del catechismo spiegato alla loro età”.
Ho chiesto al Baron se la Madonna gli aveva lasciato dei segreti. Estremamente concisa la sua risposta: “Tutto quello che la Vergine, durante le sue apparizioni, mi disse di non divulgare, lo si può chiamare “segreto”.
Sappiamo che le apparizioni di Schio negli ultimi anni di vita del veggente non erano più regolari. La Madonna appariva in modo irregolare. Durante quell’intervista chiesi al Baron il perchè di questo. Ecco quanto da lui affermato: “Siccome l’apparizione della Vergine è una grazia straordinaria, sappiamo che come tutte le cose eccezionali anche le apparizioni hanno un termine. Penso che la Madonna dopo aver detto e più volte ripetuto con chiarezza i suoi messaggi, ad un certo punto vuole che l’uomo, nell’esercizio della sua libertà, risvegli la propria coscienza così da assumere un atteggiamento di vita coerente all’invito rivoltogli. In altre parole più semplici; la Madonna dopo aver insegnato agli uomini a camminare lascia che essi s’impegnino a vivere il suo insegnamento se vogliono essere salvi”.
Nel corso dell’intervista ho azzardato col Baron, anche l’argomento relativo ai tanto discussi castighi e al futuro dell’umanità. La sua risposta mi sembra assai esauriente: “Guardando l’evolversi della situazione “universale” ad ogni livello, da quello spirituale e morale a quello fisico-umano, c’è da azzardare la conferma a quanto
è detto, che cioè gli avvenimenti siano un presagio di futuro tutt’altro che roseo (come la Vergine afferma) sempre lasciando l’ultima scelta all’uomo che ha la capacità di capire il contenuto dei messaggi e la possibilità di agire in merito ai segni dei tempi. La Madonna è venuta a preparare un tempo nuovo, desidera cambiare il cuore di ogni uomo per poter rinnovare l’uomo stesso nella sua mentalità, nel suo comportamento, in tutto il suo essere. Questa è la chiave vincente per il bene. Bisogna fare presto affinchè il bene, col trionfo del Cuore Immacolato di Maria, venga il più presto possibile. Possiamo infatti vedere che Papa Giovanni Paolo II sta preparando uno straordinario anno santo giubilare[4], proprio perchè non è ammissibile che una data storica così importante, i inosservata senza produrre un cambiamento che può essere solo di amore e di pace. Riguardo al precisare date, ritengo si debba essere cauti per il semplice fatto che tutto è condizionato alla risposta dell’uomo, il quale nel decorso del tempo può cambiare le sue scelte e quindi anche mitigare certe previsioni espresse nei messaggi. Molta prudenza quindi nell’affrontare un discorso in cui vengono stabilite date o precisazioni future. E’ opportuno metterle sempre al condizionale, premendo sul fatto che l’uomo - specie con la conversione - può modificare, o del tutto cancellare, quanto Dio preannunzia in fatto di calamità e tribolazioni”. Ed ecco infine una precisazione sulla Consacrazione a Maria, sul grande valore di questo atto di affidamento: “Il fatto che la Madonna insista tanto sulla Consacrazione al Suo Cuore Immacolato è perchè Dio stesso per primo ci ha consacrati a Lei sul Calvario “Donna ecco tuo figlio” (Gv. 19,26). Ci ha affidati a Lei che ci è Madre, la quale ha il dovere e il diritto di preparare e assistere alla crescita spirituale e morale dei suoi figli. Inoltre la Consacrazione è un affidarsi totalmente a Lei, affinchè ci aiuti, in maniera più giusta e completa, ad essere di Cristo. Moltissimo si potrebbe dire su questo argomento che, del resto, merita una
trattazione più complessa e approfondita. Il punto in cui siamo arrivati ci fa credere che l’umanità, il mondo, non possa più progredire nel bene, sembra che il progresso materiale non cammini di pari o col progresso spirituale ed evangelico. Sono convinto che la Madonna in tutte le sue apparizioni non viene a dirci che il mondo sta giungendo alla fine, ma che si faccia presto a cambiare vita; ecco la conversione richiesta dal Cielo a tutti gli uomini”.
E per finire con le apparizioni di Schio, un fatto accaduto al Baron che conoscevamo nei suoi particolari, ma che vogliamo riproporvi citando un articolo apparso su “Messaggi Mariani” del giugno ‘96: “Nel mese di maggio ‘96 la Madonna non ha dato a Renato Baron messaggi da divulgare, ma c’è stata una visione particolare che vogliamo brevemente raccontare. Il giorno 3 maggio al Cenacolo, verso mezzogiorno, si è diffuso un forte profumo di rose. Renato stava per andare alla Sala S. Benedetto dove era atteso da molti pellegrini provenienti dalla Germania, Austria e Francia, quando attirato da quell’intenso profumo, decide di scendere prima nella Cripta. Appena entrato, la Madonna gli appare, lo saluta e gli dice: “Se tu vuoi partecipare ai miei dolori, io ti mostrerò quello che succede nel mondo”. Inizia quindi una sconvolgente visione, durante la quale Renato viene portato a vedere quello che in quel momento stava avvenendo in molti luoghi del mondo. Vede scene di guerra, di sofferenza, di fame, di dolore; vede padri che abusano o uccidono i loro figli e le proprie mogli, anziani ed indifesi che vengono maltrattati e uccisi...un martirio di innocenti. Vede anche molte persone che su navi cercano di fuggire dalle persecuzioni e dalla guerra, ma la loro prospettiva non è che la fame, la privazione, la morte. E’ una grande disperazione!
La Madonna gli dice che in 41 luoghi della terra è già il fuoco della guerra. Renato è così straziato e spaventato da queste visioni che desidererebbe morire in quel momento piuttosto di osservare ancora quelle scene di morte senza la possibilità di intervenire. Le persone che gli stanno attorno si rendono conto che qualcosa di veramente tremendo sta avvenendo, perchè lo vedono piangere continuamente. Maria dice allora a Renato: “Devi sapere che tutto ciò che vedi potrebbe avvenire fra poco anche in Europa.... Non so più cosa vi devo dire, cosa devo fare ancora, poichè il mondo cambia troppo lentamente”. Invita quindi a pregare di più...e conclude dando un incarico a Renato: “Va e di ai miei fedeli devoti quanto è trafitto il mio Cuore Immacolato”. La sera stessa al termine della Via Crucis al Monte di Cristo, c’è una seconda apparizione durante la quale la Madonna dà a tutti l’incarico di parlare della sua potenza e del suo grande amore per il mondo intero, proponendoci quindi una sicura strada di salvezza...”. Noi abbiamo raccontato quanto credevamo opportuno, il lettore ci pensi!
[1] A quanto pare, le apparizioni negli ultimi tempi di vita del Baron non avvenivano più con frequenza regolare. Ed il motivo per cui gli appuntamenti del Baron, con la “Bella Signora” erano più rari, ce lo spiegherà proprio il veggente nel corso di un’intervista che riporterò più avanti e che ho realizzato nell’aprile del ‘96.
[2] Quest’ ultima in particolare è riferita nel mio volume “Tra cielo e terra le realtà invisibili” della Reverdito edizioni, 1996.
[3] Si riferisce proprio a Lucia, Giacinta e sco di Fatima.
[4] Quello del 2.000, che a detta di alcune profezie avrebbe dovuto essere l’ultimo prima del trionfo della nuova era, che è un nuovo tempo mariano, di pace e di grande fervore spirituale. Si tenga conto però che il Baron parla nel ’96 di fatti non ancora accaduti.
Capitolo 10°
Montichiari - Fontanelle (BS)
I fatti straordinari accaduti alla veggente Pierina Gilli, tra il ‘47 e il ‘66 sono poco conosciuti tra i cattolici, ma negli ultimi anni si sono così velocemente propagati che ora la piccola località di Montichiari in provincia di Brescia è meta di numerosi pellegrinaggi. I fatti di Montichiari e delle Fontanelle hanno dapprima sensibilizzato la coscienza spirituale assopita degli abitanti di quelle zone e delle province limitrofe, ma poi l’eco delle “meraviglie celesti” nella provincia lombarda si è estesa anche oltreconfine, arrivando addirittura in paesi come l’America e l’Australia. Il 1966, fu l’anno in cui la Vergine Santissima si mostrò per la prima volta alla veggente in maniera visibile in località Fontanelle; infatti fino ad allora, le manifestazioni soprannaturali erano avvenute solo come locuzioni interiori o puramente come visioni nel Duomo di Montichiari.[1] Finalmente Pierina Gilli avrebbe conosciuto da Maria, quale sarebbe stata la sua futura missione e il motivo per cui apparve alle Fontanelle. Maria Rosa Mistica per mezzo di quell’umile donna si era manifestata all’umanità affinchè il mondo trovasse pace e riposo dalle umane fatiche, ed anche guarigione fisica e spirituale all’acqua della fonte miracolosa delle Fontanelle. Il 17 aprile 1966 infatti, la Madonna dirà a Pierina: “...Il mio divin Figlio Gesù mi invia ancora una volta sulla terra di Montichiari, per portare Grazie copiose...” (Il Segno del Soprannaturale febbraio 1995, pag. 22 - Ed. Segno). La Madonna precisa alla veggente che quella fonte è miracolosa e opererà, per grazia del Signore, numerose guarigioni. La Vergine raccomanda a Pierina di portarvi sempre gli ammalati, perchè essi troveranno sollievo nelle proprie tribolazioni.
“La mattina della Domenica 17 aprile 1966, Pierina Gilli ed una sua amica, Lucia, si recarono alle Fontanelle di Montichiari per un “Appuntamento Speciale”. La Madonna SS. aveva invitato la veggente in quel luogo promettendo che le sarebbe apparsa visibilmente. In grande segreto le due donne giunsero alla piccola fonte. Durante l’attesa pregarono il S. Rosario e, per la viva commozione, le lacrime scendevano dagli occhi di Pierina. A mezzogiorno esatto, ecco che iniziò a soffiare un venticello particolare, quasi di avviso. Infatti proprio sopra la fonte si presentò la Madonna, Rosa Mistica, soffusa di luce e di Grazia. Pierina Gilli nel vederla disse: “Oh, finalmente siete venuta!”. Maria SS. Rosa Mistica, con un sorriso materno, rispose: “Il mio divin Figlio Gesù è tutto Amore...e mi ha inviata a rendere miracolosa questa sorgente...”. “In segno di penitenza e di purificazione dai un bacio sul gradino...Gli ammalati e tutti i miei figli, prima di prendere, o bere l’acqua, chiedano perdono al mio Divin Figlio con un bel bacio d’amore” (Il Segno del soprannaturale ibidem pag. 22). Esiste infatti una scala rudimentale, dove Pierina e la Madonna sarebbero scese. La veggente fu invitata a baciare ciascun gradino in segno di penitenza e purificazione. Questa scala è una sorta di Via crucis per tutti coloro che vi si recano in pellegrinaggio. Su di essa la Madonna stessa avrebbe posato il suo piede e molte grazie e numerosi prodigi si sono riscontrati proprio in rapporto a quella “scalinata santa”. Maria Rosa Mistica dice a Pierina di prendere del fango e di lavarsi nell’acqua della fonte; ed indica il significato di questo gesto che corrisponde al lavaggio dell’anima e alla purificazione dalla sozzura del peccato commesso dai figli di Dio. Esso diviene fango per l’anima, ma può trovare refrigerio e purificazione presso la fonte miracolosa delle Fontanelle. E questo è un elemento che si riscontra anche nell’apparizione di Lourdes, quando Bernadette si cosparge il viso di fango e poi si sciacqua alla fonte miracolosa indicatagli dalla Madonna.
Le apparizioni di Maria Rosa Mistica, alle Fontanelle furono quattro, (17 aprile, 13 maggio, 9 giugno, 6 agosto 1966) ma successivamente a questi fatti straordinari, l’autorità ecclesiastica del luogo vietò alla Gilli di recarvisi e la veggente, solo qualche tempo dopo, riuscì a trasferirsi in una casa vicino a Montichiari costruita e donata alla pia donna da alcuni devoti. Ma Rosa Mistica, che ha avuto e continua ad avere uno speciale significato soprattutto per i credenti, nonostante le restrizioni della Chiesa, non abbandonerà mai questa figlia prediletta e la visiterà nell’intimo della sua casa, lasciandole messaggi e confortandola affinchè riesca a compiere la sua missione. Il messaggio di Maria Rosa Mistica è rivolto principalmente ai sacerdoti. Nel suo diario, la veggente spiega con dovizia di particolari il significato dei messaggi mariani e i simbolismi legati a questa apparizione, le tre rose, rosse (simbolo di preghiera), bianche (simbolo di sacrificio), gialle (simbolo di penitenza) ed invita i suoi figli prediletti ad inserire nelle pie pratiche religiose, anche la comunione riparatrice che avrebbe dovuto costituire un appuntamento spirituale a vantaggio di tutte le anime, da celebrarsi il 13 ottobre di ogni anno. [2] Nei fatti di Montichiari e delle Fontanelle, si riescono a scorgere alcune affinità con il messaggio di Fatima per mezzo del quale la Madonna aveva invitato il mondo alla comunione riparatrice nei primi sabati di cinque mesi consecutivi. Tuttavia un’altra affinità profetica con il messaggio di Fatima si può scorgere nell’apparizione di Montichiari-Fontanelle, quando la Madonna disse a Pierina il 13 maggio 1966,[3] durante la sua seconda apparizione:”... Il mondo va in rovina; ho ottenuto ancora misericordia, e per questo Mi ha inviata (Gesù) nuovamente a Montichiari a portare le Grazie del Suo Amore... Per salvare l’umanità occorre fare preghiera...sacrificio...penitenza!” (Il Segno del Soprannaturale op.cit. pag.23). Nelle apparizioni di Montichiari e Fontanelle c’è un’altra curiosa corrispondenza con il messaggio di Fatima ed il Pontefice di allora: Paolo VI, il quale era originario proprio di Montichiari. La Madonna, infatti aveva lasciato dei messaggi per lui durante l’apparizione del 6 agosto, ed aveva fatto menzione a Fatima in quella del 9 giugno dicendo: “Quanto desidererei che questo grano diventasse...pane eucaristico...in tante comunioni riparatrici!” (Il Segno del
Soprannaturale op.cit. pag. 23). Maria Rosa Mistica desiderava che questo grano venisse portato a Fatima proprio il giorno 13 ottobre per diffondere nel mondo la comunione riparatrice. Sarebbe qui troppo lungo descrivere la vita e l’opera di Pierina Gilli, chissà se potremo occuparcene in qualche altra pubblicazione! Mentre infatti mi accingevo a consegnare alle stampe quest’opera, don Cornelio Bertagnolli, un caro amico sacerdote di Bolzano (da me intervistato anche a proposito di una pubblicazione su Padre Pio), l’11 maggio ‘96, durante una visita, mi consegnò i diari completi della veggente, accompagnati da una serie di documenti e fotografie eccezionali. Mi disse che era stato uno dei suoi direttori spirituali per lungo tempo. Mi accordai di approfondire questo aspetto in una successiva intervista Prima di raccontarvi come sono venuto a conoscenza dei fatti di MontichiariFontanelle, desidero dire che le apparizioni sono articolate in due serie. La prima risale al 1947 e agli anni seguenti a Montichiari, nel Duomo, la seconda è quella relativa alle Fontanelle di cui ho già detto. Ed eccoci al racconto che mi riguarda.
Prima di chiudere questo capitolo vogliamo darvi un’anticipazione di alcuni messaggi che La Madonna diede a Pierina. Sono tratti dal suo diario. Solo un piccolo assaggio in anteprima; la storia e i messaggi, a Dio piacendo, più estesamente in una prossima pubblicazione. Ecco la visione dell’inferno, raccontata da Pierina Gilli nel suo diario: “Una spaventosa lotta ebbi con tre orribili demoni che continuamente mi insidiavano, mi spaventavano, mi battevano duramente in tutte le parti del corpo, le lividure erano visibili a tutti. Non sapevo più dove mi trovassi, invocavo aiuto, cercavo sostegno e scampo presso le due Reverendissime suore che mi assistevano. Ora saltavo nel letto...ora mi gettavo in terra, trascinandomi dietro le due suore per fuggire agli assalti dei demoni che volevano portarmi via... Dopo un momento di tregua chiusi gli occhi, ma quando li apersi attratta da insoliti rumori, vidi una moltitudine di demoni che mi si avvicinavano,
minacciosi con l’intento di portarmi via...Sembravano contenti, soddisfatti per la battaglia sostenuta!... Presa da un grande spavento abbracciai la Suora e mi trascinai presso la Reverendissima Madre invocando aiuto e protezione...Rimasi come priva di sensi. D’un tratto mi sentii trasportata in un recinto estesissimo che sembrava non avesse confini e mi si presentò una visione spaventosa...Oh Dio! Esclamai...che s’avanza...quale spavento...è l’Inferno...Mi sentii priva di forze...senza sostegno. Innanzi a me era un lampeggiare immenso di fiamme, sentivo l’odore nauseante e fetido dello zolfo e un calore vivissimo che per quanto fossi lontana dal fuoco, sembrava mi soffocasse. Invocai il Signore e la Madonna, non reggevo più...mi sentivo piegare su me stessa. Vidi in quell’immensa turba di demoni che tutti avevano le ali, anche quelli che mi avevano tormentato, mentre prima li avevo visti senza. In mezzo alle fiamme vidi le anime dannate quasi trasparenti, così che si potevano benissimo distinguere le loro vesti e i loro volti. Le anime dannate si dividevano come in tre schiere diverse che prendevano somiglianze dai tre demoni che mi avevano tormentato nell’ultimo periodo di sofferenza....” (Diario Pierina Gilli, copia originale trascritta dal suo confessore e direttore spirituale: Padre Taddeo Laux). Ecco un’altra analogia con il mistero di Fatima: la visione dell’inferno.
[1] Nella primavera del ‘96, mi recai in pellegrinaggio a Montichiari e visitai anche il Duomo del piccolo centro. In quell’occasione constatai lo scetticismo persino dei sacerdoti del luogo. Domandai ad uno di essi, dove la Madonna era apparsa. Sapevo che era scesa dalla cupola del Duomo ed era arrivata fino al centro della Chiesa, ma volevo conferma da uno dei preti che erano presenti quel giorno (ricordo che si celebravano le prime comunioni). Il religioso mi guardò con un moto comionevole, dicendomi: “Ciò che si racconta non è vero, la Madonna non è mai apparsa qui”. E pensare invece che Rosa Mistica è venuta proprio per i sacerdoti, i suoi amati consacrati.
[2] L’indicazione della data ci ricorda l’ultima apparizione di Fatima.
[3] Si noti come anche il giorno (13) costituisca una analogia con l’apparizione di Fatima.
Capitolo 11°
San Damiano
Le apparizioni a Rosa Quattrini, soprannominata “Mamma Rosa” sono note al popolo cattolico. In esse c’è persino lo “zampino” di Padre Pio. Non voglio dilungarmi sulla storia di San Damiano, nel centro piacentino, ma piuttosto evidenziare la diretta connessione del messaggio con quello di Fatima. Ecco cosa disse la Vergine: “Non lasciano parlare i miei veggenti, fra cui la mia figlia Rosa Quattrini...Ma sappiate che persino le pietre parleranno, perchè non si può fermare l’Opera di Dio...e che il nome di Fatima sarà scritto nel cielo con lettere di fuoco”. (La profezia di Fatima e la conversione della Russia op.cit.pag.168). C’è una bella promessa da parte della Vergine di San Damiano. Ella ha detto alla veggente che chiunque reciti con fede 5 Credo, 1 Pater, Ave e Gloria, 1 Eterno Risposo e 1 Salve Regina, potrà salvare e innalzare al gaudio del Cielo, 15 anime sofferenti del Purgatorio. E Dio sa quanto queste soffrano nella loro condizione purgativa. E’ una promessa che ci pare molto interessante, perchè oltre a poter arrecare sollievo alle sofferenze di molte anime, chi reciterà queste orazioni, potrà contare, quando sarà il momento di comparire davanti al Tribunale divino, di forti alleati pronti a difendere la loro causa e a prender le loro parti quando dovranno essere giudicate davanti all’Onnipotente. Sappiamo quanto bisogno ci sia oggi di santi in Paradiso che preghino per noi. Esistono molte altre apparizioni e profezie che sarebbe complicato e lungo menzionare per intero. Fra queste, poche, escluse quelle che ho citato, hanno una diretta attinenza con Fatima. Vorremmo ricordare anche le profezie della venerabile Magdalena Porsat, quelle di Maria Valtorta, di cui la Madonna ha parlato in un recente messaggio a Medjugorje[1], quelle di Vassulla Ryden che
qualcuno non ritiene degne di fede, (noi siamo fra quelli), quelle in Cameroun e Soufanieh (Damasco), studiate dal mariologo, l’abate Renè Laurentin, quella di Crosia in cui la Madonna si sarebbe manifestata a due ragazzi, Vincenzo Fullone e Anna Biasi, soprattutto per mezzo di alcune lacrimazioni, quelle Argentine di S. Nicolas, quelle raccontate da Julia la veggente di Naju in Corea, quelle di Maryfriend in Germania. Un’altra mistica, Alexandrina M. da Costa, nel 1939, ricevette alcuni messaggi da Nostro Signore. Egli, come a S. Margherita Maria Alacoque, chiedeva di farsi portavoce presso il Papa, affinchè questi consacrasse il mondo al Suo Sacratissimo cuore. Anzi, aggiunse che sarebbe stato proprio Papa Pio XII a consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria. La connessione con Fatima è evidente, perchè dopo queste apparizioni, Lucia si adeguò alla richiesta del Figlio di Dio e non parlò più di sola consacrazione della Russia, ma invitò il Pontefice, allora Pio XII, a consacrare a Maria il mondo intero. Invito che Papa Pacelli raccolse il 31 ottobre 1942 consacrando il mondo e l’umanità alla Vergine Maria. Quest’atto di affidamento alla Madonna determinò la fine di molti tormenti e tribolazioni dovuti alla guerra. Pochi mesi dopo infatti, il secondo conflitto mondiale cessò, così come Maria aveva promesso.
Anche altre apparizioni ebbero connessioni evidentissime con Fatima. Ad esempio quello della Vergine di Bonate in provincia di Bergamo, che apparve verso la fine degli anni ‘40 ad Adelaide Roncalli. Questa donna ebbe un grande ruolo nel segreto di Fatima. Ella collaborò indirettamente con Lucia verso la fine degli anni ‘50, quando l’unica veggente rimasta in vita, consegnò una busta sigillata con il terzo segreto di Fatima a Papa Pacelli, pregandolo di aprirla nel 1960 come era desiderio della Madonna. Ma come ben sappiamo Papa Pio XII non ebbe modo di farlo perchè morì nel 1958, quindi è evidente che non conobbe mai il testo del terzo segreto lasciato ai pastorelli. Ma egli lo conobbe indirettamente da Adelaide che glielo svelò durante un’udienza privata nel ‘49, dieci anni prima della sua morte e otto anni prima che Lucia lo consegnasse alla gerarchia ecclesiastica.
Significativi sono anche alcuni messaggi lasciati da Nostro Signore alla veggente americana Veronica Luecken che in una visione vide alcune delle future persecuzioni alla Santa Chiesa. In una di queste il Papa (allora Paolo VI) veniva costretto a firmare contro la sua stessa volontà un documento della Santa Sede. La mistica constatò che il Pontefice poteva contare solo su pochi collaboratori e che la maggior parte di coloro che lo circondavano non erano affidabili. In un messaggio successivo Veronica ebbe dal Signore un messaggio profetico nel quale Gesù presagiva l’inizio del grande castigo dovuto all’apostasia. Parole drammatiche e allarmanti che hanno una sconcertante analogia con il messaggio di Fatima. Anche in questo caso Gesù diceva a Veronica che in corrispondenza dell’inizio della tribolazione ci sarebbero stati dei segni luminosi nel cielo, che la “notte verrà illuminata a giorno” che questo “corpo celeste emanerà una grande quantità di calore sulla terra”. Siamo nel 1974 e all’inizio del decennio molte profezie indicavano l’anno 1972 come l’inizio della grande apostasia, il momento in cui il mondo avrebbe vissuto gli anni bui dell’immoralità, del peccato. Tali profezie indicavano la situazione di allora come l’inizio di una “notte etica”, di una sorta di oscuramento dei valori morali, spirituali, come un declino della fede e l’inizio della “Grande Tribolazione”.[2] In quegli anni Paolo VI in un discorso pubblico invitò l’umanità intera ad “operare oggi perchè domani potrebbe essere tardi”. Il Pontefice parlava di “tempi gravi”, di tempi difficili che avrebbero potuto anche rivelarsi decisivi per le sorti del mondo intero. Lo stesso Papa Montini, dirà nel ‘67 a Fatima che “il mondo è in pericolo” ed inviterà i fedeli alla preghiera e alla conversione, ad un impegno sincero sulla via di Cristo. Mai come gli ultimi trent’anni il mondo ha avuto simili moniti e avvertimenti dal Cielo e dalla stessa Chiesa, mai nessun Papa nella storia cattolica ha evidenziato e identificato nel modernismo e nel secolarismo uno dei motivi della profonda crisi delle società, un vero agente corruttore, ciò che distrugge i valori fondati sull’amore e la verità, privilegiando un’esistenza fatta di materialismo, piaceri sensuali effimeri, falsi paradisi.
[1] “Rispondono al vero i libri della Valtorta?” Questa è la domanda che Marija ha posto alla Vergine nel 1982 presso il convento scano di Mostar, dove la stessa aveva le apparizioni, nel periodo in cui frequentava la scuola di parrucchiera...La risposta della Madonna è stata: “Potete leggerli”; ne di più ne di meno, secondo la sobrietà di Maria. Ella non ha mai detto altro sull’argomento, nemmeno a Vicka: e nemmeno ha dato a quegli scritti un’approvazione canonica, come certuni hanno preteso. In linea con la Chiesa...la Vergine voleva semplicemente assicurare i giovani che era innocuo leggerli. Ricordiamo che la Madonna ha chiesto anzitutto di leggere la Bibbia, prima di ogni altro libro, anzi di darle un posto d’onore in casa e di leggerla in famiglia. E dopo la Bibbia, la Gospa ci ha raccomandato di leggere le vite dei Santi e di prendere questi come modelli. (Dal diario di Sr. Emmanuel) (L’eco di Medjugorje - Eco di Maria Regina della Pace dicembre 95-gennaio 96 pag. 4,5).
[2] La storia odierna parla in questo senso. Ci pare di poter affermare che un’altra parte del presunto segreto lasciato ai tre pastorelli si stia compiendo, laddove la Madonna dice: “...i vivi invidieranno i morti”.
Capitolo 12°
La venuta intermedia del Signore
In molte profezie si parla di questo periodo, come di un’era profetizzata nell’Apocalisse di San Giovanni, di un epoca che coinciderebbe con gli ultimi tempi descritti nella Bibbia. Non solo, si parla anche di una venuta intermedia del Signore e anche se molti studiosi ed eminenti teologi non credono affatto a questa possibilità se non come l’accoglimento di Dio nei nostri cuori, molte fonti autorevoli di estrazione cattolica parlano di questa possibilità come qualcosa di concreto. Nonostante i pareri in questo specifico contesto siano contrastanti, ci sono alcune fonti che indicano come certa ed anche imminente la venuta di Nostro Signore. I pareri sono contrastanti come avremo modo di considerare più oltre, soprattutto tra la gerarchia ecclesiastica dalla quale ci viene un chiaro monito. Ecco cosa dice Cardinal Ersilio Tonini a questo proposito: “Bisogna stare attenti, perchè qualcuno pensa ad una specie di seconda incarnazione e questo è da rigettare. Io dico soltanto che nei tempi attuali è lo Spirito Santo in missione è Lui adesso che ha il compito di guidare. Non ci sarà un ritorno in gloria di Gesù Cristo, perchè Lui è già quì, nell’Eucaristia e quando apparirà, apparirà nella gloria.[1] Il trionfo del Cuore Immacolato di Maria significa che Cristo trionferà attraverso la Madre, perchè attraverso Lei sarà conosciuto ovunque il Figlio di Dio. Anche il concetto di castigo purificatorio così come lo formulano molti è sbagliato, perchè Dio ha sempre detto che bisogna prepararsi alle prove e non possiamo dare corpo a tante fantasticherie, dobbiamo solo tenerci pronti a seguirlo da dovunque venga. Non è vero che Papa Giovanni Paolo II con le parole pronunciate a Fulda in Germania intendesse dire che sarebbe imminente l’arrivo di un castigo purificatorio. Quando dissi al Papa: “Santo Padre non pensa che avremo il
martirio presto in Europa?”, lui rispose: “Il martirio c’è già in Europa”. Cosa crede, che il comunismo non sia stato una prova terribile per l’est? La grande tribolazione è quella attuale e quando si dice che siamo in piena Apocalisse bisogna fare attenzione perchè la parola Apocalisse non significa solo castigo, ma rivelazione, svelamento. Siamo quindi nello svelamento della misericordia di Dio, nel tempo della Sua misericordia, nel tempo in cui, dopo che il messaggio cristiano ha prodotto una civiltà, tutto ciò verrà rimesso in questione. E’ questa la grande prova. Più che di nuove guerre, io direi che si può parlare di eliminare quelle che ci sono”. Abbiamo meditato molto le parole di Cardinal Tonini e dobbiamo concludere che ciò che ci disse in quell’occasione non fa una grinza. Lo stesso, a quanto pare, si evince anche da quello che affermò Padre Gabriele Amorth in un’intervista su Fatima di qualche tempo fa.
[1] Nel tempo chiamato Parusia, corrispondente al Giudizio universale.
Capitolo 13°
Preghiere in preparazione degli ultimi tempi
In conclusione di questo manuale desideriamo proporvi alcune preghiere utili per il nostro personale cammino spirituale e per la preparazione agli ultimi tempi annunciati dai segreti di Medjugorje. Le orazioni proposte possono letteralmente spezzare le catene e i legami che ci rendono schiavi del peccato e dei vizi e prepararci a questo nuovo tempo a quanto pare ormai prossimo. Le troviamo particolarmente utili per i tempi attuali, funestati da crisi economiche, guerre, malattie, sciagure di ogni genere. Un tempo misterioso in cui si prepara un mondo nuovo.
La nostra libertà ci mette davanti ad un bivio come diceva Giovanni Paolo II; possiamo scegliere di vivere in un mondo di pace che assomiglia ad un meraviglioso giardino oppure in un cumulo di macerie. Ora più che mai, come dice la Madonna, si fa pressante l’invito alla conversione e al ritorno a Dio in vista degli ultimi tempi in cui si preannuncia, forse dopo il compimento dei dieci segreti dati ai veggenti della Bosnia Erzegovina, un periodo di pace. Buon cammino a tutti voi e che il Signore sia generoso di benedizioni con tutti, soprattutto con chi non ha ancora conosciuto il Suo Amore.
Preghiere di Liberazione da Satana e gli spiriti maligni[1]
Queste Preghiere Valgono Esclusivamente per “l’Auto Liberazione”. Anche se il fine è lodevole, NESSUNO può attaccare direttamente satana per liberare altre persone. Qualora un familiare, un conoscente o tu stesso/a, avverti difficoltà a recitarle, rivolgiti all’esorcista della tua Diocesi di appartenenza. Ricordati sempre che il punto di partenza, è una buona e sincera CONFESSIONE!
Questa sequenza di preghiere ripetuta più volte nello stesso ordine in cui sono state poste, spezza molti legami con Satana. Salmo Iniziale: Ecco la Croce del Signore: Fuggite potenze nemiche! Vinse il Leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide, Gesù Cristo. Alleluia!
A Gesù Salvatore: O Gesù Salvatore, Signore mio e Dio mio, mio Dio e mio tutto, che con il sacrificio della Croce ci hai redenti e hai sconfitto il potere di satana, ti prego di liberarmi da ogni presenza malefica e da ogni influenza del maligno. Te lo chiedo nel tuo Santo Nome, te lo chiedo per le tue Sante Piaghe, te lo chiedo per la tua Croce, te lo chiedo per l’intercessione di Maria, Immacolata e Addolorata. Il sangue e l’acqua che scaturirono dal tuo costato scendano su di me per purificarmi, liberarmi e guarirmi. Amen!
A Maria Santissima: O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, noi ti chiediamo umilmente di mandarci le legioni celesti, perché al tuo comando inseguano i demoni, li combattano dappertutto, reprimano la loro audacia e li respingano nell’abisso. Chi è come Dio? O buona e tenera Madre tu sarai sempre il nostro amore e la nostra speranza. O divina Madre, manda i tuoi santi angeli a proteggerci e a respingere lontano da noi i crudeli nemici. Santi Angeli e Arcangeli,
proteggeteci, difendeteci, custoditeci, illuminateci (3 Ave Maria).
A San Michele Arcangelo: San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; si nostro presidio contro le malvagità e le insidie del diavolo, che Dio eserciti il suo dominio su di lui, te ne preghiamo supplichevoli. E tu, principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano nel mondo a perdizione delle anime. Oh San Michele arcangelo, con la tua luce illuminaci, con le tue ali proteggici, con la tua spada difendici. Oh San Michele arcangelo difendi le nostre famiglie, le nostre attività professionali e di lavoro, le nostre case, le nostre anime e i nostri corpi dai demoni e dalle loro malvagità e difendile anche dalla cattiveria, dall’invidia e dalla gelosia degli uomini della terra. Oh San Michele arcangelo, difendici nella lotta affinchè non periamo nell’estremo giudizio. Amen!
Consacrazione allo Spirito Santo O Santo Spirito Amore che procede dal Padre e dal Figlio Fonte inesauribile di grazia e di vita a te desidero consacrare la mia persona, il mio ato, il mio presente, il mio futuro, i miei desideri, le mie scelte, le mie decisioni, i miei pensieri, i miei affetti, tutto quanto mi appartiene e tutto ciò che sono. Tutti coloro che incontro, che penso che conosco, che amo
e tutto ciò con cui la mia vita verrà a contatto: tutto sia beneficato dalla Potenza della tua Luce, del tuo Calore, della tua Pace. Tu sei Signore e dai la vita e senza la tua Forza nulla è senza colpa. O Spirito dell’Eterno Amore vieni nel mio cuore, rinnovalo e rendilo sempre più come il Cuore di Maria, affinché io possa diventare, ora e per sempre, Tempio e Tabernacolo della Tua Divina presenza.
Sequenza allo Spirito Santo Vieni, Spirito Santo, / manda a noi dal cielo / un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, / vieni, datore dei doni, / vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto; / ospite dolce dell'anima, / dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, / nella calura, riparo, / nel pianto, conforto. O luce beatissima, / invadi nell’intimo / il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, / nulla è nell'uomo, / nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, / bagna ciò che è arido, / sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, / scalda ciò che è gelido, / drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli, / che solo in te confidano, / i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, / dona morte santa, / dona gioia eterna.
Amen.
Inno allo Spirito Santo Vieni o Spirito Creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato. O dolce Consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell'anima. Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola. Sii luce all'intelletto, fiamma ardente nel cuore; sana le nostre ferite col balsamo del tuo amore. Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male. Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. Amen.
Preghiera di Liberazione:
O Signore tu sei grande, tu sei Dio, tu sei Padre, noi ti preghiamo per l’intercessione e con l’aiuto degli arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele, affinchè i nostri fratelli e sorelle siano liberati dal maligno che li ha resi schiavi. O Santi tutti venite in nostro aiuto:
Dall’angoscia, dalla tristezza, dalle ossessioni. Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore! Dall’odio, dalla fornicazione, dall’invidia. Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore! Dai pensieri di gelosia, di rabbia, di morte. Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore! Da ogni pensiero di suicidio e aborto. Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore! Da ogni forma di sessualità cattiva. Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore! Dalla divisione in famiglia, da ogni amicizia cattiva. Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore! Da ogni forma di maleficio, di fattura, di stregoneria e da qualsiasi male occulto. Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore! O Signore che hai detto: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”, per l’intercessione della Vergine Maria, concedici di essere liberati da ogni maledizione e di godere sempre della tua pace. Per Cristo nostro Signore. Amen (Dal Libro di Don Gabriele Amorth “Un Esorcista Racconta”, Edizioni Dehoniane Roma).
Preghiera Contro il Maleficio: [Dal Rituale Greco] Signore Dio nostro, o Sovrano dei secoli, onnipotente e onnipossente, tu che hai fatto tutto e che tutto trasformi con la tua sola volontà; tu che a Babilonia hai trasformato in rugiada la fiamma della fornace sette volte più ardente e che hai
protetto e salvato i tuoi santi tre fanciulli; tu che sei dottore e medico delle nostre anime; tu che sei la salvezza di coloro che a te si rivolgono. Ti chiediamo e ti invochiamo: Vanifica, scaccia e metti in fuga ogni potenza diabolica, ogni presenza e macchinazione satanica, ogni influenza maligna e ogni maleficio o malocchio di persone malefiche e malvagie operati sul tuo servo.... (nome). Fa che in cambio dell’invidia e del maleficio ne consegua abbondanza di beni, forza, successo e carità; tu, Signore che ami gli uomini, stendi le tue mani possenti e le tue braccia altissime e potenti e vieni a soccorrere e visita questa immagine tua, mandando su di essa l’angelo della pace, forte e protettore dell’anima e del corpo, che terrà lontano e scaccerà qualunque forza malvagia, ogni veneficio e malia di persone corruttrici e invidiose; così che sotto di te il tuo supplice protetto con gratitudine ti canti: “Il Signore è il mio soccorritore e non avrò timore di ciò che potrà farmi l’uomo”. “Non avrò timore del male perchè tu sei con me, tu sei il mio Dio, la mia forza, il mio Signore potente, Signore della pace, padre dei secoli futuri”. Sì, Signore Dio nostro, abbi comione della tua immagine e salva il tuo servo.... (nome) da ogni danno o minaccia proveniente da maleficio, e proteggilo ponendolo al di sopra di ogni male; per l’intercessione della più che benedetta, gloriosa Signora, la Madre di Dio e sempre vergine Maria, dei risplendenti arcangeli e di tutti i tuoi santi. Amen (Dal Libro di Don Gabriele Amorth “Un Esorcista Racconta”, Edizioni Dehoniane Roma).
Preghiera Contro Ogni Male: Spirito del Signore, Spirito di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, SS. Trinità, Vergine Immacolata, angeli, arcangeli e santi del paradiso, scendete su di me: Fondimi, Signore, plasmami, riempimi di te, usami. Caccia via da me le forze del male, annientale, distruggile, perchè io possa stare bene e operare il bene. Caccia via da me i malefici, le stregonerie, la magia nera, le messe nere, le fatture, le legature, le maledizioni, il malocchio; l’infestazione diabolica, la possessione diabolica, l’ossessione diabolica; tutto ciò che è male, peccato, invidia, gelosia, perfidia; la malattia fisica, psichica, spirituale, diabolica.
Brucia tutti questi mali nell’inferno, perché non abbiano mai più a toccare me e nessun’altra creatura al mondo. Ordino e comando: con la forza di Dio onnipotente, nel nome di Gesù Cristo Salvatore, per intercessione della Vergine Immacolata: A tutti gli spiriti immondi, a tutte le presenze che mi molestano, di lasciarmi immediatamente, di lasciarmi definitivamente, e di andare nell’inferno eterno, incatenati da S. Michele arcangelo, da S. Gabriele, da S. Raffaele, dai nostri angeli custodi, schiacciati sotto il calcagno della Vergine Santissima. Amen (Dal Libro di Don Gabriele Amorth “Un Esorcista Racconta”, Edizioni Dehoniane Roma). Preghiera di Liberazione dell’Albero Genealogico: O Dio Padre di Misericordia, per intercessione dell’Immacolato Cuore di Maria Santissima ti preghiamo di liberarci da tutti i mali causati dai nostri antenati che partecipavano all’occultismo, allo spiritismo, alla stregoneria, alle sette sataniche. Tronca il potere del maligno che per colpa loro, ancora pesa sulle nostre generazioni. Spezza la catena di maledizioni, malefici, opere sataniche che gravano sulla nostra famiglia. Liberaci da patti satanici, dai legami fisici e mentali con i seguaci di satana e il peccato. Tienici sempre lontano da ogni attività e persone con cui satana può continuare ad avere dominio su di noi e sui nostri figli. Prendi sotto il tuo potere qualsiasi area che sia stata consegnata a satana dai nostri antenati. Allontana per sempre lo spirito cattivo, ripara ogni suo danno, salvaci da ogni sua nuova insidia. Te lo chiediamo o Dio, nel nome e per i dolori, il sangue, e i meriti delle Santissime Piaghe di Nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio, che morendo sulla Croce ha vinto satana e le sue opere per sempre. Amen!
Preghiera per Benedire i Luoghi di Vita e di Lavoro: Visita o Padre la nostra casa (ufficio, negozio...) e tieni lontano le insidie del nemico; vengano i Santi Angeli a custodirci nella pace e la tua benedizione rimanga sempre con noi. Per Cristo, Nostro Signore. Amen! Signore Gesù Cristo, che hai comandato ai tuoi apostoli di invocare la pace su quanti abitavano
le case in cui fossero entrati, santifica, ti preghiamo, questa casa per mezzo della nostra fiduciosa preghiera. Effondi sopra di essa le tue benedizioni e l’abbondanza della pace. Giunga in essa la salvezza, come giunse alla casa di Zaccheo, quando tu vi sei entrato. Incarica i tuoi Santi Angeli di custodirla e di cacciare via da essa ogni potere del maligno. Concedi a tutti coloro che vi abitano di piacere a Te per le loro opere virtuose, così da meritare, quando sarà il tempo, di venire accolti nella tua dimora celeste. Te lo chiediamo per Cristo, Nostro Signore. Amen! (Dal Libro di Don Gabriele Amorth “Un Esorcista Racconta”, Edizioni Dehoniane Roma). Coroncina della Divina Misericordia: Gesù a Santa Maria Faustina Kowalska. Si recita con la corona del Rosario. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Padre Nostro, Ave Maria, Credo.
Padre Nostro Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave Maria Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Credo
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen. Sui grani del Padre Nostro si dice:
Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio, Nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.
Sui grani dell'Ave Maria si dice: Per la Sua dolorosa ione, abbi misericordia di noi e del mondo intero. Alla fine si dice tre volte: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero. Si termina con l'invocazione O Sangue e Acqua, che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi, confido in Te.
Efficace Preghiera di Guarigione e Liberazione dell’Associazione Cattolica “Gesù e Maria” (con approvazione ecclesiastica) (Moltissimi fedeli hanno testimoniato di avere ricevuto miracoli o Grazie particolari, recitando ogni giorno con Fede questa preghiera) Immacolata Concepita senza peccato originale, Madre di Dio e Onnipotente per
Grazia, Regina degli Angeli, Avvocata e Corredentrice del genere umano, ti supplico di non guardare le mie indegnità, ma di volermi accogliere come tuo figlio peccatore addolorato e di non abbandonarmi mai. AVE MARIA... Madre mia e fiducia mia, a chi altri potrò ricorrere per essere aiutato? Tu sola sei la Mediatrice di tutte le Grazie, Colei che nella Luce di Dio distribuisce a chi vuole, come vuole e quando vuole i frutti della Redenzione operata dal Tuo Dio e Figlio Gesù. Tu puoi aiutarmi in tutte le mie necessità, tu sola sei la Salute degli infermi, tu sei l'unica Madre che vuol salvare dalla dannazione eterna tutti i figli. AVE MARIA... Io ricorro a Te perché Gesù Ti ha eletta Mediatrice di tutte le Grazie, Ti ha dato autorità universale sul mondo visibile ed invisibile, Ti ha arricchita della Sua Divinità, trattenendosi per nove mesi nel Tuo grembo. AVE MARIA... Io mi consacro incondizionatamente a Te perché Tu faccia di me tutto ciò che vuoi. Mi abbandono al Tuo Amore di Madre del Signore Gesù, supplicandoti di accogliere unitamente a me, la mia famiglia, tutte le persone a me care e coloro che si affidano alle mie preghiere. AVE MARIA... Invoco il Tuo aiuto e la Tua protezione sull'unica Chiesa fondata dal Signore Gesù, quella Cattolica. Tu sei Madre di questa Chiesa! Per i poveri peccatori privi della Luce Divina Ti chiedo di convertirli. Sulle sante Anime del Purgatorio rivolgi il Tuo sguardo e conducile presto in Paradiso. AVE MARIA... Ti prego di sostenere, proteggere e guidare sempre la Tua Associazione Cattolica "GESÙ E MARIA", di preservare da pericoli e difficoltà tutti coloro che vi lavorano per la Gloria di Dio. Di aiutare e custodire tutti gli associati e quanti diffondono le pubblicazioni e lavorano con amore per far conoscere Gesù e Te.
AVE MARIA... Tu sei stata Assunta in Cielo in Anima e Corpo e sei viva e vera. Sei Onnipotente per Grazia ed ascolti anche ogni mio sospiro e ogni mio pensiero. Sono assolutamente sicuro che Tu adesso mi stai ascoltando, Tu già conosci tutto di me perché mai mi perdi di vista. Tu mi sei stata sempre accanto, ma io sono stato distratto. Aiutami adesso e donami questa Grazia a me necessaria (chiedere la Grazia). AVE MARIA... O Madre Santissima, prostrato ai Tuoi piedi, a Te che riversi come un fiume le Grazie di Gesù e le distribuisci a coloro che Te le chiedono, per i Tuoi dolori, per i Tuoi meriti, per la Tua obbedienza ed umiltà, Ti chiedo in ginocchio di farmi questa Grazia (chiedere la Grazia). AVE MARIA... Ti ringrazio o Madre mia, l'amore che ho per Te e l'affetto che Tu hai per me mi danno certezza che Tu questa Grazia me la farai. Io devo vivere da vero e buon Tuo figlio, pregare e perseverare ogni giorno, ma la Grazia che Ti ho chiesto nonostante tutti i miei peccati - me la farai (chiedere la Grazia). Lo so, ne sono certo, è l'amore che ho per Te a dirmelo perché ho piena fiducia in Te, credo fermamente nel Tuo amore per me. SALVE REGINA...
[1] Fonte: cfr. http://www.gesuemaria.it. In alcuni casi le preghiere di questo paragrafo sono state integrate e ampliate con le nuove versioni.
Capitolo 14°
Preghiere di Guarigione e Liberazione
PREGHIERA PER LA GUARIGIONE FISICA Signore Gesù, ti adoro e ti ringrazio per la fede che mi hai dato nel battesimo. Tu sei il Figlio di Dio fatto uomo, tu sei il Messia Salvatore. In questo momento voglio dirti come Pietro: “Non c’è sotto il cielo altro nome dato agli uomini nel quale possiamo essere salvati”. Ti accetto, Signore Gesù, nel mio cuore e nella mia vita: voglio che tu ne sia l’assoluto Signore. Perdona i miei peccati, come hai perdonato i peccati del paralitico del Vangelo. Purificami con il tuo sangue divino, metto ai tuoi piedi la mia sofferenza e la mia malattia. Guariscimi, Signore, per il potere delle tue piaghe gloriose, per la tua croce, per il tuo preziosissimo sangue. Tu sei il buon Pastore e io sono una delle pecore del tuo ovile: abbi comione di me. Tu sei il Gesù che ha detto: “Chiedete e vi sarà dato”. Signore, il popolo della Galilea veniva a deporre i propri malati ai tuoi piedi e tu li guarivi. Tu sei sempre lo stesso, tu hai sempre la stessa potenza. Io credo che tu puoi guarirmi perché hai la medesima comione che avevi per i malati che incontravi, perché tu sei la risurrezione e la vita. Grazie, Gesù, per quanto farai: io accetto il tuo piano d’amore per me. Credo che mi manifesterai la tua gloria. Prima ancora di conoscere come interverrai, ti ringrazio e ti lodo. Amen.
PREGHIERE PER LA GUARIGIONE INTERIORE Signore Gesù, tu sei venuto a guarire i cuori feriti e tribolati: ti prego di guarire i traumi che provocano turbamenti nel mio cuore. Ti prego, in particolar modo, di guarire quelli che sono causa di peccato. Ti chiedo di entrare nella mia vita, di guarirmi dai traumi psichici che mi hanno colpito in tenera età e da quelle ferite
che me li hanno provocati lungo tutta la vita. Signore Gesù, tu conosci i miei problemi, li pongo tutti nel tuo cuore di buon Pastore. Ti prego, in virtù di quella grande piaga aperta nel tuo cuore, di guarire le piccole ferite che sono nel mio. Guarisci le ferite dei miei ricordi, affinché nulla di quanto mi è accaduto mi faccia rimanere nel dolore, nell’angustia, nella preoccupazione. Guarisci, Signore, tutte quelle ferite che, nella mia vita, sono state causa di radici di peccato. Io voglio perdonare tutte le persone che mi hanno offeso; guarda a quelle ferite interiori che mi rendono incapace di perdonare. Tu sei venuto a guarire i cuori afflitti, guarisci il mio cuore. Guarisci, Signore, quelle mie intime ferite che sono causa di malattie fisiche. Io ti offro il mio cuore: accettalo, Signore, purificalo e dammi i sentimenti del tuo cuore divino. Aiutami ad essere umile e mite. Concedimi, Signore, la guarigione dal dolore che mi opprime per la morte delle persone care. Fa che possa riacquistare pace e gioia per la certezza che tu sei la risurrezione e la vita. Fammi testimone autentico della tua risurrezione, della tua vittoria sul peccato e sulla morte, della tua presenza di vivente in mezzo a noi. Amen.
DONAMI LA PAZIENZA O Signore, salvatore paziente, tu accettasti come volontà del Padre l’amaro calice della tua ione e della tua morte. Ascolta il mio lamento, e il tuo esempio mi aiuti a sopportare le mie sofferenze per partecipare, almeno in parte, alla tua ione. Fa che la pazienza con la quale sopporterò i miei dolori esprima la riconoscenza profonda del mio amore per te, tu che sei il Cristo crocifisso. Amen.
PER CHI SOFFRE Signore, ho l’anima piena di amarezza e rischio di essere sopraffatto dallo sconforto. Eppure, Tu avevi previsto questa mia sofferenza! Vado allora chiedendomi perché non sei ricorso alla Tua onnipotenza per evitarmela. Ma subito ripenso al fatto che, per salvare il mondo, Tu stesso hai scelto, fra mille formule a Tua disposizione, quella del dolore, e hai pagato di persona in misura incredibile. Se il dolore non avesse in sé un potere immenso di redenzione e di
bene, Tu non l’avresti scelto per l’attuazione del Tuo piano di amore, e tanto meno lo avresti riservato ai Tuoi amici più cari. È indubbiamente una legge strana, quasi sconcertante. Ma Tu mi assicuri che è legge di vita e di salvezza. Dammi, allora, o Signore, la forza di accettarla, nella visione chiara di questa sua inestimabile prerogativa. Dammi la convinzione profonda che questa mia sofferenza si fonde con la Tua ione e con il Tuo dolore, e acquista così valore incalcolabile. Se in un istante di debolezza mi dovesse sfuggire un gesto di rivolta, protestando la mia innocenza, ricordami, o Signore, che Tu stesso, pur essendo infinitamente buono, sei stato crocifisso! E rinnova in me il coraggio di accettare quanto mi riserva questa legge misteriosa del dolore, che giorno per giorno va restaurando nel mondo il diritto a sperare. Così sia (fonte: http://www.gesuemaria.it).
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