MAX SCHOLTEN
LO SPIRITISMO
LE APPARIZIONI, LA MATERIALIZZAZIONE, LE INCARNAZIONI
EDIZIONI CARTEDIT – Prima edizione digitale 2015 a cura di David De Angelis.
INDICE
INTRODUZIONE
FONDAMENTI DELLO SPIRITISMO
Le origini dello Spiritismo
I principi attuali dello Spiritismo
La famiglia Fox
Un chiarimento
Le conseguenze dell'avvenimento
ALLAN KARDEC
Frammento da “Il libro dei medium”
COSTITUZIONE DELL'ESSERE UMANO
I tre principi fondamentali
Il cervello umano e la sua evoluzione
La nozione dei piani
SPIRITI PIU' O MENO EVOLUTI
Perché gli sconosciuti si mettono frequentemente in comunicazione con noi
Le condizioni indispensabili per la comunicazione
Perché gli spiriti inferiori comunicano
Gli spiriti più elevati e i loro messaggi di aiuto
Gli spiriti custodi
Chi sono le persone che comunicano meglio?
Le case incantate e i “patti”
I messaggi incoscienti
LE APPARIZIONI
Che cos'è un fantasma?
Apparizioni coincidenti con la morte
I fantasmi dei morti
I fantasmi che toccano
Fantasmi materializzati
I fantasmi creati dal pensiero
I fantasmi informatori
Apparizioni sperimentali
LE CASE INCANTATE
La spiegazione delle case incantate
La natura delle figure viste
Prove della realtà
Sedute nelle case incantate
Come liberare una casa dall'incantesimo
MEDIUM, PARAPSICOLOGI E SALUTE MENTALE E CORPORALE
Il cervello
Esercizi di respirazione profonda
Respirare bene
La respirazione psichica
Esercizi di sviluppo
Alcuni suggerimenti sulla salute
I poteri della mente
Il contagio psichico
Come scegliere un buon medium per lo sviluppo
DIFFICOLTÀ NELLE COMUNICAZIONI
Fattori che disturbano la comunicazione
Le difficoltà dello spirito comunicante
L'influsso dell'organismo del medium
Il simbolismo
Le difficoltà dei nomi e delle date
Comunicazioni dopo la morte
Altre difficoltà
CIÒ CHE CI RISERVA LA MORTE
Il mistero della morte
Perché non bisogna temere la morte
Una nitida descrizione della morte
Formazione del corpo spirituale
Che cosa si prova sul confine
Le nuove esperienze dell'Aldilà
Come tornare per comunicare
Come progredire nel mondo spirituale
I FENOMENI DELLO SPIRITISMO
I fenomeni fisici
I fenomeni con contatto fisico
Lo sviluppo del potere e della forza indipendente
Movimenti di tavoli e levitazione
L'energia vitale esteriorizzata
Il controllo dei fenomeni
L'effetto della luce
I primi sintomi e i primi fenomeni
Lo sviluppo nell'oscurità
Come comportarsi alla luce
Strumenti per mettere alla prova il potere personale
Come incominciare
Come ottenere i primi fenomeni
Come si costituiscono i fili vitali o raggi rigidi
Trasferimento di potere
Unione dell'energia vitale dei partecipanti alla seduta
LA FOTOGRAFIA DEGLI SPIRITI E DEL PENSIERO
Come si può fotografare uno spirito
Come mettersi al riparo dagli errori
Come iniziare lo sviluppo personale
Come scattare le fotografie
Come ottenere le radiografie
Come realizzare le fotografie del pensiero
Fotografie delle forme psichiche e delle emozioni
LA MATERIALIZZAZIONE
Le meraviglie della materializzazione
Come assicurarsi un esito positivo
La genesi dei fantasmi e la trasfigurazione
Come vengono create alcune forme
Come ottenere la materializzazione
Come si formano le figure
Gli abiti delle figure materializzate
Come iniziare il processo
La sensazione della “ragnatela” e il suo significato
L'AURA UMANA
Lo studio per mezzo delle lamine chimiche
Le tre aure rivelate
Come addestrare la vista psichica
L'aura alla luce e al buio
La struttura dell'aura
L'aura dei fiori
L'aura umana e il suo studio
USO PERVERSO DELLO SPIRITISMO
Differenza tra la magia e i poteri medianici
Come si realizzano le invocazioni
Osservazioni sulla stregoneria
L'adorazione del diavolo
Come proteggersi dagli influssi perversi
Insidie da evitare
La condizione eccessivamente negativa
Uso e abuso del sesto senso
Cambiamenti di medium e di circoli
La sensibilità e le qualità medianiche
Ciò che il parapsicologo deve evitare
Come distinguere il reale dall'irreale
Come proteggersi contro gli influssi esterni
Il valore dello sviluppo psichico per l'individuo
GLI SPIRITISTI TEORICI
Delphine de Girardin
Un'invocazione a Molière
LA VITA TERRENA
LA REINCARNAZIONE
Il processo di manifestazione
L'evoluzione
L'evoluzione dello spirito incorporeo
La dottrina karmica
Le opinioni scientifiche sulla reincarnazione
Un'argomentazione contro la reincarnazione
Introduzione
Lo Spiritismo è la dottrina che, secondo le Scienze Occulte, si riduce a un rinnovamento dei principi magici della Necromanzia, cioè al procedimento della Magia Nera destinato ad ottenere risposta dal cadavere o dal teschio di un defunto - sottomettendo le spoglie umane a determinate operazioni, riti e cerimonie - e anche dalle anime dei morti per mezzo di un'invocazione.
Lo Spiritismo, invece, è una dottrina dall'origine primitiva, molto remota, fondata sulla credenza arcaica del dualismo del corpo e dell'anima e sull'esistenza di un terzo principio chiamato kha dagli antichi egizi, “corpo astrale” dai teosofi o “perispirito” dai moderni spiritisti.
Secondo questa concezione, il corpo umano è composto da vari elementi, mentre l'anima è una materia superiore, unica, divina. Il perispirito, da parte sua, è formato da un fluido modificabile, da una sorta di involucro di proprietà elettromagnetiche che durante l'esistenza dell'essere umano trattiene l'anima all'interno del corpo o, almeno, la unisce ad esso a guisa di fili invisibili. Questo involucro non scompare con la morte e obbliga l'anima a permanere sul nostro pianeta e ad errarvi per un certo periodo.
Tra coloro che si occupano di Spiritismo e credono in esso il fatto di poter entrare in comunicazione con gli spiriti costituisce un desiderio molto naturale e umano. Nella presente opera abbiamo cercato di mostrare questo cammino supremo, nonostante esso sia lungo e in molti casi non offra le soddisfazioni desiderate sia a causa della mancanza di insistenza o di una volontà ferma e costante, sia a causa dell'assenza totale delle qualità necessarie o indispensabili per poter instaurare, in modo più o meno diretto, un rapporto con le anime dei defunti. Lo Spiritismo, negli ultimi tempi, ha fatto degli enormi progressi poiché, da quando ha imboccato il sentiero filosofico, viene apprezzato da molte persone
colte.
D'altra parte, questa dottrina fu ed è professata nel mondo intero da milioni di persone, raggruppate in diverse scuole.
Lo Spiritismo in sé concede la pace interiore, la felicità sulla Terra e l'allontanamento del timore di fronte alla morte, dato che crede in una nuova esistenza nella quale l'essere umano non perde la sua identità anzi, al contrario, trovandosi libero dalla carnalità, autentica zavorra per una vita ulteriore più spirituale, vive meglio, in maggior armonia con i veri desideri cosmici e spirituali, che sono la meta, o per lo meno la prima meta, alla quale tende tutto ciò che respira nella Natura, sia visibile sia invisibile.
I FONDAMENTI DELLO SPIRITISMO
Lo Spiritismo è la dottrina che, seppure secondo le Scienze Occulte si riduce a un rinnovamento dei principi magici della Necromanzia, in realtà attualmente costituisce un credo basato sull'interpretazione particolare di determinati fenomeni sperimentali. Prima di tutto abbozzeremo la storia di queste rivelazioni, che rapidamente conquistarono in America e in Europa un gran numero di adepti, e dei loro principi fondamentali.
Le origini dello Spiritismo
In realtà le vere origini dello Spiritismo si perdono nella notte dei tempi. Fin dalle epoche più remote, in tutti i luoghi e in tutte le culture si è nutrita la credenza nell'esistenza di un qualcosa di invisibile dopo la morte.
L'uomo è molto restio a perdere la propria identità, a cessare assolutamente di esistere quando muore; egli ha sempre desiderato di continuare a vivere nell'Aldilà, comunque esso sia, arrivando per questa ragione a inventare un Inferno governato dagli spiriti del Male ed essendo perfino disposto a sopportare terribili pene e castighi per l'eternità. Essenziale per l'essere umano, forse per egoismo, è sempre stato il pensare che la sua identità personale non si perde mai.
Lo Spiritismo, pertanto, è esistito in tutte le epoche e infatti lo ritroviamo negli Oracoli greci e romani e nella religione egizia, con la sua riverenza per i morti, i suoi riti e culti e la sua credenza che l'anima deve fare un lungo viaggio prima di arrivare alla presenza di Osiride.
Tuttavia questa dottrina, distinta da denominazioni e rituali vari, conobbe una pausa abbastanza prolungata con l'avvento del cristianesimo. Benché anche quest'ultimo affermi l'esistenza dell'anima, non crede invece nella possibilità che essa, priva del proprio involucro corporeo, possa comunicare con i mortali in qualche modo, ma che, dopo essere stata giudicata per i peccati o per le azioni virtuose compiute durante la vita terrena (in questo la religione cristiana presenta notevoli concomitanze con la dottrina isiaca degli antichi egizi) vada direttamente in Cielo o all'Inferno. Lo Spiritismo ha invece avuto un'altra nascita, per così dire una “rinascita”, in tempi relativamente moderni.
I principi attuali dello Spiritismo
Circa un secolo e mezzo fa apparve nell'America del Nord una nuova dottrina (nuova per le attuali generazioni) fondata su fenomeni insoliti, quali il movimento e il sollevamento di tavoli, sedie e altri mobili, colpi, rumori, strepiti, spostamenti di alcuni oggetti o apparizione di altri... senza cause note che potessero produrli.
Questa dottrina fu battezzata Spiritualismo nel luogo in cui si verificarono questi fatti, mentre in Europa fu chiamata Spiritismo, per differenziarla dall'omonima corrente filosofica.
La genesi di ambedue le dottrine, o branche distinte di una stessa dottrina, fu la seguente.
La famiglia Fox
Nel mese di marzo del 1856, nella casa che un tal Weckman abitava a Hidesville,
non lontano da New York, si udirono dei colpi molto rumorosi, senza che nessuno fosse in grado di indovinarne la causa. Essi giunsero a essere tanto continui e fastidiosi che Weckman si vide costretto ad abbandonare l'abitazione, la quale restò sfitta per oltre sei mesi.
Trascorso questo periodo, la casa fu occupata dalla famiglia del metodista John Fox. Erano appena ati tre mesi quando si ripeterono i rumori e gli strepiti. La famiglia, che il giorno precedente non aveva potuto dormire, la notte seguente si coricò molto presto, ma poco dopo i colpi si ripeterono con forza inusitata.
Il 31 marzo 1858, per l'esattezza, una delle figlie di Fox pensò di imitare i rumori schioccando le dita. Tempo dopo, i Fox proposero all'entità misteriosa di contare fino a quattro, fino a otto, fino a dodici, ecc. La proposta fu accettata e messa in pratica.
John avvertì alcuni vicini e chiese l'intervento delle autorità religiose e, poiché questi fatti avevano prodotto una certa agitazione tra gli abitanti del luogo, decise di fare la guardia per un certo periodo in modo da sorprendere l'autore dello scherzo per castigarlo.
La vigilanza notturna fu debitamente organizzata: quattro persone restarono in giardino a controllare i muri della casa e al suo interno altre quattro montarono la guardia nella sala da pranzo, di fronte al camino. Per tranquillizzare le bambine la lampada della loro camera da letto fu lasciata accesa e la porta aperta. Una notte esse furono svegliate da colpi molto prossimi a loro che, come la prima volta, assomigliavano a uno schiocco di dita. Le bimbe si sedettero sul letto temendo e nello stesso tempo desiderando di vedere il fantasma. Una di loro, Kate, propose alla sorella Margaret di ripetere il rumore. Kate schioccò le dita tre volte di fila e, con grande sorpresa di ambedue le bambine, come un'eco, si udirono tre schiocchi proprio davanti a loro, a circa un metro di distanza. Margaret, spaventata, nascose la testa sotto la trapunta, ma la sorella minore continuò il gioco e la risposta non si fece attendere. Kate allora svegliò i genitori,
ripeté la stessa operazione in presenza della madre e l'eco rispose. La signora Fox, come si può immaginare, restò di sasso.
— Conti fino a dieci! — ordinò poi all'essere invisibile. Immediatamente si udì il rumore di una mano che schioccava le dita dieci volte.
— Dica ora l'età di Kate!
Le dita schioccarono dodici volte. La signora Fox provò una profonda angoscia e abbracciò Kate che incominciava ad essere terrorizzata. Margaret continuava a stare nascosta sotto le coperte.
— Sei uno spirito? — investigò la signora Fox. — Se sì, ti prego di dircelo. Se lo sei batti due colpi.
Le dita invisibili schioccarono due volte.
Il cuore della signora Fox impazzì, come è logico.
Era necessario prendere delle misure, ma quali? Se il fatto fosse stato divulgato, sarebbe stato ancora peggio. Perciò decisero di mantenere il segreto.
Un chiarimento
La notte seguente i componenti della famiglia si riunirono nella camera da letto delle bambine, accesero le luci e attesero. Verso l'una di notte udirono scricchiolare il legno e tutti sentirono una folata gelida. La fiamma delle lanterne vacillò, annunciando in tal modo la presenza del fantasma.
Per quasi un'ora si svolse una conversazione piuttosto confusa; venivano formulate delle domande al fantasma, il quale rispondeva per mezzo di una chiave che avevano concordato: uno schiocco delle dita significava “sì” e due schiocchi “no”. Ad un certo punto la signora Fox gli domandò:
— Se vengono alcuni vicini continuerai a rispondere alle nostre domande?
Si udì un solo schiocco, per cui furono avvisate le autorità. Naturalmente tutto il villaggio si emozionò. Quasi tutti gli abitanti si chiedevano se i Fox non fossero matti. C'era anche chi accusava la signora Fox di stregoneria e le sue figlie di essere in possesso del demonio. Tuttavia, un pastore protestante, un giudice e un medico decisero di trascorrere la notte seguente nella casa, insieme alle quattro persone alle quali toccava il turno di guardia.
All'esterno restò un altro gruppo a vigilare la dimora fino a notte inoltrata. L'unico incidente curioso fu dato da una donna che vide volare nel cielo un cavallo bianco. Suo marito la condusse via a spintoni. All'interno tutto andò diversamente. I tre si installarono assieme ai Fox nella camera ben illuminata delle bambine. Il giudice, per precauzione, era armato di un fucile.
Verso l'una si udirono tre violenti colpi sferrati alle pareti e immediatamente dopo uno scricchiolio di legno. Il giudice credette di aver sentito il galoppo di un cavallo, fatto che presentava una certa concomitanza con ciò che la donna aveva visto all'esterno. Si sentì poi una folata di vento gelido, come se la finestra si fosse aperta all'improvviso; il medico si avvicinò per chiuderla, ma la finestra
risultò essere serrata.
— Se sei uno spirito, rispondi con un colpo! gridò il pastore.
Sulla parete risuonò un colpo. Iniziò allora un dialogo a proposito del quale i testimoni non sono concordi. Nonostante ciò l'avvenimento ebbe delle ripercussioni facilmente immaginabili.
Le notti successive accorse alla casa una vera folla, desiderosa di interrogare il fantasma. L'abitazione si convertì in un centro di attrazione, poiché la gente vi si recava da New York e da tutta la regione. La Chiesa metodista, per mettere fine a quello che considerava uno scandalo, espulse i Fox e proibì ai suoi fedeli di frequentare delle “persone che avevano rapporti con il diavolo”.
Ciò nonostante, un quacchero ebbe la buona idea di inventare un alfabeto in cui a ogni lettera corrispondeva un numero determinato di colpi. La cosa fu proposta al fantasma, che accettò e che con questo metodo riuscì a svelare la sua identità e a spiegare la sua storia. Era lo spirito di un tal Charles Ryan, venditore ambulante, che era stato assassinato nel 1832 a 31 anni di età. Il suo cadavere era stato poi sepolto nel sotterraneo della casa. Il fantasma rifiutò di dichiarare l'identità del suo assassino poiché, disse, “appartengo ad un mondo dal quale qualsiasi vendetta è bandita”.
Furono cercati i resti del morto nel sotterraneo e quando fu alzato il pavimento furono rinvenute alcune ossa umane, delle quali nessuno seppe spiegare la presenza. D'altra parte, fu comprovato che nel 1832, all'età di 31 anni, era scomparso un tal Charles Ryan, di professione venditore ambulante.
Le conseguenze dell'avvenimento
Tra gli abitanti di Hydesville si ebbero pareri discordi: molti credevano alla sincerità dei Fox, ma la maggior parte si mostrò ostile nei loro confronti. I più esaltati, terrorizzati dalla presenza del “demonio”, volevano dare alle fiamme la casa, dopo averne ucciso gli inquilini. Altri desideravano soltanto incendiare la casa, lasciando i Fox nelle mani di Dio. Venuti a conoscenza di tali “buone intenzioni”, i Fox fuggirono da Hydesville e dal fantasma, e, nell'aprile del 1848, si rifugiarono a Rochester, a casa della loro figlia maggiore, la signora Fish, che insegnava musica. Ma le loro sventure non erano terminate, giacché anche la nuova casa divenne il teatro di avvenimenti fantastici. Fu ancora peggio che a Hydesville: di notte si scorgevano luci intermittenti attraverso le finestre, i mobili scricchiolavano e perfino le pentole e altri utensili da cucina si muovevano in aria, trasportati da mani invisibili.
Quando il villaggio venne a conoscenza di questi fatti, la gente incominciò ad andare in processione alla casa dei Fish. In giugno fu vista una forma biancastra e strisciante che poi si alzò e scomparve nell'aria. Una mano umana vagò nello spazio e sfiorò le guance dei presenti.
Questi ed altri fenomeni ebbero un'enorme risonanza in America e in Europa; un loro testimone, Capron, pubblicò un'opera intitolata Lo Spiritismo moderno: i suoi fatti e il fanatismo, nella quale scrisse:
Il disordine era così totale che la signora Fish non poté continuare a impartire lezioni di musica e per di più le divenne impossibile occuparsi dei suoi lavori di casa.
Avvenne un fatto incredibile. Secondo Capron e secondo una delle sorelle Fox, gli spiriti, a cui era stato chiesto che non disturbassero ulteriormente i vivi,
fecero sapere che tutta la confusione da loro provocata possedeva un unico fine: far sapere al mondo tutta la verità sull'Aldilà.
Nonostante essi affermassero di essere “parenti e amici” dei Fox, questi, dopo essersi messi d'accordo tra di loro, decisero di non accettarne le richieste. Lea Underhill spiegò tale decisione nel modo seguente:
Vorrei sottolineare che i sentimenti della famiglia, di tutti noi, erano ostili a questi strani avvenimenti. Li consideravamo una sventura, una disgrazia che ci colpiva senza saperne il perché. In base alle opinioni che ricevevamo dagli estranei, alle nostre inclinazioni e alle idee che ci erano state inculcate durante l'infanzia, tendevamo ad attribuire quei fatti a uno “spirito maligno”. Essi ci lasciavano perplessi e ci screditavano in tutta la regione. Noi cercavamo di opporci a quell'ossessione, lottando contro di essa e pregando fervidamente per ottenere la liberazione, ma, nonostante ciò, ci sentivamo soggiogati da delle manifestazioni tanto straordinarie che ci sottomettevano, malgrado non lo volessimo, a delle forze e a degli agenti invisibili che non potevamo né controllare, né comprendere e ai quali non riuscivamo a far resistenza. Se fosse stato per noi, tutto sarebbe terminato immediatamente e nessuno avrebbe mai più sentito parlare degli “spiriti che battevano colpi” di Rochester né della famiglia Fox. Ma il fatto di poter dominare gli avvenimenti non era nelle nostre mani.
Nel novembre del 1848, gli spiriti comunicarono ai Fox che non potevano né dovevano continuare a lottare contro la resistenza che veniva loro opposta e che, data la ribellione dei medium alle loro richieste, si vedevano costretti ad abbandonarli.
Effettivamente, le manifestazioni si interruppero e per dodici giorni non si udì nemmeno un colpo. Nel frattempo, però, in tutti i membri della famiglia Fox si verificò un mutamento di opinioni, cioè un profondo pentimento per aver rinunciato a causa delle pressioni del volgo a ciò che veniva loro imposto in
nome della verità.
Quando, su richiesta di un amico, i colpi tornarono a farsi sentire, essi furono ricevuti con gioia. I nuovi interlocutori ripresero a parlare del dovere che tutti avevano di diffondere la buona novella e prepararono un dettagliato piano di azione. Era necessario affittare la grande sala chiamata “Corinthian Hall” nella quale i medium sarebbero saliti sul palco assieme ad alcuni amici. Le persone scelte per tenere la conferenza furono G. Willes e C. P. Capron, che doveva esporre innanzitutto i fatti accaduti fino ad allora. Fu nominata una commissione di cinque membri per svolgere un'indagine e per stendere un rapporto che sarebbe stato letto durante la riunione successiva. Gli spiriti promisero di manifestarsi in modo tale che tutta la sala li udisse.
I Fox, tuttavia, timorosi di essere messi in ridicolo davanti all'opinione pubblica, erano restii a seguire le istruzioni degli spiriti. Questi, allora, proposero loro di tenere delle sedute spiritiche in case private. Essi si sarebbero manifestati e avrebbero trasmesso i loro messaggi agli esseri umani, parlando loro dell'Aldilà e mostrando il cammino della pace e della felicità sulla Terra. I Fox, annoiati da tanta insistenza, decisero di accettare i desideri degli spiriti e cominciarono a tenere riunioni segrete nelle abitazioni di persone amiche e discrete. Queste riunioni costituirono, pertanto, le prime sedute spiritiche dei tempi moderni.
L'entusiasmo manifestato fu tanto grande che il piccolo gruppo di iniziati decise di obbedire agli spiriti, organizzando una grande riunione pubblica, che si svolse il 14 novembre 1849 nel “Corinthian Hall” di Manchester, alla presenza di centinaia di spettatori. Questa data segnò pertanto l'inizio del movimento spiritista in tutto il mondo. Il successo ottenuto fu enorme. L'anno dopo, soltanto a New York esistevano già più di diecimila spiritisti, che attuavano in circoli diversi. L'alfabeto di Isaac Port fu abbandonato e, siccome alcuni spiriti colpivano i tavoli, fu loro domandato se erano disposti ad usare questo mezzo di comunicazione. La risposta fu affermativa e da allora si fece “girare il tavolo” per far domande sul ato, il presente e il futuro.
Gli spiriti, senza dubbio inquietati dalla confusione che avevano causato imprudentemente, non sempre compirono le loro promesse e alcuni di essi presero a fare scherzi deplorevoli, che disorientavano assai gli iniziati. Tuttavia, un medico se chiamato Allan Kardec propose un'ipotesi ardita per risolvere tutti gli enigmi e la confusione causata dagli spiriti.
ALLAN KARDEC
In realtà, Allan Kardec era lo pseudonimo del prolifico scrittore e grande propagandista dello Spiritismo Léon Hipolito Denizar Rivail, nato a Lione il 3 ottobre1804.
Proveniente da una famosa famiglia di avvocati e magistrati, dopo esser stato allievo della scuola di Pestalozzi a Iresdum (Svizzera), si dedicò allo studio delle scienze e della filosofia.
Egli scrisse delle opere pedagogiche, molto apprezzate, e dopo la sua conversione allo Spiritismo ne divenne il più difensore e studioso, tanto da fare l'apologia e da fondare le basi sistematiche della nuova dottrina in numerosi saggi.
I suoi scritti sono:
Il Libro degli Spiriti (I edizione: 18 aprile 1856), per la parte filosofica.
Il Libro dei Medium (I edizione: gennaio 1861), per la parte scientificosperimentale.
Il Vangelo secondo lo Spiritismo (I edizione: aprile 1864), per la parte morale.
Il Cielo e l'Inferno, ovvero la giustizia di Dio secondo lo Spiritismo (I edizione: agosto 1865).
La Genesi, i miracoli e le predizioni (I edizione: gennaio 1868).
La Rivista Spiritica, pubblicazione mensile di studi psicologici (I numero: 1 gennaio 1858).
Allan Kardec fondò a Parigi, il I aprile 1858, la prima Società Spiritista se, con il nome di “Società Parigina di Studi Spiritici”.
Egli, dopo una vita interamente dedicata alla divulgazione della dottrina morì il 31 Marzo 1869.
Frammento da “Il libro dei Medium”
Finora la questione è sapere se lo Spirito può comunicare con l'uomo, cioè se può avere con lui uno scambio di idee. Perché no? Che cosa è l'uomo, se non uno Spirito imprigionato in un corpo? Perché lo Spirito libero non potrebbe comunicare con lo Spirito imprigionato, nello stesso modo in cui l'uomo libero comunica con il carcerato?
Naturalmente, voi ammettete la sopravvivenza dell'anima. È ragionevole, allora, non ammettere la sopravvivenza dei sentimenti? Dato che le anime sono in tutti i luoghi, non è naturale pensare che quella di un essere che ci ha amato in vita ci avvicini, desideri comunicare con noi ed usi a tal fine i mezzi che ha a
disposizione?
Non influiva forse essa sul suo corpo, finché era in vita? Lo Spirito non dirigeva forse i movimenti corporei? Perché, allora, dopo la sua morte, in accordo con un altro Spirito legato a un corpo vivo, non dovrebbe servirsi del corpo di quello per manifestare il proprio pensiero, nello stesso modo in cui un muto si serve di uno che parla per farsi comprendere?
Mettiamo ipoteticamente da parte, per un momento, queste argomentazioni, per noi incontestabili, e chiediamo agli increduli di provarci non con un mero rifiuto - visto che il loro dettato personale non può essere elevato a Legge - ma con motivazioni fondate che tutto ciò non può darsi.
Noi ci metteremo nei loro panni, e, poiché essi vogliono analizzare i fatti dello Spiritismo per mezzo delle leggi fisiche, che trovino pure, in questo arsenale, una qualche dimostrazione matematica, fisica, chimica, meccanica o fisiologica, che ci provi irrefutabilmente, a partire dal postulato dell'esistenza dell'anima, quanto segue:
1. che l'ente pensante che è in noi in vita cessa di pensare dopo la morte;
2. che se pensa, non deve pensare più alle persone che ha amato;
3. che se pensa alle persone che ha amato, non deve voler mettersi in comunicazione con loro;
4. che se può essere in ogni luogo, non può trovarsi accanto a noi;
5. che se si trova accanto a noi, non si può mettere in comunicazione con noi;
6. che dato il suo involucro fluido non può influire sulla materia inerte;
7. che se può influire sulla materia inerte non può farlo su un essere animato;
8. che se può influire su un essere animato non può dirigere la sua mano per far sì che scriva;
9. che se può farlo scrivere non può rispondere alle sue domande e trasmettergli il suo pensiero.
LA COSTITUZIONE DELL'ESSERE UMANO
Sarebbe molto difficile, per non dire impossibile, capire qualcosa della trasformazione che subisce l'essere umano dopo la morte, se prima non spiegassimo la sua costituzione durante la vita. Naturalmente ometteremo la spiegazione di questo assioma, visto che le dimostrazioni sono numerosissime nella letteratura spiritica.
In realtà, l'essere umano era considerato dagli antichi iniziati come un tutto che comprendeva, durante la sua esistenza terrena, tre principi costitutivi essenziali:
1. Il corpo fisico, dato in prestito durante l'esistenza, e legato alla Terra dagli alimenti mediante i quali si sviluppa e cresce.
2. La Vita, che è come una scintilla che sorge tra i due poli che formano l'uomo: il corpo inferiore e lo Spirito superiore.
La vita è unita tramite la respirazione all'atmosfera terrestre, e questa è legata alla luce del sole che la rende dinamica. La respirazione, pertanto, collega l'uomo alle forze emanate dagli astri, dei quali il Sole è il centro direttivo.
Per questo la Vita ha ricevuto una serie di nomi, che stordiscono il neofita nei suoi studi. San Paolo la chiamava anima (Corpus, Anima et Spiritus); le Scuole spiritiche la chiamano Perispirito; gli occultisti la denominano corpo astrale; senza contare i nomi dati alla Vita dagli Ebrei, dagli Egizi, dai Cinesi, dagli Indù, ecc.
3. Lo spirito immortale è legato alle forze del Piano invisibile attraverso l'Intuizione, la Sensibilità e la Volontà.
Durante la vita terrena questi tre principi sono intimamente connessi tra loro. Lo spirito si libera durante il sonno e permette che la Vita purifichi il corpo e faccia funzionare gli organi che dipendono direttamente dalla vita organica. Pertanto, vi sono tre principi che costituiscono l'uomo:
Corpo fisico
Vita
Spirito
I tre principi fondamentali
Il corpo fisico è unito alla Terra, la Vita agli astri e alla vita universale e lo Spirito alle forze superiori e al Piano Divino.
A prescindere dall'analisi di questi principi, che comprendono sette, nove o ventuno elementi diversi, che ne è di loro al momento della morte?
La scintilla vitale si estingue e la vita, anzi, la forza vitale si concentra attorno a
due poli:
1. Una parte, la più luminosa, resta attorno allo Spirito e forma il carro astrale, il carro dell'anima (Pitagora), il corpo sottile che avvolge lo Spirito sul piano degli astri.
2. Un'altra parte, la più oscura, resta nel corpo fisico, divenuto cadavere.
Il cadavere torna alla Terra, come un vestito usato torna ad essere appeso alla stampella. Le tarme possono distruggere l'abito, come la Terra riassorbe il corpo, ma il cadavere è unito solo da un legame molto tenue e sottile allo Spirito che vi dimorava.
Non è, pertanto, il cadavere l'oggetto del culto, ma l'amore e i pensieri lasciati dall'essere scomparso.
Lo Spirito, infine, conserva tutta la sua personalità ed identità. Lo shock dovuto al aggio da un piano all'altro, ne ottenebra momentaneamente le facoltà, ma poi esso si trova attorniato da tutti i suoi confratelli dipartiti prima di lui. Se la sua morte è avvenuta in pace con il resto dell'umanità, gli altri esseri spirituali lo liberano da tutte le possibili sofferenze; se invece si è comportato male nei confronti di qualcuno, viene punito con un lieve castigo.
Insomma, se è necessario piangere di fronte ad una morte, bisogna piuttosto farlo per i ciechi che restano sulla Terra, non per lo Spirito illuminato e liberato dall'offerta sacrificale della sua vita terrena a vantaggio della collettività della sua vera patria.
Questo è l'insegnamento impartito dai Santuari da oltre settemila anni. L'esistenza personale dopo la vita terrena è un concetto di cui tutti gli iniziati sono fermamente convinti, poiché lo hanno vissuto sperimentalmente. L'iniziazione ai Misteri di Iside (nella loro parte elementare), come pure quella a tutti i misteri, di tutti i paesi e di tutte le religioni, possiede questo unico fine.
La Natura è l'avaro più pignolo che esista: essa non avrebbe sperperato secoli e secoli nello sviluppo del cervello umano per annientare in un istante la fatica lenta e costante di tanti anni.
Lo spirito umano sopravvive alla morte fisica e tutto ci induce a verificare questa affermazione.
Il cervello umano e la sua evoluzione
Il cervello umano si evolve come tutti gli altri organi. Esso digerisce le idee e personalizza i pensieri, come lo stomaco digerisce gli alimenti e li prepara perché ino a formar parte della sostanza umana personalizzata.
Esistono molti tipi diversi di cervello, a seconda dell'età degli uomini: l'uomo di sessant'anni che non ha mai usato le proprie facoltà intellettuali può avere un cervello di dieci anni, mentre uno scrittore ventenne, attraverso le prove subite, ha già sviluppato la propria personalità e può raggiungere il livello di un cervello di cinquant'anni. Esistono, inoltre, cervelli che irradiano e cervelli che assorbono.
In principio l'essere umano non si distingue dalla massa: crede a quello che gli hanno detto di credere e non cerca di criticare le idee che gli vengono imposte già preconfezionate. Se riceve un'educazione religiosa, crede nelle idee religiose; se, invece, l'educazione originaria è antireligiosa e nutrita di riviste di tendenze demagogiche o anticlericali, egli crederà soltanto nella vita materiale e nel progresso attraverso la lotta di classe.
Nel secondo stadio dello sviluppo cerebrale iniziala formazione della personalità intellettuale.
L'individuo nega per principio tutto ciò che ha imparato nel primo stadio. Se è stato cresciuto in un'atmosfera credente, diventerà sicuramente incredulo, e non potrà evolversi finché non diventerà assolutamente materialista e ateo. Dall'interno di questo oscuramento del cervello, di questo rifiuto di tutto ciò che è stato acquisito in precedenza, più avanti sgorgherà il vero credere ragionato e personale. Prima, tuttavia, è necessario che il cervello si organizzi e attraversi le fasi di: dubbio, negazione, materialismo, positivismo, creazione di un sistema personale e, infine, credenza ragionata, derivata dai fatti e dalle idee individuali.
Il materialista è perfettamente consapevole che il suo cervello è più evoluto di quello del credente a-critico, ma immagina, erroneamente, di essere anche più evoluto di colui che è arrivato a credere attraverso il ragionamento personale.
Per arrivare a rendersi conto dell'esistenza effettiva dei vari stadi dell'evoluzione cerebrale, bisogna conoscere la vita di Auguste Comte, il fondatore della corrente positivistica, che divenne metodista alla fine della sua vita per la naturale evoluzione del suo cervello, con grande scandalo dei suoi discepoli, i quali lo giudicarono pazzo.
La nozione dei piani
Quando si leggono per la prima volta dei libri dedicati allo studio delle forze invisibili, si resta confusi di fronte alla moltitudine di termini tecnici. Se si prosegue la lettura e si confrontano i diversi autori tra loro, ci si impadronisce rapidamente di questo gergo specifico e si arriva a riconoscere senza difficoltà parole quali:
perispirito
forze metapsichiche
corpo astrale
piano astrale
piano mentale
forze karma-manasiche
spiriti superiori
spiriti burloni
È necessario, tuttavia, insistere su alcuni di questi termini, tra cui quelli riguardanti i piani.
Per esempio, mettiamo in una provetta i seguenti elementi:
mercurio
acqua
olio
Queste tre sostanze non si combinano, per cui formano, all'interno della provetta, tre strati separati o piani.
Se supponiamo che in questi elementi abitano degli esseri viventi quali i vegetali inferiori, i batteri o i microbi, vedremo:
gli abitanti del piano del mercurio in basso
gli abitanti del piano dell'acqua in mezzo
gli abitanti del piano dell'olio in alto
Tutti questi esseri, tutte queste sostanze si trovano nella stessa provetta e, nonostante ciò, non comunicano tra loro, ma restano separati dalla densità dei mezzi o ambienti in cui si evolvono. Gli occultisti hanno suddiviso nello stesso modo la Natura in tre branche, piani o sfere, che corrispondono all'esempio di cui sopra.
In basso si trova il piano materiale, formato da tutto ciò che è visibile e materiale: la Terra, i pianeti, il sistema solare, le galassie, ecc. Esso è il piano delle forze e dei corpi fisici.
Al di sopra o all'interno del piano precedente esiste il piano delle forze vitali, vivificanti. La vita che dimora nel nostro corpo ne è un esempio. Essa, secondo gli insegnamenti della scienza antico-egizia è la stessa forza vitale che circola all'interno degli astri. Le forze di questo piano, altrimenti detto piano astrale, sono state denominate, pertanto, forze astrali.
Più in alto è situato il piano delle forze spirituali, della Personalità, della Volontà, di tutte le manifestazioni, infine, dello spirito immortale, unito direttamente con il piano divino.
I diversi piani, in realtà, si trovano l'uno all'interno dell'altro — e non uno al di sopra dell'altro — si compenetrano senza confondersi, come un raggio di sole attraversa il vetro senza fondersi con esso, come il sangue circola per il corpo, restando sempre all'interno delle vene e delle arterie.
Di conseguenza non possiamo cercare un posto specifico, un luogo fisico dove si trovino i morti della terra. La tradizione dell'occultismo insegna che alcuni esseri, di grande densità materiale, dopo la loro morte si stanziano nei coni
d'ombra che ogni pianeta trascina con sé nel cielo, ma questi casi sono un'eccezione.
Generalmente, i morti si trovano dove siamo noi, ma su un altro piano, come l'olio, l'acqua e il mercurio stanno nella stessa provetta senza mescolarsi.
Pertanto è frutto di una lamentevole confusione il tentativo di certi autori di “localizzare” i defunti in un posto determinato al piano fisico. Originariamente essi furono “collocati” nel centro della Terra, in seguito sugli altri pianeti e, infine, in altre galassie.
Ovviamente, tutto ciò sarebbe possibile, ma solamente nel piano astrale di questi luoghi e non nel piano fisico, riservato ai corpi fisici, materiali e viventi.
È possibile are momentaneamente dal piano astrale o invisibile a quello visibile o fisico? Questa è la grande domanda riguardante le invocazioni, domanda che può ricevere risposta soltanto nel momento in cui si possiede una concezione chiara dei piani. Questa, infatti, svolge un ruolo essenziale nello studio dei problemi psichici e la sua conoscenza inesatta provoca grande confusione.
Ogni essere in carne e ossa, cioè appartenente al piano fisico, può essere contenuto soltanto da un cubo o da un corpo tridimensionale, cosa che significa che, quando si desidera imprigionare un bandito, è necessario rinchiuderlo tra quattro pareti con una porta solida, un tetto e un pavimento resistente che ne evitino la fuga.
L'occultismo insegna che esistono esseri particolari che circolano per i raggi
diffusi dagli astri: essi non posseggono un corpo fisico, ma un corpo composto da raggi luminosi, chiamato astrale, e il piano in cui vivono è denominato piano astrale. Per rinchiudere questi esseri è sufficiente una superficie piana, formata dall'unione di due o tre linee.
Esistono, infine, degli esseri spirituali che possono, mediante l'uso della parola, stimolare un'attività cerebrale in tutto simile a quella dell'uomo. Essi si muovono nel piano spirituale o piano degli esseri, del quale lo spirito individuale non è altro che una scintilla.
Insomma: c'è un piano fisico, abitato da esseri materiali, provvisti di un corpo fisico, che hanno bisogno di tre dimensioni per coabitare gli uni con gli altri; c'è poi un piano astrale, abitato da esseri astrali, con un corpo astrale, che necessitano di due dimensioni; c'è, infine, un piano spirituale, dove si muovono spiriti provvisti di un corpo spirituale, il cui alloggio necessario è un punto matematico, sul quale il tempo e lo spazio non hanno alcun influsso.
Pertanto, un essere umano ato al piano spirituale non esercita più un'azione diretta sulla materia, a attraverso gli oggetti come la luce è filtrata dal vetro, e deve utilizzare dei mezzi speciali, per esempio la forza vitale di un medium umano o delle resistenze particolari, il vetro o il legno, per entrare in contatto con chi appartiene al piano materiale.
SPIRITI PIÙ O MENO EVOLUTI
Considerando l'esistenza reale degli spiriti — visto che tutti noi apparteniamo alla loro categoria già quando ci troviamo nel piano materiale e continueremo ad appartenervi — dobbiamo iniziare il nostro sviluppo spirituale, che continueremo in seguito, già durante questa vita. Tutto quanto arriviamo ad apprendere qui ci sarà senza dubbio di aiuto nella futura evoluzione. La prudenza, la sapienza, la comprensione, la simpatia e la penetrazione percettiva coadiuveranno e faciliteranno i nostri progressi, comunque sia il mondo in cui abiteremo dopo e qualsiasi sia la sua natura. Stando così le cose, dobbiamo cercare con tutte le nostre forze di sviluppare la nostra indole interiore e di continuare a farlo anche dopo aver oltreato il grande confine.
Perché gli sconosciuti si mettono frequentemente in comunicazione con noi
Così come esiste un'infinita varietà di caratteri e temperamenti in questa vita, anche in quella successiva vi sono individui di tutti i tipi; il problema più penoso consiste nel fatto che la maggior parte di quelli che possono mettersi in comunicazione con noi si trovano sul gradino più basso della scala; si tratta di coloro che sono più legati alla Terra ed appartengono agli strati inferiori della loro società, che si trovano più vicini alla Terra e ne captano meglio le vibrazioni rispetto agli spiriti più evoluti. Il loro carattere, essendo più terreno, è più pronto a dare e a ricevere messaggi che non quello delle persone che, durante la vita, sentirono meno affinità con la Terra e che sono quindi meno uniti ad essa. Per questo motivo gli sconosciuti sono soliti mettersi in contatto con noi più facilmente dei nostri cari. Questi ultimi con ogni probabilità vorrebbero comunicare, ma esistono degli ostacoli imprevisti che potrebbero impedirlo loro. Per la prima volta, con grande sorpresa, essi riscontrano grandi difficoltà nel mettersi in contatto, per quanto desiderino farlo, tanto più che è anche più complesso trovare un medium che si adegui alle loro necessità.
Le condizioni indispensabili per la comunicazione
In questo caso il soggetto può essere ricettivo, benché, in realtà, sia molto rara la combinazione delle circostanze che permettono di trasmettere messaggi spiritici. Perché questi siano chiari, infatti, devono essere desiderati con grande forza sia da questa parte, sia dall'altra e per di più contemporaneamente. Inoltre è necessaria la presenza di un medium. Poiché questa combinazione è veramente difficile da ottenere in quasi tutti i casi, gli esempi autentici di spiriti che tornano sono, generalmente, assai infrequenti, dato che la maggior parte degli esseri “non torna”.
Il lettore avrà senz'altro udito l'obiezione che viene mossa allo spiritismo, e cioè che, se esso fosse fondato realmente, tra tutti i milioni di defunti che vorrebbero comunicare, almeno varie migliaia potrebbero tornare direttamente e mettere in chiaro i messaggi che desiderano comunicare. Quanto detto sopra spiega perché questo non può avvenire.
La capacità di trasmettere un messaggio dall'altra parte potrebbe essere altrettanto rara di quella di riceverlo qui. Le persone brave a comunicare potrebbero essere altrettanto poco frequenti dei grandi artisti...È sicuro, comunque, che si tratta di una facoltà speciale, che va sviluppata e come le persone prive di un'educazione e ignoranti talvolta posseggono dei doni e dei talenti incredibili, così alcuni individui possono convertirsi in medium eccellenti, dopo aver attraversato la frontiera, per il semplice fatto di possedere una buona costituzione psichica.
Perché gli spiriti inferiori comunicano
Nelle sedute spiritiche è frequente entrare in contatto con individui di livello molto basso. I medium credono che esistano spiriti erranti, che vagano nell'aldilà
così come avviene sulla Terra. Per natura o per istinto essi continuano a vagabondare e devono essere educati gradualmente, perché imparino a sconfiggere i loro istinti naturali.
E se questi vagabondi possono essere sgradevoli in questa vita, allo stesso modo si comportano quando comunicano dall'altra ed entrano nuovamente in contatto con l'atmosfera terrestre.
Questi spiriti, incoscientemente, possono arrecare danno anche ai medium, a causa di una cattiva manipolazione, danneggiando, per esempio, il delicato sistema nervoso con il quale operano e attraverso il quale inviano i loro messaggi. La cosa migliore e più sicura da fare in questi casi è chiamare gli spiriti di controllo, le guide o consiglieri che possono aiutare dall'aldilà, discutendo con tali persone nocive o allontanandole anche con la forza, se necessario.
Sono stati registrati moltissimi casi in cui le misure blande non hanno dato risultati e solo l'utilizzazione di metodi più drastici ha messo in fuga questi sconosciuti in modo da poter ottenere la pace e l'armonia.
Gli spiriti più elevati e i loro messaggi di aiuto
Quando accorrono spiriti di livello elevato le cose sono completamente diverse. È possibile, allora, entrare in contatto con nature spirituali che consigliano, aiutano, confortano e rallegrano. Una volta che il medium è sicuro dell'aiuto e della collaborazione di uno o più spiriti di questo tipo, i suoi problemi sono finiti e a partire da questo momento può esser certo di sviluppare in modo costante e armonioso le sue qualità medianiche.
Tuttavia è conveniente fare molta attenzione prima di essere certi di ricevere messaggi da persone di questo genere, poiché è frequente che alcuni spiriti si presentino con nomi che non appartengono loro. Questo fatto può esser dovuto al caso o ai malintesi; peraltro, purtroppo, talvolta spiriti ingannevoli adoperano questo stratagemma per guadagnarsi la fiducia del medium. In tal caso è indispensabile lasciarsi guidare dal buon senso e dal criterio personale e insistere con le prove di identità e di evidenza diretta prima di dare per scontato che lo spirito è effettivamente chi afferma di essere.
Gli spiriti custodi
Esiste un gruppo di spiriti, la cui funzione generale è quella di aiutare in modo speciale gli esseri umani. Essi sono chiamati angeli custodi o guide, ed aiutano, guidano e consigliano i loro amici che continuano a vivere in questo mondo.
A volte la simpatia e i consigli di tali spiriti custodi è di enorme importanza: grazie al loro aiuto si possono perfino prevenire incidenti, suicidi e assassinii. Una delle concezioni più belle e ispirate della filosofia spiritistica consiste nel credere che le persone che amiamo si trovano costantemente attorno a noi, vedono le nostre pene e dolori e li condividono come facevano sulla Terra, aiutandoci e incoraggiandoci nel nostro faticoso cammino. Allo stesso modo dobbiamo credere che ci stanno preparando un posto e che quando arriverà il momento di risolvere il grande mistero potremo contare sul loro aiuto di modo che non ci troveremo in terra straniera.
Chi sono le persone che comunicano meglio?
Le persone che comunicano meglio sono senza dubbio quelle che posseggono una natura semplice, pura e infantile. Perciò gli indiani che vivono a contatto con la Natura comunicano con tanta frequenza e funzionano come medium; per la
stessa ragione i soggetti di razza nera hanno eccellenti doti psichiche e ottengono molte esperienze della stessa indole.
Esistono inoltre numerose prove che ci dimostrano che gli animali percepiscono le manifestazioni psichiche, spirituali e fenomeniche più facilmente degli esseri umani. Senza dubbio tra gli animali e l'uomo esiste un nesso che li unisce in un tutto cosciente, cioè la vita dell'universo che anima ogni cosa sensibile. Non è strano che gli spiriti partecipino alle sedute e richiedano le preghiere o l'aiuto dei vivi: essi si trovano in difficoltà e chiedono un appoggio per liberarsi e proseguire il loro cammino. Questa è una missione importante da compiere: quando uno spirito errante o smarrito si manifesta in tal modo bisogna aiutarlo con tutti i mezzi possibili a compiere il suo desiderio e a liberarsi del suo fardello. Gli innumerevoli casi di abitazioni incantate sono una realtà indubitabile dovuta alla persistente impotenza dello spirito che cerca e necessita aiuto. Se un buon medium si introduce nella casa suddetta e riesce ad aiutare lo spirito in difficoltà l'incanto svanisce ed esso può evolversi come deve.
Le case incantate e i “patti”
I cosiddetti “patti” sono particolarmente importanti: essi si stringono prima della morte tra due persone di modo che una delle due, se possibile, appaia più tardi. Sono stati registrati molti casi di questo genere. Quando viene realizzato tale patto è importante che la persona che continua a vivere svolga la sua parte perché il piano funzioni.
In tal modo può aiutare lo spirito a liberarsi dai legami e dai condizionamenti terreni fino a dei limiti insospettabili.
I messaggi incoscienti
Se consideriamo attentamente la questione del ritorno degli spiriti dobbiamo tenere in conto un dato sommamente importante: possono essere ricevuti dei messaggi, attraverso il medium, dei quali lo spirito è totalmente incosciente. Magari esso sta sognando, pensando o visualizzando un'idea o un messaggio che viene captato dal medium come un messaggio cosciente e intenzionale. Esiste anche la possibilità che la mente dello spirito disincarnato venga “letta” dal medium che si trova in trance. In tal caso quest'ultimo ne percepisce il bagaglio mentale e lo spirito non cede nulla volontariamente.
I suoi pensieri, peraltro, possono anche essere riflessi da una specie di specchio o atmosfera psichica e in tal modo essere visti e interpretati, benché si tratti di un caso particolarmente complicato e difficile.
È comunque importante tenere in conto che non tutti i messaggi percepiti dal medium devono essere considerati diretti e intenzionali. Al contrario, essi possono essere ottenuti indirettamente al punto che, se lo spirito se ne rendesse conto, la trasmissione non avverrebbe. Per questa ragione molti messaggi sembrano tanto banali o privi di consequenzialità.
LE APPARIZIONI
Un'apparizione è un essere chiamato popolarmente con il nome di fantasma o folletto, che viene visto da persone sensibili in condizioni speciali. Ma prima di esaminare più attentamente le apparizioni conviene rispondere a una domanda.
Che cos'è un fantasma?
Le teorie e le idee moderne a questo proposito sono cambiate molto negli ultimi tempi. Fino a poco fa, effettivamente, se si fosse domandato ad un qualsiasi scienziato la sua opinione riguardante questo tema avrebbe risposto che si tratta di un'allucinazione, del frutto di una mente malata. Tuttavia oggi molti scienziati hanno modificato il loro punto di vista, per arrivare ad ammettere che i fantasmi sono un fenomeno molto più complesso.
Quando la Società di Ricerche Psichiche incominciò ad operare nel 1882, notò che una gran parte dei casi di apparizione si verificavano al momento della morte o in un arco di tempo ad essa prossimo, talvolta prima, talvolta dopo. Gli individui che le percepivano, inoltre, non erano persone malate o dall'immaginazione troppo ricca e di solito non avevano mai avuto prima, né avrebbero avuto dopo esperienze di questo genere. Perciò si presentò la seguente domanda: perché esiste tale connessione? Qual è il vincolo che lega la persona moribonda all'apparizione?
Alcuni scienziati hanno stabilito che tale connessione è semplicemente casuale e che in realtà non esiste. Questa posizione, tuttavia, è stata confutata dal rapporto stilato dalla menzionata Società in base ai risultati ottenuti dopo vari anni di lavoro e di ricerche, i quali sono stati ricavati dai racconti di circa trentamila
persone e dopo il calcolo delle possibili coincidenze hanno dimostrato che il numero di queste era cento volte più alto di quello delle casualità.
Così il comitato del professor Sidgwick, che diresse le ricerche arrivò a formulare la seguente dichiarazione:
Tra la morte e le apparizioni connesse al moribondo esiste una relazione che non è dovuta esclusivamente al caso. Questo è stato pienamente dimostrato.
Apparizioni coincidenti con la morte
Tra questi due fattori esiste una certa connessione, ma è complicato e difficoltoso svelarne il carattere e la natura.
Fu così proposta la teoria secondo la quale — dato che la telepatia è un fatto scientificamente provato e che per mezzo suo le figure e le immagini possono essere trasferite da una mente all'altra — il moribondo potrebbe trasferire una visione o un'immagine di sé stesso nella mente di un essere amato, un parente o un amico, di modo che quest'ultimo vedrebbe non la figura reale, ma il ritratto o l'immagine mentale del moribondo creata dal suo proprio pensiero.
Queste allucinazioni telepatiche costituiscono indubbiamente la ragione di molte apparizioni che si vedono quasi al momento della morte; esse avvengono anche prima di essa e durante l'esistenza di un essere umano. Tuttavia bisognerebbe chiedersi: e quelle che si verificano dopo la morte? Dobbiamo supporre che esistano altri processi coinvolti nella questione oppure credere all'azione degli spiriti disincarnati.
I fantasmi dei morti
Una teoria che può spiegare tali apparizioni consiste nell'idea che esse incarnino il pensiero del defunto. Per esempio, uno spirito può continuare a pensare alla sua esistenza terrena e alle varie tappe della sua attività, ricordi e pensieri che, influenzando telepaticamente la mente di un essere vivente, provocano la visione dell'immagine del fantasma. Questa, però, non è una teoria del tutto convincente, formulata solamente per cercare di trovare una spiegazione alle apparizioni dei fantasmi dei defunti, oltre che di quelli degli agonizzanti e dei viventi.
I fantasmi che toccano
Esistono moltissimi casi di apparizioni che non possono essere spiegate con tanta facilità, cioè supponendo che esse sono la proiezione o l'influsso telepatico della mente di un individuo vivo o di uno spirito disincarnato. In alcuni casi, infatti, sembra che si tratti di esseri reali e materiali, che occupano uno spazio, ovvero di fantasmi semisolidi o materiali.
Coloro che sono convinti dell'esistenza di un corpo etereo o spirituale non dovrebbero avere difficoltà ad ammettere che esistono questi tipi di corpi. Per esempio — questo è un caso storico — un medico e sua moglie videro la figura di una dama, ritta ai piedi del loro letto, che attraversava la stanza e posava le dita sulla lampada accesa che si trovava su uno scaffale. Nello stesso momento in cui il fantasma toccò il paralume, la luce si spense e la stanza restò nell'oscurità.
In realtà è difficile supporre che in questo caso si trattasse di una creazione mentale o telepatica, per la semplice ragione che si produsse un fenomeno fisico
(lo spegnersi della luce), cosa che nessuna allucinazione avrebbe potuto ottenere.
Fantasmi materializzati
Talvolta il fantasma o apparizione apre le porte, solleva le tende, toglie le coperte dal letto, ecc. In questi casi dobbiamo presupporre l'esistenza effettiva del fantasma. Il problema, comunque, è molto più complesso di quello che sembra, secondo quanto ha dichiarato l'esperto professore Andrew Lang:
“Di conseguenza, se queste storie sono effettive, alcune apparizioni sono fantasmi, ovvero entità oggettive che occupano uno spazio. Le allucinazioni non possono sollevare tende, aprire porte o dare colpi, giacché, anche se esistono colpi dovuti ad allucinazione, questi ultimi sono diversi”.
Il dottor Burns, da parte sua, riferisce a proposito di un signore che, in sogno, spinse la porta di una casa lontana, in modo tale che coloro che si trovavano nella stanza riuscirono ad opporglisi a malapena. Se quest'aneddoto stupefacente è veritiero, lo spirito di un essere vivo che è capace di influire sulla materia è anch'esso materiale e, pertanto, costituisce un'entità reale, un corpo astrale. Questi argomenti favoriscono l'antica teoria che i fantasmi e gli spettri esistono oggettivamente; di qui si deduce che la visione di tali esseri non deve essere necessariamente di carattere soggettivo.
I fantasmi creati dal pensiero
Questi fantasmi, senza dubbio, sono corpi forgiati dal pensiero, costruiti dall'intelligenza. Un dato significativo e curioso a questo proposito è che quelli che li vedono o assicurano di averli visti coincidono nel dichiarare che si tratta di
spiriti specialmente chiari e pienamente visibili limitatamente alla zona della testa e del tronco e vaporosi per il resto.
Se il fantasma è una creazione definita del pensiero, questo risulterebbe logico, dato che, abitualmente, facciamo molta più attenzione alle parti superiori del corpo che a quelle inferiori, alle quali dedichiamo scarso interesse.
Non risulta pertanto infondato supporre che le figure appaiono chiaramente a partire dalla zona in cui l'intelligenza creatrice possiede piena coscienza del corpo che sta creando o modellando.
I fantasmi informatori
Sono stati registrati dei casi in cui il fantasma ha fornito al ricettore dell'apparizione un'informazione più o meno importante (di solito molto importante, sorprendente) che questi non possedeva in precedenza... Tali fatti dimostrano che è presente un'intelligenza indipendente, uno spirito che in questo modo manifesta la sua presenza.
Bisogna ammettere, tuttavia, che la maggior parte delle apparizioni non ha una finalità definita, per il fatto che in tali istanti non vediamo lo spirito in sé, ma solo il suo pensiero proiettato, un fantasma creato dallo spirito e non quest'ultimo. La maggior parte delle apparizioni, come si è detto, ha questo carattere.
Si verificano anche apparizioni di vivi, di moribondi e di defunti, che, se sono molto legati ad un luogo, si convertono in fantasmi locali.
Apparizioni sperimentali
Esistono casi di apparizioni sperimentali, cioè quelle in cui un soggetto riesce a creare la figura di un fantasma a distanza, per mezzo di un grande sforzo della volontà o del pensiero.
In realtà questi casi sono simili sia a quelli chiamati di auto-proiezione sia a quelli di stregoneria e in un certo senso costituiscono una forma intermedia tra di essi, giacché da una parte sono solo visioni mentali e dall'altra sono entità fisiche e reali. Le apparizioni sperimentali sarebbero, di conseguenza, il ponte che varca l'abisso esistente tra questi due tipi di fenomeni, il legame che li unisce.
Le apparizioni, come si è detto, possono essere indotte sperimentalmente mediante un grande sforzo di volontà. Questo avviene, per esempio, quando una persona addormentata appare ad un'altra, cosa che si ottiene in numerosi casi.
Un altro tipo di induzione sperimentale viene realizzato grazie alle suggestione ipnotica o ai processi magnetici. Lo spirito del dormiente, quando è in trance, può venire inviato in una determinata località e quivi essere visto dai presenti. Gli aborigeni dell'Africa Centrale assicurano di poter compiere quest'operazione con grande facilità. Essi sono in grado di proiettare il proprio sosia, o corpo etereo, e di materializzarlo a grande distanza.
LE CASE INCANTATE
Quando un'apparizione è circoscritta ad una località si parla di incantesimo locale e il luogo in cui si svolge abitualmente riceve l'appellativo di casa incantata.
La credenza popolare a proposito delle case incantate consiste nel fatto che le figure che vi appaiono sono materiali; si forma così un ritratto del fantasma che cammina, sale e scende le scale... Tuttavia sono molto pochi gli esperti che credono che queste case siano frequentate da figure rispondenti a tale descrizione e la scienza, da parte sua, nega del tutto l'esistenza di case incantate e attribuisce i fantasmi all'immaginazione o alla suggestione di una mente eccitata.
La spiegazione delle case incantate
La grande maggioranza di studiosi del tema, prima o poi, finisce per essere d'accordo sul fatto che, effettivamente, il tema delle case incantate ha un fondo di autenticità. Il problema consiste nel sapere da che cosa è costituito l'incantesimo stesso e come può essere chiarito.
Molti medium si sono specializzati in questo fenomeno e hanno formulato varie teorie per spiegare i vari casi. Ecco alcune delle più importanti:
— Una persona o un gruppo di persone, appartenenti alla stessa famiglia, ha sperimentato dei fenomeni psichici nella casa in questione; questi sono diventati il nucleo attorno al quale si sarebbero accumulate le impressioni, i rumori e tutte
le esperienze psichiche, cioè da una causa di poco conto sarebbe derivato un effetto elaborato dalle menti di queste persone. Una volta che esse hanno abbandonato la casa gli inquilini nuovi sarebbero stati influenzati dai pensieri, le emozioni e le impressioni dei precedenti, per cui a loro volta avrebbero incominciato a vedere gli stessi segni e a udire gli stessi rumori. Quando poi le ricerche hanno attribuito alla casa la fama di essere incantata, l'immaginazione avrebbe ingigantito il significato di quanto è stato visto e sentito. Insomma, questa teoria afferma che la telepatia o l'influsso delle menti vive è una spiegazione sufficiente per giustificare tali fatti.
— La telepatia dei morti è la vera spiegazione, di modo che il fantasma visto e tutto il resto viene prodotto dall'influsso delle menti dei defunti. Come nel primo caso, le figure e i fantasmi non sono oggettivi, né reali, ma sono allucinazioni telepatiche che, tuttavia, posseggono una base effettiva di verità, visto che sono state originate dal cervello di un morto. I sogni o i pensieri dei defunti costituiscono, pertanto, la base di questa teoria.
— La sottile atmosfera psichica che pervade le pareti di una casa incantata influenza o impressiona coloro che vi abitano. Esistono molti fattori che favoriscono questa teoria.
D'altra parte è difficile comprendere come un'atmosfera generale e impersonale che potrebbe convertirsi in figure o forme definite, soprattutto parlano e forniscono informazioni fino a quel momento ignote.
— Le figure viste sono corpi astrali o eterei di spiriti che tornano e costruiscono l'incantesimo, cioè che sono presenti nel luogo dato. Questa teoria è quella che più si avvicina alle credenze comuni riguardanti le figure che si vedono nelle case incantate.
— Tali figure sono forme create dal pensiero a una certa distanza — da parte di una mente viva o disincarnata — e proiettate nella casa dove assumono una forma tangibile. Si tratta, in definitiva, di un processo di auto-proiezione nel quale il fantasma viene visto sempre nello stesso posto, come se subisse un'attrazione magnetica.
La natura delle figure viste
Sebbene non si sappia esattamente quale di queste teorie sia esatta, pensiamo, tuttavia, che in ognuna di esse ci sia una gran parte di verità, poiché non esistono due situazioni di case incantate dovute alla stessa causa o dipendenti dalle stesse condizioni. Tutte le motivazioni esaminate possono agire contemporaneamente, oppure solo parte o perfino una sola di esse. In realtà, per giudicare la complessa natura dei fenomeni visti, è assai probabile che dobbiamo utilizzare tutte queste spiegazioni. Esistono prove, tuttavia, che ci inducono a credere che la teoria dell'allucinazione non sia valida per spiegare molti di questi fatti. Per esempio, i fantasmi di sovente producono fenomeni fisici: apertura e chiusura delle porte, sollevamento dei tendaggi, spegnimento delle lampadine, ecc., mentre le figure prodotte dalla mente non potrebbero causarli. Spesso gli animali vedono, o almeno sembrano vedere, delle apparizioni nelle case incantate, dando segni di terrore quali tremiti, sudorazione, ecc.
D'altra parte, frequentemente le figure sono state descritte da individui diversi in forma differente; questo fatto suggerisce che una figura reale, e non un'allucinazione, si sia presentata in un luogo dove chiunque poteva scorgerla. Le apparizioni, inoltre, sono state viste, qualche volta, da due, tre o più persone contemporaneamente. Queste allucinazioni collettive fanno pensare ad un fantasma esterno e non ad una semplice figura mentale.
Prove della realtà
Le apparizioni che si presentano alle persone che non abitano abitualmente in una casa incantata talvolta sono state da loro identificate attraverso le fotografie. Per esempio, un uomo che donne in una casa che si crede incantata si sveglia a mezzanotte e vede una figura china sul suo letto. Ne osserva i dettagli del vestito, i lineamenti più significativi del viso, per arrivare alla conclusione che essa gli è totalmente ignota. Il giorno successivo gli vengono mostrate venti fotografie. Tra queste ne sceglie una che, secondo, lui, è quella del fantasma visto di notte. Allora il padrone della casa gli racconta che la persona della fotografia ha lanciato un incantesimo su quel luogo. Questa storia ci dimostra, ancora una volta, che non ci possono essere in gioco soltanto le mere allucinazioni.
Infatti, le figure delle case incantate sono state fotografate in qualche occasione, fatto che costituisce la prova fisica e oggettiva della loro personalità e l'evidenza che si tratta di qualcosa di più di un semplice prodotto mentale. Queste figure, infine, spesso danno a chi le vede un'informazione molto definita, oppure dei messaggi fino a quel momento ignorati completamente. Tutto ciò non solo prova la realtà dell'apparizione, ma anche che si ha a che fare con uno spirito disincarnato.
Sedute nelle case incantate
Gli studiosi di parapsicologia possono mostrare il loro potere e nello stesso tempo realizzare molti esperimenti interessanti e preziosi nelle case incantate. In questo ambiente — molto più carico di magnetismo della stanza dove si tiene una seduta spiritica ordinaria — i poteri psichici di qualsiasi tipo aumentano e si rafforzano, di modo che i messaggi possono essere ottenuti a viva voce, attraverso la scrittura iva, per mezzo della sfera di cristallo, ecc.
Pertanto, ogni volta che l'aspirante parapsicologo sente parlare di una “casa incantata”, dovrebbe cercare di visitarla, soprattutto perché, per verificare se essa è realmente prigioniera di un incantesimo, non è necessario trascorrervi tutta la
notte. La cosa migliore consiste nel realizzare una seduta serale, ancor meglio sul far della notte, giacché così si otterranno i risultati più interessanti.
Se non è possibile radunare un gruppo di esperti, l'aspirante parapsicologo dovrà cercare di capitare i messaggi provenienti dalle menti dei presenti, tentare la scrittura iva, la visione per mezzo della sfera di cristallo o dei fondi di caffè, o altri procedimenti similari.
Come “liberare” una casa dall'incantesimo
Una medium, Georgia Gladys Colley, fu invitata a indagare su uno di questi casi. Nello stesso momento in cui entrò nella casa cadde spontaneamente in trance, durante il quale le sue guide parlarono attraverso lei e diedero una descrizione degli spiriti che incantavano la casa. Esse furono anche incaricate di allontanarli, cosa che riuscì loro in modo sbalorditivo e immediato, per poi affermare che le presenze moleste erano scomparse da quel luogo.
Questo è un caso molto istruttivo che dimostra che i medium in trance e le loro guide spesso possono essere di grande aiuto, specialmente quando le case incantate possiedono un carattere particolarmente malvagio o fastidioso. La natura dell'incantesimo può essere diagnosticata con chiarezza, mentre la cura è affidata a un medium da trance e agli spiriti che operano per suo mezzo.
In alcuni casi, tuttavia, l'incantesimo può essere “guarito” con mezzi più semplici, per esempio la mera suggestione — che avrà come fine la diminuzione della sensibilità psichica degli inquilini della casa oppure distraendo i loro pensieri con la vita all'aria aperta e l'esercizio fisico per rafforzare in questo modo le loro aure.
Infine, sono noti dei casi in cui le dimore incantate hanno resistito a tutti i tentativi di “guarigione” e i loro abitanti sono stati obbligati a trasferirsi altrove. Tali situazioni, per fortuna, sono molto rare. Comunque sia, le case incantate offrono un campo di studio affascinante, nel quale l'occultista può mettere alla prova la sua chiaroveggenza o qualsiasi altro potere psichico.
MEDIUM, PARAPSICOLOGI E SALUTE MENTALE E CORPORALE
La salute corporale, così come quella mentale o spirituale, costituisce, in effetti un aspetto assai importante dello sviluppo medianico e parapsicologico.
In primo luogo è necessaria una certa quantità di energia fisica, poiché senza di essa non possiamo eseguire ciò che vogliamo e da essa l'energia deriva in gran parte dalla salute del corpo.
Attraverso gli esperimenti i medium poco a poco hanno appreso che la produzione di fenomeni (specialmente di ordine fisico) costituisce a volte un processo spossante, e che, se non si sentono bene sia mentalmente sia fisicamente, si stancano eccessivamente, correndo il rischio di un esaurimento nervoso con i conseguenti disturbi di insonnia, depressione mentale, ecc. Pertanto è molto importante che tutti i medium e parapsicologi godano di buona salute fisica.
Il cervello
La mente di un uomo dipende in gran parte dalle condizioni del suo cervello. Se questo non è sufficientemente riposato, fresco e non dispone di una buona irrorazione sanguinea la psiche dell'uomo di conseguenza ne soffre, poiché si sa che qualsiasi germe velenoso o infetto, mescolato con il sangue, immediatamente disturba la mente circolando per la delicata sostanza cerebrale.
Le cellule nervose di tutto l'organismo umano, depositarie dell'energia, possono
essere paragonate a una serie di minuscoli bicchieri che riempiamo tutte le notti di energia mentre dormiamo e svuotiamo tutti i giorni quando ci troviamo in attività. È nostro dovere mantenere questi bicchierini sempre pieni e se lasciamo che essi si svuotino troppo o del tutto corriamo il rischio di diventare nevrastenici, di essere preda di un esaurimento nervoso o di qualsiasi disturbo psichico. Il primo obbligo di un medium, perciò, è occuparsi della propria salute fisica, cosa che può ottenere se possiede buona volontà e costanza. A tal fine sarà necessario osservare le seguenti regole.
Esercizi di respirazione profonda
Innanzitutto è conveniente eseguire quotidianamente degli esercizi di respirazione profonda per mantenere attivi i polmoni e per massaggiare gli organi interni. Essi hanno una funzione anche più importante: nell'aria fresca si trova una proprietà vitale molto peculiare, per cui se non la respiriamo pienamente non viviamo mai del tutto, né riceviamo la dovuta quantità di correnti magnetiche dell'universo.
Se si nutre qualche dubbio a questo proposito, ecco una prova irrefutabile: è sufficiente stare in posizione eretta e respirare profondamente sei volte; sicuramente ci si sentirà pieni di energia da capo a piedi. Questi esercizi vanno realizzati nel miglior modo possibile affinché apportino il massimo giovamento.
Respirare bene
Mettersi davanti a una finestra spalancata oppure all'aria aperta senza vestiti che stringano. Prima di incominciare bisogna espellere l'aria dai polmoni inclinando il corpo in avanti e rilassando al tempo stesso i muscoli. Si collochino poi ambedue le mani sull'addome e si respiri il più profondamente possibile dilatandolo al massimo senza permettere che il petto e le costole si sollevino.
Insomma, si tratta di respirare solo con il diaframma. Dopo aver eseguito sei volte l'esercizio si pongano le mani sulla parte delle costole e si respiri di nuovo profondamente senza dilatare né il petto, né l’addome. Una volta che si è ripetuto sei volte questo esercizio, si posino le mani sulla parte superiore del petto e si respiri profondamente senza espandere né le costole né l'addome.
Ovviamente, all'inizio risulterà un poco complesso controllare la respirazione limitandola solo ad una zona determinata, ma con la pratica si ottiene rapidamente. Questi esercizi sono importantissimi per la psiche dell’individuo.
La respirazione psichica
Una volta che si è arrivati ad eseguire alla perfezione gli esercizi sopra descritti, si potrà essere in grado di realizzare la cosiddetta “respirazione completa”, che consiste nel dilatare prima l'addome, poi le costole e infine il petto. E’ pertanto necessario avere il totale dominio della respirazione nelle sue tre fasi differenti oppure fonderle in una sola. A tal fine bisogna mantenere rilassato il fondo del condotto nasale e respirare con il naso (mai con la bocca) come se si stesse annusando un buon profumo. Se l'esercizio viene eseguito correttamente e l'individuo si rilassa interiormente noterà che l'aria colpisce il fondo della gola, mentre non ne sentirà il aggio per il naso.
È conveniente eseguire questo esercizio quotidianamente fino ad ottenere la perfetta padronanza dell'arte del respirare. Il modo migliore per raggiungerla consiste nel chiudere le labbra mantenendo i denti separati e spostando verso il basso la parte inferiore della mandibola.
Esercizi di sviluppo
È opportuno realizzare questi esercizi ogni giorno, poiché essi sono benefici per la salute e utili per sviluppare le doti psichiche e medianiche, incrementando contemporaneamente la vitalità degli organi interni.
Sono specialmente importanti gli esercizi che obbligano a flettere il corpo. Per godere di una salute eccellente non è necessario possedere grandi muscoli, ma energia e resistenza. I quattro esercizi che stiamo per descrivere sono particolarmente gratificanti sotto questo aspetto.
1. Stando in piedi sollevare le mani il più possibile al di sopra della testa. Sollevarsi sulle punte dei piedi di modo che il corpo si estenda in tutta la sua lunghezza.
2. Stando in piedi sollevare le braccia al di sopra della testa e flettere il corpo in avanti, tentando di toccare il pavimento con la punta delle dita senza piegare le ginocchia. Tornare rapidamente nella posizione iniziale. Questo esercizio è molto popolare e specialmente utile.
3. Stando in piedi inclinare il corpo lateralmente a partire dalla cintola, prima a destra e poi a sinistra. Questo movimento deve essere effettuato con la massima velocità possibile.
4. Stando in piedi flettere il corpo lentamente cercando di toccare il pavimento con le dita e respirando contemporaneamente in modo profondo. Questo esercizio ha la finalità di comprimere il fegato al di sopra e al di sotto allo stesso tempo, massaggio che risulta molto giovevole.
Alcuni suggerimenti sulla salute
Per mantenersi in forma è utile seguire anche le regole seguenti:
(a) Mangiare pochissima carne rossa poiché ritarda lo sviluppo psichico.
(b) Ingerire una certa quantità di frutta tutti i giorni, non esclusivamente dopo i pasti. I frutti acidi specialmente sono molto benefici in quasi tutti i casi.
(c) Bere tutti i giorni almeno un bicchiere d'acqua.
(d) Abituare il corpo ai bagni in acqua fredda. Conviene cominciare in estate e proseguire allo stesso modo in inverno.
(e) Indossare meno abiti possibile pur senza soffrire il freddo. La pelle respira come i polmoni per cui è essenziale che l'aria circoli liberamente sulla superficie del corpo.
I poteri della mente
Poche persone comprendono l'importanza del fattore mentale nello sviluppo delle doti psichiche. Se la mente è depressa, preoccupata, incapace di concentrarsi su un qualcosa di definito non ci si possono aspettare frutti positivi nello sviluppo psichico. Molti parapsicologi ottengono buoni risultati nelle sedute individuali, ma fanno fiasco quando appaiono in pubblico. Senza dubbio questo è dovuto al loro timore di non aver successo e a cause simili, cosa che impedisce la libera comunicazione, chiude la porta dell'anima e disturba gli
influssi esterni. Per essere ricettivi e sensitivi è d'uopo mantenere la mente sgombra e approfittare di tutte le forze e vibrazioni che vengono esercitate sull'individuo.
Se ci si osserva, si nota che il corpo tende a contrarsi non appena si hanno pensieri o emozioni negative, così come esso si rilassa nel momento in cui si provano sensazioni di amore, amicizia o simpatia. Se tutto ciò avviene già con i muscoli del corpo, a maggior ragione si verifica con i “muscoli” dell'anima. Si è detto che l'immaginazione è il grande polmone della vita spirituale e, al fine di poter agire con totale libertà, essa non deve subire restrizioni, così come avviene con il polmone fisico.
L'essenza dello sviluppo psichico consiste in un'apertura assoluta e finché questa non si attua, anche lo sviluppo stesso viene frenato. Così come tutti abbiamo sentito parlare della coscienza che cresce nella nostra interiorità, esiste uno stato chiamato “contrazione spirituale”, che significa, semplicemente, che l'individuo si sente sminuito — e di fatto lo è — contratto e privo di attaccamento verso tutto ciò che gli si presenta improvvisamente.
Il contagio psichico
Questo tipo di influsso, già nocivo in sé, lo è anche quando si verifica negli altri, tanto più che è molto contagioso. Tutti i veri spiritisti sanno che un medium è incline ad appropriarsi delle condizioni di uno spirito o di un'altra persona — sia per quanto riguarda la sua vita mentale e spirituale sia per quanto riguarda la sua salute fisica — quando si trova in uno stato sensitivo.
Noi siamo, infatti, capaci di acquisire la disposizione irritabile, il malumore e la mancanza di equilibrio altrui tanto quanto possiamo recepire altri stati d'animo. Se il medium non se ne accorge e non elimina questi influssi esterni essi possono
continuare ad agire su di lui per un tempo più o meno lungo e, come a volte abbiamo sperimentato, provocargli giorni interi di incubi.
Come scegliere un buon medium per lo sviluppo
La conclusione pratica di quanto detto è che risulta pericoloso per la salute mentale e morale di un parapsicologo il lasciarsi guidare da un medium malato fisicamente, mentalmente o spiritualmente poiché queste condizioni prima o poi gli si contageranno, potendo addirittura arrecargli danno. È indispensabile scegliere con somma attenzione il parapsicologo-guida giacché i futuri progressi e la felicità dell'individuo con presunti poteri medianici dipende in gran parte da quanto abbiamo appena spiegato.
DIFFICOLTÀ NELLE COMUNICAZIONI
Il processo della comunicazione è molto più difficile e complesso di quanto possa credere la gente che non ha familiarità con questi argomenti e perfino di quanto pensano numerosi spiritisti.
Una delle maggiori obiezioni usate contro lo spiritismo in ato era che se esso fosse stato fondato realmente, molti più spiriti si sarebbero messi in comunicazione, e che le migliaia di esseri che muoiono sarebbero ansiose di manifestarsi attraverso i medium.
I buoni intermediari, però, sono molto rari, dato che essi devono possedere necessariamente delle condizioni psichiche molto particolari, che permettano loro di comunicare attraverso i medium.
D'altra parte, è necessario che ci sia un medium nel momento in cui si cerca di mettersi in comunicazione e in molti casi deve essere presente — e predisposto al contatto — anche il ricevente del messaggio. Cioè, il mittente e il ricevente del messaggio devono sforzarsi mentalmente nello stesso istante, al fine di potersi “dare la mano” attraverso il “grande abisso”: se uno dei due non riesce a farlo, non vi riuscirà nemmeno l'altro.
Fattori che disturbano la comunicazione
È stato segnalato frequentemente, e in modo speciale dagli studiosi dello spiritismo, che solo dopo la dimostrazione della realtà dei fatti questi cominciano
ad essere studiati minuziosamente.
Supponiamo, per esempio, che uno spirito possa scrivere attraverso un medium in trance; quest'ultimo ne trasmetterà i messaggi con la scrittura iva. Una volta ammesso questo fatto, si potrà cominciare ad analizzarlo scientificamente, rispondendo a domande quali: fino a che punto lo spirito del medium non è collegato al suo corpo durante la comunicazione? Qual è il grado di attività mentale dello spirito del medium durante la comunicazione? L'intelligenza comunicante attua direttamente sul cervello e i centri nevralgici del medium? O, più precisamente, se si tratta del primo caso, su quale centro cerebrale opera la suddetta intelligenza...e come?
Se un comunicante è stato in vita un eccellente visualizzatore o se è stato dotato, per esempio, di buona memoria, gli serviranno queste doti nel processo della comunicazione? E, se è così, in che modo?
Queste sono domande che necessitano di una risposta, e alla ricerca di questa si sono dati molti studiosi di parapsicologia. È probabile, tuttavia, che trascorrano parecchi secoli prima che tutti questi quesiti ottengano una risposta chiara e precisa.
Le difficoltà dello spirito comunicante
Qui di seguito elencheremo alcune delle difficoltà che devono certamente essere affrontate da uno spirito comunicante quando esso invia i suoi messaggi agli esseri viventi attraverso il medium.
È evidente, infatti, che il processo della comunicazione risulta molto difficile,
giacché, non appena uno spirito si mette in contatto con un medium e incomincia a trasmettere messaggi, esaurisce in modo più o meno totale le sue energie e viene asfissiato dall'aura o atmosfera densa nella quale si svolge il processo.
Esistono numerosi casi registrati, nei quali uno spirito ha dovuto ritirarsi numerose volte durante una sola seduta per “vivificarsi” e per poter continuare a comunicare. Gli esseri disincarnati devono sopportare un grosso sforzo per poter radunare in modo coerente i loro pensieri sparsi durante la comunicazione. Questo non significa che essi, solitamente, si trovino in stato confusionale, ma che non appena entrano in contatto con l'atmosfera psichica del medium e con il suo magnetismo la loro mente si turba ed essi tendono a delirare o a cadere in trance. Ecco la ragione per cui molti messaggi si recepiscono bene all'inizio e man mano diventano incoerenti e banali.
L'influsso dell'organismo del medium
Un altro motivo per cui la comunicazione è doppiamente difficile è la possibilità che lo spirito comunicante non sia avvezzo ad utilizzare l'organismo del medium. Tutti gli uomini possiedono delle abitudini mentali e fisiche; di qui deriva che per loro risulti più facile eseguire le cose come hanno sempre fatto.
Se un essere umano, all'improvviso, fosse trapiantato nel corpo di un'altra persona, certamente si troverebbe in grande difficoltà nel maneggiarlo e nello sfruttarne le possibilità: pensare chiaramente, parlare con coerenza ed esprimere con precisione le idee.
Questi problemi sono gli stessi con cui si scontra l'intelligenza comunicante quando cerca di rivolgersi a noi mediante un corpo che non le è familiare. Molti atteggiamenti ed espressioni del medium si inseriscono nel suo messaggio che, di conseguenza, viene espresso in accordo con il linguaggio normalmente
utilizzato da quest'ultimo. Lo spirito, pertanto, deve adeguarsi all'impiego delle abitudini mentali e corporali del medium durante la comunicazione nel miglior modo possibile, ma questo, come si è visto, non è affatto semplice.
Il simbolismo
Un'ulteriore difficoltà è data dalle condizioni dell’“altra parte”, che, indubbiamente, sono molto diverse da quelle del mondo dei vivi. Una loro spiegazione richiede un linguaggio simbolico e talvolta poco preciso.
Il fatto di spiegare i sentimenti provati durante una seduta di psicometria ad una persona che ne ignora i presupposti risulterebbe assai complesso e laborioso; lo stesso avviene in questo caso: non è possibile instaurare analogie immediate e il risultato è che il simbolismo usa un linguaggio che frequentemente ci appare vago e poco soddisfacente per descrivere l'altra parte della vita e le condizioni che vi regnano.
Le difficoltà dei nomi e delle date
I nomi e le date causano una grande difficoltà agli spiriti comunicanti: le date, poiché essi non sentono il ar del tempo nel nostro stesso modo; i nomi per la semplice ragione che non rappresentano significati concreti, ma generalmente, una combinazione di lettere che producono un certo suono. La parola “sedia”, per esempio, suscita nella nostra mente un'immagine, un oggetto definito. Se questo ricordo rivive nella mente del comunicante, il medium lo vede e lo descrive; un nome, invece, non può essere visualizzato e pertanto non è facile da trasmettere.
I nostri centri auditivi sono meno sviluppati di quelli visivi, per cui i messaggi verbali sono più complessi da trasmettere rispetto agli altri, fatto che spiega la difficoltà nel captare i nomi.
Comunicazioni dopo la morte
Queste difficoltà sono particolarmente grandi durante i giorni immediatamente successivi alla morte, soprattutto nel caso dei suicidi.
Il dottor Hodgson, nella sua ricerca riguardante il caso della signora Piper, afferma:
Sembra del tutto naturale che le persone appena defunte si sentano confuse e incapaci di comunicare direttamente, a causa dello shock provocato dalla morte. Così, in un caso, lo spirito non fu in grado di scrivere il secondo giorno dopo la sua morte. In un altro caso un mio amico, che chiamerò D., riuscì a scrivere, con molte difficoltà il suo nome e le parole: “Sto molto bene. Adieu”, tre o quattro giorni dopo il suo trao. In un altro caso ancora, F. non poté scrivere la mattina dopo la morte. Qualche giorno più tardi, quando un forestiero stava seduto davanti a me per ottenere una comunicazione scritta, F. scrisse due o tre frasi: “Sono troppo debole per articolare chiaramente”. Alcuni giorni più tardi scrisse molto precisamente, dettando alla signora Eliza, l'amanuense, una descrizione dei suoi sentimenti rispetto al nuovo ambiente. Sia D. sia F. diventarono molto più chiari in seguito. D. arrivò a comunicare frequentemente tanto per iscritto quanto verbalmente.
Altre difficoltà
Esistono problemi ulteriori, quali la probabile incapacità dello spirito comunicante a vedere il mondo materiale come lo vediamo noi, specialmente nel momento della comunicazione: la difficoltà di essere coerente, quella di maneggiare l'organismo del medium e quelle intercosmiche che esistono tra questo mondo e l'altro. Tutti questi impedimenti e intoppi rendono complessa la comunicazione diretta: di qui deriva la scarsità dei messaggi e il fatto che, nella grande maggioranza dei casi, essi siano inconcludenti. Tuttavia, se si riuniscono un buon medium, un buon comunicante e un buon soggetto, i risultati che si possono ottenere sono altamente soddisfacenti e convincenti, come si evince dai rapporti di alcune sedute spiritiche.
CIÒ CHE CI RISERVA LA MORTE
Ciò che avviene esattamente nell'istante della morte costituisce una delle questioni più interessanti e sorprendenti. Si può dire, in realtà, che si tratta del “problema dei problemi”, poiché per gli esseri umani esso rappresenta il mistero dell'universo, la scienza dell'esistere.
In un momento dato ci vediamo davanti la figura di un uomo muscoloso, forte, possente, capace di compiere azioni eroiche, dotato di grandi risorse intellettuali e di aspirazioni elevate, che magari pronuncia un discorso che commuove migliaia di cuori e che forse aiuta a cambiare il destino di una nazione e a modificare l'assetto del mondo... e poco dopo egli si trova disteso per terra, immobile, inerte, esanime, incapace di pensare e di compiere il minimo sforzo muscolare. È stato vittima di un arresto cardiaco.
Il mistero della morte
In un istante tutto è cambiato! Nulla ormai può influire su di lui ed egli non può influire su nulla. Per lui è soltanto possibile la graduale decomposizione del corpo e il ritorno alla “polvere” da dove è provenuto.
Esiste forse un mutamento altrettanto radicale o duraturo visto che esso può avvenire una sola volta in tutta l'eternità? È sufficiente la più lieve variazione anatomica nel corpo dell'uomo, tanto minima che nemmeno un microscopio può rilevarla, e si produce il maggiore cambiamento della Natura, la tragedia più profonda, la meraviglia più sublime.
Si tratta, infatti, dello spettacolo della transizione da ciò che è vivo a ciò che è inerte, dalla vita alla morte. In che cosa consiste questo mutamento al quale assistiamo continuamente? Possiamo comprenderlo? Che cosa ne apprendiamo? Che cosa vediamo? Queste domande sono state formulate da secoli e secoli e costituiscono ancora il problema più affascinante del regno della ricerca spirituale.
Perché non bisogna temere la morte
Quasi tutti temono la morte, anche se, in teoria, non v'è alcun motivo che giustifichi tale timore. Ad eccezione di casi molto rari è dimostrato che il corpo spirituale dopo la morte si separa da quello fisico, del quale, pertanto, non ha coscienza così come noi non possediamo la coscienza di qualsiasi parte del corpo che sia stata mutilata durante la vita, per esempio un braccio o una gamba.
Naturalmente lo spirito umano ha bisogno di un certo tempo per separarsi completamente dal corpo fisico, per cui questo non deve essere sepolto, né cremato immediatamente dopo la morte. Comunque, a parte queste precauzioni, non v'è ragione di preoccuparsi dello stato del corpo fisico, poiché interrompiamo tutte le connessioni con esso quando iamo “a miglior vita”. Ciò che succede una volta verificatasi la separazione suddetta è un problema di grandissima importanza per l'Umanità, dato che tutti riflettono su questa esperienza.
Le dichiarazioni dei veggenti e degli spiriti che vengono a raccontarci come si è svolto il loro aggio da questa vita a quella successiva rivestono una considerevole importanza. Esaminiamole.
Una nitida descrizione della morte
Andrew Jackson Davis, uno dei fondatori dello spiritismo moderno ed eccezionale veggente, descrive il processo nel modo seguente:
Supponiamo che una persona stia agonizzando e che la morte sopravvenga rapidamente. I piedi sono i primi a raffreddarsi. Il veggente scorge al di sopra della testa ciò che si chiama “aura magnetica”, un'emanazione eterea, di colore dorato, palpitante come se possedesse una coscienza. Il corpo si è raffreddato fino alle ginocchia e ai gomiti e l'emanazione sale ancora più in alto; le gambe sono già fredde fino alle anche e le braccia fino alle spalle, mentre l'emanazione continua ad espandersi. Il gelo della morte invade il petto e i fianchi e l'emanazione raggiunge quasi l'altezza del soffitto. La persona cessa di respirare, il suo polso è molto debole e l'emanazione si allunga acquistando la forma di una figura umana che ancora è connessa al cervello con la sua parte inferiore. Il capo palpita internamente, di un battito lento e profondo, non penoso, ma simile al rumore del mare. Mentre il resto del corpo è già morto le facoltà razionali dell'intelletto si mantengono ancora. Grazie a questo fatto ho visto un moribondo che quando il polso dava i suoi ultimi battiti si sollevava impulsivamente sul letto per conversare con un amico; ma un istante dopo aveva già cessato di esistere poiché il suo cervello era stato l'ultima zona del corpo ad arrendersi al principio della vita... e della morte.
Formazione del corpo spirituale
L'emanazione dorata che si estende quasi fino al soffitto è collegata al cervello da un tenue filo vitale. Essa ascende rapidamente. Sembra un qualcosa di bianco e brillante simile ad una testa umana; poi, dopo alcuni istanti, si scorge il profilo del volto, del collo e delle spalle e in rapida successione si formano tutte le parti del corpo fino ai piedi. Il risultato è un'immagine luminosa leggermente più piccola del corpo fisico, benché ne sia una perfetta riproduzione, ad eccezione delle sue deformazioni. Il tenue filo vitale continua ad essere unito al cervello fisico finché, più tardi, il principio elettrico viene meno. A questo punto il corpo spirituale resta libero e pronto ad accompagnare le sue guide verso la Terra
dell'estate. Sì, esiste un corpo spirituale che ha avuto origine nel disonore ed è cresciuto nello splendore.
Che cosa si prova sul confine
Continuando a leggere la dichiarazione del professore Andrew Jackson Davis vediamo che cosa dice uno spirito che ha già attraversato la cupa valle della morte ed è tornato, apparentemente, con l'unico scopo di riferire le sue esperienze.
Non posso esprimere con parole terrene i sentimenti che mi pervasero nell'istante in cui mi svegliai nella vita spirituale e mi resi conto che avevo mani e piedi e tutto quanto appartiene al corpo umano. Compresi che possedevo un corpo...un corpo spirituale. Figuratevi la sorpresa di scoprire, dopo la lotta con la morte, che si è tornati a nascere nello spirito e che ci si è liberati dal corrotto tabernacolo della carne, rimasta indietro. Io contemplavo i miei amici addolorati con il cuore afflitto, benché allegro nello stesso tempo, giacché sapevo che avrei potuto stare con loro tutti i giorni, per quanto invisibile e ignorato. Nel frattempo osservavo il corpo d'argilla senza vita e avendo compreso la bellezza del suo meccanismo provai l'impulso di ricercare l'Autore di tanta bellezza e gioventù per prostrarmi ai suoi piedi. Mi sentii sfiorare la spalla e, gioia indicibile! Mi trovai insieme agli esseri che tanto avevo amato sulla terra, alcuni dei quali avevano abbandonato il piano terreno molto tempo prima... e mi sentii sollevare, o meglio galleggiare, verso l'irradiazione dello spazio brillante. Mi vidi attorniato da molti spiriti con le loro guide che li accompagnavano attraverso gli splendenti regni dell'immensità.
Le nuove esperienze dell'Aldilà
Lo spirito umano, pertanto, lasciando il corpo fisico si solleva gradualmente
verso l'alto e si mette in contatto armonioso con coloro che gli sono affini e che condividono i suoi interessi. È molto improbabile che esistano barriere fisiche tra le varie sfere, anche se è indubbio che fra di esse vi sono dei muri di origine mentale e spirituale.
Collocati in uno di questi piani o sfere, dobbiamo progredire prima di raggiungere quelli che vogliamo; è questa la ragione, infatti, dell'esistenza di un “inferno” per coloro che non possono ottenere ciò che desiderano.
Nello sforzo dell'ascesa, tuttavia, si è aiutati e confortati dagli spiriti guide e amici, che rendono rapido questo sviluppo quando si possiede veramente la volontà di realizzarlo.
Come tornare per comunicare
Nei piani inferiori dell'esistenza la comunicazione con gli esseri che restano sulla Terra è relativamente facile, sebbene si complichi man mano che si ascende per la scala del progresso. Spesso è stato segnalato che il fatto di scendere per comunicare con i viventi è un'esperienza simile a quella di immergersi in una palude, e che quelli che desiderano farlo sono molto pochi...perfino sulla Terra.
Malgrado ciò, gli spiriti che si sentono uniti da legami amorosi con coloro che si sono lasciati alle spalle, ogni-tanto lo sperimentano, benché l'esito o meno di tale prova sia direttamente proporzionale alle condizioni favorevoli o sfavorevoli.
Man mano che si progredisce si acquisisce maggior interesse per l'altro mondo, fino a trascurare completamente questo, come avviene quando ci trasferiamo a vivere in una regione nuova e sconosciuta. I nuovi paesaggi, i nuovi interessi e il
nuovo ambiente gradualmente alterano i nostri pensieri, ma come qui ci si rallegra nell'incontrare un amico o un compatriota della regione natia, così gli spiriti gioiscono nel rivedere quelli che hanno già ato la frontiera, quando a loro volta la attraversano.
Come progredire nel mondo spirituale
Dopo le fasi iniziali incomincia il progresso e lo sviluppo verso l'alto. Molti subiscono gravemente lo shock causato dalla morte, soprattutto i suicidi e coloro che hanno avuto una morte violenta (per assassinio, incidente, ecc.); questi hanno bisogno di un certo lasso di tempo per recuperare l'ego (io) formale e per ritrovare, per così dire, la loro “salute” nell'Aldilà.
Lo stesso capita agli spiriti che avevano la mente turbata da qualche disturbo fisico o mentale. Terminata questa fase, però, tutti chiariscono la propria posizione e iniziano la propria educazione e il progresso intellettuale e spirituale, che occuperà la maggior parte del loro tempo in futuro. I defunti sono ricevuti e curati dai loro amici ed esseri più cari nell'altro mondo, esattamente come succede dopo la nascita in questo.
Pertanto non dobbiamo nutrire alcun timore. La nascita fisica è un'esperienza terribile e tuttavia non la ricordiamo affatto; e quando essa si verifica sono sempre presenti le persone che ci amano.
Parimenti avviene quando nasciamo nel mondo spirituale, dopo aver sorato le porte della morte. Per molti versi si tratta di un trauma violento, ma dall'altra parte ci aspettano gli spiriti amici, le guide e i custodi che ci amano, si prendono cura di noi e che senza fallo ci faranno trovare felicità e simpatia nell'Aldilà.
I FENOMENI DELLO SPIRITISMO
I fenomeni fisici
Si riferiscono al mondo materiale, ai suoi movimenti fisici o meccanici. Nella chiaroveggenza non esistono fenomeni di questo tipo. Nonostante ciò, se qualche oggetto (per esempio un tavolo) si solleva nell'aria per cause soprannaturali o paranormali, siamo a contatto con forze fisiche o meccaniche, con le quali dobbiamo fare i conti.
I fenomeni con contatto fisico
Per parlare dei fenomeni fisici, è necessario riferirsi innanzitutto a quelli che comportano qualsiasi forma di contatto.
Senza dubbio l'aspirante parapsicologo sarà stato spettatore dei cosiddetti “lettori del pensiero”, i quali scoprono oggetti nascosti in diversi punti di una stanza quando la persona che ne conosce i nascondigli prende loro la mano o il braccio.
La maggior parte di questi spettacoli, tuttavia, non è di carattere divinatorio, ma ha a che vedere con ciò che tecnicamente è definito “lettura muscolare”. Si tratta di un fievole e inconscio tic muscolare della persona che tiene la mano del parapsicologo, che quest'ultimo percepisce e interpreta coscientemente o incoscientemente. In realtà, è il tic a fare da guida verso il posto in cui è nascosto l'oggetto.
Questa spiegazione può essere facilmente verificata chiedendo a un gruppo di amici di nascondere un oggetto mentre il parapsicologo resta fuori dalla stanza. Quando quest'ultimo entra, ognuno dei presenti deve porgergli la mano. Se egli si concentra sui piccoli tic, contorsioni e contrazioni dei muscoli delle mani di tutti, riuscirà a scoprire, nella maggior parte dei casi, l'oggetto celato.
Come in tutte le cose, non si deve sperare di diventare esperti dopo pochi tentativi; questa capacità va sviluppata con la pratica.
Alcuni parapsicologi con molti anni di esperienza alle spalle riescono ad aprire le casseforti, pur ignorandone la combinazione, tenendo semplicemente per mano qualcuno che invece la conosce...
Lo sviluppo del potere e della forza indipendente
Questo paragrafo sarà dedicato allo studio della scrittura iva, in cui la mano si muove inizialmente come risultato di un'azione muscolare incosciente. Ciò nonostante, dopo moltissimi esercizi di concentrazione può essere sviluppata una certa forza psichica e la mano spesso finisce per decifrare messaggi, consigli, ecc.
Esiste, infine, la situazione per cui la bacchetta oscilla quando il suo padrone cammina al di sopra di falde d'acqua o di giacimenti di metalli. I movimenti semplici che si notano all'inizio sono dovuti probabilmente a contrazioni muscolari, ma quando la forza psichica aumenta, questi movimenti diventano, a quanto pare, più indipendenti e la bacchetta si muove perfino in contrasto con la volontà di chi la tiene in mano. Questo è il caso del cercatore d'acqua.
Movimenti di tavoli e levitazioni
Esistono diversi fenomeni collegati al tavolo. Un gruppo di persone vi siede attorno e può riuscire a far sì che esso si inclini, come è stato abbondantemente dimostrato.
I primi, movimenti sono dovuti, sicuramente, alla pressione muscolare inconscia di coloro che hanno posato le loro mani sul tavolo; ma in seguito, man mano che la forza psichica cresce e si accumula sul tavolo, i movimenti acquistano un carattere indipendente e spesso il mobile continua a muoversi anche quando tutte le mani sono state allontanate dalla sua superficie.
Come segnalò un esperto di parapsicologia, in molti casi, quando le condizioni sono sfavorevoli, i fenomeni non oltreano la fase iniziale, lasciando nella mente dei presenti l'impressione che la forza mostrata sia meccanica e naturale, sebbene sconosciuta. Di qui derivano le conclusioni che molti studiosi hanno diffuso per il mondo. Esse, però, si basano su conoscenze e osservazioni errate e superficiali. Tutti gli aspiranti parapsicologi sanno perfettamente che solo dopo ripetute e prolungate sedute si acquisisce il pieno sviluppo della forza psichica e che l'intelligenza indipendente si mostra in relazione ad essa, anche se nella maggior parte dei casi non raggiunge la fase finale. Di fatto è stato completamente provato che la forza che si mette in moto attraverso un mezzo sconosciuto sorge dagli organismi fisici dell'agente sensitivo e dei membri del gruppo e che di per sé essa è priva di intelligenza. Tuttavia è altrettanto sicuro che, quando si ottiene una quantità sufficiente di forza ed essa resta completamente separata dall'organismo fisico, può essere guidata da un'intelligenza che non è né quella del parapsicologo, né quella delle persone che assistono all'esperimento.
Il principio su cui si basano molti principi fisici è che, semplicemente, nella
maggioranza degli esseri umani esiste una forza nervosa o vitale che normalmente si limita alla superficie corporea, di modo che, a meno di non toccare un oggetto, questo non si può muovere.
Ma in determinate condizioni questa energia o fluido vitale si proietta aldilà dei limiti del corpo e se è abbastanza potente arriva a spostare gli oggetti fisici con i quali entra in contatto; se la proiezione di questa forza è rapida si possono avere come risultato i colpi o “raps” tanto conosciuti da tutti gli spiritisti.
Questa energia psichica spesso non può essere controllata e gli oggetti si muovono perfino contro la volontà del medium. Si tratta, in realtà, di fenomeni spontanei chiamati “poltergeist”. Talvolta questa forza può essere guidata dalla mente cosciente o incosciente del medium. Dopo questa fase ne inizia un'altra nella quale il medium è totalmente incosciente di ciò che avviene ed è questo il momento in cui si verificano i fenomeni più sorprendenti. In tali situazioni hanno luogo le manifestazioni fisiche intelligenti e complesse che non sono dovute né alla mente del medium né a quella di nessuno dei presenti.
L'energia vitale esteriorizzata
A questo punto si arriva nel regno degli autentici fenomeni fisici prodotti dalle intelligenze degli spiriti. La maggior parte delle comunicazioni si effettuano attraverso “raps” che obbediscono a un codice, nello stesso modo dei suoni emessi dagli strumenti musicali...
Insomma, una volta arrivata ad un certo livello l'energia vitale esteriorizzata o potere psichico del medium viene maneggiata dall'intelligenza esterna che può perfino creare forme o fantasmi.
Il controllo dei fenomeni
Da qualche tempo sono stati svolti degli esperimenti abbastanza interessanti, volti a controllare i fenomeni parapsicologici, benché non siano stati ottenuti risultati degni di menzione.
Si tratta, senza dubbio, di un campo vastissimo, nel quale l'aspirante parapsicologo potrebbe entrare per farsi la necessaria esperienza.
In un caso un medium che possedeva il potere di produrre “raps” venne ipnotizzato: egli, infatti, aveva l'impressione che i “raps” fossero originati a volontà, secondo la suggestione dell'ipnotizzatore. Questo avvenimento riscosse un enorme successo.
La gamma e la varietà dei fenomeni fisici è enorme, poiché include manifestazioni quali i “raps”, la levitazione dei tavolini, il movimento di oggetti senza contatto con le mani, melodie suonate da strumenti musicali senza causa apparente, fotografie di spiriti e di pensieri, materializzazioni, suoni di trombe, scrittura iva, ecc.
L'effetto della luce
I fenomeni fisici, a quanto pare, vengono ostacolati enormemente dalla luce, sia solare sia artificiale, per cui sono rare le volte in cui essi non si verificano al buio.
Pertanto, se si desidera ottenerli, è meglio sedersi nell'oscurità, soprattutto al principio, e in seguito, gradualmente, lasciare che ogni volta ci sia più luce, via via che aumenta il potere e che si producono i primi fenomeni.
In generale i medium iniziano questo processo sedendosi su una specie di “altare” o cabina di una camera buia per giorni, settimane, mesi e, talvolta, perfino anni prima che si realizzino i primi fenomeni. Se si tratta di un parapsicologo naturale e i fenomeni si devono manifestare mediante le sue doti medianiche sarà necessario attendere per un lasso di tempo abbastanza breve (per esempio, qualche settimana) perché si producano le prime manifestazioni. In queste circostanze il parapsicologo è tanto interessato a ciò che sta avvenendo da non rendersi conto assolutamente del are del tempo.
I primi sintomi e i primi fenomeni
È probabile che i primi indizi di fenomeni di questo tipo siano dati da minuscoli punti luminosi che si formano nello spazio per scomparire subito, oppure per restare fissi per qualche tempo, unendosi in seguito a formare una luce maggiore.
Man mano che il tempo trascorre il parapsicologo o il medium vedrà che questa luce, che costituisce una massa informe, acquista una forma e una figura più definita, fino ad arrivare ad assumere la sagoma di un fantasma, ritto in piedi davanti allo sperimentatore.
Una volta raggiunta questa fase bisogna concentrare tutte le facoltà ricettive e dedicarsi ad instaurare un rapporto con la figura suddetta; dopo un certo periodo di tempo si potrà senza dubbio stabilire un contatto mentale più o meno intelligente e scambiare messaggi con essa.
Di solito questo succede prima che si manifestino i fenomeni fisici, nonostante talvolta avvenga il contrario.
Il dottor Baraduc di Parigi in varie occasioni riuscì a fotografare i gruppi di luci o le masse di materia che galleggiavano davanti a lui.
L'aspirante parapsicologo che abbia ottenuto manifestazioni di questo tipo potrà tentare di realizzare esperimenti analoghi se è sufficientemente attento e pensa di essere in grado di farlo. Altrimenti si può fare accompagnare da un amico che può scattare le fotografie quando le immagini gli si trovino chiaramente davanti.
Esistono due modi per coltivare le doti medianiche: o sedersi al buio direttamente, o cominciare a sperimentare alla luce e nella penombra e dopo, una volta ottenuto un certo potere, trasferirsi nella seduta al buio e trasmettere questo potere ad uno spirito che saprà utilizzarlo per provocare fenomeni fisici.
Lo sviluppo nell'oscurità
Se il medium si siede al buio per avviare il proprio sviluppo psichico non può mai essere sicuro del tipo di fenomeni che può ottenere. Questo è molto utile nelle sedute perché l'aspirante parapsicologo non deve mai tendere a privilegiare una classe specifica di fenomeni, dato che con una simile impostazione impedirebbe tutti i fenomeni restanti che potrebbero prodursi spontaneamente.
D'altra parte è sempre positivo che egli possa controllare un poco i fenomeni, soprattutto all'inizio, per cui si consiglia il secondo metodo di sperimentazione.
Se ci si vuole sedere al buio conviene farlo precisamente nella cabina, poiché così la forza tende a concentrarsi e il parapsicologo disperde meno energia nel produrre i fenomeni. È inoltre necessario evitare di usare la volontà o di pensare coscientemente alle questioni quotidiane. La cosa migliore è lasciare la mente in bianco, mantenendo esclusivamente l'idea dell'ego e attendere il risultato...
Come comportarsi alla luce
Quando si sviluppa il potere per produrre fenomeni fisici conviene incominciare con esperimenti semplici per poi tentare gradualmente di ottenerne di sempre più complessi.
Si può iniziare, per esempio, con un tavolino, posandovi sopra la punta delle dita; quando questo avrà incominciato a muoversi rapidamente avanti e indietro o a girare si ritiri molto lentamente la mano in modo da controllare se il tavolino continua a spostarsi o no.
Quando esso si inclinerà o si solleverà nell'aria grazie al fatto di posare le mani sulla sua superficie, si spostino gradualmente le dita per verificare se esso continua a restare sospeso; oppure nel momento in cui si trova alla sua massima altezza e il soggetto senta che esso è completamente carico di energia, si concentri tutta la forza nella volontà per vedere se è possibile ottenere una levitazione completa.
Se si producono “raps” con le mani appoggiate sul tavolo è necessario verificare se questi continuano a verificarsi spostandole ad un centimetro dal tavolo. In tal caso conviene cercare di causare “raps” facendo un movimento verso il tavolo e arrestandosi solo a mezzo centimetro dalla sua superficie.
Strumenti per mettere alla prova il potere personale
Esistono vari sistemi utilizzati per mettere alla prova le qualità medianiche ai loro inizi, alcuni dei quali estremamente semplici. Certi strumenti sono veramente utili, contrariamente a quanto crede molta gente.
Per esempio, si può appendere a un gancio un filo di seta lungo da dodici a quindici centimetri con attaccata una pallina di sughero. Se si collocano le dita di una mano vicino alla pallina è probabile che dopo alcuni istanti questa si muova verso le dita o se ne allontani secondo la volontà dello sperimentatore. Si tratta di un esperimento molto utile che può essere messo in pratica in qualsiasi occasione e risulta assai benefico per lo sviluppo di fenomeni fisici semplici.
Può essere utilizzato anche il seguente sistema: si prende una cannuccia per bibite e vi si inserisce nel centro un ago. L'estremità inferiore di questo va infilata in un pezzo di sughero ampio e piatto, facendo in modo che la cannuccia giri al minimo tocco. Si collochino poi le dita vicino ad una estremità della cannuccia e si provi a farla girare a destra o a sinistra. Questo strumento è assai utile e più sensibile del precedente.
Naturalmente esistono sistemi molto più complessi, di carattere scientifico, inventati per verificare l'esteriorizzazione del fluido umano e il potere della volontà.
Come incominciare
Una volta che l'aspirante parapsicologo abbia fatto progressi in questa fase, potrà considerarsi preparato per tentare il suo primo esperimento: il movimento degli
oggetti fisici che si trovano su un tavolo.
Ovviamente, è necessario iniziare con oggetti molto leggeri, come per esempio un pezzo di sughero, scartando gli oggetti metallici.
Si collochino le punte delle dita delle mani ai due lati dell'oggetto, quasi toccandolo. Poi è necessario aspettare di provare la sensazione di formicolio alle dita; se essa si estende fino ai gomiti è ancora meglio. Si deve, inoltre, cercare di costruire, per mezzo della volontà e dell'immaginazione, un filo molto tenue, composto da raggi psichici, che i attraverso le dita e sostenga l'oggetto in questione.
Subito dopo si sollevino le dita il più lentamente possibile e si controlli se l'oggetto (il pezzo di sughero, in questo caso) risponde all'influsso delle dita sollevandosi. In caso affermativo l'aspirante parapsicologo può considerare incominciato il suo corso di medium fisico. Questo primo esperimento è sommamente importante; pertanto si raccomanda moltissima dedizione, dato che nulla è tanto scoraggiante per il principiante quanto il vedere che gli innumerevoli esperimenti e prove di questo tipo falliscono uno dopo l'altro.
Come ottenere i primi fenomeni
È noto che l'aura sorge dal corpo, soprattutto dalla punta delle dita, e che questo flusso umano può essere proiettato volontariamente.
Esso è, infatti, il fluido fondamentale del quale si serve il medium per tessere i fili o raggi psichici che, una volta resi sufficientemente solidi, possono sollevare oggetti pesanti.
Il dottor Ochorovitz, che per molti anni ha studiato i raggi suddetti, li ha denominati “raggi rigidi”, assicurando che la sua medium, la signorina Tomeczyk, poteva, mediante uno sforzo della volontà, costruire un filo psichico tanto robusto da sentirlo stridere contro gli oggetti solidi e, occasionalmente, da riuscire a intravederlo.
Ciò nonostante, si potrebbe dire che tale filo non esiste come realtà fisica, dato che lo spazio esistente tra le dita e l'oggetto si può tagliare, senza per questo rompere il collegamento.
I fili psichici non vengono tessuti con materia fisica, ma eterea o astrale, e visto che ancora non sappiamo come modellarli o maneggiarli con totale sicurezza ed esattezza, dobbiamo usarli al meglio per mezzo del potere della volontà, nel modo seguente: innanzitutto si proceda alla loro costruzione vivida e immaginaria; in seguito si proietti il fluido vitale; infine si tessa il tutto per formare così i raggi rigidi. Se l'aspirante parapsicologo riesce a mettere in pratica questo procedimento ed esegue con costanza queste istruzioni otterrà dopo un certo periodo di tempo il movimento di oggetti piccoli e leggeri, purché sia dotato di poteri medianici sufficienti.
Come si costituiscono i fili vitali o raggi rigidi
Innanzitutto bisogna trovarsi in condizioni di assoluto riposo e rilassamento. È conveniente, poi, pensare intensamente ai fili o raggi che si vogliono produrre, immaginandoli, però, come fili normali che sorgono dalla punta delle dita e che diventano più solidi via via che vanno allungandosi. È necessario pensare anche ai nastri di fluido che collegano le dita tra loro.
Una volta che i raggi vitali sono stati formati nitidamente nella mente e preparati per la proiezione, si stendano le dita e, con un grande sforzo della volontà si tenti di proiettare tale energia nello spazio aldilà della loro punta.
Un buon parapsicologo senza dubbio riuscirà in questo tentativo dopo poche prove. Inizialmente sentirà una specie di formicolio alla punta delle dita, le quali tenderanno a riscaldarsi notevolmente e, forse, a sudare. Il fluido proiettato in questo modo non adotta la forma dei raggi rigidi, né dei fili, ma si presenta sotto forma di vapore, di nuvola spugnosa, che va indurita per mezzo del potere della volontà. Una volta ottenuta la proiezione, si deve desiderare intensamente che ciò succeda, pensare che sta già succedendo e, nello stesso tempo, immaginare che la coscienza delle dita indurisce e modella i raggi vitali.
Trasferimento di potere
Se l'aspirante parapsicologo ha avuto esito in questa fase del processo deve avviarsi verso la tappa finale, cioè deve trasferire questo potere ad uno spirito o intelligenza esterna. Questo, però, è un processo molto sottile e poco chiaro perfino agli stessi medium.
Oltre a questi fenomeni, bisogna sviluppare gradualmente anche il potere di entrare in trance.
Insomma, una volta che si è riusciti a proiettare a volontà il fluido corporale e per suo mezzo a muovere oggetti materiali (sempre mediante un grande sforzo della volontà), questo potere va ceduto ad un'altra intelligenza. Tale o non è realizzabile coscientemente e perciò lo sperimentatore è costretto a cadere in trance.
I fenomeni fisici più sorprendenti di una seduta si producono sempre quando il medium è in trance ed essi sono tanto più sorprendenti quanto più profondo sia questo. Cioè, più è docile la volontà del medium e più, opportunità ha lo spirito per attivare la propria e per riuscire a ottenere i risultati desiderati.
Unione dell'energia vitale dei partecipanti alla seduta
Se un parapsicologo non può muovere da solo gli oggetti materiali, forse riesce a farlo riunendo la forza di tutti i presenti. A tal fine va formata la catena prima di iniziare l'esperimento e l'energia deve essere fatta confluire sia mediante uno sforzo della volontà, sia collocando le mani nel modo seguente: o sulle tempie del medium o una sulla sua fronte e l'altra sul suo plesso solare e un parapsicologo non può muovere da solo gli oggetti materiali, forse riesce a farlo riunendo la forza di tutti i presenti.
In questo modo si stabilisce una corrente magnetica che aumenta molto il potere del parapsicologo, permettendogli di muovere gli oggetti e di produrre fenomeni che da solo non riuscirebbe ad ottenere.
LA FOTOGRAFIA DEGLI SPIRITI E DEL PENSIERO
Le fotografie degli spiriti si basano sulla convinzione che esiste un corpo spirituale simile a quello fisico e sufficientemente solido da poter essere fotografato per mezzo di una macchina e di lastre sensibili. Tuttavia è necessario qualcosa d'altro: la presenza di un medium o di un parapsicologo che possegga il potere speciale di rendere visibile il corpo spirituale alla macchina fotografica.
Il medium, pertanto, opera come una sorta di connessione o di intermediario tra il corpo e il cliché fotografico, benché sia ancora sconosciuta la natura esatta dell'influenza medianica.
Come si può fotografare uno spirito
Nonostante ad alcuni sembri incredibile che un corpo spirituale sia sufficientemente materiale da poter essere fotografato con una macchina, esiste una spiegazione logica di questo fatto e cioè che il corpo in questione è in grado di riflettere le onde luminose, proprietà essenziale per l'ottenimento di fotografie.
In ogni caso, secondo sir Oliver Lodge, fotografare un corpo spirituale non è molto più strano del fotografare il riflesso di un oggetto in uno specchio, cosa ormai ampiamente diffusa. In questo caso non viene fotografato l'oggetto solido bensì le onde di luce riflesse che sono, ovviamente, invisibili e intangibili.
Attraverso l'esperienza è stato provato che la macchina fotografica è molto più sensibile dell'occhio umano. Gli esperti in materia assicurano che si può
fotografare, per esempio, un'eruzione cutanea come il vaiolo prima che questa si produca o, per meglio dire, prima che diventi visibile a occhio nudo.
È possibile, inoltre, scattare fotografie di migliaia di stelle per noi invisibili mediante potenti telescopi. Una lastra fotografica, pertanto, può rilevare soggetti non percepibili dall'occhio umano: di qui deriva che è ragionevole supporre che una macchina fotografica sia capace di scorgere i corpi spirituali dando come risultato le fotografie degli spiriti.
Come mettersi al riparo degli errori
Quando si scatta una fotografia spirituale conviene stare in guardia contro due possibili motivi di errore: il primo è che lo sperimentatore potrebbe vedere nella fotografia dei volti o qualcosa di simile che esiste solo nella sua immaginazione... Il secondo errore da evitare (quando si ha a che fare con un fotografo specializzato in spiriti) è la frode. Effettivamente sotto questo aspetto sono stati perpetrati molti imbrogli. Se il medium vuole essere sicuro di non venire ingannato deve appropriarsi dei cliché o negativi, osservare come si inseriscono nella macchina e assistere poi al loro sviluppo. Perfino in questo caso, peraltro, si corre il rischio di essere frodati con la sovrapposizione.
Come iniziare lo sviluppo personale
Ovviamente è consigliabile sperimentare da sé, senza fidarsi dei fotografi professionisti del campo. Se lo sperimentatore è sensitivo e perseverante senza dubbio dopo un certo lasso di tempo otterrà autentiche fotografie spirituali, così come le hanno ottenute varie persone.
Un buon metodo consiste nel trovare un amico simpatico e dedito allo spiritismo e nel tenere con lui una breve seduta, sedendosi ambedue attorno al tavolo prima di dare inizio agli esperimenti fotografici.
Se si ottengono messaggi per mezzo del tavolino, “raps”, scrittura automatica, ecc., e si riesce a stabilire una comunicazione intelligente, bisogna chiedere agli spiriti amici di apparire nel cliché al momento di effettuare l'esperimento. È necessario tenere in conto, però, che gli spiriti possono prometterlo e non riuscirvi, per cui non ci si deve scoraggiare se essi, pur desiderando essere d'aiuto, per qualche motivo ignoto non diventano viabili nella fotografia. Se lo sperimentatore si impegna, prima o poi otterrà risultati molto interessanti.
Come scattare le fotografie
Dopo la seduta preliminare il medium si sieda su una sedia contro uno sfondo scuro e metta a fuoco normalmente la macchina. Il negativo, possibilmente, dovrà essere tenuto tra le mani nella camera oscura prima di essere inserito nella macchina in modo da impregnarsi di magnetismo. A questo punto si chieda agli spiriti amici di sopraggiungere e, se possibile, di apparire sulla lastra fotografica. Non è conveniente, tuttavia, esercitare la volontà personale né pensare ad un oggetto o a una persona in particolare, ma piuttosto mettere la mente propria e quella del compagno in una condizione “di vuoto” poiché altrimenti è probabile che si realizzino fotografie del pensiero e non degli spiriti.
Bisogna anche chiedere a questi di fare un segnale, per esempio tre “raps” sul tavolino, quando si stanno disponendo ad apparire. In tal caso le foto vanno scattate immediatamente. In caso contrario ci si deve sedere fino a raggiungere la dovuta concentrazione mentale e poi fare le fotografie e svilupparle con attenzione.
È molto difficile che i primi esperimenti diano risultati definitivi, per quanto alcuni parapsicologi (la minor parte) vi siano riusciti fin dal principio.
Indubbiamente questo è l'aspetto più promettente della ricerca parapsicologica per gli aspiranti medium.
Come ottenere le radiografie
A questo punto ci si può dedicare a scattare fotografie dei raggi o aura del corpo umano. Impressionare la lastra fotografica in questo modo è abbastanza complesso poiché il corpo del soggetto deve prima diventare radioattivo fino a un certo punto. Questo tipo di fotografia è denominato radiografia.
Il dottor Ochorovitz, della Polonia, ne ha ottenute alcune. I raggi in questione, quando impressionano la lastra fotografica, sembra che emanino dal sosia etereo e non dal corpo fisico, dato che non seguono la distribuzione anatomica dei nervi del corpo. Il sosia talvolta può, quindi, impressionare le lastre come gli spiriti benché questa circostanza non sia molto frequente.
Come realizzare le fotografie del pensiero
La terza fase, quella della fotografia del pensiero, è estremamente interessante. Questo esperimento deve essere realizzato nell'oscurità più completa e utilizzando le lastre più sensibili.
Si tratta di sostenere il negativo tra le palme delle mani collocandole sulla fronte
e sul plesso solare per mezz'ora abbondante.
Durante questo periodo di tempo il parapsicologo dovrà pensare intensamente ad una figura o ad un oggetto determinato come, per esempio, un animale qualsiasi, un vaso con certe caratteristiche. L'immagine va trattenuta vividamente nella mente, evitando che diventi confusa o indistinta. A questo punto il medium dovrà tentare di impressionare la visione sulla lastra fotografica, cercando contemporaneamente di sentire interiormente il processo che si svolge nel suo essere, ovvero la corrente magnetica che affluisce al punto situato al di sotto del negativo.
Un altro metodo per produrre fotografie del pensiero consiste nel collocare sul tavolo il negativo avvolto in un pezzo di carta nera o in una busta opaca e di posarvi sopra la punta delle dita per una decina di minuti, pensando intensamente che una certa idea o pensiero resterà impresso su di esso. L'esperimento avrà esito positivo se l'esperimentatore è un buon parapsicologo.
A tal fine bisogna scegliere un oggetto qualsiasi, per esempio un cerchio o un triangolo luminoso, un volto umano o animale... Tuttavia è conveniente cominciare con oggetti semplici poiché la mente è in grado di impressionarli con maggiore facilità rispetto a quelli complessi, la cui sagoma è più difficilmente limitabile con chiarezza.
Naturalmente non bisogna scoraggiarsi se l'esperimento non riesce subito, visto che di solito si usano numerose lastre prima di captare la minima immagine. È probabile che inizialmente il risultato sia un punto luminoso oppure una serie ai come se il fluido ricercasse il proprio cammino il negativo attraverso la carta opaca. Infatti esso strumento o intermediario per mezzo del quale realizzano queste fotografie. Pertanto sarà utile che lo sperimentatore si eserciti più volte nell'arte di proiettare il fluido prima di provare a impressionare una lastra fotografica.
Fotografie delle forme psichiche e delle emozioni
In numerose occasioni sono state ottenute fotografie delle forme psichiche e delle emozioni.
Il dottore Dadget ha riferito una serie di esperimenti di questo genere all'“Accademia se delle Scienze” e la sua relazione è stata accettata come autentica.
La fotografia del pensiero ha ricevuto finalmente un posto nel mondo scientifico per cui ormai si tratta unicamente di esercitarsi con costanza in questo campo per raggiungere dei risultati positivi.
Lo studioso può tentare vari esperimenti molto interessanti: scattare fotografie ai medium in trance — mentre ricevono messaggi per mezzo della scrittura iva o della sfera di cristallo, ecc. — e anche alle persone in agonia, cosa non molto difficile. Tutte queste esperienze gli riveleranno indubbiamente molte mutazioni dell'aura così come la presenza di immagini mentali o del pensiero di forme spirituali.
LA MATERIALIZZAZIONE
La materializzazione è il processo che permette di far diventare solido o materiale — per un tempo più o meno breve — un corpo in modo tale che uno spirito disincarnato possa funzionare e comunicare per suo mezzo. La materializzazione, di solito, si attua nelle sedute in cui si raduna un gruppo di persone e molto raramente quando il medium è solo. Questo è dovuto probabilmente al fatto che nel secondo caso non si verificano le condizioni necessarie, soprattutto per quanto riguarda la quantità di energia sufficiente, che il parapsicologo può invece estrarre dal circolo di persone per avviare il processo.
Le meraviglie della materializzazione
Questo è un fenomeno sul quale intervengono molti fattori. Dal punto di vista fisico o materiale ci si incontra con la realtà del fantasma, mentre da quello psicologico o mentale, si ha a che fare con la mente dell'entità materializzata.
Tutte le difficoltà verrebbero meno se fossimo sempre sicuri del fatto che la figura materializzata è realmente quella della persona che essa afferma di essere, ma a questo proposito esistono molte obiezioni.
Dal punto di vista puramente fisico, il fenomeno della materializzazione è il più stupefacente e meraviglioso di tutta la scienza spiritista: alcuni minuti prima non v'era nulla nella cabina o cubicolo del medium, tranne quest'ultimo in stato di trance; d'improvviso appare una forma solida, tangibile, che possiede tutta l'apparenza e le proprietà della materia, sovente con carne e ossa, come qualsiasi essere umano, perfino con la pelle tiepida, con delle mani che posseggono
unghie e peli, come le mani di tutti, e con un corpo composto da cellule e tessuti (come quello umano). A che cosa è dovuto tutto ciò? Senz'altro ci troviamo di fronte a uno dei fenomeni più stupefacenti della Natura.
Come assicurarsi un esito positivo
Osservando la questione dal punto di vista spiritista e paranormale, esiste una grande varietà di fattori essenziali: in primo luogo il corpo del medium, poi il suo magnetismo vitale; dall'altra parte il magnetismo di tutti i partecipanti; infine il magnetismo degli spiriti disincarnati, che collaborano all'apparizione dei fantasmi durante le sedute.
Sembra che l'energia vitale estratta dal circolo, e specialmente dal medium, nelle sedute sia usata dagli spiriti suddetti per forgiare la sagoma materializzata che ci vediamo davanti. Si tratta, infatti, di un processo molto difficile e complesso che non tutti gli spiriti possono produrre. Per ottenerlo si impiegano frequentemente i cosiddetti “spiriti chimici”, che possiedono la conoscenza precisa per costruire tali forme.
Nelle fasi più profonde del trance, quando il medium è incosciente, la comunicazione attraverso le figure materializzate è più chiara e le loro sagome sono più dense e materiali. Questo avviene in molti fenomeni paranormali: quanto più profondo è il trance, migliori sono i risultati ottenuti.
La genesi dei fantasmi e la trasfigurazione
Nelle fasi più leggere del trance, è possibile costruire solamente alcune parti di una figura — quali le mani, il volto, le gambe, le braccia, ecc., — o, in ogni
caso, sagome umane molto vaghe e confuse. Queste realtà, non sono forme materializzate, ma “condannate”. Esse sono meno solide delle altre e spesso la mano e il braccio possono attraversarle senza disturbarle. La figura materializzata, al contrario, solitamente è tanto solida e tangibile come qualsiasi corpo umano e pertanto è impossibile far are alcunché attraverso di essa. In molti casi il corpo fisico del medium è alterato dagli spiriti senza che per questo venga creato alcun fantasma. Tali casi sono noti con il nome di trasfigurazione, quando la figura creata non è densa, né pienamente formata e non possiede un'intelligenza completa e matura, insomma, non è compiuta né fisicamente, né mentalmente.
Come vengono create alcune forme
Esistono prove che dimostrano che molte sagome create dalla volontà del medium o dagli spiriti disincarnati sono piuttosto forme del pensiero che spiriti materializzati.
Occasionalmente alcune di queste figure sono dei sosia o dei corpi astrali appartenenti a persone viventi, che appaiono nelle sedute. In tal caso, l'intelligenza che manipola il fantasma non è uno spirito maturo, ma una creazione, per così dire, dei pensieri inconsci del medium o della mente dei partecipanti.
Pertanto l'atmosfera psichica creata dalle menti dei membri del circolo produce la mente del fantasma, allo stesso modo che il loro magnetismo vitale congiunto produce il corpo materiale dell'apparizione.
Come ottenere la materializzazione
Il processo della materializzazione è il seguente: l'energia vitale dei partecipanti viene estratta e trasferita all'interno del corpo del medium che, a sua volta, la proietta nello spazio insieme ad una gran parte della propria. Una volta che si trova nello spazio, e vicino al corpo del medium, essa viene modellata, adottando la forma materializzata, che è costituita dalle intelligenze operanti. Tra questa sagoma e il corpo fisico del medium esiste una sottile connessione denominata rapport, che consiste in una specie di filo o di laccio, sebbene non si tratti assolutamente di un legame fisico. A dire il vero, ancora non è stata stabilita la sua natura. Tuttavia, il fenomeno della ripercussione, per il quale ogni lesione causata alla forma proiettata si riflette sul corpo del medium, lasciandovi il segno (come se il suo corpo fisico l'avesse subita direttamente), prova l'esistenza di tale legame.
Questo, infatti, è uno dei fenomeni più sorprendenti di tutto lo spiritismo. Un caso simile fu visto dal venerabile arcidiacono Colley, che lo descrisse nel suo intervento sullo spiritismo al Congresso Ecclesiastico nell'ottobre del 1905, intervento pubblicato più tardi da lui stesso in un opuscolo. Ecco che cosa dice:
Egli (il fantasma materializzato) sembrava interessarsi a tutto ciò che lo circondava e camminava avanti e indietro per la stanza, esaminando i vari oggetti, come farebbe qualsiasi appartenente ad una razza antica, al trovarsi in un ambiente moderno. Improvvisamente scorse e prese dalla credenza un piatto con delle mele cotte e io lo invitai a mangiarne alcune. Il nostro medium, che si trovava in quel momento a circa due metri dalla forma spirituale, assicurò che non desiderava mangiare alcuna mela, giacché stava già gustando quella che mangiava l'egizio. Dopo essermi domandato come ciò fosse possibile, con la mano destra diedi al nostro strano amico un'altra mela da mangiare, tenendo un pezzo di carta bianca nella mano sinistra, protesa verso il medium, dalle cui labbra cominciò a cadere la buccia masticata e il torsolo della mela ingerita dal fantasma. Io ho conservato in tutti questi anni, dentro questo involto di carta, tali avanzi affinché siano analizzati dagli scienziati.
Come si formano le figure
Nel caso precedente è stata dimostrata in modo particolare la veridicità del fenomeno della ripercussione. Sempre nel suo discorso il menzionato arcidiacono Colley descrisse così la materializzazione della figura:
Mentre attendevamo la materializzazione, distinguemmo un vapore che sorgeva, come da un recipiente, dal tessuto della giacca nera del medium, un poco al di sotto della mammella sinistra, con la forma di un filo vaporoso quasi invisibile finché non si trovò a quattro o cinque centimetri dal corpo del nostro amico. A questo punto la densità aumentò fino ad assomigliare a una nuvola, per poi acquistare timidamente la figura di una giovinetta. Ovviamente si trattava di una creazione dei nostri assidui visitatori paranormali. Nello stesso modo in cui una nube occultò il Signore nella sua Ascensione quando i discepoli di Betania lo stavano contemplando, così da una nuvola che inspiegabilmente avvolse il medium uscirono i nostri amici materializzati, per poi tornare a svanire quando ci lasciarono, mentre noi osservavamo la loro misteriosa partenza allo scopo di seguirne le fasi a pochi centimetri soltanto dal luogo della loro inescrutabile scomparsa.
Gli abiti delle figure materializzate
Qui sarebbe opportuno porsi la seguente domanda: come è possibile che gli spiriti si presentino vestiti? Questa è un'annosa questione, già formulata ripetutamente dai materialisti scettici del secolo scorso.
A dir la verità lo stesso problema potrebbe essere formulato nei confronti degli abiti delle figure materializzate. Tuttavia esiste una risposta esplicativa. Si potrebbe domandare a coloro che negano e ridicolizzano la possibilità della materializzazione delle vesti così come quella del corpo: “da dove venivano gli abiti che Cristo mise in mostra dopo la Risurrezione?”, visto che ci è stato detto che le vesti del Maestro furono distribuite tra i soldati romani e che la sua tunica
fu tirata a sorte.
Questo avvenimento storico illustra ampiamente il nostro caso e la realtà di questo fatto è dimostrata con certezza da una moltitudine di esempi moderni similari.
Come iniziare il processo
Per ottenere una materializzazione il medium deve sedersi nella cabina, che non deve essere eccessivamente grande, anzi piuttosto piccola e accogliente di modo che egli possa concentrarsi e radunare tutta l'energia estratta dai membri del circolo. È conveniente che la sedia sia di paglia e abbastanza comoda da permettere un rilassamento perfetto quando si previene il trance. Inizialmente il medium terrà le mani dei presenti per poi lasciarle dopo qualche minuto. La luce deve essere molto bassa.
Qui va ricordato che esistono molte varietà di luce, visibili e invisibili, oltre ai raggi infrarossi appartenenti alla forma inferiore alla vibrazione visibile — e a quelli ultravioletti — appartenenti alla forma superiore alla vibrazione visibile. I medium di solito usano la luce rossa durante le sedute perché è quella minore nella gamma delle vibrazioni, mentre i fotografi utilizzano quella infrarossa ed ultravioletta.
La luce, infatti, possiede delle capacità disintegranti delle forme sottili e di molte figure materializzate dopo la loro apparizione iniziale.
Il medium deve conservare la mente il più possibile sgombra, mantenendo solo l'idea centrale dell'ego e invocare mentalmente gli spiriti amici affinché lo
aiutino a produrre il fenomeno.
La sensazione della “ragnatela” e il suo significato
Molte persone che assistono a una seduta di materializzazione provano la sensazione di aver una ragnatela sul viso e sulle mani. L'attenzione degli studiosi è stata frequentemente attirata da questa sostanza, quasi impalpabile, che svanisce non appena si accende la luce. Si tratta di un'emanazione dei partecipanti alla seduta, che di solito è accompagnata da un'impressione di infreddolimento simile a quella sperimentata da una persona febbricitante. La testa è calda, le tempie ronzano, le mani, i piedi e altre zone del corpo sono fredde al tatto. Il medium, attraverso l'esercizio della sua volontà, può impedire in qualsiasi momento simili manifestazioni. In realtà, l'opposizione di qualunque membro di un circolo agisce come barriera contro l'azione degli operatori invisibili.
L'AURA UMANA
Attorno a ogni uomo, alle piante e perfino ad alcuni minerali inerti esiste un'aureola o aura che può essere vista in condizioni eccezionali. I veggenti hanno sempre assicurato che possono scorgerla intorno agli esseri umani, sebbene la maggior parte degli scienziati li abbiano derisi e continuino, pertanto, a non credere alla sua esistenza.
Verso la metà del XIX secolo il barone Von Reichenbauch pubblicò un'opera a questo proposito, in cui prestava particolare attenzione alle emanazioni che la sua sensibilità aveva percepito come provenienti dai cristalli e dai poli delle calamite. È noto che sia gli uni sia le altre posseggono un'aura consistente che può essere scorta da chiunque goda di un'esperienza paranormale anche minima, se osserva tali oggetti in una camera buia.
Lo studio per mezzo delle lamine chimiche
Non è necessario sottolineare che quanto detto all'epoca fu considerato uno scherzo. Nel 1911 l'esistenza dell'aura fu dimostrata scientificamente con mezzi meccanici e chimici. Il dottor Kilner, elettricista dell'ospedale St. Thomas di Londra, provò da parte sua che è possibile evidenziare l'aura di un essere vivo mediante delle lamine o degli schermi di cristallo specialmente preparati, contenenti un prodotto chimico chiamato “dicianina”. Il soggetto dell'esperimento, almeno parzialmente svestito poiché l'emanazione non si distingue attraverso gli abiti, si colloca contro uno sfondo di tela nera o bianca, in una camera buia. A questo punto lo studioso osserva la luce del giorno attraverso una delle lamine chimiche, poi chiude gli occhi, abbassa la tapparella e lascia la stanza nella più completa oscurità. La figura del soggetto in questione si distingue tenuamente, ma se la si contempla attraverso la lamina di cristallo l'aura si scorge con chiarezza. In questo caso lo studioso non ha bisogno di
essere un veggente visto che i suoi occhi sono diventati sensibili alle onde luminose artificiali grazie allo schermo chimico. Solitamente, invece, la nostra vista non percepisce tali onde.
Pertanto il mondo degli scettici si è convinto dell'esistenza dell'aura umana e attualmente essa è considerata un fatto scientificamente provato.
Le tre aure rivelate
L'aura umana è composta da vari strati che si estendono verso lo spazio. Tre di questi sono visibili con chiarezza per mezzo degli schermi chimici del dottor Kilner. La prima è chiamata sosia etereo, ed è composta da una linea oscura di colore grigio che si espande per tutta la superficie del corpo, modellandone esattamente la forma. Senza dubbio si tratta di una manifestazione del corpo doppio o etereo.
Esiste poi l'aura interna, che possiede circa sei centimetri di ampiezza. Anch'essa si adatta al contorno del corpo ed è più o meno variopinta, a seconda della salute del soggetto o dei suoi stati mentali o emozionali al momento della visione.
Infine c'è l'aura esterna che incomincia dove termina quella interna e che si estende per uno spazio variabile da otto a quindici centimetri prima di diventare invisibile. Nelle donne essa è leggermente maggiore che negli uomini. Comunque quest'aura è molto variabile ed è estremamente influenzabile dalle condizioni mentali e psichiche del soggetto. I suoi colori sono svariati, sebbene sia normale non distinguerli attraverso le lamine di cristallo, giacché queste sono nere, rosse o azzurre. Un veggente ha bisogno di un buon allenamento per arrivare a distinguere tutte le sottili gradazioni e variazioni di colore dell'aura umana.
Come addestrare la vista psichica
Il modo più idoneo per addestrarsi alla percezione dell'aura è forse il seguente:
1. In una stanza oscura si studi l'aspetto di una calamita a forma di ferro di cavallo, sospesa nell'aria da un filo di seta e da un piedestallo, con i poli rivolti verso l'alto. Poi l'osservatore varia la sua posizione fino a vedere una lieve luminescenza dei poli e dei bordi della calamita.
2. Si ripeta lo stesso processo con la luce, cercando di distinguere le linee menzionate, così come l'estensione e i limiti dell'aura.
3. Sia ben chiaro che questa visione si può ottenere artificialmente per mezzo della volontà e mettendo a fuoco gli occhi nel modo appropriato.
Di conseguenza, il tentativo di messa a fuoco dev'essere eseguito prima con ogni occhio separatamente e poi con ambedue allo stesso tempo. Può succedere che soltanto un occhio riesca a ottenere questa visione speciale o che le due messe a fuoco non risultino identiche; in quest'ultimo caso l'uso di tutti e due gli occhi può distruggere la visualizzazione di quello sensitivo.
L'aura alla luce e al buio
È estremamente importante dominare la facoltà di vedere l'aura magnetica alla luce del giorno, poiché in tal modo si percepiscono più particolari che al buio.
Questo, tra l'altro, è l'unico sistema efficace per apprendere a distinguerla.
A tal fine si prenda una calamita uguale a quella sopra descritta e la si sospenda perpendicolarmente davanti agli occhi, sia controluce sia contro uno sfondo interno molto prossimo, a seconda della natura della luce.
Si guardi a questo punto il bordo della calamita con un occhio solo, avvicinandolo e allontanandolo gradualmente, fino ad ottenere la migliore messa a fuoco. Si contempli poi fissamente un punto fino a che non si scorga una stretta striscia di nebbia o di vapore che sorge dal metallo e ne impedisce contemporaneamente una visione nitida, cioè provoca una specie di inclinazione dei raggi visivi.
Non appena si arriverà a distinguere questa nebbiolina, paragonabile alla caligine che si alza dai campi in estate, sarà stata raggiunta la prima vittoria visiva di carattere parapsicologico e la percezione di altri fenomeni riguardanti l'aura sarà solo questione di tempo, pratica e costanza. Una volta ottenuta la visione della calamita ci si può aspettare un rapido avanzamento nelle ingarbugliate correnti del corpo umano.
La struttura dell'aura
Quando avrà percepito l'aura e riuscirà a distinguere con relativa facilità i suoi strati compositivi, lo studioso dovrà concentrare l'attenzione sulla sua struttura e variazione cromatica.
Con uno studio approfondito si potrà osservare che la struttura o composizione dell'aura possiede una grande varietà di forme a seconda dell'oggetto o della
persona che la emana. Per esempio; l'aura dei fiori è molto diversa da quella di una calamita o da quella degli esseri umani.
L’aura dei fiori
Risulta estremamente interessante arrivare a percepire psichicamente la composizione dell'aura dei fiori. Quella della violetta, per esempio, ha uno spessore pari a un terzo di centimetro ed è composta da una luce brillante e da una linea di colore azzurro scuro che si va schiarendo gradualmente, sempre seguendo il contorno della foglia e del fiore.
Al di sopra di questa linea si trova una striscia o bordo semi-lineare, composto da due file di figurine a guisa di diamanti di colore purpureo, distribuite regolarmente, a formare due serie di quattordici minuscoli diamanti sulla superficie di ogni lobulo delle foglie. Al di sopra, infine, è situata un'onda di nebbia di colore azzurro scuro, a forma di mezzaluna, che svanisce in una luminescenza azzurra.
Questo, ovviamente, è solo un esempio di lettura di un fiore. Ogni specie possiede la sua aura particolare (alcune sono veramente complesse).
Già il solo studio dell'aura delle piante necessiterebbe di un periodo di tempo considerevole. Questo fatto dovrebbe però far comprender allo studioso quanto può essere interessante la sua analisi.
L'aura umana e il suo studio
Una volta studiata l'aura delle calamite e delle piante, bisogna concentrare l'attenzione su quella degli esseri umani. È molto complessa l'analisi dell'aura dei bambini, sebbene possa talvolta essere fonte di enorme interesse.
I veggenti più esperti distinguono molte aure, ognuna composta da un certo numero di suddivisioni, con strutture e colori diversi.
È conveniente incominciare questo tipo di studio con le lastre chimiche, in una dolce penombra; in seguito è necessario abbandonare l'ausilio degli schermi e, via via che l'occhio acquisisce più sensibilità, aumentare la luminosità fino a distinguere l'aura nitidamente in pieno giorno. Con questa pratica si svilupperà gradualmente e naturalmente la visione parapsicologica.
USO PERVERSO DELLO SPIRITISMO
Si può abusare di tutti i doni e di tutti i poteri. Molte persone nei tempi ati e ancora oggi hanno incanalato le loro forze paranormali verso strade malvage (in varie occasioni della storia mondiale).
Si tratta degli individui conosciuti come maghi, stregoni, fattucchieri... che lanciano il” malocchio” e compiono altri sortilegi.
Qui è necessario evidenziare che lo sviluppo e il graduale incremento dei poteri medianici deve essere accompagnato da un aumento di responsabilizzazione.
Via via che il potere si accresce bisogna utilizzarlo nel modo più giusto possibile, cioè con la massima rettitudine. Se ci viene donato molto ovviamente molto ci si aspetta da noi. Naturalmente è possibile che tali poteri o forze vengano impiegati con scopi perversi o malvagi, quali l'acquisizione di ricchezze materiali, l'ipnotismo al fine di seminare discordia e molti altri mali. Tuttavia se queste doti si usano in tal modo si perdono prontamente e il parapsicologo viene a trovarsi in una condizione peggiore della precedente poiché non solo rimpiangerà le qualità perse, ma a causa della loro utilizzazione nociva resterà con la mente confusa e depresso fisicamente e moralmente.
Differenza tra la magia e i poteri medianici
Nel medioevo i poteri paranormali venivano utilizzati con scopi sia positivi, sia negativi. La magia cosiddetta bianca era benefica poiché invocava gli angeli,
mentre quella nera era dannosa, perversa e malvagia in quanto si rivolgeva ai demoni. In ambedue i casi non venivano invocati gli spiriti dei defunti, ma intelligenze di livello superiore o inferiore a quello dell'uomo nella scala evolutiva.
La funzione medianica si distingue dalla magia per il fatto che si presenta come una supplica, consistente nel chiamare esseri che possono aiutare e consigliare. La magia, invece, si basa sull'esigenza della presenza e dell'ausilio di intelligenze diverse da quella umana affinché esse collaborino allo scopo che si cerca di realizzare.
Come si realizzano le invocazioni
Questo tipo di invocazione si effettua per mezzo di varie pratiche magiche come l'orazione, la recitazione di formule e di frasi rituali, la preparazione del cerchio magico con il pentagramma e con il timbro di Salomone, ecc. Vengono anche utilizzati filtri magici ottenuti con resti di cadaveri, veleni di serpenti e di altri animali e piante rare. Queste pratiche si svolgono di solito in precisi periodi dell'anno, in distinte fasi lunari e durante determinati solstizi ed eclissi. Inoltre è necessario “obbedire” ciecamente a un mago specialmente preparato, giacché è necessaria una lunga esperienza per arrivare a comprendere la vera filosofia su cui si basano tali invocazioni.
Esistono libri che descrivono con una certa chiarezza i rituali magici, ma essi possono essere nocivi alle persone non iniziate. È conveniente, per di più, che essi non finiscano in mano all'aspirante parapsicologo, visto che questi potrebbe lasciarsi tentare da tali conoscenze e provare a metterle in pratica, fatto che lo danneggerebbe moltissimo fisicamente, moralmente e mentalmente, magari fino al punto di renderlo pazzo per sempre.
Osservazioni sulla stregoneria
È noto a tutti che durante il medioevo fiorì la stregoneria. Essa si fondava sull'uso di poteri paranormali che i maghi e le streghe affermavano di possedere, benché in realtà li avessero ricevuti dal “diavolo in persona”. Le riunioni di stregoni e streghe si svolgevano più volte all'anno, sulla cima solitaria di una montagna, sempre a mezzanotte. Durante il “sabba” i partecipanti si abbandonavano ad una grande celebrazione orgiastica..., accompagnata da ogni tipo di cerimonia magica e blasfema. Essi si prendevano gioco dei sacramenti e adoravano il diavolo, che aveva la forma di caprone. Tutti giuravano obbedienza a Belzebù e questi, a sua volta, toccava loro una zona del corpo che restava come anestetizzata. Qui rimaneva un segno denominato “il segno delle streghe”.
La spiegazione più verosimile di questi casi, tuttavia, è che essi fossero il risultato di una peculiare forma di isteria che rendeva insensibili alcune zone del corpo. La scienza moderna, effettivamente, ha dimostrato l'esistenza di tali parti, prive di sensibilità, che ha denominato “zone anestetiche” e che sono tipiche di tali forme isteriche.
Per quanto riguarda i trasferimenti in volo verso i luoghi dei “sabba” a mezzanotte, si trattava indubbiamente di immaginazione dovuta all'effetto di sostanze allucinogene e di unguenti con cui il corpo veniva spalmato.
Tuttavia sono probabili molti fenomeni psichici autenticamente paranormali collegati alla stregoneria, idea che trova maggiore conferma via via che si approfondisce la conoscenza di questi casi.
L'adorazione del diavolo
L'“adorazione del diavolo” è un'altra forma di occultismo perverso che si presenta con aspetti diversi oggi in qualsiasi parte del globo terrestre, soprattutto a Londra, Parigi, New York e in quasi tutte le grandi città cosmopolite.
Durante queste riunioni si svolgono invocazioni di vario carattere e si dice che il diavolo appare in persona e concede ad alcuni membri privilegiati del gruppo dei poteri che servono loro per la realizzazione dei propri interessi.
Numerose scene e rituali di tali riunioni sono nauseabonde. Nonostante ciò, talvolta coloro che vi hanno partecipato le hanno descritte diffusamente.
Come proteggersi dagli influssi perversi
Naturalmente coloro che non sono esperti in materia di occultismo potrebbero chiedersi fino a che punto queste storie siano credibili. La maggior parte di esse, senza dubbio, si basa sulla superstizione, il fanatismo e l'immaginazione.
Mai, per nessuna ragione, tali metodi vanno utilizzati con fini egoistici. Se l'individuo si rende conto che sul punto di cedere agli influssi perversi, per proteggersi contro di essi deve immunizzare la casa, tutti gli abiti e tutti gli oggetti. La cosa migliore, anzi, è liberarsi di tutto ciò che potrebbe essere dannoso. Se la persona in questione vede che gli influssi maligni le si sono già radicati internamente, può decidere di trasferirsi in un altro luogo, possibilmente dove non sia conosciuta, in modo da disorientare chi produce l'influsso fatale.
Insidie da evitare
Un aspirante parapsicologo che desideri progredire nel modo più scientifico e rigoroso possibile deve stare in guardia contro le possibili fonti di inganno o di allucinazione che gli si possono presentare al fine di non confondere mai il vero e il falso o di credere che fenomeni confusi o contraddittori sono autentici.
Qui di seguito evidenzieremo alcuni errori ed insidie nei quali egli può cadere e anche i sistemi per evitarli.
In primo luogo non bisogna mai mostrarsi eccessivamente fiduciosi nei confronti dei fenomeni ottenuti. Se il soggetto prova una sensazione di freddo o ha un tic nervoso non deve per questo supporre che si tratti di un messaggio o del contatto di una mano spirituale. Può darsi che effettivamente sia così, ma prima di credervi è necessario ottenere delle prove sicure. Se l'aspirante parapsicologo è eccessivamente credulo e ritiene questi fenomeni autentici in modo acritico può correre il rischio di diventare uno squilibrato.
La condizione eccessivamente negativa
Tuttavia non bisogna neanche essere troppo pessimisti. La mente va mantenuta concentrata e cosciente e l'ego attivo. Questo stato di tensione mentale può essere abbandonato solo quando si è arrivati a livelli notevoli, ma non è il caso neanche di respingere nella vita quotidiana i consigli degli spiriti e dei medium. In questi casi è conveniente reagire nel seguente modo: “un'intelligenza mi ha appena offerto un consiglio. Se questa persona vivesse ancora sulla Terra e mi desse lo stesso consiglio io lo seguirei?”.
Il parere degli esseri spirituali va accettato nello stesso modo che se si trattasse di individui viventi, mortali. Ovvero, si tratta di servirsi del proprio buon senso per analizzare tutti i messaggi ricevuti. Se questi sono di natura ingannevole, come per esempio quelli riguardanti un miglioramento di posizione sociale o lo
svolgimento di un viaggio è meglio muoversi con la massima cautela e accettare fatti e circostanze solo dopo aver verificato che essi sono benefici.
Uso e abuso del sesto senso
Ovviamente non bisogna mai fidarsi del sesto senso senza aver prima esaurito tutte le possibilità degli altri cinque, poiché se un aspirante parapsicologo non fa funzionare questi è difficile supporre che egli riceva aiuto dall'esterno.
Come i semi non germogliano se un terreno non è ben arato, concimato e curato, così l'aiuto spirituale non può sbocciare in un terreno mentale che non sia preparato allo scopo.
Lo spirito individuale è il migliore orientamento da seguire, la prima guida da consultare. Poi, se si desidera ottenere un maggiore aiuto, ci si può rivolgere ai medium prudenti ed esperti. Non si deve mai accettare l'ausilio di parapsicologi poco scrupolosi, siano essi professionisti o dilettanti.
Cambiamenti di medium e di circoli
Non è opportuno cambiare un medium già noto se si può farne a meno. Qualora il soggetto ne abbia trovato uno che può aiutarlo nella sua evoluzione e la cui professionalità è indubbia conviene che non lo abbandoni finché i suoi consigli o il suo aiuto sono validi. Lo scontro magnetico dovuto al cambiamento di medium potrebbe essere molto dannoso.
Lo stesso vale per i circoli. Una volta che se ne è formato uno, esso deve riunirsi più e più volte e non è una buona abitudine il permettere che vi si inseriscano degli estranei al posto dei membri iniziali.
Se è indispensabile intraprendere dei cambiamenti, tuttavia, è preferibile effettuarne uno per volta, di modo che i nuovi partecipanti si familiarizzino con l'ambiente e le condizioni prima di procedere ad un altro mutamento.
Una precauzione importante consiste nel non fidarsi degli spiriti che si presentano ad una seduta con il nome di personaggi storici. La nostra vanità naturale ci spinge a sperare che essi appaiano, ma esistono numerose prove del fatto che, frequentemente, gli spiriti ingannevoli danno nomi falsi. Tra l'altro i personaggi storici non costituiscono la presenza più desiderabile durante le sedute. Un saggio aiuto e un insegnamento straordinario provengono quasi sempre da persone semplici che hanno già superato la barriera tra la vita e la morte.
La sensibilità e le qualità medianiche
Non è conveniente cercare fin dall'inizio di perfezionarsi come medium: è preferibile coltivare i propri poteri psichici e rafforzare la propria natura interiore. Una volta che il soggetto si sarà evoluto psichicamente e spiritualmente, avrà più capacità per ricevere e trasmettere autentici messaggi medianici, così come per interpretarli e per sopportare la tensione che deriva da queste pratiche. Inoltre, diminuirà il rischio di essere preda di stress, di sindromi ossessive e di altri sintomi poco piacevoli che di solito accompagnano l'evoluzione di un medium.
In primo luogo è necessario coltivare l'ego psichico. Quando questo viene padroneggiato completamente si possono cominciare a mettere alla prova i poteri
medianici. Si tratta, insomma, di stare all'erta per scoprire gli spiriti perversi e ingannevoli, che cercheranno costantemente di indurre in errore il soggetto se questi non è abbastanza esperto per respingerli. Perciò non si deve avere una mente troppo credula e ricettiva.
È necessario analizzare i fenomeni verificatisi e separare le autentiche manifestazioni psichiche e medianiche da quelle dovute unicamente al subconscio. Tale distinzione arrecherà grandi vantaggi al progresso dei poteri medianici. Bisogna, d'altra parte, non cadere nell'errore di pensare che tutte le figure che si vedono sono spiriti, poiché esse possono essere forme del pensiero, sosia, corpi eterei o creazioni immaginarie del soggetto.
Ciò che il parapsicologo deve evitare
Soltanto dopo un certo periodo di tempo (di solito alcuni anni di studio, ricerca e sperimentazione) si può imparare a distinguere il falso dal vero.
Dobbiamo ricordare innanzitutto che le figure e le rappresentazioni simboliche vanno interpretate, si scusi la ridondanza, “simbolicamente”, non accettando mai aprioristicamente che questi simboli rappresentano la verità.
Uno degli errori più tipici del medium dilettante è quello di estendere eccessivamente le proprie impressioni intuitive e simboliche. Se il medium parla solo di ciò che vede, di solito sarà nel giusto, ma se egli desidera interpretare i simboli da solo, molto spesso sbaglierà. Non è nemmeno opportuno trattenere troppo a lungo le impressioni e le immagini ricevute, ma meglio lasciarle galleggiare nello spazio, contemplandole e analizzandole, poiché altrimenti non solo esse sparirebbero, ma il medium non riuscirebbe neanche a fissare l'impressione ricavatane ed è perfino possibile che il suo potere di percepire immagini si riduca gradualmente.
Conviene pertanto ricordare che i fenomeni psichici di questo tipo non possono essere né formulati, né ritenuti a volontà, ma soltanto essere sollecitati e ricevuti nel momento in cui appaiono e solo in esso. Si tratta, cioè, di fenomeni spontanei e non sperimentali.
Come distinguere il reale dall'irreale
Se il medium utilizza costantemente le proprie facoltà critiche nello studio dei fenomeni che realizza egli stesso o di quelli che osserva negli altri, rinforzerà essenzialmente il potere di giudizio, ovvero la capacità di distinguere il reale dall'irreale, il falso dal vero, che è la massima aspirazione di qualsiasi parapsicologo.
È molto complesso spiegare tale differenza, sebbene si possa affermare che i fenomeni realmente autentici danno un'impressione di convinzione, di calore e di familiarità che il medium sente come parte di sé. I fenomeni falsi, nonostante si svolgano anch'essi all'interno della mente, risultano freddi, strani, remoti.
Quando l'aspirante parapsicologo riesce a distinguere questi due tipi di manifestazioni, avrà fatto un grande o avanti nel suo sviluppo psichico, ma sono pochi coloro che raggiungono questa fase. Questi pochi, tuttavia, posseggono delle qualità medianiche complete e autentiche.
Come proteggersi contro gli influssi esterni
Un altro effetto positivo del raggiungimento della fase precedente è che, nel
diventare sensitivo e ricettivo nei confronti dei messaggi telepatici e di altre forme di percezione, così come degli spiriti — sia dentro sia fuori del corpo — il parapsicologo si immunizza contro i pensieri malvagi o maligni e contro gli influssi nocivi che convergono su di lui.
Se un veggente da trance, durante uno stato di estasi, lascia il suo corpo e vaga per lo spazio senza la sufficiente conoscenza previa, cioè senza l'indispensabile controllo della situazione, può “scoppiare”, in senso figurato, come una bolla di sapone e rimanere aperto a qualsiasi tipo di impressione.
Inizialmente può darsi che egli non se ne renda conto — benché ci si svolga nella sua interiorità fatto che lo danneggerà in seguito, sia fisicamente sia mentalmente. Insomma, si tratta di uno dei pericoli più temuti in cui si può imbattere un parapsicologo: il non sapersi proteggere mentre il suo corpo etereo si trova svincolato da quello materiale. Una volta superato questo ostacolo (con tecniche estremamente segrete e profonde), il medium può essere sicuro che la sua evoluzione sarà molto veloce, non solo nel mondo psichico e medianico, ma anche in quello degli spiriti quando, dopo la morte, vi entrerà definitivamente.
Il valore dello sviluppo psichico per l'individuo
Lo sviluppo psichico è, senza dubbio — soprattutto se coltivato correttamente — un valore inestimabile per il rapido progredire dello spirito umano. Questo stesso potere, però, se impiegato nel modo sbagliato, lo potrebbe danneggiare irreparabilmente.
Tutto, perciò, dipende dal modo in cui queste forze e questi poteri vengono usati; e se si può dar ragione a coloro che criticano il loro cattivo impiego, altrettanto si può fare con quelli che ne difendono la corretta applicazione e sviluppo.
GLI SPIRITISTI TEORICI
Senza dubbio il più illustre degli spiritisti teorici fu il tedesco Schopenhauer, che adattò le sue inclinazioni romantiche e impetuose al mondo meraviglioso esplorato con tanta delicatezza dal suo maestro Kant.
D'altra parte egli scoprì in Goethe le tracce dell'incantesimo. Sul suo tavolo da lavoro Schopenhauer teneva i busti dei suoi ispiratori: Kant e Budda. Egli si convertì alla teosofia occultista e, prima di morire nel 1860, divenne spiritista. Il filosofo si pose il problema del destino dell'essere umano domandandosi qual è “la fatalità che alle nostre spalle dispone di avvenimenti tra i quali trascorre la nostra esistenza, e che ci conduce, sempre alle nostre spalle, verso gli obiettivi voluti, a quanto pare, da un'intelligenza superiore e previdente”.
A questa domanda egli diede la risposta che si tratta del dio che dimora in noi, si tratta di noi stessi. È il demone socratico, sono le voci che sentiva Giovanna d'Arco, le voci profonde che ci chiamano come chiamavano Amleto. Nel suo scritto Saggio sull'apparizione degli spiriti e su ciò che ad essi si riferisce Schopenhauer trattò tre temi:
— Magnetismo animale e magia.
— Il destino dell'individuo.
— L'apparizione degli spiriti.
Egli credeva nell'esistenza degli spettri, pur senza allinearsi ancora con la dottrina spiritista. Fece, cioè, solo il primo o.
Dio non è altro che un medium? Non è forse Egli il medium tra l'“io” e il “mondo interiore”? Strana domanda che, secondo gli occultisti, avrebbe posto lo spirito di Schopenhauer durante una seduta. Insomma, il filosofo, convertito in spiritista, dopo la morte voleva completare la sua filosofia.
Rispose egli stesso aggiungendo:
“Ogni esperienza vera è religiosa”.
Delphine de Girardin
Un'altra grande personalità dello spiritismo moderno si chiama Delphine de Girardin. Fu lei ad apportare all'esule dell'isola di Jersey l’“allegria causata dal timore” e ad iniziarlo alla comunicazione con gli spiriti.
Victor Hugo, che era in esilio in seguito all'ascesa al trono di Napoleone III, accettò entusiasticamente la relazione con l'Aldilà. Delphine cercò, senza risultato, di far ruotare un tavolo quadrato, poi uno rotondo e infine uno con un solo piede (il classico tavolino). Gli spiriti non si presentavano, ma ella non desistette e dopo otto giorni di esercizi si udì un lieve scricchiolio del legno. Si trattava forse di un effetto involontario delle stanche mani? Il legno continuò a scricchiolare, poi si udì un rumore simile allo spezzarsi dei rami secchi e il tavolo si sollevò.
— Sei uno spirito? — indagò Delphine — Se sì, batti un colpo, se no, battine due. Aggiungere — Il tavolo rispose con un colpo.
— Chi sei? — interrogò ansiosamente Victor Hugo.
— Il Leone di Androcles — rispose lo spirito, e subito dettò un messaggio che il famoso autore de Il re si diverte e dell'Ernani annotò. Il suo tenore era il seguente: “I volumi dettati a mio figlio Carlo dal tavolo contengono una risposta del Leone di Androcles”.
Delphine de Girardin, nonostante fosse malata, trascorse intere notti con gli spiriti dei defunti e poco tempo dopo tornò in Francia solo per morirvi.
Tornò in Francia — come scrisse un romantico suo contemporaneo — per terminare la sua esistenza terrena. Da alcuni anni la sua sala di ricevimento era molto differente rispetto a prima. Alcuni amici erano fuori dal paese, come Victor Hugo, altri più lontani, come Balzac, e altri ancora più lontani, come Lamartine. La rivoluzione di febbraio aveva annullato in lei la fede nei titoli nobiliari e le aveva fatto perdere i suoi amici scrittori. I morti accorrevano alle sue invocazioni e le sue serate erano come prima, poiché gli spiriti avevano preso il posto dei suoi amici. I suoi nuovi invitati erano Moliére, Shakespeare, Saffo, Madame di Sévigné... Morì tra di loro senza dolore né resistenza.
Un'invocazione a Moliére
Victor Hugo, sempre tanto apionato, dedicò molte sedute ad invocare gli
spiriti. Egli arrivò perfino a credere che le anime di personaggi illustri si servissero della sua capacità di medium scrivente per dettargli versi dei quali sostenne di non essere l'autore.
Una notte egli domandò allo spirito di Molière a proposito del destino:
“Lassù i re e voi cambiate apparenza? In cielo Luigi XIV è forse il tuo servitore? E' sco I è magari il buffone di Triboulet? E Creso il servo di Esopo?”.
La domanda era stata formulata in versi, naturalmente in se, e lo spirito di Molière, forse un poco irritato, rispose, pure in verso:
Spirito che brami scoprire il segreto delle tenebre!
E che sostenendo nella mano la torcia celeste, vieni, furtivo, a tentoni, verso le nostre ombre funebri, per aprire all'immensa sepoltura! Torna al tuo silenzio, soffia sulle tue candele, torna a quella notte dalla quale talvolta esci. L'occhio umano non vede le cose eterne al di sopra della spalla dei morti.
Conan Doyle, il creatore del famoso detective Sherlock Holmes pubblicò il 21 ottobre 1916 sulla rivista Light (Luce) un articolo che fece furore. Qui egli sosteneva che per deduzione e per logica (elementi su cui si basa Sherlock Holmes per scoprire la verità) è necessario arrivare alla conclusione che è possibile mettersi in comunicazione con gli spiriti dei defunti. Conan Doyle inizialmente fu teosofo, poi, deluso dalla personalità della fondatrice del movimento teosofico, Madame Blavatsky, ò allo spiritismo. Prima di entrarvi, però, decise di studiare in modo scientifico i fenomeni paranormali e nel 1891 entrò nella Società di Ricerche Parapsicologiche di Londra.
Dopo varie esperienze egli acquisì la convinzione che la dottrina spiritista esprime la verità e decise di sceglierla. Ad essa consacrò alcune opere di risonanza mondiale. La venerazione tributatagli da tutti gli spiritisti lo portò alla presidenza di onore della Federazione. Spiritista Internazionale, carica che conservò fino alla morte.
LA VITA TERRENA
In quasi tutte le società filosofiche si ha l'abitudine di studiare e di discutere questioni piuttosto aride e astratte che inducono l'auditorio e perfino i conferenzieri ad una sonnolenza più o meno simulata. E tuttavia esiste una questione incandescente, che è degna di essere trattata non solo durante le riunioni di una società filosofica, ma sempre e ovunque. Questa questione è semplicemente:
Perché ci troviamo sulla Terra?
Vediamo se riusciamo a trovare una risposta a questa domanda. Chi si alza alla mattina presto, va al lavoro, si dedica alle sue occupazioni durante la giornata lavorativa e torna a casa di sera o di notte per riposare non è dispensato dal riflettere e dal porsi di tanto in tanto le seguenti domande:
“Perché mi trovo qui? Dopo questa esistenza ve ne sarà un'altra?”
Torniamo alla prima domanda: perché siamo sulla Terra?
Secondo la grande maggioranza delle donne e delle religioni siamo sulla terra per soffrire.
Gli uomini, invece, sono piuttosto inclini a pensare che ci troviamo sulla Terra per are attraverso alcune prove.
Bene, da che cosa siamo formati? Il corpo fisico, secondo le scuole filosofiche, è un principio materiale. Di tutte queste solo una si domanda se il nostro corpo esiste. La questione sembra incontrovertibile ed evidente. Tanto per cominciare è necessario alimentare il nostro corpo, altrimenti si debilita e si distrugge, e nonostante tutta la filosofia trascendente è per noi piacevole e gradevole possedere un corpo.
Esso causa una gran parte delle nostre preoccupazioni e costituisce una parte preponderante della nostra esistenza.
Tuttavia non è sufficiente che il mangiare, il bere e il dormire siano le nostre preoccupazioni principali. L'essere umano si differenzia dall'animale perché desidera non limitarsi a soddisfare esclusivamente le sue necessità materiali e corporali, cioè a condurre una vita puramente fisica.
L'uomo percepisce delle forze, delle necessità che lo obbligano a non essere pigro al di fuori della vita materiale, animale. Egli si trova sulla Terra per lavorare e nonostante noi crediamo che il riposo sia il più prezioso dei beni, nulla è più dannoso per il corpo fisico del riposo assoluto.
Le prove a cui si viene sottoposti sulla Terra, sicuramente, sono un prodotto della fatalità, ma esse servono per evolvere nella sofferenza.
Sappiamo che i minerali si trasformano, evolvendosi, in vegetali e questi in animali. Perché quest'evoluzione non dovrebbe continuare aldilà dell'uomo? Sì, essa prosegue, perché noi dobbiamo sviluppare le nostre facoltà. Pertanto, se un essere umano si trova sulla Terra è per sé stesso e, soprattutto, per gli altri. Per arrivare a questo assioma sono state necessarie molte rivoluzioni. Naturalmente,
anche tutte le prove che sopportiamo durante la nostra esistenza sono finalizzate allo sviluppo. Di qui può sorgere la domanda:
Verso dove avanziamo? La decomposizione del corpo fisico è un'evoluzione o un regresso?
Se deve esistere un'evoluzione ulteriore questa deve svolgersi in un'altra vita. In quale altra vita? Forse ci reincarniamo sulla Terra? Possediamo alcune o molte esistenze terrene che ci aiutano ad evolvere? E negli intervalli tra un'esistenza e l'altra dove siamo? Che ne è di noi?
Tutte le risposte a queste domande tendono a dimostrare la stessa cosa: esiste una vita spirituale, più o meno avanzata, a seconda del grado di evoluzione dello spirito. E se esiste una vita spirituale significa anche che esistono gli spiriti, e in tal caso, in date condizioni, sia pure con l'intermediazione di un corpo fisico (il medium), perché gli spiriti in trance non dovrebbero poter tornare a incarnarsi e a comunicare con gli esseri vivi durante una fase della loro evoluzione ascendente?
LA REINCARNAZIONE
È impossibile parlare dello spiritismo senza fare riferimento, prima o dopo, anche alla Reincarnazione.
Per secoli l'uomo ha meditato su questa dottrina, che sostiene che l'uomo vive sulla Terra non una, ma più volte. Fino ad oggi essa ha riscosso interesse soprattutto nell'emisfero orientale e solo ultimamente gli studiosi occidentali hanno incominciato ad occuparsi seriamente della possibilità che lo spirito umano avrebbe di reincarnarsi in un altro corpo, allo scopo di vivere un'altra esistenza non in un altro mondo, ma sulla Terra.
Nel prendere in considerazione la teoria della reincarnazione è importante sottolineare che non ci interessa la dottrina della trasmigrazione delle anime, secondo la quale lo spirito rinascerebbe sulla Terra in molte forme diverse, dagli alberi agli animali inferiori, per poi ascendere e tornare ad essere uomo.
La reincarnazione si riferisce esclusivamente alla forma umana, per cui uno spirito che durante un'esistenza, per esempio, abitava in un corpo femminile, può entrare in uno maschile.
Insomma, è importante ricordare che lo spirito continua comunque a dimorare in un corpo fisico umano. Questa dottrina, tuttavia, ammette non solo mutamenti di sesso, ma anche di razza, cioè un bianco può reincarnarsi in un rappresentante della razza gialla o nera. Infatti questa teoria si fonda sulla credenza che l'uomo deve sperimentare ogni cosa prima di poter tornare nel Nulla, nel Nirvana, nel Tutto.
Fin da tempi remoti i praticanti dello yoga e i mistici hanno parlato di cicli di creazione, che in senso simbolico possono essere considerati i giorni e le notti della Creazione del mondo.
La Bibbia, così come molti libri sacri di altre religioni, sostiene che tutto ciò che esiste proviene dal Nulla. Le religioni orientali ampliano questa concezione, considerando un giorno di creazione come una situazione nella quale il Creatore Non Manifestatosi, o Assoluto, si manifesta.
In questo processo l'Assoluto limita se stesso, poiché ogni creazione manifesta conosce delle limitazioni, possedendo un principio ed un termine. Solamente nello stato di Non Manifestazione o Nulla non esistono limiti.
Il processo di manifestazione
Una volta che ha avuto inizio il processo di manifestazione ha avuto inizio anche quello della concentrazione, cioè del ritorno allo stato non manifesto. Questi due processi costituiscono le due facce della stessa moneta. E come non esiste una moneta con una sola faccia, così non può nemmeno incominciare la manifestazione creatrice senza che contemporaneamente abbia inizio la concentrazione in cui l'Assoluto torna a sé per riacquistare lo stato non manifestato del Nulla.
Pertanto, secondo la dottrina della reincarnazione, lo spirito individualizzato si manifesta nell'organismo corporeo di un essere umano per poter sperimentare ed evolversi fino al suo ritorno all'unità di essere puro.
L'evoluzione
È possibile che un essere umano dopo essere ato per un'esistenza si incarni in un'altra e si sviluppi? È sicuro che egli si evolve già durante una stessa vita. Naturalmente non ci riferiamo a ciò che apprende da quando è bambino fino a che è adulto, dato che i principi della reincarnazione prevedono la dimenticanza di quanto si è imparato materialmente nella vita o nelle vite anteriori. Ciò che resta nello spirito che è tornato a incarnarsi è il forte desiderio di evolversi, oltre a tutti gli insegnamenti morali di cui si è appropriato nelle vite anteriori.
D'altra parte, si può già notare che l'uomo si evolve nel corso di una stessa esistenza. Quante volte abbiamo visto delle persone che nell'adolescenza e nella giovinezza sono state ribelli, attaccabrighe e magari inclini al bere trasformarsi nell'età adulta o perfino matura in individui completamente differenti? A volte questa mutazione è dovuta alle “bastonate” ricevute dalla vita stessa, altre alla meditazione e alla convinzione che “si sta conducendo un'esistenza negativa”. Qualsiasi sia la causa, si tratta di un'evoluzione verso il bene che continuerà anche nelle altre vite.
Può succedere, al contrario, che una persona più o meno buona, che si stava sviluppando in modo positivo, a causa delle circostanze della vita, magari per la perdita di un essere amato, cessi di comportarsi come prima, si abbandoni alla disperazione, all'ubriachezza o cambi di carattere convertendosi da buona in tiranna di sé stessa e degli altri. Anche qui si è prodotta un'evoluzione, ma in senso negativo. Questo individuo nell'esistenza attuale o in quelle successive dovrà rettificare la sua condotta morale e spirituale per arrivare a un grado evolutivo che lo conduca sulla buona strada, verso la luce e, infine, all'unione con il Tutto.
L'evoluzione dello spirito incorporeo
L'idea dell'evoluzione spirituale, cioè dello spirito incorporeo, è analoga a quella dell'evoluzione fisica. Nessuno la nega, ma è necessario sottolineare che la teoria dell'evoluzione spirituale verso la perfezione non appartiene solo alla dottrina della reincarnazione. Un insegnamento ermetico sostiene: “tanto in basso quanto in alto”.
Se l'uomo si evolve fisicamente, e antropologi e biologi apportano prove a sostegno di tale teoria, secondo l'insegnamento ermetico si può sperare che lo spirito si modifichi attraverso l'esperienza, cercando lo stato di unità con l'Assoluto dal quale è provenuto.
E il cristianesimo? I documenti storici della religione cristiana contengono qualche allusione alla dottrina della reincarnazione? Esaminiamo il principale: la Bibbia. L'Ecclesiaste 1, 9-11 dice:
Ciò che è stato è quello che sarà (...). Niente di nuovo avviene sotto il sole. C'è forse qualcosa di cui si possa dire: “Ecco, questa è nuova”? Proprio questa è già stata nei secoli prima di noi. Non c'è più ricordo delle cose ate.
La concezione secondo la quale lo spirito abita in un corpo e ne ha abitato un altro o altri anteriormente si ritrova in Matteo 11, 11-15:
Fra quanti sono nati di donna non è mai sorto nessuno più grande di Giovanni Battista (...) perché tutti i Profeti e la Legge han profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare è lui quell'Elia che deve venire. Chi ha orecchi da intendere intenda.
Erano ormai ati molti secoli da quando il profeta Elia aveva abbandonato la
Terra sul carro di fuoco e tuttavia Gesù, secondo Matteo, assicurò alla moltitudine che Giovanni Battista era Elia. Se consideriamo la Bibbia un libro ispirato o un documento storico, questa testimonianza indica che all'epoca di Cristo l'idea della reincarnazione era familiare.
Le folle, effettivamente, credevano che Cristo fosse la reincarnazione di uno dei profeti, come dimostra Matteo 16, 13-14:
Arrivato Gesù nel territorio di Cesarea di Filippo domandò ai suoi discepoli: “La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?” ed essi risposero: “Alcuni dicono che sei Giovanni Battista, altri Elia e altri Geremia, o uno dei Profeti”.
Questa risposta avrebbe offerto a Cristo l'opportunità di mettere in ridicolo l'idea che un uomo potesse essere lo spirito incarnato di un altro essere morto molto tempo prima. Perciò è importante il fatto che la Bibbia non presenti il ripudio di Cristo nei confronti della credenza dei suoi contemporanei riguardo alla possibilità per le persone già morte di reincarnarsi. Tra le numerose ragioni del perché la dottrina della reincarnazione non ottenne il favore della chiesa cristiana, ve ne è una che sostiene che la chiesa, e i potenti ella Terra pensavano di poter meglio dominare i loro servi se credevano di aver solo un'opportunità di guadagnarsi il Cielo.
La dottrina karmica
Prendiamo ora in esame la dottrina del Karma che è solo quella di causa ed effetto. Essa dichiara semplicemente che iniziando certe azioni l'uomo mette in movimento delle leggi che producono certe reazioni.
Il Karma non significa né il bene né il male, ma semplicemente la reciprocità. Molte persone credono erroneamente che se si appoggia la teoria della reincarnazione si ha il permesso di fare ciò che si vuole senza il rischio di vedersi negare l'entrata nel Cielo, cioè nel Tutto, o di finire all'Inferno. Uno studio attento della dottrina karmica, al contrario, rivela che l'Umanità è responsabile di ogni pensiero e di ogni azione. Essa stabilisce chiaramente che lo spirito si evolve a seconda del modo in cui agisce. L'insegnamento ermetico della reciprocità possiede un riflesso anche nelle leggi fisiche: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Il Karma, al contrario delle altre dottrine, attribuisce ad ogni individuo la piena responsabilità nell'esercizio del suo libero arbitrio. Nessuna persona può riflettere su un'azione o un pensiero concludendo: “la colpa non è mia, ma di questa o di quella cosa”.
E se esistono delle circostanze che l'essere umano non può controllare o dominare? La responsabilità continua ad essere individuale. Benché l'essere umano, effettivamente, non possa sempre dominare le circostanze, il modo di rispondere ad esse rientra nel campo della scelta individuale. La chiave di tutto è il libero arbitrio. L'individuo può tentare di evitare il dolore che gli reca la responsabilità finale, ma il libero arbitrio lo rende necessariamente responsabile anche delle minime azioni.
Non si dimentichi che il Karma non dà giudizi di valore riguardanti la bontà o la malvagità di un atto. Questa dottrina può essere considerata anche come una legge dell'opportunità: se le nostre azioni e i nostri pensieri ritornano a noi, il Karma ci offre l'opportunità di scegliere liberamente ciò che ci verrà restituito.
La Bibbia contiene dei aggi che alludono alla dottrina karmica, tra i quali uno dei più citati è quello di Matteo 7, 12:
Tutto quanto adunque desiderate che gli uomini facciano a voi fatelo voi pure a loro; poiché questa è la Legge e i Profeti.
Si è già detto che nella reincarnazione uno spirito si evolve durante ogni esistenza che trascorre sulla Terra. La seguente incarnazione, pertanto, dipenderà da ciò che lo spirito ha appreso nella sua anteriore esistenza. Troviamo nuovamente nella Bibbia un verso che riflette detta credenza. In uno dei vangeli apocrifi, vigente nei primi anni del cristianesimo e chiamato “La sapienza di Salomone”, 8, 19-20 leggiamo:
Io ero un bambino di carattere buono ed una buona anima cadde nel mio corpo. Così, essendo buono, entrai in un corpo incontaminato.
Le opinioni scientifiche sulla reincarnazione
Analizziamo ora le opinioni scientifiche sulla reincarnazione. Dato che l'evoluzione intellettuale e oggettiva è lo strumento principale della ricerca scientifica, cominceremo a domandarci quali eventi della vita quotidiana suggeriscono la possibilità che la reincarnazione non sia soltanto una teoria, ma una realtà.
Una delle vie scientifiche di considerare la reincarnazione si può esaminare dal punto di vista della Fisica. Una legge fisica fondamentale è quella della conservazione dell'energia, che asserisce che essa non si può creare, né distruggere, ma semplicemente trasformarsi da uno stato in un altro. Poiché tutto ciò che esiste si può ridurre ad energia, anche l'uomo rientra in questa categoria.
Thomas Alva Edison scrisse nel suo Diario:
La vita, come la materia, è indistruttibile. Nel mondo è sempre esistita una certa quantità di vita e sempre ci sarà la stessa quantità. Non è possibile creare la vita, come non è possibile distruggerla, né moltiplicarla.
Questo o illustra il primo argomento in favore della reincarnazione.
Un'altra prova valida a sostegno di questa dottrina si basa sull'ego. Nella natura umana si evidenzia la coscienza dell'uomo riguardante l'indistruttibilità della personalità o ego. Può un uomo pensare ad un'epoca durante la quale egli non esisteva? Non bisogna considerare come storici i fatti avvenuti prima della propria nascita, ma è necessario concepire uno stato di non esistenza dello spirito o della personalità.
I bambini piccoli illustrano meglio questo concetto. Se gli adulti ricordano i fatti della loro infanzia, i bimbi sono soliti domandare: “Dov'ero io, quando tu eri bambino?”.
I bambini-prodigio sono un altro argomento a favore della reincarnazione. Com'è possibile che un infante mostri tanto talento in qualsiasi disciplina in così tenera età? Mozart, per esempio, era capace di interpretare concerti difficili al pianoforte quando aveva sei anni. È possibile che uno spirito penetri in un corpo che dovrà vivere sulla Terra con le doti accumulate nelle vite anteriori?
Ovviamente, queste argomentazioni non sono definitive, né dimostrano incontrovertibilmente che la reincarnazione è una realtà, tanto più che esse si fondano sui risultati ottenuti per mezzo dell'ipnosi, tecnica che, ovviamente, ha delle notevoli carenze.
È preferibile lasciare la pratica dell'ipnosi a coloro che sono qualificati da un punto di vista clinico o medico.
Vari professori dell'Università statale della Georgia hanno raccontato le loro esperienze sullo studio della reincarnazione, effettuate sui propri figli.
Una di esse si riferisce al caso della figlia di cinque armi di uno studioso, che si rifiutava di viaggiare in aereo. La bambina confidò a sua madre, con un racconto estremamente convincente, che non sarebbe mai salita su un aeroplano, perché era già morta in un incidente aereo. Inoltre, aggiunse la bambina, l'incidente era avvenuto quando lei era già adulta. La madre restò molto turbata da questo fatto e temette che la figlia avesse una avuto visione divinatoria del suo futuro. Tuttavia, anche se ciò è possibile, alla luce di molti altri casi studiati e poi archiviati, non lo consideriamo molto probabile.
Un altro caso è riferito dal racconto di un bambino di sei anni, che assicurava di essere stato marinaio su una nave, descriveva vividamente i velieri e tracciava abbozzi impressionantemente precisi di tecnica della navigazione.
Un altro bambino, infine, assicurava di essere morto di una determinata malattia e, controllati i sintomi che egli elencava, si notò che corrispondevano alla malattia suddetta.
Un'argomentazione contro la reincarnazione
Vari professori di psicologia, nello studiare il tema della reincarnazione, hanno utilizzato come argomento a suo sfavore l'aumento demografico della popolazione della Terra. Da dove provengono i nuovi spiriti?
Un dogma della reincarnazione afferma che lo spirito sufficientemente evoluto può scegliere non solo l'epoca in cui desidera reincarnarsi, ma anche le circostanze specifiche in cui dovrà farlo. Di conseguenza, molti spiriti possono ritardare l'inizio di un'altra esistenza sulla Terra, finché si presentano le condizioni più idonee alle loro esperienze personali. Sebbene questa idea meravigli frequentemente gli studenti di spiritismo, dato che li mette davanti alla responsabilità di aver scelto le circostanze della loro esistenza attuale, essi la considerano, nonostante tutto, una spiegazione plausibile dell'aumento della popolazione mondiale.