Il Tao nell’Arte
Ispirazione e Terapia
Patricia Müller
Il Tao nell’Arte
Ispirazione e Terapia
Patricia Müller
Published by Enrico Massetti at Smashwords
© copyright 2009 Patricia Müller
All rights reserved
ISBN: 978-1-312-28700-6
ShenBooks
libri per il corpo, lo spirito e l’anima, la sottile linea che li divide e li unisce
Tutti i disegni o foto, non altrimenti indicati, sono di Patricia Müller
Collana ShenBooks di Patricia Müller
Tango Argentino: piccolo breviario per i suoi ballerini
Tango Argentino a Buenos Aires: 36 stratagemmi per ballarlo felicemente
Educazione Sessuale Taoista: antica guida per l’amante moderno
pensare Yin – essere Yang, ovvero come avere uno spirito dolce e un corpo forte (Manuale del TaoYoga, del TaoFit e della Respirazione)
La Toscana nella Pentola Taoista: Dialoghi tra Maestri Taoisti, Ildegarda da Bingen e il cuoco Raffaello (coautore Raffaello Torrini)
Il Buongoverno Taoista: Meditazione politica attraverso semplici dialoghi tra
maestri taoisti
Astrologia Taoista: Manuale
Pratiche Taoiste
Introduzione e ringraziamenti
Il termine insegnare deriva dal verbo latino insignare , cioè segnare , tracciare dei segni , delle indicazioni, quasi un mettere dei contrassegni nella mente degli allievi. Questo è quello che fa Patricia: lascia una traccia, un segno della via del Tao e delle tecniche per ritrovarla e identificarla nella vita di tutti i giorni.
Un insegnamento attraverso il dialogo che si ritrova non solo nella cultura antica cinese, ma anche in quella occidentale, creando un sottile legame tra tutte le diverse culture.
Ed è proprio attraverso il dialogo che si sviluppa il suo metodo di insegnamento.
Il dialogo che vive di pazienza e attesa. Una temporalità che non si risolve nella programmabilità e costruttività, ma lascia uno spazio alla fragilità e all'incertezza.
Quel dialogo che ha bisogno di soggetti che si fanno domande e si rispondono. Quel dialogo denso di ritmo, intervallo, avvicendamento.
Il dialogo che mette in relazione soggettività diverse, in cui ciascuno sperimenta di essere soggetto ma anche oggetto possibile di conoscenza , rivelandosi attraverso la percezione che l'uno ha dell'altro. Creando così questa duplice certezza come un'apertura attraverso la quale a l'approccio empatico.
Se dialogo riconosco l'altro, avendo potuto scorgere il volto della persona fra la massa anonima.
Laura Berni, dott.ssa conservazione materiale librario
L’arte per sé stessa o per gli altri?
Che domanda cruciale e amletica, vero?
Forse è vero che ogni espressione artistica ha una duplice lettura, in cui sia ‘l’artista’ sia ‘il fruitore’ sono liberi di scegliere il proprio stile preferito, che ci racconta anche tante cose sul loro stato spirituale, emotivo e fisico?
Perciò nel nostro percorso taoista di osservatore e di allievo artistico possiamo seguire due strade: per lo studio strutturale delle arti emo il più antico libro cinese, I Ging [1] e per l’espressione artistico-emotiva i Cinque Elementi [2] presentati nell’altrettanto antico libro della medicina cinese Nei Ching Su Wên [3] .
Inoltre, nella prima parte, cioè nel progettare un’opera d’arte, rivolgiamoci al Primo Imperatore mitico, Fu Hsi [4] , e usiamo la sua sequenza dei Cinque Elementi nel percepire le forze naturali, mentre nella seconda emo la sequenza meno antica del re Wên [5] , capostipite della dinastia Chou [6] .
In ogni caso conosceremo a fondo le due, anzi tre forze iniziali: il Tao [7] , lo Yin [8] e lo Yang [9] , ma non corriamo troppo!
Se vogliamo eseguire qualche esercizio, abbiamo bisogno di carta, penna, colori per disegnare e dipingere, di un partner per ballarci insieme o semplicemente del nostro corpo per muoverci da soli, di qualche strumento musicale o almeno del nostro udito e della nostra voce per fare della musica. Ma soprattutto abbiamo bisogno della nostra voglia di sperimentare! Siamo arrivati alla seconda domanda importante: ‘Che cosa c’entra tutto ciò con l’arte?’
A questo proposito vorrei farvi notare che le applicazioni dell’arte come terapia fisico-mentale-emotiva sono apparse all’inizio del secolo scorso. Forse ancora non ci si spiegava bene il successo terapeutico, comunque i promotori venivano considerati eccentrici e fuori del normale, come la danzatrice Isadora Duncan [10] o anche il ‘visionario’ Rudolf Steiner [11] (e mi scuso se non ve ne nomino altri!).
Dagli anni ’30-40 in poi, a causa della Rivoluzione Cinese [12] , il Taoismo [13] cominciò ad essere conosciuto più diffusamente anche in Occidente grazie alla comparsa dei primi maestri cinesi (ovviamente profughi) di T’ai Chi Chuan [14] ed altre arti. Oggi ormai sono noti i benefici della musicoterapia, della cromoterapia attraverso la pittura, della manipolazione della creta per le sculture e della danzaterapia, per citarne solo alcune. Queste sono utili sia per una persona sana che per una affetta, ad esempio, da depressione, da disturbi autistici, da artrosi e da artrite…
[15]
Ma ritorniamo a noi. Ho avuto [16] la fortuna d’iniziare lo studio sul Tao con uno dei più importanti maestri cinesi, Gia Fu Feng [17] , che non si è limitato solo ad insegnare il T’ai Chi Chuan, la filosofia taoista, la calligrafia, il massaggio, ma ha anche collaborato con quei ricercatori ed innovatori di attività fisiche e psicologiche che, negli anni cinquanta, gettarono insieme con lui le fondamenta per una nuova era, che cambiò il modo di considerare il corpo, la mente e l’anima.
Forse l’abbinare il sistema taoista alle nostre ‘vecchie’ arti vi sembrerà eccentrico, ma, dico, perché non provarci? Chissà che ne verrà fuori? Sicuramente qualche ispirazione in più!
Vi devo dare qualche ulteriore rassicurazione? Ho studiato per lunghi anni musica, ballo, pittura, scultura e ho sempre scritto delle poesie (per il mio personale piacere). In me si alternano dei periodi in cui mi piace più un tipo d’arte rispetto ad un altro, così interrompendo e poi riprendendo l’interesse per una di esse, si sono sempre verificati dei cambiamenti.
La prima difficoltà è stata la decisione su quale arte scegliere per prima. Ho deciso d’iniziare con le parole, cioè il pensiero, un’attività personale e segreta, che trova espressione nella poesia e nei racconti. Mi sembra meraviglioso poter esprimere i pensieri con le parole, anche se il vincolo creato dalle differenti lingue è veramente restrittivo e perciò crudele, ahimè!
Faccio seguire la pittura , che ci fa entrare nelle due dimensioni e che ci suggerisce lo studio delle forme, della loro collocazione nello spazio e della
luminosità dei colori. Per indagare sulle tre dimensioni mi sono rivolta al ballo popolare e alla danza. Perché non alla scultura, vi chiederete? Per me il ballo è infatti una scultura ‘vivente’ in movimento e ci induce anche a metterci in relazione con altre persone.
Infine ho lasciato il mondo delle dimensioni entrando in una sfera multidirezionale, in quella della musica . La musica è suono, vibrazione, voce e respiro, entra dappertutto. Ci fa ridere, piangere e comunica tramite l’udito con la nostra mente. Non ci è possibile evitarla, a meno che non siamo sordi. Essa parla al nostro corpo, alle nostre emozioni, alla nostra anima. Può cambiare i nostri pensieri, infatti le onde sonore entrano nel corpo alterando la sua biochimica e influenzano così il nostro stato d’animo. Quindi dalla multidirezionalità mentale (il pensiero e la parola) siamo scesi nel mondo terreno (la pittura e la danza), per poi nuovamente lasciare il tutto e ‘perderci’ nella multidirezione della musica.
Ma vorrei avvertirvi: ‘Nessun’arte è meglio di un’altra!’
E visto che è così, vorrei svelarvi le identità dei miei ‘angeli custodi’, quelli che sono intervenuti nella stesura di questo testo: in primo luogo vorrei ringraziare i miei genitori, che mi hanno, insieme agli artisti ed insegnanti Walter Hergenhahn, Gertrud Bitter e Yvonne Meissner, permesso lo spaziare artistico.
Poi, per la lingua italiana, Moira Ambrosi, Laura Cumbat e Lino Bisenzi; Alice Ruglioni che mi ha fatto avere una sua copia dell’Urlo di Munch e altre foto; i primi giudici artistici Daniela di Lorenzo e Roberta Gelpi ed infine Laura Berni e Lorenzo Palombi che mi hanno aiutato con la pubblicazione.
Grazie ai miei allievi di vecchia e nuova data, al mio amico Christof Rauch, che mi fatto conoscere il Tao e mi dato il permesso di usare una foto del nostro
maestro da lui scattata, e, alla fine, a Gia Fu Feng!
[1] I Ging è considerato il più antico libro cinese. Il nome I Ging (anche King o Ching) si compone di due parole: Ging che significa ‘libro’ e I anticamente composto dall’ideogramma della luna (Yin) e da quello del sole (Yang). Perciò il nome tradotto significa ‘Il libro di Yin e Yang e le loro relazioni’, spesso presentato come ‘Libro dei Mutamenti’ senza altre spiegazioni. Il libro I Ging tratta perciò del flusso continuo e alterno delle due forze: Yin e Yang. Secondo la leggenda fu l’imperatore Fu Hsi ad idearlo, poi subì dei cambiamenti da parte del Re Wên, (capostipite della dinastia Chou). Suo figlio, Tan, il duca di Chou, e Confucio aggiunsero altri commenti alle spiegazioni già presenti. Poi Confucio (551-479 a.C.) aggiunse altri commenti con particolare riguardo allo Stato e al governo ideale. [2] Cinque Elementi : legno-fuoco-terra-metallo-acqua [3] Nei Ching Su Wên è il testo classico (ritenuto il più antico) di medicina cinese dell’Imperatore Giallo (Huang Ti, ca. 2697-2597 A.C.) [4] Fu Hsi , chiamato anche Ho Tu ‘il Saggio del Fiume Giallo’, 1° Imperatore dei mitici imperatori che regnarono la Cina fra il 2852 ed il 2205 a.C. [5] Re Wên : capostipite della dinastia Chou. Elabora i primi commenti sul libro I Ging. [6] Dinastia Chou : 1030-481 a.C. [7] Tao : la strada, il sentiero [8] Yin : tradizionalmente traducibile con ‘parte ombrosa’ di una valle e anticamente come ‘luna’; comprende la parte della materia con qualità femminili. [9] Yang : tradizionalmente traducibile con ‘parte soleggiata’ di una valle e anticamente come ‘sole’; comprende la parte dello spirito con qualità maschili. [10] Isadora Duncan : 27.5.1877-14.9.1927
[11] Rudolf Steiner : 27.2.1861-30.3.1925 [12] Rivoluzione Cinese : dal 1912 [13] Taoismo : possiamo definire il Taoismo come la più antica forma religiosa e filosofica cinese. Nella sua espressione religiosa viene praticata la venerazione degli antenati, mentre in veste filosofica insegue il ‘fare niente, senza lasciar niente non-fatto’, pensiero espresso da Lao Tse nel suo libro guida ‘Tao Te Ching’. [14] T’ai Chi Chuan : è un’antica ginnastica medica. La parola si compone di Tao, il sentiero/la strada, Ai, l’armonia, Chi, l’energia universale e Chuan, che tradotto letteralmente significa ‘pugno’ per indicare un massimo impegno. Perciò il nome significa ‘la strada dell’armonia dell’energia universale attraverso un’applicazione pratica’. [15] Il maestro Gia Fu Feng , Foto di Christof Rauch [16] Patricia Müller : ha iniziato la pratica del T’ai Chi Chuan nel 1977 con il maestro cinese Gia Fu Feng. Nel 1978-79 ha vissuto nella sua comunità taoista di Stillpoint in Colorado. Nel 1981 il maestro la autorizza all’insegnamento. Presso l’associazione Ki Dojo Firenze (www.kidojo.it) dal 1988 offre corsi di T’ai Chi Chuan, Tao Yoga e Tao Fit. Inoltre è massofisioterapista e operatrice di attività motorie del Coni. È l’autrice dei libri ‘Pratiche Taoiste’ ed altri. [17] Gia Fu Feng : nasce nel 1919 a Shanghai/Cina. Riceve un’educazione tipicamente tradizionale e si laurea a Pechino e all’università di Pennsylvania/USA. 1955 lavora con Alan Watts e negli anni ’60 il maestro insegna presso l’istituto Esalen in California. Nasce la sua comunità taoista Stillpoint. In tutto il mondo Gia Fu Feng tiene corsi di T’ai Chi Chuan, calligrafia, meditazione ed autoguarigione. È autore di vari libro su argomenti cinesi. Muore nel 1985.
Yin e Yang
Lao Tse ci disse che dall’Uno nasceva il Due…
In prima istanza dobbiamo chiarire il significato dei due segni Yin e Yang: 1) come tema generale e 2) per le loro qualità individuali.
Nel tempo che fu, gli uomini abitavano nelle caverne. Una volta usciti si guardarono intorno: in basso c'era la terra, in alto l'immenso cielo.
In Cina la terra venne chiamata Yin e il cielo Yang e la loro scrittura simbolica rispecchia ancora oggi queste qualità: la linea interrotta dello Yin ricorda la Terra, che si lascia attraversare e quello ininterrotto dello Yang simboleggia il Cielo, che racchiude il mondo. Gia nei tempi remoti degli Imperatori Mitici Fu Hsi, Chên Nung [18] e Huang Ti [19] questo sistema YinYang [20] raggiunse un livello molto sofisticato, ma non corriamo troppo!
[21]
Usciti dalle caverne, i nostri antenati videro il comparire e lo sparire della luna e del sole nel cielo, l’alternarsi delle stagioni, il divenire delle piante, degli animali e di loro stessi.
Così, alla semplice descrizione Cielo-Terra, i cinesi abbinarono per lo Yin la condizione ‘non c'è’ e l'inverno e per lo Yang la condizione ‘c'è’, l'estate. Yin era collegato anche con la madre, col corpo, con la vita terrena e Yang con la presenza maschile, con la mente e con i valori spirituali. Così vi presento una prima piccola lista di Yin e Yang, tanto per darvi un’idea:
Yin: terra, non c’è, inverno, oscurità, freddo, immobilità, lentezza
Yang: cielo, c'è, estate, luce, caldo, movimento, velocità
Cercheremo ora d’applicare tutto questo alle espressioni artistiche.
[18] Chên Nung : l'imperatore Chên Nung (Shên Nung), detto il Divino Mietitore per l'impulso da lui dato all'agricoltura (infatti viene considerato una divinità campestre e raffigurato spesso con la testa di bue) , era anche molto severo riguardo all'igiene. [19] Huang Ti (ca. 2697-2597 a.C.): chiamato anche Imperatore Giallo, 3° Imperatore dei mitici imperatori che regnarono la Cina fra il 2852 ed il 2205 a.C.
[20] Sistema YinYang : tale pensiero si basa sulle interazioni di due forze (Yin, Yang) opposte, ma complementari. [21] Caverne a Petra /Giordania, foto di Laura Cumbat, 2005
La P oesia
Forse dovremmo ampliare la nostra lista? Vediamo un po’: nel vostro primo esercizio cerchiamo di utilizzare queste qualità. Non badiamo alle rime e alle parole belle ed espressive. Non abbiate timori!
Yin : mantiene, scuro, pieno, profondo, lento, diritto, lineare, freddo
Yang: consuma, chiaro, vuoto, superficiale, veloce, sinuoso, contorto, caldo
Usiamo magari queste nuove idee per definire un titolo, un tema generale o magari, combinandoli insieme, per scrivere qualche riga. Scelgo quindi alcune qualità Yin e inizio a scrivere qualche frase e in seguito invertirò il tutto in Yang (la lettura avviene dall’alto in basso):
Possiamo utilizzare il tutto anche per un racconto, dove le varie definizioni aiutano a stabilire il contenuto o il titolo dei capitoli.
Lista per lo svolgimento di un Racconto:
Yin: Introduzione della protagonista, capelli e carnagione scura, stagione inverno. Si sacrifica, mantenendo la famiglia. Lentamente avanza nella scala sociale. Amori profondi. Arriva alla conclusione del suo destino in modo lineare.
Yang: Introduzione della protagonista, capelli e carnagione chiara, stagione estate. Va nel mondo, viaggia. Velocemente avviene un suo cambiamento. Amori superficiali. Arriva alla conclusione del suo destino in modo ‘contorto’.
Proposte per un tema generale /titolo:
Racconto amoroso: Cime tempestose di Emily Brontë
Racconto di un viaggiatore: Il Milione di Marco Polo
Racconto di una cronaca famigliare: I Buddenbrock di Thomas Mann
Racconto di un investigatore: Il Mastino di Baskerville di A. Conan Doyle
Quindi tiratevi su le maniche, perché ora tocca a voi inventarvi qualcosa…!
La P ittura
In questo campo dobbiamo ovviamente trovare forme, colori e collocazioni nello spazio-tela e, per chiarire meglio queste tematiche, ecco un altro piccolo elenco:
Yin: linea retta, angolo, segmenti spezzati, posti nel primo piano, in basso, a sinistra, colori ‘terreni’/semplici, colori di tonalità scura
Yang: linea mossa, cerchio, onde, posti nello sfondo, in alto, a destra, colori ‘celesti’/ elaborati, colori di tonalità chiare
Prendo allora un foglio ed inizio a disegnare le linee e le forme nella collocazione del quadro della lista soprastante. Quindi, se mi interessa un quadro Yin, il fondo deve essere meno ‘profondo’, quasi tutto dovrebbe essere posto sul davanti, in prima fila, con la zona più importante spostata a sinistra. Le linee e le forme devono essere lineari con tonalità scura e d’origine terrena. Poi, come nell’esercizio sul P , vorrei vedere che succede se inverto tutto: quindi nel quadro Yang la zona più importante si trova a destra in alto, il fondo acquista maggiore importanza ed è esteso. Prediligerò linee e forme sinuose e colorerò il tutto con colori chiari ed elaborati.
Di nuovo un’altra lista: iniziamo con un disegno, che poi coloreremo.
Vorrei riprovarlo utilizzando questa volta una foto. Per lo Yin sceglierò una foto con delle case e per lo Yang una in cui si vede di più il cielo. Il tutto ve lo proporrò in seguito in veste ‘artistica’.
Yin
Yang
Sfogliate qualche libro d’arte per trovare dei pittori che hanno prediletto lo scuro e temi terreni (Yin) o quelli che hanno usato colori chiari e temi ‘celesti’(Yang).
Yin: Rembrandt van Rijn, Vincent van Gogh (disegni a carboncino)
Yang: Peter Paul Rubens, Giovanni Battista Tiepolo
Come sempre… ora tocca a voi a giocare con forme, linee e colori secondo le regole ‘taoiste’!
La D anza
In questo caso applichiamo lo YinYang al corpo, al movimento e alle tre dimensioni. Nella Danza, Yin esprime la lentezza e la forma lineare.
Tabella generale per la Danza:
Yin: lentezza, forma lineare, movimenti vicino al suolo, rotolamento, piegamento, movimenti che danno origine ad altri; direzione di sviluppo verso l’alto, estendendosi, in senso orario
Yang: velocità, forma sinuosa, movimento in ogni direzione, leggera estensione, estensione, movimenti che prendono il volo; direzione di sviluppo verso il basso, piegandosi, in senso antiorario
Collegato alla Terra, comprenderà perciò tutti i movimenti che si svolgono vicino al suolo (anche di rotolamento e di piegamento). Avendo qualità femminili, Yin sarà importante per tutti quei movimenti che ‘danno origine agli altri’. La loro direzione di sviluppo è verso l’alto e in senso orario, mentre il movimento è diritto.
Yang esprime la velocità e la forma curva. Perciò il movimento si sviluppa in tutte le direzioni, con il corpo però leggermente esteso, in senso antiorario e terminando in basso. Ricordiamoci di nuovo che sia Yin che Yang tendono sempre a trasformarsi nel segno opposto!
Che YinYang nasconde in sé anche l’idea del movimento, lo possiamo vedere nel simbolo elaborato dal primo degli imperatori mitici Fu Hsi: la metà chiara (Yang) si riversa in senso antiorario sulla sottostante metà scura (Yin), che a sua volta cresce in l’alto.
Tabella per una Coreografia:
Yin: La maggior parte dei movimenti si svolgono in terra: ‘Le sacre du
printemps’ di Igor Stravinskij; A ritmo lento: ‘L'Après-midi d'un faune’ di Claude Debussy
Yang: La maggior parte dei movimenti puntano in alto: ‘Il Lago dei Cigni’ di Pyotr Ilyich Tchaikovsky; A ritmo scatenato: ‘L’uccello di Fuoco’ di Igor Stravinskij
Non vorrei fermarmi alla danza artistica, ma vorrei includere anche i balli popolari. Secondo abitudini, cultura, clima ed indumenti indossati i movimenti saranno ovviamente diversi. Ad esempio più freddo fa, più ci si veste, quindi ci sarà minore possibilità di movimento. Scegliete dunque, secondo YinYang , un tipo di ballo. Un ballo tranquillo con movimenti relativamente lineari, dove non ci si avventura molto nello spazio e si balla sul posto, esprimerà lo Yin (magari il Blues). Un ballo scatenato con ritmo veloce, che si svolge in tutto lo spazio circostante, esprimerà lo Yang (il Rock ‘n Roll).
Tabella per serata da Ballo:
Yin: Serata di Ballo liscio - Serata di Beneficenza
Yang: Serata di Balli caraibici - Serata di Carnevale
Così come ci hanno potuto ispirare, nella Poesia, temi e titolo generali, un ballerino o un organizzatore di serate di ballo possono farsi guidare da YinYang per il tema generale di una coreografia o di una serata danzante.
La M usica
Secondo la ripartizione in Yin e Yang possiamo classificare suoni, voci, note, strumenti e ritmi. I suoni Yin sono quindi bassi, con vibrazioni a onde lunghe e con ritmi tranquilli e lenti. L’emissione dei suoni è prolungata, tenuta a lungo.
Tabella generale per la Musica:
Yin: ritmi calmi e tranquilli, suoni bassi, suoni con vibrazioni a onde lunghe, emissione di suoni prolungati, mezzosoprano, soprano, contrabbasso
Yang: ritmi frenetici e eccitanti, suoni acuti ed alti, suoni con vibrazioni a onde corte, emissione di suoni brevi, basso, tenore, violino
Nella nostra lista troviamo allora per la voce femminile il mezzosoprano e per quella maschile il basso. Gli strumenti sono ad esempio i tamburi grossi, il contrabbasso, la tromba. I suoni Yang sono invece acuti e alti ed hanno un ritmo frenetico e eccitante. Qui le voci sono senz’altro il tenore per l’uomo e il soprano per la donna. E per gli strumenti possiamo pensare ai piatti metallici, al violino e al flauto traverso.
Facciamo allora una lista con qualche esempio illustre, Il Flauto Magico di Wolfgang Amadeus Mozart.
Yin: Il Canto di Sarastro
Yang: L’Aria della Regina della Notte
Le Quattro Stagioni
Gli antenati videro anche che tra la vita e la morte, tra l’essere ed il non-essere degli astri, loro stessi, la natura, cioè in tutte le manifestazioni possibili, c’erano dei momenti di transizione .
L’Imperatore Fu Hsi accennò anche a questo fatto, inserendo in ogni singola parte del simbolo YinYang un seme del segno opposto. Sovrappose inoltre due linee, chiamate Yao, giungendo a quattro possibilità.
Così nel segno inverno troviamo due linee interrotte: esse significano che il freddo posa sul freddo, che ci sono due volte il ‘non c’è’, quindi la mezzanotte e così via:
freddo - non c’è
freddo - non c’è
Le due linee continue significano l’estate (il caldo posa sul caldo), due volte il ‘c’è’, il mezzogiorno:
caldo - c’è
caldo - c’è
Per la primavera abbiamo invece una linea interrotta in basso e una continua in alto (sulla terra fredda soffia il vento caldo), la presenza sia del c’è che del non c’è, l’alba:
caldo - c’è
freddo - non c’è
E per l’autunno ci sono una linea continua in basso e una interrotta in alto (il freddo vento soffia sulla terra calda), di nuovo la presenza sia del c’è che del non c’è, il tramonto:
freddo - non c’è
caldo - c’è
Con queste diverse combinazioni di Yin e Yang possiamo finalmente analizzare anche vari cambiamenti e transizioni. Come allora definire Yin o Yang in questo caso? Risulta difficile, quasi impossibile, usando solo un attributo. Combinandone invece diversi, diventa più facile e chiaro. Il sistema YinYang, infatti, non è un sistema assoluto, di facile consultazione, ma è dinamico e molto ‘malleabile’. Siamo dunque giunti alla relatività del sistema taoista.
Prendiamo l’esempio di un’antica moneta cinese: è rotonda con un buco quadrato in mezzo. La sua forma rotonda simboleggia il Cielo che include la Terra, in questo caso il quadrato. Anche noi occidentali pensavamo, durante il Medioevo, che la terra fosse piatta.
Lo possiamo vedere nei quadri e nelle stampe d’epoca, dove su una superficie, la terra, è appoggiato un mezzo cerchio, il cielo. Per noi uomini moderni tutto è ormai cambiato. Sappiamo che la terra è rotonda e che il cielo, ovvero il cosmo, non ha forma precisa, ma è, almeno così sembra, tutto in infinita espansione.
Ritorniamo di nuovo al nostro ‘antico’ esempio, dove non è possibile discutere Yin e Yang allo stato puro, separatamente. Con i due Yao di Fu Hsi è possibile vederli nelle loro interazioni, perché Yin e Yang saranno modificati più o meno dal segno opposto. Così quando la materia (Yin) viene animata dallo spirito (Yang), perde la sua linearità, e quando troppa spiritualità (Yang) si manifesta, il corpo diventa rigido e diritto (Yin), morendo. Ad esempio basta pensare che il concepimento (primo simbolo della stagione dell’inverno) di un bambino arrotonda il grembo materno.
Quando nasce il bambino (simbolo della stagione della primavera) è quindi vincolato alla fisicità delle tre dimensioni ed è animato da uno spirito. Appena superata l’infanzia, egli assumerà una posizione psicofisica (simbolo della stagione dell’estate) eretta, alzandosi verso il cielo. In seguito, perderà la sua posizione corporea mantenendo quella mentale (simbolo della stagione dell’autunno), per poi perderle tutte e due morendo e diventando rigido (secondo simbolo della stagione dell’inverno). E facciamoci allora un elenco delle quattro cose…
Primavera: alba, nascita, est, alzarsi
Estate: mezzogiorno, maturità, sud, alto
Autunno: tramonto, mezza età, ovest, abbassarsi
Inverno: mezzanotte, morte e concepimento, nord, basso
Devo ritornare a parlarvi della relatività di questo sistema, scusate! Dobbiamo dapprima sapere quale situazione vogliamo esaminare, per poi scegliere la coppia giusta delle descrizioni per YinYang. Così il Cielo (Yang) possiamo immaginarcelo pure rotondo, ma se vogliamo ‘toccarlo’ il nostro corpo dovrà allungarsi, cioè eseguire indubbiamente un’azione Yin. Lo stesso vale se vogliamo toccare la Terra (Yin), che determina le tre dimensioni: dobbiamo chinarci verso il basso (movimento Yang). Per descrivere la Terra usiamo la linea retta, ma ci possono ispirare anche delle forme rotonde (Yang), un cerchio, come quando essa rinchiude in sé un seme o quando si arrotonda (come la pancia di una futura madre). Perciò, prima di lanciarci sull’ulteriore ricerca di cose abbinabili ai Quattro, vorrei ritornare alla lista per solo YinYang qui accanto…
Yin: terra, piatto, linea, tridimensione, essendo Yin, dobbiamo fare un’azione Yang, allungarsi
Yang: cielo, rotondo, cerchio, multidimensione, essendo Yang, dobbiamo fare un’azione Yin, raccogliersi
Finalmente siamo pronti per lo schema generale dei quattro segni a due linee che esaminiamo: 1) per un tema generale, 2) secondo la loro posizione in basso o in alto, 3) secondo le loro qualità Yin o Yang e 4) per combinare tutti e tre punti precedenti tra di loro.
La Poesia
Evitiamo ancora d’esprimere un sentimento personale, mi raccomando! Ricordiamoci allora che la primavera è collegata con l’alba, con la nascita, la giovinezza; l’estate con il mezzogiorno, l’essere adulto; l’autunno con il tramonto, la terza età, la sera e, infine, l’inverno con la mezzanotte, il buio, la morte, e così via.
Lista per un Titolo di una Poesia:
Primavera: alba, nascita
Estate: mezzogiorno, maturità
Autunno: tramonto, mezza età
Inverno: mezzanotte, morte e concepimento
Usate una delle qualità abbinate al segno scelto come titolo o per definire il tema generale. Potete comunque usare anche tutti gli altri attributi a esso collegati. Potete anche divertirvi a cercare e, speriamo trovare, un libro che rispecchia al meglio, secondo i vostri gusti, ciò che pensate abbinato alla stagione prescelta.
Primavera: I Dolori del Giovane Werther di Johann Wolfgang von Goethe
Estate: Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren
Autunno: Relazioni pericolose di Pierre Choderlos de Laclos
Inverno: Leggende di Selma Lagerlöf
Scegliendo la lettura dell’I Ging, cioè dal basso verso l’alto, potete ora avventurarvi nelle prime costruzioni poetiche, ovviamente a due righe. Bisogna solo rispettare sia il posto che la qualità della linea. La linea inferiore descrive uno stato ‘terreno’, fisico e quello superiore uno stato ‘celeste’, mentale. Seguendo sempre la lettura tradizionale dell’I Ging dobbiamo leggere questa volta le linee, cioè le righe da giù (dalla terra) in su (verso il cielo) facciamo allora i primi esercizi senza badare alla qualità YinYang. Il o successivo sarà mettere attenzione alla qualità dello Yao nelle quattro possibili diverse situazioni. Vi consiglio di definire all’inizio quattro espressioni ben precise e mescolarle secondo la stagione.
Prove di Poesia 1):
Yao superiore-stato celeste/mentale: gli uccelli volano
Yao inferiore- stato terreno/fisico: il campo giallo di grano
Prove di Poesia 2):
Yao superiore-stato celeste/mentale: penso
Yao inferiore- stato terreno/fisico: mangio
Prove di Poesia 3):
Yao superiore-stato celeste/mentale: meglio lasciarsi andare
Yao inferiore- stato terreno/fisico: mi sdraio sul letto
Per la posizione in basso Yin (linea interrotta) vi propongo ‘la terra bagnata’, e per Yang (linea continua), sempre in basso, ‘un sasso chiaro’. Per la posizione ‘celeste’, in alto, diamo alla qualità Yin ‘cade la pioggia’ e allo Yang ‘splende il sole’. Così troviamo, sempre leggendo da giù in su i seguenti abbinamenti:
Primavera
Yao superiore: splende il sole
Yao inferiore: la terra bagnata
Estate
Yao superiore: splende il sole
Yao inferiore: un sasso chiaro
Autunno
Yao superiore: cade la pioggia
Yao inferiore: un sasso chiaro
Inverno
Yao superiore: cade la pioggia
Yao inferiore: la terra bagnata
Può risultare interessante ricordarsi che la direzione Yin è verso l’alto, mentre lo Yang viene attratto verso il basso. Yin è inoltre il movimento, l’interno, e Yang l’esterno, il pensiero. Riproviamoci di nuovo:
Primavera
Yao superiore: la colomba silenziosa
Yao inferiore: corro a casa
Yao superiore: non posso più pensare a niente
Yao inferiore: il giorno inizia
Estate
Yao superiore: le foglie portano i tuoi pensieri
Yao inferiore: corro a casa
Yao superiore: la mia anima gioisce
Yao inferiore: il giorno inizia
Autunno
Yao superiore: le foglie portano i tuoi pensieri
Yao inferiore: allungo la mano
Yao superiore: la mia anima gioisce
Yao inferiore: la notte arriva
Inverno
Yao superiore: la colomba silenziosa
Yao inferiore: allungo la mano
Yao superiore: non posso più pensare a niente
Yao inferiore: la notte arriva
Diventati esperti, cerchiamo allora di creare delle combinazioni usando più aggettivi specifici per il vostro caso come esempio per la primavera: alba, fioritura, nascita, giovinezza. Raccomando ancora una volta di astenersi dall’esprimere emozioni o giudizi (a questo arriveremo nel capitolo seguente!).
Primavera
Yao superiore: i piccoli uccellini aprono le ali
Yao inferiore: i bambini giocano con i fiori
Estate
Yao superiore: tanti uccelli volano sulla casa
Yao inferiore: imbocco la mia strada
Autunno
Yao superiore: gli uccelli vanno via
Yao inferiore: ritorno a casa
Inverno
Yao superiore: vedo solo le orme degli uccelli
Yao inferiore: i bambini giocano con la neve
Come avete potuto notare, questa volta non ho usato solo quattro espressioni, ma usando più o meno lo stesso ‘spirito’ o ambientazione, ho inserito otto voci. Ora ci manca solo una traccia per un racconto totale, ovviamente diviso in due parti (e mi raccomando di seguire la direzione in salita!). Provateci voi!
La Pittura
Nella pittura i nomi delle due linee sovrapposte possono ispirarci per il tema generale del quadro ed eccoci qua… (e non arrabbiatevi se propongo ora solo delle foto) e scattando delle foto durante i vari orari della giornata, cosa succederà?
Primavera – Estate –Autunno - Inverno
Alba - Mezzogiorno -Tramonto – Mezzanotte
Possiamo esaminare, oltre ai colori, anche la loro luminosità. Alle due linee interrotte (Inverno) corrisponderanno quindi i colori scuri con scarsa luminosità e di provenienza dalla terra, ad esempio: la Terra d’Ombra Naturale, il Verde Olivo, l’Indaco, il Rosso Cio e le forme saranno lineari.
Inverno
Terra d’Ombra Naturale
Rosso Cio Scuro
Verde Olivo
Indaco
Forme lineari
Per l’Estate (linee continue) avremo i colori chiari e luminosi come i Gialli Cromo, i Gialli e i Rossi Cio, i Blu e i Verdi Cobalto, il Giallo Ocra Chiaro e le forme dovranno essere mosse.
Giallo Ocra Chiaro
Rosso di Cio Medio
Verdi Cobalto Chiaro
Blu Cobalto Chiaro
Forme mosse
Alla Primavera corrisponderanno i colori di tonalità scure (linea inferiore Yin), ma luminose (linea superiore Yang) come la Terra di Pozzuoli, le varie Terre Bruciate, il Verde Luminoso del Cromo, il Verde e il Blu Phtalo, il Rosso Carminio e le forme saranno qui rivolte verso l’alto e a punta, come simbolo del germoglio.
Terra di Siena Bruciata
Terra di Pozzuoli
Verde Phtalo
Blu Phtalo
Forme direzionate verso l’alto a punta
La linea Yang in basso e quella Yin in alto dell’Autunno richiederanno i colori chiari con poca luminosità: il Giallo di Napoli, i vari Rossi di Garanza, la Terra Verde, i Verdi e i Blu Cobalto, la Terra di Siena Naturale e forme leggermente mosse direzionate verso il basso. (Lasciamo per ora da parte il Bianco e il Nero. Ci preoccuperemo di loro nel capitolo sui Cinque Elementi.)
Giallo di Napoli
Lacca di Garanza
Verdi Cobalto Scuro
Blu Cobalto Scuro
Forme leggermente mosse direzionate verso il basso
Se cerchiamo le quattro interpretazioni dello spazio nel quadro, dividiamolo in quattro parti: lo spazio a sinistra e in basso, e il davanti nel quadro sono Yin, lo sfondo, l’alto e la destra sono Yang.
Allo Yin si addicono i piccoli tratti descrittivi, allo Yang le pennellate grosse, poco riconoscibili. Il primo caso evidenzia la fisicità delle dimensioni e il secondo l’immensità della ‘non-dimensione’.
La Danza
Ritorniamo ai nostri antenati, che festeggiavano l’arrivo delle nuove stagioni con balli e danze. Essi ballavano per comunicare con gli spiriti, con i loro compagni, per attirare e cacciare gli animali.
La danza serviva per attenuare i dolori (come la Danza del Ventre, in origine ballata dalle partorienti insieme alle componenti femminili del clan). La danza aveva quindi effetto curativo, serviva per disinibirsi e poter procreare in sintonia con le stagioni.
Tabella per la Danza e i Balli Popolari :
Yin: parte inferiore, sinistra, interna e ventrale, movimento delle gambe, ballerina, i corti, ritmo lento
Yang: parte superiore, destra, esterna e dorsale, movimento delle braccia, ballerino, i lunghi, ritmo veloce
Per la Danza, YinYang potrebbe indicare ad esempio le parti del corpo che moviamo: la parte inferiore e superiore, la sinistra e la destra, la parte esterna e dorsale e quella interna e ventrale.
Per i Balli di coppia troviamo per lo Yang l’uomo e il suo o in avanti, mentre la donna retrocede, e per lo Yin il o indietro dell’uomo, mentre la donna
avanza.
Le Quattro Stagioni possono servire nella Danza ovviamente come indicazione per un tema o una coreografia in generale. In ambedue i casi possono indicare anche un ritmo. Come già visto nella Poesia, cercate nella Danza quattro espressioni semplici: la linea inferiore rispecchierà la Terra e se è Yin, le gambe saranno diritte, se invece è Yang, le gambe saranno piegate.
Tabella delle Quattro Stagioni per il Movimento:
Primavera: schiena curva, gambe diritte, l’anca è il prolungamento delle gambe; movimenti circolari delle braccia e i piccoli e lenti
Estate: gambe piegata, schiena curva, l’anca funge da snodo tra le due parti; movimenti circolari delle braccia e i ampi e veloci
Autunno: schiena diritta, gambe piegate, l’anca fa parte della schiena; movimenti a scatti delle braccia e i ampi e veloci
Inverno: gambe diritte, schiena diritta, l’anca funge da snodo tra le due parti; movimenti a scatti delle braccia e i piccoli e lenti
La linea superiore entra nella sfera celeste, anche perché si stacca dal suolo. Se è Yin, la schiena sarà diritta, se invece è Yang, la schiena sarà curva. Secondo la stagione prescelta, avremo ad esempio per la Primavera le gambe diritte e la schiena curva, e così via.
Primavera: Yao superiore posizione braccio estesa – Yao inferiore o indietro piccolo
Estate: Yao superiore posizione braccio estesa – Yao inferiore o avanti grande
Autunno: Yao superiore posizione braccio raccolta – Yao inferiore o avanti grande
Inverno: Yao superiore posizione braccio raccolta – Yao inferiore o indietro piccolo
Quando avrete esaminato le quattro possibilità, vi accorgerete che, per le stagioni di transizione, il bacino e l’anca svolgono il ruolo di fulcro. Per l’Autunno la schiena è diritta con le gambe piegate e l’anca fa parte della schiena. Per la Primavera le gambe sono diritte e la schiena curva e l’anca viene considerata un prolungamento delle gambe. Possiamo applicare lo stesso procedimento ai i che abbiniamo alla linea inferiore. Possono essere piccolilenti (Yin) o ampiveloci (Yang). La linea superiore indica i movimenti delle braccia: a scatti per la sua qualità Yin, circolari per Yang. Per la Primavera balliamo allora con i piccoli e lenti, muovendo le braccia in modo circolare.
Vediamo ora che succede per i Balli Popolari: di nuovo i i li interpretiamo con la linea inferiore: il o avanti è Yang, quello indietro Yin, che possono essere piccoli (Yin) o grandi (Yang).
Con la linea superiore interpretiamo di nuovo la posizione delle braccia: estesa per lo Yang e raccolta per lo Yin. Quindi per la Primavera balliamo con piccoli i, ma con le braccia distese (magari la Samba?).
Per l’Autunno muoviamoci con le braccia raccolte e i lunghi (Foxtrot) e per l’Estate con le braccia distese e i ampi (Valzer). Per l’Inverno infine, abbiamo i piccoli e le braccia raccolte (Tango Argentino).
Tabella del tipo di Ballo Popolare e dei suoi i e Ritmi:
Primavera: Samba - Salsa, Yao Superiore Ritmo veloce - Yao Inferiore i corti
Estate: Foxtrot - Valzer Viennese, Yao Superiore Ritmo veloce - Yao Inferiore i lunghi
Autunno: Valzer - Valzer lento, Yao Superiore Ritmo lento - Yao Inferiore i lunghi
Inverno: Tango Argentino - Blues, Yao Superiore Ritmo lento - Yao Inferiore i corti
Vi ricordate la questione dei semi dentro Yin o Yang? Così i piccoli (Yin) possono anche indurre ad un ritmo veloce (Yang) e quelli lunghi (Yang) ad un ritmo più lento (Yin). Possiamo perciò esaminare i i (linea inferiore) in relazione con il ritmo (linea superiore). Manteniamo per la Primavera i ettini, ma a un ritmo veloce, come nella Salsa. Per l’Autunno i lunghi a ritmo lento, come nel Valzer Lento. Per l’Estate i larghi a ritmo veloce, come nel Valzer Viennese e per l’Inverno i corti con ritmo lento, come nel Blues.
La Musica
Prima di tutto vorrei rendere omaggio ad Antonio Vivaldi, grande compositore e forse anche, involontariamente, seguace del Tao: compose ‘Le Quattro Stagioni’! Infatti i nomi e le qualità abbinate ai quattro bigrammi possono dare anche nella Musica l’ispirazione per il tema generale.
Se vogliamo usare le linee singolarmente, dobbiamo sapere quale combinazione di YinYang scegliere. La linea inferiore può indicare gli strumenti e quello superiore la voce.
Abbiamo anche qui due possibilità: possiamo scegliere tra una voce bassa (Yin) e una alta (Yang) o uno strumento che produce un suono alto (Yang) o uno basso (Yin) (nella sottostante lista trovate le combinazioni ‘stagionali’). Possiamo anche esaminare duetti tra ‘simili’, cioè tra due voci o due strumenti. Per il livello terreno avremo strumenti con suoni bassi. Se la linea inferiore è Yin possiamo pensare al contrabbasso, alla tuba, ai tamburi grossi, se invece è Yang al violoncello, ai grossi gong, al trombone.
Lo Yao superiore indica un suono più acuto: per lo Yin la tromba, l’oboe, la chitarra; per lo Yang il violino, il flauto traverso, i piatti. Per le voci femminili, lo Yao inferiore - collegato con la terra e perciò con la donna - sarà contralto per Yin e soprano per Yang. Lo Yao superiore è quello delle voci maschili: basso per Yin e tenore per Yang (combinateli tra di loro e controllateli con la lista sottostante).
Tabella dei Quattro Stagioni per la Musica:
Primavera
duetto Voce - Strumento: Yao superiore voce alta - Yao inferiore strumento ‘basso’
duetto di solo Voci e solo Strumenti: Yao superiore violino, flauto traverso, piatti - Yao inferiore contrabbasso, tuba, tamburi grossi
Yao superiore tenore - Yao inferiore contralto
ritmi: Yao superiore veloce - Yao inferiore lento
strumenti e ritmi: Yao superiore strumento ‘acuto’ - Yao inferiore ritmo lento
Estate
duetto Voce - Strumento: Yao superiore voce alta - Yao inferiore strumento
‘alto’
duetto di solo Voci e solo Strumenti: Yao superiore Violino, flauto traverso, piatti - Yao inferiore violoncello, grossi gong, trombone
Yao superiore tenore - Yao inferiore soprano
ritmi: Yao superiore veloce - Yao inferiore veloce
strumenti e ritmi: Yao superiore strumento ‘acuto’ - Yao inferiore ritmo veloce
Autunno
duetto Voce - Strumento: Yao superiore voce bassa - Yao inferiore strumento ‘alto’
duetto di solo Voci e solo Strumenti: Yao superiore Tromba, oboe, chitarra - Yao inferiore violoncello, grossi gong, trombone
Yao superiore basso - Yao inferiore soprano
ritmi: Yao superiore lento - Yao inferiore veloce
strumenti e ritmi: Yao superiore strumento ‘grave’ - Yao inferiore ritmo veloce
Inverno
duetto Voce - Strumento: Yao superiore voce bassa - Yao inferiore strumento ‘basso’
duetto di solo Voci e solo Strumenti: Yao superiore tromba, oboe, chitarra - Yao inferiore contrabbasso, tuba, tamburi grossi
Yao superiore basso - Yao inferiore contralto
ritmi: Yao superiore lento - Yao inferiore lento
strumenti e ritmi: Yao superiore strumento ‘grave’ - Yao inferiore ritmo lento
Se preferite lavorare sui ritmi, avrete a che fare con quello di base (Yao inferiore), e quello d’accompagnamento (Yao superiore). Ambedue possono essere lenti o veloci. L’Estate ha i ritmi veloci e l’Inverno lenti. La Primavera invece ha la base lenta e il ritmo d’accompagnamento veloce e l’Autunno viceversa.
Possono esserci duetti con diversi ‘produttori’ di musica, così per la linea inferiore scegliamo un ritmo terreno e per quella superiore uno strumento (espressione più sofisticata). Di nuovo sia il ritmo che lo strumento saranno individuati attraverso la ‘qualità’ Yin o Yang della linea. L’Estate ha quindi un ritmo veloce suonato da uno strumento di suono ‘acuto’ e l’Inverno un ritmo lento suonato da uno strumento di suono ‘grave’.
Le stagioni intermedie hanno per la Primavera un ritmo lento con uno strumento di suono ‘acuto’ e per l’Autunno un ritmo veloce con uno strumento di suono ‘grave’. Infine ascoltate tanta musica per trovare quella che esprime al meglio una stagione, compito non facile, ma sono sicura che ce la potrete fare…!
I Trigrammi
Osservando il cielo e la terra, i nostri antenati arrivarono alla concezione di se stessi come di un’entità fisico-mentale, posta in mezzo alle due forze principali della Terra e del Cielo, di Yin e Yang.
Infatti finora non abbiamo affrontato tutto ciò che sta tra cielo e terra, tra cui la dimensione umana. Nacque così la concezione dell’uomo come un insieme di YinYang, di terra e cielo, ed iniziò la ricerca della loro armonia nell’uomo. Questo fatto venne chiamato Ai Chi [22] , meglio conosciuto come T’ai Chi [23] , che possiamo tradurre come ‘la via dell’armonia tra Yin e Yang’. L’uomo era quindi cosciente d’essere alla mercé delle due forze principali (e il descriversi in relazione a esse fu forse un atto liberatorio) ! Ma come fu fatta questa descrizione?
Di nuovo abbiamo l’intervento dell’imperatore Fu Hsi, che aggiunse, questa volta, una terza linea, introducendo tra la linea celeste in alto e quella terrena in basso una per il fattore umano, per la ricerca dell’equilibrio, il T’ai Chi.
[22] Ai Chi significa l’armonia dell’energia universale (Ai, l’armonia, Chi, l’energia universale) [23] T’ai Chi : il nome si compone di Tao, il sentiero/la strada, Ai, l’armonia, Chi, l’energia universale e Chuan, che tradotto letteralmente significa ‘pugno’ per indicare un massimo impegno. Perciò il nome significa ‘la strada dell’armonia dell’energia universale attraverso un’applicazione pratica’.
I trigrammi secondo Fu Hsi
I segni divennero otto trigrammi. Essi ora non descrivono solo le quattro stagioni, ma anche gli stati d’animo e le loro manifestazioni fisiche. Fu Hsi li descrisse con le seguenti parole, combinandole a coppie: ‘Cielo (sud) e Terra (nord) definiscono le direzioni.
Montagna (nord-est) e Lago (sud-ovest) misurano le loro forze. Tuono (nordovest) e Vento (sud-est) dipendono l’uno dall’altro e Acqua (ovest) e Fuoco (est) non si possono combattere.’
Secoli più tardi il re Wên, mentre era prigioniero del tiranno Chou Shin [24] (questa è una storia assai interessante, che necessiterebbe di uno studio più approfondito… e magari di un altro volume…), li riordinò o meglio li mescolò, celando il loro naturale rapporto.
[24] Chou Shin , ultimo imperatore della dinastia Shang (1765-1122-a.C.) tenne prigioniero per sette anni il re Wên
I trigrammi secondo re Wê
Creò così il cosiddetto sistema Lo Sciu (‘Il Saggio sul Fiume Lo’) definendo il rapporto degli otto trigrammi così: ‘Dio compare nel segno dell’Eccitante (Ken, Monte, est); egli rende piena ogni cosa nel segno Mite (Sun, Vento, sud-est); egli fa che le creature si scorgano nel segno del Risaltante (Li, Fuoco, sud); egli le fa servire l’una all’altra nel segno del Ricettivo (Kun, Terra, sud-ovest). Egli rallegra nel segno del Terreno (Tui, Lago, ovest); egli combatte nel segno del Creativo (Chien, Cielo, nord-ovest); egli si affatica nel segno dell’Abissale (Kan, Acqua, nord), egli soccombe nel segno dell’Arresto (Ken, Tuono, nord-est).’
Dobbiamo quindi scoprire, in questo capitolo, il significato della linea intermedia collegata ai nostri sentimenti, alle impressioni ed ai pensieri: se essa è Yang, esprimerà un concetto mentale, se è Yin, uno emozionale. Forse è meglio farsi un piccolo programma…
Lo schema generale per gli esercizi seguenti sui Trigrammi: 1) Utilizziamo il nome di ogni trigramma come tema e titolo generale, 2) emo le coppie dei trigrammi, 3) emo Yao per Yao secondo il posto che hanno, 4) E inoltre secondo la loro qualità: Yin o Yang seguendo e 5) lo schema Yin-T’ai Chi-Yang.
La Poesia
Usiamo ora il nome di ogni trigramma come tema generale per una poesia e ovviamente possiamo anche farci una lista delle poesie e dei racconti inerenti ai temi degli otto trigrammi.
Si dice che Kun è la Terra, cedevole e ricettiva: La Buona Terra di Pearl Buck;
Chien è il Cielo, forte e creativo: Ciàula scopre la luna di Luigi Pirandello;
K en è il Tuono, scatenante ed eccitante: Angelo azzurro di Heinrich Mann;
Kan è l’Acqua, pericolosa ed abissale: Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway;
Che n è la Montagna, quieta e ferma: Racconti di montagna di Peter Rosegger ;
Sun è il Vento, penetrante e mite: I gialli del giudice Dee di Robert van Gulik;
Li è il Fuoco, luminoso e avvolgente: Cent'anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez;
Tui è il Lago, allegro e sereno: Pierino Porcospino di Heinrich Hoffmann.
Possiamo usare le tre linee anche per costruire una poesia, un racconto a tre righe, tre strofe, tre capitoli e così via. Poi proviamo magari a considerare la posizione della linea: in basso c’è quindi un tema terreno, poi un tema personale per la linea intermedia ed infine, in alto, uno astratto, ad esempio: “il fiore si apre, mi piace, il mondo perfetto” (ricordatevi di costruire e di leggere le vostre creazioni dal basso in alto!):
Yao superiore/Tema celeste: il mondo perfetto - il tempo a
Yao T’ai Chi/Tema personale: mi piace - ricordo la mia infanzia
Yao inferiore/ Tema terreno: il fiore si apre - cammino lungo il sentiero
Ora per mettere un po’ d’ordine fra le cose, vorrei usare la sequenza dei trigrammi dell’imperatore Fu Hsi, che tra altro è a coppie. Scelgo quindi una poesia dove le qualità fisiche del Cielo e della Terra, della Montagna e del Lago, del Tuono e del Vento, dell’Acqua e del Fuoco si colleghino:
Cielo e Terra
Cielo: Il vasto blu in alto si stende sopra i miei pensieri
Terra: Sotto i miei piedi sento i sassi bruciare.
Monte e Lago
Monte: In vetta luccica il ghiaccio e si scioglie.
Lago: Scendendo a valle l’acqua trova riposo nel lago.
Tuono e Vento
Tuono: Brontola il cielo arrabbiato, ho paura.
Vento: Un dolce soffio porta via la pioggia.
Acqua e Fuoco
Acqua: Immenso l’oceano si arrampica sullo scoglio.
Fuoco: Con braccia languide il fuoco si getta in alto.
Se vogliamo sbizzarrirci, usiamo ora la sequenza a coppie di re Wên per lo stesso esercizio.
Questa volta sono collegate Montagna e Vento, Fuoco e Terra, Lago e Cielo, Acqua e Tuono.
Fuoco e Terra
Fuoco: Con braccia languide il fuoco si getta in alto.
Terra: Sotto i miei piedi sento i sassi bruciare.
Monte e Vento
Monte: In vetta luccica il ghiaccio e si scioglie.
Vento: Un dolce soffio porta via la pioggia.
Lago e Cielo
Lago: Scendendo a valle l’acqua trova riposo nel lago.
Cielo: Il vasto blu in alto si stende sopra i miei pensieri.
Acqua e Tuono
Acqua: Immenso l’oceanosi arrampica sullo scoglio.
Tuono: Brontola il cielo arrabbiato, ho paura.
E sercitiamoci ora nel dare in questo schema anche le qualità alle rispettive linee.
Prendiamo magari il segno Li, il Fuoco: le due linee e sterne sono continue e quindi Yang, mentre quella interna è discontinua (Yin). Provando mi viene ‘sabbia bianca, piango, il cielo splende’, cioè un colore chiaro per la qualità Yang della prima linea (in basso) e ‘sabbia’ come espressione della sua posizione terrena. Nella posizione superiore la spiritualità, qui semplicemente ‘cielo’, diventa ‘splende’ grazie alla qualità Yang della linea. La linea intermedia, il fattore umano, il T’ai Chi è Yin e quindi cerco un’espressione emotiva al negativo: ‘piango’appunto.
Riprovo con il trigramma Sun, il Vento, dove abbiamo la linea inferiore in Yin e le due soprastanti in Yang. Vi andrebbe bene ‘la terra bagnata, mi piace, il cielo splende’? Come avete forse notato la frase per la linea superiore è rimasta uguale a quella del segno Fuoco. Infatti in entrambi casi sono Yang. Per la linea inferiore, terrena, di qualità Yin questa volta, ho dovuto ripiegare su un’espressione ‘più terrena’ e quindi ho scelto ‘terra’ invece del precedente ‘sabbia’. Anche la linea intermedia qui è diversa, non più Yin (come per il segno Fuoco), ma Yang e perciò ho scelto una soluzione emotiva al positivo: ‘rido’.
3° Yao (superiore): Yin - il cielo si rabbuia; Yang - il cielo splende
2° Yao (T’ai Chi): Yin - piango; Yang - rido
1° Yao (inferiore): Yin - terra bagnata; Yang - sabbia bianca
Prendo ora carta e penna e annoto per ogni linea due espressioni (per Yin e Yang) per poi comporre gli otto trigrammi: ecco qui allora una lista per i trigrammi. (Come potete vedere, mi affido a Fu Hsi per la sequenza, ma ovviamente potete anche chiedere in prestito quella del re Wên!).
Terra
3° Yao: il cielo si rabbuia
2° Yao: piango
1° Yao: terra bagnata
Cielo
3° Yao: il cielo splende
2° Yao: rido
1° Yao: sabbia bianca
Monte
3° Yao: il cielo splende
2° Yao: piango
1° Yao: terra bagnata
Lago
3° Yao: il cielo si rabbuia
2° Yao: rido
1° Yao: sabbia bianca
Tuono
3° Yao: il cielo si rabbuia
2° Yao: piango
1° Yao: sabbia bianca
Vento
3° Yao: il cielo splende
2° Yao: rido
1° Yao: terra bagnata
Acqua
3° Yao: il cielo si rabbuia
2° Yao: rido
1° Yao: terra bagnata
Fuoco
3° Yao: il cielo splende
2° Yao: piango
1° Yao: sabbia bianca
La Pittura
Anche in questo campo i nomi ci possono ispirare titoli e temi per delle tele e delle foto.
Lista degli Otto Trigrammi per la Pittura secondo Temi, Titoli e Pittori:
Kun: Terra, Mangiatori di patate di Vincent van Gogh
Li: Fuoco, Madre con figlio di Emil Nolde
Tui: Lago, Le ninfee di Claude Monet
Chen: Monte, Riesengebirge di Caspar David Friedrich
Kann: Acqua Naufragio del Minotauro, di J.M.W.Turner
Ken : Tuono La Cappella Sistina di Michelangelo
Sun : Vento La nascita di Venere di Sandro Botticelli
Chien : Cielo L’oculo (Camera degli sposi) di Andrea Mante g na
Forse il progettare una coppia di opere (secondo la lista dell’imperatore Fu Hsi o di re Wên) o magari una serie di otto opere, dove ogni titolo-tema darà luogo al tema del seguente quadro, interesserà solo il pittore, ma vorrei, in ogni caso,
farvi presente che c’è anche questa possibilità.
Fuoco
Se vi piace di più lo schema di re Wên, dovreste abbinare Montagna e Vento, poi Fuoco e Terra, Lago e Cielo e, infine, Acqua e Tuono.
Le tre righe ci possono anche servire a dividere la tela, questa volta, semplicemente in tre parti (ciò ci permette di riservare lo spazio intermedio per esprimere dei sentimenti).
Il Monte
Yao superiore a tema celeste: la vetta del monte e il cielo
Yao intermedia a tema emotivo: l’inizio del monte e la fine della foresta
Yao inferiore a tema terreno: la vegetazione della pianura e la foresta antistante il monte
Se vogliamo complicarci la vita, dividiamo un foglio o una tela in tre parti, cercando di riprodurre magari uno degli Otto Trigrammi. Se vogliamo però fare un esercizio per gli Otto Trigrammi dobbiamo definire le linee anche secondo il loro valore Yin o Yang.
Per la linea intermedia di qualità Yin ho scelto una barca, spostata verso la sinistra in basso, e per lo Yang un animale, posto verso destra in alto. Facciamo allora una piccola lista, che emo per comporli in seguito secondo otto possibilità. Proseguiamo quindi con la lista per i trigrammi.
Lo stesso esercizio potete anche provare a farlo con delle pennellate.
Per quanto riguarda i colori, dobbiamo ancora trovare quelli collegati al fattore umano, non dimenticatevelo! Escludendo allora i colori terrestri (i Marroni ed i Gialli) e quelli collegati al cielo (il Blu), il colore che, a mio avviso, esprime meglio la vita, il T’ai Chi , è il Rosso, colore e simbolo del sangue.
Per la linea intermedia di qualità Yin, mescoliamo il rosso con le terre ( simbolo della linea inferiore ), ottenendo ad esempio il Rosso Inglese, la Terra di Pozzuoli, il Rosso di Marte e il Rosso di Cio Scuro. Per la sua qualità Yang mescoliamolo invece col Blu, trovando allora delle tonalità più fredde come la Lacca di Garanza Scura, il Violetto Verzino, il Viola Permanente, il Viola Cobalto Scuro. Particolarmente interessante risulta mescolare il Giallo ( linea inferiore) con il Blu ( linea superiore): uscirà il Verde (con le sue tonalità calde o fredde). Infatti anche il Verde viene considerato colore del T’ai Chi, della vita .
Facciamo allora una piccola lista con i colori che riteniamo adatti a ciascuno degli Otto Trigrammi, poi un’altra piccolissima per chiarirci le idee su quali colori siano adatti alle tre linee, per farla seguire ancora da una lista per ogni trigramma.
1) Lista degli Otto Trigrammi per i Colori:
Kun/Terra: marrone
Li/Fuoco: rosso
Tui/Lago: celeste
Chen/Monte: verde
Kan/Acqua: blu
Ken/Tuono: bianco
Sun/Vento: grigio
Chien/Cielo: celeste chiaro
2) Yao superiore: Yin: Blu di Faenza - Blu di Berlino; Yang: Blu Oltremare Blu reale Scuro
Yao T’ai Chi: Yin: Rosso Inglese/Rosso di Marte - Terra di Pozzuoli/Rosso di Cio Porpora - Cinabro Verde Chiaro/Verde di Cio; Yang: Lacca di Garanza Bruna/Violetto Verzino - Viola Cobalto Scuro/Viola permanente bluastro – Oltremare Verde/ Verde Turchese
Yao inferiore: Yin: Terra d'Ombra naturale/Giallo di Marte; Yang: Terra d'Ombra bruciata/Terra di Cassel
Quindi qui sotto troverete alcune combinazioni di colori per i trigrammi:
Terra-Yao superiore: Blu di Faenza ; Yao T’ai Chi: Rosso di Marte/ C inabro Verde Chiaro; Yao inferiore: Terra d'Ombra naturale
Cielo-Yao superiore: Blu oltremare ; Yao T’ai Chi: Violetto Verzino/Verde Turchese; Yao inferiore: Terra di Cassel
Tuono-Yao superiore: Blu di Faenza ; Yao T’ai Chi: Violetto Verzino/Verde Turchese; Yao inferiore: Terra d'Ombra naturale
Vento-Yao superiore: Blu oltremare ; Yao T’ai Chi: Violetto Verzino/Verde Turchese ; Yao inferiore: Terra d'Ombra naturale
Monte-Yao superiore: Blu oltremare ; Yao T’ai Chi: Rosso di Marte/Cinabro Verde Chiaro ; Yao inferiore: Terra d'Ombra naturale
Lago-Yao superiore: Blu di Faenza ; Yao T’ai Chi: Violetto Verzino/ Verde Turchese; Yao inferiore: Terra di Cassel
Acqua-Yao superiore: Blu di Faenza ; Yao T’ai Chi: Violetto Verzino/ Verde Turchese; Yao inferiore: Terra d'Ombra naturale
Fuoco-Yao superiore: Blu oltremare ; Yao T’ai Chi: Rosso di Marte/ Cinabro Verde Chiaro; Yao inferiore: Terra di Cassel
La Danza
Anche per la Danza i nomi degli Otto Trigrammi possono indicare sia dei temi sia dei movimenti da fare per interi balletti.
Lista degli Otto Trigrammi per i Balletti:
Kun/Terra: Petruschka di Igor Stravinskij;
Li/Fuoco: Uccello di fuoco di Igor Stravinskij;
Tui/Lago: Lago dei cigni di Piotr Ilyich Tchaikovsky;
Chen/Monte: Il pomeriggio di un fauno di Claude Debussy; Kan/Acqua: Giselle di Adolphe Charles Adam;
Ken/Tuono: Sacre di printemps di Igor Stravinskij;
Sun/Vento: Pierino e il lupo di Sergej Prokofiev;
Chien/Cielo: La bella addormentata di Piotr Ilyich Tchaikovsky.
Abbinando i movimenti ai temi degli Otto Trigrammi, vediamo che l’Acqua indicherà dei movimenti, che scendono linearmente e si rialzano in modo tortuoso. La Terra verrà descritta con movimenti ben radicati in basso, che si espandono in varie direzioni; il Tuono farà scuotere tutto il corpo; il Vento produrrà movimenti orizzontali, che scendono e si rialzano ondeggiando. Al Cielo corrisponderà una postura eretta con ampi movimenti, al Lago la calma, con piccoli movimenti della testa; la Montagna originerà tensioni, che poi verranno disperse; il Fuoco avrà un ritmo di lunga durata e movimenti ‘infuocati’, che coinvolgeranno tutto il corpo.
Ovviamente potete ora proseguire con le due possibilità d’abbinare due trigrammi dati da Fu Hsi e re Wên. Vediamo magari questo di Fu Hsi (ormai l’ho preso di mira!).
Cielo: una postura eretta con ampi movimenti
Terra: movimenti ben radicati in basso che si espandono in varie direzioni
Monte: tensioni che poi vengono disperse
Lago: calma, con piccoli movimenti della testa
Tuono: scuotere tutto il corpo
Vento: movimenti orizzontali che scendono e si rialzano ondeggiando
Acqua: movimenti che scendono linearmente e si rialzano in modo tortuoso
Fuoco: un ritmo di lunga durata e movimenti ‘infuocati’ che coinvolgeranno tutto il corpo
Definiamo ora le tre linee singolarmente, per poi costruire i trigrammi e ricordiamoci che la linea intermedia deve esprimere qualcosa di ‘umano’, sentimentale:
Yao superiore: Yin: movimenti che scendono; Yang: salti in aria
Yao s T’ai Chi: Yin: movimenti sofferti; Yang: movimenti gioiosi
Yao inferiore: Yin: movimenti in terra; Yang: movimenti che salgono
Poi componiamo i trigrammi… e ricordiamoci di ‘ballare il nostro programma leggendolo dal basso verso l’alto.
Terra
3° Yao: movimenti che scendono
2° Yao: movimenti sofferti
1° Yao: movimenti in terra
Cielo
3° Yao: salti in aria
2° Yao: movimenti gioiosi
1° Yao: movimenti che salgono
Monte
3° Yao: salti in aria
2° Yao: movimenti sofferti
1° Yao: movimenti in terra
Lago
3° Yao: movimenti che scendono
2° Yao: movimenti gioiosi
1° Yao: movimenti che salgono
Tuono
3° Yao: movimenti che scendono
2° Yao: movimenti sofferti
1° Yao: movimenti che salgono
Vento
3° Yao: salti in aria
2° Yao: movimenti gioiosi
1° Yao: movimenti in terra
Acqua
3° Yao: movimenti che scendono
2° Yao: movimenti gioiosi
1° Yao: movimenti in terra
Fuoco
3° Yao: salti in aria
2° Yao: movimenti sofferti
1° Yao: movimenti che salgono
Dividiamo ora il corpo in tre parti: la linea inferiore lo descrive dai piedi alle anche, l’intermedia dalle anche allo sterno e la superiore dallo sterno alla cima della testa.
Così la zona Anca-Rachide e Lombare-Ventre, cioè la linea intermedia, costituisce il fulcro di ogni movimento. Se la nostra linea intermedia è Yin, spostiamo il ventre all’indietro, così la schiena si raddrizzerà, le braccia si apriranno e il mento si alzerà.
Se invece è Yang, spostiamo in avanti i glutei e questa volta la schiena e la testa si curveranno in avanti, mentre le braccia si troveranno davanti al corpo. In altre parole, con la linea intermedia Yin, abbiamo un’accentuata iperlordosi lombare con le sue tipiche ripercussioni sul resto della postura, mentre con una Yang una ipercifosi dorsale con tutte le sue conseguenze.
Poiché ogni azione corrisponde un’azione uguale e contraria, la risposta alla prima azione, Yin, è un effetto di apertura, un’espansione e alla seconda, collegata con Yang, è un effetto di chiusura.
Possiamo dividere anche altri parti del corpo: il piede lo possiamo dividere in calcagno (Yin), arco del piede (T’ai Chi) e parte anteriore del piede con le dita (Yang). Per gli spostamenti sarà quindi determinante con quale parte tocchiamo prima il suolo: per camminare in avanti, normalmente sarà il tallone, cioè la parte Yin, mentre, andando indietro, il primo contatto sarà effettuato dalle dita (la parte Yang del piede).
Se vogliamo dividere il braccio in tre parti, dobbiamo considerarlo alzato in alto; diventa evidente che le mani sono Yang, l’avambraccio T’ai Chi e il braccio Yin. Così studiando il movimento del braccio, troviamo che, per la sua estensione, si parte dalla spalla (Yin), mentre, per muoverlo in avvicinamento al corpo, sono determinanti le dita (Yang). Quindi dovremo studiare anche lo spazio tra i due ballerini o tra due gruppi danzanti. Qui vi consiglio, per non dovermi ripetere troppo e risultare assai noiosa, di sbirciare nel precedente schema sulla pittura.
Troverete sicuramente tante cose che aiutano a definire meglio questo spazio intermedio, dove nasce l’espressione, il sentimento, perché è lo spazio dell’interazione emotiva tra i due partners. Se lavoriamo in tre gruppi, quello intermedio deve ovviamente esprimere le emozioni. Se lavoriamo invece da soli, possiamo ispirarci, come già accennato, allo sviluppo di un movimento.
Per lo studio dell’insieme palcoscenico-ballerini-spettatori sarà di nuovo interessante ispirarsi a quanto detto sulla pittura: saranno i ballerini ad esprimere lo stato T’ai Chi della linea intermedia. E se volete qualche spunto per i colori… di nuovo vi rimando a ciò che ho scritto per la pittura. Ecco! Ora siamo arrivati a qualcosa di più semplice, almeno apparentemente: il Ballo Popolare! Come per tutti gli altri, anche qui la prima cosa che possiamo fare è farci una lista semplice, semplice e cercare di individuare quale ballo sentiamo per uno o un altro dei trigrammi.
Di nuovo le sequenze di Fu Hsi o del re Wên possono essere utili per una serata di balli vari:
Kun/Terra: Mambo;
Li/Fuoco: Lambada;
Tui/Lago: Foxtrot;
Chen/Monte: Polka;
Kan/Acqua: Tango argentino;
Ken/Tuono: Samba;
Sun/Vento: Valzer viennese;
hien/Cielo: Valzer lento.
Se vogliamo esaminare la coppia in sé, sarà l’uomo a rappresentare la linea superiore (grazie al fatto che è lui a guidare) e la donna la linea inferiore (per il suo compito di seguire). Importante, come sempre, sarà in ogni caso la linea intermedia, che definisce lo spazio tra i due ballerini e costituisce il vero fulcro del movimento:
Yao superiore: Yin: petti si toccano; Yang: petti distanti
Yao T’ai Chi: Yin: bacini si toccano; Yang: bacini distanti
Yao inferiore: Yin: piedi si toccano; Yang: piedi distanti
Se la linea intermedia è Yin, lo spazio risulta ridotto e se è Yang, sarà più ampio. Proviamo di nuovo con un’altra lista e vediamo che tipi di balli troveremo. Quindi indaghiamo con l’aiuto di Fu Hsi sui nostri balli:
Terra
il Lento
3° Yao: petti si toccano
2° Yao: bacini si toccano
1° Yao: piedi si toccano
Cielo
Ballo di gruppo
3° Yao: petti distanti
2° Yao: bacini distanti
1° Yao: piedi distanti
Monte
Valzer viennese
3° Yao: petti distanti
2° Yao: bacini si toccano
1° Yao: piedi si toccano
Lago
Tango argentino
3° Yao: petti si toccano
2° Yao: bacini distanti
1° Yao: piedi distanti
Tuono
Canyengue [25]
3° Yao: petti si toccano
2° Yao: bacini si toccano
1° Yao: piedi distanti
Vento
Giri vari da bambini
3° Yao: petti distanti
2° Yao: bacini distanti
1° Yao: piedi si toccano
Acqua
Non saprei che ballo indicarvi!
3° Yao: petti si toccano
2° Yao: bacini distanti
1° Yao: piedi si toccano
Fuoco
Lambada
3° Yao: petti distanti
2° Yao: bacini si toccano
1° Yao: piedi distanti
Questa volta non è stato facile, vero? Potremmo anche fare il tutto daccapo per i ritmi dei balletti e dei balli, ma devo ancora dire qualche cosa per la musica e perciò dovete pazientare, vi prego!
La Musica
Ormai lo sapete, lo so! Quindi facciamo subito un elenco per gli Otto Trigramm i ed inseriamo la musica che ho scelto per voi:
Kun/Terra: Canti nel lavoro campestre;
Li/Fuoco: Canti intorno al falò;
Tui/Lago: Canti dei barcaioli;
Chen/Monte: Canti montanari;
Kan/Acqua: Canti marinari;
Ken/Tuono: Canti degli aborigeni;
Sun/Vento: Canti a voce bassa, soffiata;
Chien/Cielo: Canti di chiesa.
Il tutto sembra solo un gioco, ma pensiamo ai famosi Canti Montanari (per poter esprimere il ‘Monte’) e inseriamo nella loro musica anche i suoni prodotti in montagna. Ultimamente, da qualche anno, questo metodo dei suoni mescolati con brani musicali viene usato per la musica ‘New Age’. All’improvviso i suoni naturali diventano musica, espressione estetica, ‘arte’ (forse anche perché i luoghi naturali, con suoni ‘selvatici’, diminuiscono sempre di più). Per essere un moderno ‘musicista taoista’ non occorre saper comporre musica o suonare uno strumento. Nella musica ‘New Age’ la voce non deve essere necessariamente umana, ma, come abbiamo visto, può essere di animali o di agenti atmosferici (ad esempio il suono delle onde) e così via.
Ricominciamo daccapo e cerchiamo i suoni naturali degli Otto Trigrammi:
Kun/Terra: i suoni su un prato;
Li/Fuoco: il suono del legno che brucia;
Tui/Lago: onde dolci del lago; cinguettio di un uccellino ;
Chen/Monte: grido di un rapace; rumore di un ruscello;
Kan/Acqua: onde del mare;
Ken/Tuono: il suono del tuono;
Sun/Vento: il suono del vento;
Chien/Cielo: le rondini.
Stranamente, ve lo devo confessare, per il Lago, se è grande, sento delle onde dolci e, se è piccolo, il cinguettio di uccellini nel bosco. La stessa cosa me la immagino per il Monte: il grido di un rapace o il rumore di un allegro ruscello, che salta di sasso in sasso. In ogni caso, proviamoci! Possiamo ora cercare di comporre un trio con una voce animale (o, ovviamente, umana), una atmosferica ed una artificiale (pensiamo ai suoni prodotti da macchine o computers). E le tre linee possono anche indicare un ritmo di base, una voce e uno strumento e così via: se li vogliamo Yin, saranno bassi e cupi e se Yang, alti e stridenti.
Yao superiore: Yin: voce artificiale; Yang: strumento
Yao T’ai Chi: Yin: voce animale; Yang: voce
Yao inferiore: Yin: voce atmosferica; Yang: ritmo di base
Di nuovo fermiamoci per un attimo: i trigrammi possono ovviamente anche ispirare un unico brano con tre ritmi diversi.
Ciò avviene spesso nella musica classica con la divisione di allegro-adagioprestissimo: quindi allegro è senz’altro Yang, adagio è Yin e prestissimo nuovamente Yang. Ecco trovato il trigramma ‘Fuoco’! Facciamo subito altre prove, vi va? Stiliamo uno schema iniziale per le tre linee secondo Yin e Yang (come sempre il tutto va letto da giù in su!), poi proseguiremo con i trigrammi (volendo possiamo anche inserire la natura minore o maggiore dello spartito). Vediamo un po’ che viene fuori per il nostro segno Fuoco appena trovato:
3° Yao (superiore): Yin: presto – minore; Yang: vivace - maggiore
2° Yao (T’ai Chi): Yin: largo - minore ; Yang: adagio - maggiore
1° Yao (inferiore): Yin: andante - minore ; Yang: allegro – maggiore
E quindi proseguiamo con l’analisi musicale di tutti gli Otto Trigrammi:
Terra
3° Yao: presto - minore
2° Yao: largo - minore
1° Yao: andante - minore
Cielo
3° Yao: vivace - maggiore
2° Yao: adagio - maggiore
1° Yao: allegro – maggiore
Monte
3° Yao: vivace - maggiore
2° Yao: largo - minore
1° Yao: andante – minore
Lago
3° Yao: presto - minore
2° Yao: adagio - maggiore
1° Yao: allegro - maggiore
Tuono
3° Yao: p presto - minore
2° Yao: largo - minore
1° Yao: allegro – maggiore
Vento
3° Yao: vivace - maggiore
2° Yao: adagio - maggiore
1° Yao: andante – minore
Acqua
3° Yao: presto - minore
2° Yao: adagio - maggiore
1° Yao: andante – minore
Fuoco
3° Yao: vivace - maggiore
2° Yao: largo - minore
1° Yao: allegro - maggiore
Qui potreste mettervi alla ricerca di una sonata o di altro che rispecchi questa costruzione e verificare se esprime anche il trigramma da cui ha ‘preso’ l’ispirazione strutturale e tonale. Potete sottolineare la divisione del ritmo abbinandovi gli strumenti tipici: come base quelli bassi, per l’accompagnamento i suoni alti, e per lo Yao intermedio una voce (maschile per la qualità Yang e femminile per quella Yin) o uno strumento che la imita (come ad esempio i flauti), per esprimere il sentimento.
Per esaminare un trio di strumenti e ritmi, prendiamo ora il ‘Monte’, che possiede due linee inferiori Yin ed una superiore Yang: possiamo utilizzare come base (linea inferiore Yin) un ritmo lento e pesante, strumenti a voce ‘bassa’ (magari il contrabbasso). Poi ci vuole un altro ritmo lento (linea intermedia Yin) d’accompagnamento, sentimentale , magari suonato da un flauto, che si fonde con un ritmo veloce (linea superiore Yang), pressante, suonato da uno strumento ‘incalzante’ come il violino. Se volete usare anche delle voci, dovremmo scegliere, nel caso del ‘Monte’, il basso, il tenore e il soprano:
3° Yao (superiore):
Yin: Ritmo più accelerato ; Strumento flauto piccolo;Voce soprano
Yang: Ritmo veloce pressante; Strumento violino; Voce soprano coloriture
2° Yao (T’ai Chi):
Yin: Ritmo lento, sentimentale; Strumento flauto medio; Voce tenore
Yang: Ritmo più veloce, ritmo cardiaco; Strumento chitarra; Voce mezzosoprano
1° Yao (inferiore):
Yin: Ritmo lento, pesante; Strumento contrabbasso; Voce basso
Yang: Ritmo ritmato, pulsante; Strumento violoncello; Voce alto
Vorrei fare una piccola parentesi. Se ci pensiamo, anche il nostro corpo può esprimere tre tipi di ‘mezzi’ musicali (e qui ci colleghiamo alla Danza di prima): le gambe e le braccia sono collegate senz’altro con il ritmo, la voce è presente nel tronco e la testa, e la mente le troviamo nello strumento. Infine qualcosa che vale per tutte le arti: le direzioni e i loro significati! Ricordiamoci che Fu Hsi indicò i trigrammi Cielo e Terra al Sud e Nord, Montagna e Lago al Nord-Est e Sud-Ovest, Tuono e Vento al Nord-Ovest e Sud-Est e Acqua e Fuoco al Ovest e Est. Possiamo quindi provare ad abbinare i trigrammi con le direzioni ed i loro significati provenienti dal Feng Shui [26] :
Kun/Terra: nord, carriera, dipendenti;
Li/Fuoco: est, salute, famiglia;
Tui/Lago: sud-ovest, matrimonio, partner stabile;
Chen/Monte: nord-est, auto-coscienza, stesso se ;
Kan/Acqua: ovest, sapienza, figli ;
Ken/Tuono: nord-ovest, viaggi-aiuti, amici;
Sun/Vento: sud-est, fortuna-sesso, partner;
Chien/Cielo: sud, fama-posizione sociale, collega
Se l’artista vuole rafforzare certi aspetti o se cerca d’esprimere una certa ‘situazione’, già durante la creazione dell’opera potrebbe rivolgersi verso la direzione della ‘situazione’ prescelta.
Ma questo forse diventa troppo ‘magico’, vi pare? (Ma provare non guasta!)
[25] Cangenyue é uno dei primi modi di ballare il Tango argentino con un proprio ritmo
[26] Feng Shui è l’antica scienza e arte cinese di trovare o creare artificialmente un ambiente favorevole per ogni evenienza, che sia di vita, di lavoro, di svago o di morte. Il suo nome si compone dalle parole Feng (vento) e Shui (Acqua).
Come trovare gli Yao
Come gli àuguri romani, così ogni sciamano, ogni ‘donna degli spiriti’ scrutava il cielo, le montagne, i corsi dei fiumi, le rughe sulle facce e contava gli uccelli in volo per predire il futuro .
Più o meno bisogna immaginare così l’inizio del metodo I Ging.
Per trovare le linee, le guide spirituali guardavano la natura (le nuvole, i percorsi dei fiumi, la forma delle montagne). La forma convessa di vari tipi di guscio o di conchiglie veniva abbinata al femminile, al suo potere di accogliere e contenere una nuova vita e perciò allo Yin. Le forme concave erano quindi maschili (infatti l’organo maschile si erige per procreare) ed erano quindi Yang. Il tutto serviva per poter predire il futuro delle cose, degli uomini e degli sviluppi spirituali. Con la scoperta dei numeri, il numero pari rappresentava la forma concava dello Yin e il numero dispari la forma convessa dello Yang.
Possiamo immaginare molto facilmente i metodi più antichi per trovare la qualità delle linee: basta prendere tre conchiglie o dei gusci di noci o nocciole per definire Yin e Yang. Guardiamo il cielo e vediamo le nuvole, spezzate e arrotondate, o lunghe e strette e così via. Ora abbiniamo allo Yin (forma concava) il numero ‘Due’ e allo Yang (forma convessa) il ‘Tre’. Il numero ‘Uno’ non viene mai usato, perché simbolo dell’unità suprema.
Usiamo allora tre conchiglie? Lanciamole, guardiamo come cadono e sommiamo i numeri trovati. Possiamo trovarci davanti a quattro possibili risultati: il nove, l’otto, il sette o il sei.
Il nove e il sette sono, poiché dispari, Yang e perciò l’otto e il sei sono Yin. Ma, in che cosa sono diversi? Il sette e l’otto vengono chiamati ‘giovani’, m entre il
nove e il sei ‘vecchi’. Volete sapere perché? I due segni giovani non cambieranno, mentre i cosiddetti vecchi si! Così il nove e il sei ‘moriranno’ per rinascere ‘giovani’.
Vediamo un po’: il ‘Vecchio Yang’, cioè il nove, segue la sua attrazione naturale e dal cielo scende verso la terra, trasformandosi nel ‘Giovane Yin’, cioè l’otto.
Il ‘Vecchio Yin’ (il sei) si alza invece (come il germoglio) verso il cielo, per diventare il ‘Giovane Yang’ (il sette). Dopo aver lanciato le conchiglie e contato i valori, ci troviamo allora davanti a due possibilità: la linea può mutare o no. Se rimarrà stabile, cioè il giovane Yin (l’otto) e il giovane Yang (il sette), avremo un’unica indicazione di lettura, se invece abbiamo i due vecchi segni, prima dobbiamo considerare il vecchio Yin o Yang (cioè il sei o il nove) e dopo la loro trasformazione nelle linee giovani (per questo fatto il libro I Ging viene anche chiamato ‘Libro delle Mutazioni’!).
In base al numero delle linee da ottenere, dobbiamo lanciare più volte le nostre conchiglie: 1) se vogliamo solo una risposta, si o no (Yin o Yang), lanciamole un’unica volta. 2) se vogliamo esaminare i bigrammi (delle Quattro Stagioni), lanciamole ovviamente due volte. 3) tre volte per i trigrammi e 4) sei volte per gli esagrammi. (Ricordiamoci che la scrittura e la relativa lettura avvengono sempre dal basso verso l’alto!!)
L’uso delle forme concave-convesse, oggi, è quasi dimenticato, e al suo posto è subentrato l’uso di tre monete. Prima di tutto dobbiamo identificare un lato della moneta come Yin (conta due) e l’altro come Yang (conta tre). Non ha importanza la scelta iniziale: ci sono a proposito diverse indicazioni e le monete variano secondo il paese d’origine. Rimane però inalterato il procedimento del conteggio e della definizione delle linee.
Un altro antichissimo metodo consiste nell’utilizzare cinquanta steli essiccati di achillea millefolium. Immaginando la spiritualità dei nostri antenati, li vediamo andare per i campi a raccoglierli. Ma perché proprio questa pianta? Lo volete sapere? Avranno usato i fiori e le foglie come rimedi curativi (per la cura delle ferite, delle dermatosi, del tratto stomaco-intestinale, per il cuore, per le vie respiratorie, per gli organi sessuali interni femminili e così via.).
Il testo originale de I Ging ci invita a prendere cinquanta steli e a toglierne uno, come simbolo d’unità generale per il Tao, e ad usare i restanti quarantanove, dividendoli, a nostro piacere, in due gruppi.
Poniamoli uno alla nostra destra ed un altro alla nostra sinistra. Togliamo ora uno stelo da destra e mettiamolo tra il mignolo e l’anulare della mano sinistra.
Prendiamo il mazzo sinistro e dividiamolo a sua volta in gruppi di quattro steli.
Alla fine otterremo un resto, che può comprendere da uno a quattro steli. Mettiamo questo resto tra l’anulare e il medio, sempre della mano sinistra.
Conteremo ora nello stesso modo anche il mazzo destro: contiamo questo mazzo a quattro steli per volta. Il resto lo mettiamo tra il dito medio e l’indice della mano sinistra. In ogni caso, le possibilità dei resti sono quattro: 1 + 4 + 4, 1 + 3 + 1, 1 + 2 + 2 e 1 + 1 + 3 e quindi i due risultati saranno 9 e 5. Di nuovo ‘sacrifichiamone’ uno all’unità generale, il Tao e consideriamo solo la somma restante: il quattro o l’otto. Ancora non abbiamo finito! Il numero quattro equivale allo Yang e viene considerato nel conteggio finale (potete respirare finalmente sollevati!) come il numero tre. L’otto invece viene abbinato allo Yin e contato come due. Quindi se avete ottenuto prima il numero 9, questo diventa prima 8 e poi viene contato come 2. Nel caso iniziale del numero 5, questo diventa 4, che poi viene contato come 3.
Per ottenere allora un Yao dobbiamo ripetere ancora altre due volte la stessa sequenza di gesti: dividere le quarantanove stecche, trovare tre resti, sommarli e rimescolare tutte le quarantanove stecche. (Così, invece del semplice lancio di tre monete, dobbiamo fare nove conteggi per una sola linea!). Iniziando dal basso via, via possiamo allora scrivere tutti i sei Yao che compongono un esagramma (e quindi i nostri tempi si allungano notevolmente, mentre noi dobbiamo contare e dividere e contare di nuovo). Possiamo però trovare gli Yao anche in natura nelle forme interrotte (Yin) e continue (Yang).
Possiamo individuare gli ‘Yao del Corpo’ nelle rughe continue e spezzate sulla fronte di una persona. Vi presento quindi i miei bisnonni: ho tracciato le linee sulle loro fronti, ho cercato e trovato per ognuno il suo trigramma.
Devo confessare di essere stata un po’ ansiosa sull’esito della mia ricerca, ma devo dire che il ‘verdetto’ dei trigrammi corrisponde alle mie memorie.
Poi ponendo il trigramma femminile sotto quello maschile, ho trovato… la Verità Intrinseca. Ora dovrei indagare presso i famigliari se il tutto corrisponde sul serio alle persone ed al loro vissuto…!
Un uso moderno dell’I Ging veniva descritto già nel 1970 dal mio maestro Gia Fu Feng nel suo libro T’ai Chi ‘A Way of Centering & I Ging’. Egli raccontava che in California si leggevano le targhe delle macchine sull’autostrada per trovare le linee: ovviamente, le targhe dispari erano considerate di valore tre (cioè Yang) e quelle pari due (cioè Yin). A questo punto occorre meditare un attimo sulla casualità della vita. Ad alcuni certamente sembrerà poco serio, ma vi vorrei chiedere: ‘Dov’é la differenza tra contare i numeri delle targhe delle macchine o lanciare tre monete?’ Ispirandoci a questi esempi, non avremo nessun problema a trovare altri metodi. Sempre viaggiando sulla strada, possiamo contare le macchine di un certo tipo, di una certa provenienza e così via.
Ritornando all’I Ging e agli esagrammi, leggiamo le indicazioni per il segno trovato. Ovviamente se abbiamo ottenuto una mutazione, consultiamo anche le ‘sentenze’ sulle linee che si trasformeranno. Poi proseguiamo con la lettura del secondo segno. Esiste poi anche la ricerca del ‘Segno Interno’. Per ottenerlo lasciamo da parte le due linee esterne e, usando le restanti quattro, creiamo un nuovo esagramma: prendiamo le prime tre (dal basso verso l’alto) e poi le altre tre dall’alto verso il basso.
Vorrei proporvi di nuovo i miei bisnonni! Avevano ottenuto, mettendo insieme le loro rughe e le loro vite, il segno della Verità Intrinseca. Vediamo insieme che esagramma viene fuori usando il metodo del segno intrinseco…
Questo nuovo esagramma rappresenta una lettura intimistico-personale senza alcun coinvolgimento della ‘Terra’ (linea originale in basso) e del ‘Cielo’ (quella in alto del segno iniziale). Effettivamente con il nutrimento (il significato del segno ‘Gli Angoli della Bocca’) avevano sempre avuto a che fare: erano contadini, in una zona remota e povera!
Ora vorrei fermarmi, perché se no verrà fuori uno scritto sull’I Ging e nient’altro, ma devo ammettere che mi avete fatto venire la voglia di raccontarvi di più su questo misterioso libro. Grazie!
Gli esagrammi
[27]
E Lao Tse disse che il Tre fa nascere le Diecimila Cose, che, includendo lo Yin e abbracciando lo Yang, arrivano alla loro armonia.
Come mai gli antenati raddoppiarono i trigrammi, arrivando così ai sessantaquattro esagrammi? Ciò rimane fino ad ora avvolto nel mistero. Fatto sta che ora, per la nostra ricerca sulle Arti nel Tao, dobbiamo trattare con sessantaquattro esagrammi, che ci permettono una sempre più precisa valutazione dei fatti.
Il sistema Yin - T’ai Chi - Yang viene applicato a situazioni terrene e celesti, per capire ancora meglio le interazioni dei suoi componenti. Inoltre è possibile valutare il corpo umano nelle sue tre parti (corpo, anima e spirito/mente) anche in rapporto alle situazioni esterne.
Abbiamo indicazioni sui rapporti tra l’individuo e un gruppo di persone, tra il cittadino e lo Stato [28] , tra amanti [29] e così via.
Perciò vi faccio qui, per i nostri compiti artistici, una lista generale:
Usiamo il nome dell’esagramma come titolo generale
Usiamolo linea per linea secondo il posto che occupa
Aggiungiamo ora anche alle linee le loro qualità Yin o Yang
Dividiamo gli esagrammi in due trigrammi e consideriamoli come due singole entità congiunte
Usiamo lo schema Yin - T’ai Chi - Yang sia per i due trigrammi, sia considerando due linee consecutive
Utilizziamo il segno intrinseco
Usiamo le Case dei Trigrammi
Percorriamo esagramma per esagramma nella sequenza proposta da I Ging del re Wên
Usiamo le ‘Sentenze’ e le ‘Immagini’, che troviamo nel libro I Ging
Lasciamo ora la sequenza dell’Imperatore Fu Hsi e usiamo la sequenza del re Wên. È questa che troverete nella maggior parte delle edizioni de I Ging e quindi, per non farvi confondere, adotterò, da ora in poi, questa. Vediamo allora gli esagrammi e i loro nomi:
No. 1 Il Creativo,
No. 2 Il Ricettivo,
No. 3 La Difficoltà Iniziale,
No. 4 La Stoltezza Giovanile,
No. 5 L’Attesa,
No. 6 La Lite,
No. 7 L’Esercito,
No. 8 L’Unione,
No. 9 La Forza Dominatrice Piccola,
No. 10 Il Comportamento,
No. 11 La Pace,
No. 12 Il Ristagno,
No. 13 La Compagnia fra Uomini,
No. 14 Il Possesso Grande,
No. 15 La Modestia,
No.16 L’Entusiasmo,
No. 17 Il Seguire,
No. 18 L’Emendamento delle Cose Guaste,
No. 19 L’Avvicinamento,
No. 20 La Contemplazione,
No. 21 Il Morso che Spezza,
No. 22 La Grazia,
No. 23 Lo Sgretolamento,
No. 24 Il Ritorno,
No. 25 L’Innocenza,
No. 26 La Forza Dominatrice Grande,
No. 27 Gli Angoli della Bocca,
No. 28 La Preponderanza del Grande,
No. 29 L’Abissale,
No. 30 Il Risaltante,
No. 31 L’Effetto,
No. 32 La Durata,
No. 33 La Ritirata,
No. 34 La Potenza del Grande,
No. 37 La Casata,
No. 38 La Contrapposizione,
No. 39 L’Impedimento,
No. 40 La Liberazione,
No. 41 La Minorazione,
No. 42 L’Accrescimento,
No. 43 Lo Sfondamento,
No. 44 Il Farsi Incontro,
No. 45 La Raccoglimento,
No. 46 L’Ascendere,
No. 47 L’Angustia,
No. 48 Il Pozzo,
No. 49 Il Sovvertimento,
No. 50 Il Crogiuolo,
No. 51 L’Eccitante,
No. 52 L’Arresto,
No. 53 Lo Sviluppo,
No. 54 La Ragazza che va in Sposa,
No. 55 La Pienezza,
No. 56 Il Viandante,
No. 57 Il Mite,
No. 58 Il Sereno,
No. 59 La Dissoluzione,
No. 60 La Delimitazione,
No. 61 La Verità Intrinseca,
No. 62 La Preponderanza del Piccolo,
No.63 Dopo il Compimento,
No. 64 Prima del Compimento.
A questo punto posso solo dire: auguri e buon lavoro!
La Poesia
Usiamo, ancora una volta, i titoli degli esagrammi come ispirazione per una poesia o un racconto. Prendiamo ad esempio l’esagramma 37, Kia Jenn, la Casata. Secondo me andrebbe bene per il libro di Thomas Mann ‘I Buddenbrock’. Usando linea per linea abbiamo ora una poesia a sei righe o strofe o un racconto in sei capitoli o parti. Diventerà più sofisticata se abbiniamo alle linee anche le loro qualità YinYang. Considerando il sistema Yin - T’ai Chi Yang la prima riga della nostra poesia dovrà trattare un tema terreno, la seconda il nostro sentimento ‘terreno’, la terza qualcosa di mentale ‘terreno’, la quarta un tema celeste ‘terreno’, la quinta la nostra opinione celeste e l’ultima un tema celeste, spirituale.
Vediamo un po’ come rendere il tutto più chiaro:
6° Yao: Tema celeste, spirituale - a cercare l’infinito
5° Yao (T’ai Chi): Opinione celeste - i miei pensieri vanno
4° Yao: Tema celeste ‘terreno’ - mi si apre il cuore
3° Yao: Tema mentale ‘terreno’ - d’oro come il sole
2° Yao (T’ai Chi): Sentimento terreno - amo il colore del grano
1° Yao: Tema terreno - il campo davanti ai miei occhi
Possiamo dividere anche gli esagrammi in due trigrammi ed applicare il programma del capitolo sui trigrammi. Troveremo quindi due grandi temi e, se avevamo un mutamento, quattro fonti d’ispirazione. Prendiamo di nuovo l’esagramma della Casata, dividiamolo nei suoi due trigrammi e vediamo cosa succede nel nostro racconto:
Esagramma 37, Kia Jenn, la Casata
il Vento
6° Yao: insieme iniziano una ‘Casata’
5° Yao (T’ai Chi): i due amanti si ritrovano
4° Yao: le rovine del dopoguerra
il Fuoco
3° Yao: il loro amore
2° Yao (T’ai Chi): due persone
1° Yao: situazione di guerra
Per lo Yin - T’ai Chi - Yang possiamo anche utilizzare due linee consecutive, per trovare un’espressione terrena-umana-celeste:
Esagramma 37, Kia Jenn, la Casata
Yang
6° Yao Yang: e il mondo è infinito
5° Yao Yang: il tempo a
T’ai Chi Chuan
4° Yao Yin: sono troppo stanca
3° Yao Yang: i pensieri ano
Yin
2° Yao Yin: il mio corpo dorme ancora
1° Yao Yang: l’alba
Non c’è più nessun limite e infatti stiamo scivolando nel mare delle ‘Diecimila Cose’! Tutto ciò lo possiamo cercare, applicare e trovare anche nello studio del ‘Segno Interno’:
Possiamo quindi costruire un testo partendo dal tema ‘La Casata’ (cioè la storia di una famiglia). Prendendo le quattro linee centrali, costruiamo la storia partendo da un personaggio femminile (prima linea Yin), poi ne inseriamo uno maschile (seconda linea Yang). Per la terza linea (Yin) inventiamoci un’altra protagonista femminile e per la quarta linea (Yang) un altro maschile. Ispirandoci all’elemento Acqua, che abbiamo trovato usando le prime tre linee delle quattro centrali, facciamo svolgere la storia inizialmente durante un periodo di guerra.
Usando poi le tre linee superiori (sempre delle quattro linee centrali), abbiamo a che fare con l’elemento Fuoco. La nostra storia si focalizzerà sul forte attaccamento tra i protagonisti. Ricomponendo i due trigrammi arriviamo all’esagramma ‘Prima del Compimento’, cioè il aggio dal caos all’ordine.
La Casata: storia di una famiglia
Femminile: prima protagonista
Maschile: primo protagonista
Femminile: seconda protagonista
Maschile: secondo protagonista
Acqua: storia ionale, magari in tempo di guerra
Fuoco: i protagonisti sono fortemente attaccati uno all’altro
Prima del Compimento: superamento delle situazioni caotiche e ritorno alla normalità
Senza volerlo ho qui davanti la struttura del libro ‘Via col Vento’ di Margaret Mitchell, dove due coppie di protagonisti cercano di sopravvivere al tempo della guerra di Secessione negli Stati Uniti. Forti ioni condizionano la vita dei protagonisti che finiscono con lo scoprire il vero amore.
Lasciando per un attimo da parte l’aspetto divinatorio de I Ging, facciamoci ispirare semplicemente dalle cosiddette ‘Case dei Trigrammi’. Ricordiamoci che ogni trigramma dà il proprio nome ad una sequenza di otto esagrammi (detti appunto ‘Casa’). Guardiamone una, magari la Casa di Sun, il Mite, che raggruppa l’esagramma Il Mite (No. 57), La Forza Dominatrice Piccola (No. 9), La Casata (No. 37), L’Accrescimento (No. 42), L’Innocenza (No. 25), Il Morso che Spezza (No. 21), Gli Angoli della Bocca (No. 27) e l’Emendamento delle Cose Guaste (No. 18). E allora il ‘gioco’ si ripete scandito dai titoli, dalle sequenze degli Yao, secondo il posto e le qualità Yin-Yang, e così via.
La Casa di Sun, il Mite
No. 57 Il Mite: inizio storia: protagonista semplice
No. 9 La Forza Dominatrice Piccola: lavora tanto e diventa qualcuno
No. 37 La Casata: fonda una famiglia, faccende famigliari
No. 42 L’Accrescimento: diventa ricco
No. 25 L’Innocenza: introduzione di un nipote innocente,
No. 21 Il Morso che Spezza: che però deve superare, insistendo, delle
traversie
No. 27 Gli Angoli della Bocca: per potersi nutrire
No. 18 L’Emendamento delle Cose Guaste: deve confrontarsi con le colpe famigliari
Così il ‘programma’ della Casa del Mite può ispirare un racconto, che parte da un protagonista semplice (Il Mite), il quale, lavorando tanto, è capace di
sollevarsi socialmente (La Forza Dominatrice Piccola). Egli diventa poi il capostipite di una famiglia influente e ricca (La Casata e l’Accrescimento). Poi potrebbe entrare nel racconto un giovane nipote molto innocente (L’Innocenza), che deve superare magari con la forza e la prepotenza (a lui fin’ora sconosciuta) delle difficoltà (Il Morso che Spezza), per poter sopravvivere e nutrirsi sia fisicamente sia mentalmente (Gli Angoli della Bocca). Infine per poter trovare la sua felicità deve risolvere vecchie colpe famigliari (L’Emendamento delle Cose Guaste).
L’ultimo nostro sforzo è quello di utilizzare capitolo per capitolo, esagramma per esagramma, la sequenza proposta da I Ging. Arriviamo così a sessantaquattro.... strofe, poesie a due, a tre o a sei righe o semplicemente libere.
La Pittura
Lanciando delle monete o contando gli steli divinatori, usiamo i titoli degli esagrammi trovati per definire i temi generali delle nostre pitture. Se non abbiamo avuto un mutamento, dobbiamo limitarci ad un dipinto, altrimenti dobbiamo ‘collegarne’ due insieme. Formalmente possiamo anche usare gli esagrammi per dividere in sei parti, orizzontali o verticali, la tela o il foglio; secondo la qualità Yin o Yang, “riempiamo” gli spazi con i colori, le forme e le tecniche adatte.
Vogliamo una volta provarci, magari prendendo l’esagramma No. 45, Tsui, il Raccoglimento? Se costruiamo il quadro con gli spazi orizzontali, la parte in basso (prima linea Yin) ha le forme spezzate, i tratti piccolissimi, il colore spento e ‘di terra’ e un tema molto terreno; per la seconda linea, sempre Yin, dipingiamo magari piccoli animali con tratti altrettanto piccoli e con colori ancora molto terreni.
No. 45 Tsui, il Raccoglimento
6° Yao Yin
5° Yao Yang
4° Yao Yang
3° Yao Yin
2° Yao Yin
1° Yao Yin
La terza linea è ancora Yin e dobbiamo trovare qualche cosa che si sollevi in alto da terra, ma che abbia una qualità Yin, quindi terrena. Mi sono venuti in mente gli alberi e li dipingo con tratti ancora contenuti, ma già più ampi, con colori meno cupi e spenti e con tratti già più evidenti. Con la quarta posizione abbiamo finalmente a che fare con una linea Yang: ho scelto degli uccellini in volo, con colori più chiari e più ‘celesti’, dipinti con tratti più sciolti. La quinta, anch’essa Yang, mi ha ispirato la vetta d’una montagna con tratti molto ampi e con colori chiari e brillanti. L’ultima è Yin e perciò ho scelto qualcosa di terreno in alto: delle nuvole e il sole, ovviamente con colori chiarissimi e tratti quasi invisibili e di riempimento.
Nel elenco ho inserito anche la stessa interpretazione per verticale: viene meno bene e ci vorrebbe un tema che si sviluppi meglio per lungo. Magari potreste provarci? Dividendo invece la tela in sei quadretti (con una riga verticale e due orizzontali o viceversa), il lavoro potrà continuare anche con il sistema Yin T’ai Chi - Yang.
Lo spazio centrale sarà riservato all’espressione del T’ai Chi.
Pensate ad esempio alle opere religiose, con al centro il Crocifisso o alle varie Annunciazioni: nella crocifissione abbiamo Maria Maddalena a sinistra inginocchiata (sinistra è Yin!) con lo sguardo rivolto a Gesù. Nella parte destra (che è Yang) troviamo ad esempio San Giovanni, che piange (e quindi ha lo sguardo verso terra) e in mezzo c’è la croce. La sua parte bassa (Yin) è simile ad un albero, che porta la parte terrena di Gesù (gli arti inferiori e il tronco); sopra le loro teste le braccia di Gesù sono aperte, collegando così la parte ‘divina’(in alto), femminile (la sinistra) e maschile (la destra). Ovviamente la parte centrale, dove sta la croce, è quella più legata alle emozioni: la grande ione!
Le pennellate e le forme potrebbero seguire lo stesso schema:
1) sinistra in basso la donna: forme morbide perché femminili, tratti piccoli, il rosso come segno del sangue.
2) destra in basso l’uomo: forme meno morbide perché maschili, tratti piccoli, il marrone.
3) parte centrale in basso la parte terrena dell’insieme di Yin e Yang, cioè il corpo di Gesù: un insieme di forme morbide (il suo corpo) e rigide (la croce), tratti più ampi, colore scuro (croce) e chiaro (corpo).
4) sinistra in alto la testa della donna e infine le nuvole della tempesta che verrà: forme morbide perché femminili, tratti ampi, colore meno chiaro.
5) destra in alto la testa dell’uomo e infine, o le nuvole, o qualche raggio di ‘sole
divino’: forme meno morbide perché maschili, tratti ampi, colore chiaro.
6) parte centrale in alto le braccia, la testa di Gesù e l’inscrizione INRI: se seguiamo il sistema Yin - T’ai Chi - Yang fino in fondo, notiamo che questo spazio indica di nuovo la parte divina dell’insieme di Yin - T’ai Chi - Yang. La testa di Gesù sta per il T’ai Chi: esprime e ci evoca al massimo il sentimento del dolore.
L’Annunciazione che esaminiamo qui ha la divisione verticale in tre parti: questa volta troviamo la donna (Yin), la Madonna, a destra (perché la terra, la donna, sta per essere trasformata in qualcosa di divino), mentre l’angelo (Yang) si trova a sinistra (perché scende dal cielo, si fa terreno, cioè visibile). La Madonna di solito viene dipinta con una veste blu (altro indizio per la sua trasformazione ‘divina’), invece l’angelo con tanti colori diversi. Troviamo di solito nel dipinto anche una colomba, che simboleggia lo Spirito Santo (noi la possiamo anche interpretare come un’espressione terrena del divino) e l’aureola (chiaramente un simbolo celeste del divino).
Andiamo avanti e dividiamo ora lo spazio semplicemente in tre parti (perché abbiamo scelto di abbinare due Yao a ogni entità di Yin - T’ai Chi - Yang), suddivisi a loro volta in due zone, due forme, due colori secondo la loro qualità YinYang. Se i primi due sono Yang, lo spazio sarà quello in basso, terreno, con colori chiari: un prato chiaro delimitato da un ruscello di colore ancora più chiaro e così via.
Ma vediamo un esempio insieme, magari di nuovo il Raccoglimento: in un modo o nell’altro è venuta fuori una scena campestre, non vi pare?
No. 45 Tsui: il Raccoglimento
posizione Yang
6° Yao Yin
5° Yao Yang
posizione T’ai Chi
4° Yao Yang
3° Yao Yin
posizione Yin
2° Yao Yin
1° Yao Yin
Usando il Segno Intrinseco ci può ispirare un trittico (cioè tre quadri), di cui i due esterni grandi sono divisi in sei o tre arti, mentre l’interno è più piccolo con una parte centrale più grande (cioè lo spazio T’ai Chi risulta raddoppiato). Possiamo anche usare solamente il Segno Intrinseco dividendo lo spazio in quattro.
Vediamo un po’ che viene fuori se lo divido in orizzontale, comunque andrebbe bene anche la divisione dello spazio in verticale:
Segno Intrinseco di No. 45 Tsui, il Raccoglimento:
4° Yao Yang
3° Yao Yang
2° Yao Yin
1° Yao Yin
Le Case dei Trigrammi ci possono servire invece per creare un gruppo di otto opere collegate fra di loro, oppure per ricavare otto spazi in un quadro, secondo i temi degli esagrammi delle Case.
Infine potremmo anche pensare, usando segno per segno de I Ging, ad un ciclo di sessantaquattro opere ispirandoci ai titoli o, usando sempre lo stesso ‘quadro’, cambiandone solo le parti per la mutazione.
La Danza
I sessantaquattro esagrammi, oltre che suggerirci lo spazio (di cui abbiamo parlato poco fa per la Pittura) per un balletto, possono servire per i temi, per le scenografie generali dei danzatori moderni e per il loro lavoro di ricerca.
Così, ad esempio, l’esagramma No. 4, La Stoltezza Giovanile, porterà in scena tutti i movimenti dei giovani, con una trama che tratta l’ingenuità di quest’età. Durante un balletto possiamo anche collegare tutti gli esagrammi di un’unica Casa dei Trigrammi.
Vediamoli insieme: Casa del Creativo, Chien
No. 01 Il Creativo è il Cielo: palcoscenico quasi vuoto
No. 44 Cielo e Vento, il Farsi incontro: ballerini si incontrano
No. 33 Cielo e Monte, la Ritirata: il protagonista si ritira
No. 12 Cielo e Terra, il Ristagno: la storia non va avanti
No. 20 Vento e Terra, la Contemplazione: l’altro protagonista rimane solo
No. 23 Monte e Terra, lo Sgretolamento: si strugge per la sua solitudine
No. 35 Fuoco e Terra, il Progresso: prosegue nella sua ricerca del partner
Casa dell’Abissale, Kan
No. 29 l’Abissale è l’Acqua: tanti ballerini che si muovono come il mare
No. 60 Acqua e Lago, la Delimitazione: ballerini intorno, alcuni sono i ‘cigni’
No. 3 Acqua e Tuono, la Difficoltà Iniziale: i due protagonisti si incontrano, ma devono dividersi
No. 63 Acqua e Fuoco, Dopo il Compimento: situazione pericolosa per i protagonisti
No. 49 Lago e Fuoco, il Sovvertimento: due elementi si combattono
No. 06 Tuono e Fuoco, la Coppia: un solo dei due protagonisti
No. 36 Terra e Fuoco, l‘Ottenebramento della Luce: entrata in scena del personaggio cattivo
Casa dell’Arresto, Chen
No. 52 L’Arresto è il Monte: Pochi movimenti
No. 22 Monte e Fuoco, l’Avvenenza: Entrata in scena della protagonista ‘bella’
No. 26 Monte e Cielo, la Forza Dominatrice Grande: Il gruppo si fonde con la protagonista
No. 41 Monte e Lago, la Minorazione: La lasciano di nuovo sola.
No. 38 Fuoco e Lago, la Contrapposizione: Le due protagoniste in scena
No. 10 Cielo e Lago, il Procedere: Si confrontano
No. 61 Vento e Lago, la Verità Intrinseca: La protagonista buona vince
No. 53 Vento e Monte, lo Sviluppo: Tutti in scena felici e contenti
Casa dell’Eccitante , Ken
No. 52 l’Eccitante è il Tuono: Assolo del protagonista
No. 16 Tuono e Terra, il Fervore: Ispira entusiasmo negli altri
No. 40 Tuono e Acqua, la Liberazione: Liberazione dei movimenti
No. 32 Tuono e Vento, La Durata: Proseguimento della scena
No. 46 Terra e Vento, l’Ascendere: Un altro protagonista si profila
No. 48 Acqua e Vento, il Pozzo: Ballo insieme dei due protagonisti
No. 28 Lago e Vento, la Preponderanza del Grande: Il protagonista meno forte ‘fa’ le cose
No. 17 Lago e Tuono, il Seguire: Poi insegue di nuovo il più forte
Casa di Sun, il Mite
No. 57 Il Mite: Scena e ballo di tutti tranquilli
No. 09 La Forza Dominatrice Piccola: Una ballerina ‘debole’ si confronta con il gruppo
No. 37 La Casata: Viene accettata e fa parte del gruppo
No. 42 L’Accrescimento: Tutti ballano in modo molto semplice
No. 25 L’Innocenza: Entrata in scena di un ballerino ‘innocente’
No. 21 Il Morso che Spezza: Deve combattere il gruppo per avvicinarsi alla protagonista
No. 27 Gli Angoli della Bocca: Deve superare delle avversità
No. 18 Emendamento delle Cose: Dopo averle superate, i due protagonisti si ritrovano
Casa del Risaltante, Li
No. 30 Il Risaltante è il Fuoco: Movimenti focosi
No. 56 Fuoco e Monte, il Viandante: I due protagonisti o i due gruppi si devono dividere
No. 50 Fuoco e Vento, il Crogiuolo: Un protagonista buono fa da tramite
No. 64 Fuoco e Acqua, Prima del Compimento: Movimenti cauti per potersi avvicinare
No. 04 Monte e Acqua, la Stoltezza Giovanile: o ‘falso’ di un ballerino
No. 59 Vento e Acqua, la Dissoluzione: I due gruppi si dissolvono
No. 6 Cielo e Terra, la Lite: Litigano e si combattono
No. 13 Cielo e Fuoco, la Compagnia fra Uomini: Infine si riappacificano
Casa del Ricettivo, Kun
No. 02 Il Ricettivo è la Terra: Tutti in terra al buio
No. 24 Terra e Tuono, il Ritorno: Raggio di luce anima i ballerini
No. 19 Terra e Lago, L’Avvicinamento: Si avvicinano
No. 11 Terra e Cielo, la Pace: Movimenti pacifici
No. 34 Tuono e Cielo, la Potenza del Grande: Movimenti più forti e importanti
No. 43 Lago e Cielo, lo Straripamento: Sempre più potenti
No. 5 Acqua e Cielo, l’Attesa: Silenzio e tutti sembrano aspettare qualche avvenimento
No. 8 Acqua e Terra, la Solidarietà: Di nuovo tutti ballano insieme pacificamente
Casa del Sereno, Tui
No. 58 Il Sereno è il Lago: Movimenti calmi, tutti in fila
No. 47 Lago e Acqua, l’Assillo: Vengono messi in difficoltà da altri ballerini
No. 45 Lago e Terra, il Raccoglimento: Il primo gruppo si raccoglie
No. 31 Lago e Monte, l’Influenzamento: Situazione ‘Romeo e Giulietta ’
No. 39 Acqua e Monte, l’Impedimento: Gli altri due gruppi non lo permettono
No. 15 Terra e Monte, la Modestia: Il ‘non fare’ dei protagonisti devia l’attenzione degli altri
No. 62 Tuono e Monte, la Preponderanza del Piccolo: Perciò vinceranno
No. 54 Tuono e Lago, la Ragazza che va sposa: Si sposano
Le sei linee si possono utilizzare sia per creare una successione di sei i, sia per un balletto (come anche per il Ballo Popolare). Secondo il loro posto e le qualità di YinYang i i possono essere lenti o veloci, ballati sul posto o no, vicini l’uno all’altro o con uno stacco più ampio, con figure ondeggianti o rettilinee, con un giro o senza.
Con lo studio degli esagrammi si può indagare anche meglio su più parti del corpo: così possiamo ora dividere gli arti inferiori in piede-gamba-coscia (con l’attenzione sulle articolazioni caviglia-ginocchio- a nca).
Per gli arti superiori abbiamo braccio-avambraccio-mano (con le rispettive articolazioni di spalla-gomito-polso) e poi non dimentichiamoci di ventre-bustotesta (con le articolazioni dell’intera colonna vertebrale).
Ricordiamoci che, per il ‘Taoista’, l’energia del Cielo scende in modo rettilineo dall’alto verso il basso. Immaginiamoci l’uomo in piedi con le braccia sollevate sopra la testa: quando l’energia Yang scende, incontrerà prima le mani e la testa, producendo lì i primi movimenti. Poi entrerà nella Terra, trasformandosi in un movimento che risale in modo curvilineo e attraversa ogni cosa, come il germoglio che, piegandosi sugli ostacoli, cerca di innalzarsi verso la luce.
Questo significa che, per alzarsi, il movimento non può avvenire in maniera rettilinea. Deve attraversare le ginocchia, poi le anche, il busto, via via raddrizzandole, per poi arrivare alla posizione eretta.
Così, esaminando ad esempio l’esagramma No. 4, La Stoltezza Giovanile, le caviglie sono morbide e curvate (1° Yao Yin), le ginocchia diritte (2° Yao Yang), l’anca piegata (3° Yao Yin), le spalle piegate (4° Yao Yin), i gomiti piegati e morbidi (5° Yao Yin) e i polsi rigidi (6° Yao Yang). Dividendo invece gli esagrammi in due trigrammi, troviamo due o quattro (nel caso della mutazione) possibilità di movimenti e relazioni tra i ballerini. Se ballate ad esempio in due gruppi o in coppia, ogni ‘unità nel ballo’ potrà assumere l’atteggiamento indicato dal rispettivo trigramma. Prendiamo di nuovo la Stoltezza Giovanile e guardiamo che programma viene fuori per i due gruppi danzanti.
No. 4, La Stoltezza Giovanile
Acqua: Fluisce dappertutto, potente, profonda
Monte: Sta ferma, potente, calma, presente
Abbiamo un ballo dove una parte (partner) sta ferma ed è calma, mentre l’altra magari gli gira intorno con movimenti ampi.
Applicando il sistema Yin - T’ai Chi - Yang al nostro corpo e sapendo che lo stato T’ai Chi è quello umano, sentimentale, emotivamente influenzabile, emo le parti e le articolazioni intermedie (ad esempio ginocchio, gomito e petto) per esprimere le emozioni:
Per il trigramma inferiore individuiamo la gamba per la linea inferiore (1° Yao) e la coscia per quella superiore (3° Yao), mentre per il T’ai Chi (2° Yao) abbiamo le ginocchia. Per il trigramma superiore esaminiamo ora gli arti superiori e così le spalle descrivono la linea inferiore (4° Yao), le mani quella superiore (6° Yao), mentre il gomito quello del T’ai Chi (5° Yao). (Ricordiamoci sempre di considerare il corpo in posizione eretta con le braccia sollevate, come è in uso per lo studio dei meridiani nella Medicina Cinese!).
Se abbiamo due linee per ciascuna unità di Yin - T’ai Chi - Yang le articolazioni del ginocchio e delle anche appartengono alla linea terrena (cioè inferiore), mentre il rachide lombare e cervicale e le articolazioni della spalla al T’ai Chi (linea intermedia), infine le articolazioni delle braccia e delle mani alla linea celeste (quella superiore).
Se lavoriamo con il singolo Segno Intrinseco avremo quattro i (degli Yao interni rimasti), quattro atteggiamenti, quattro parti corporee da considerare. Riprendiamo la ‘nostra’ Stoltezza Giovanile e vediamo che succede.
No. 4: La Stoltezza Giovanile
Segno intrinseco
i
4° Yao: o corto
3° Yao: o corto
2° Yao: o corto
1° Yao: o lungo
Movimenti
4° Yao: lenti e stretti
3° Yao: lenti e stretti
2° Yao: lenti e stretti
1° Yao: veloci e ampi
Parti corporee
4° Yao: mani morbide
3° Yao: petto morbido
2° Yao: anca morbida
1° Yao: caviglia rigida
Se applichiamo l’esagramma o i doppi trigrammi allo spazio (così come è avvenuto nella Pittura), possiamo usare il palcoscenico come fosse una tela e studiare i rapporti tra palcoscenico, ballerini e spettatori, cioè la totale interazione durante uno spettacolo. Per finire vorrei solo ricordarvi che anche un coreografo o un organizzatore di serate danzanti potrebbe usare tutta la sequenza dei sessantaquattro esagrammi per creare e progettare un lungo ciclo di balli, che comunque sono però collegati l’uno all’altro!
La Musica
Anche per la musica gli esagrammi possono ispirare, con i loro titoli, intere opere o motivi. Per l’esagramma No. 58, il Lago, non posso fare a meno di pensare ai Notturni di Frédéric Chopin e, collegandomi all’arte precedente, per
la Stoltezza Giovanile (esagramma No. 4) sento tutte le arie di Papageno del Flauto Magico di Wolfgang Amadeus Mozart. Esaminando invece linea per linea troviamo sei indicazioni per i ritmi, per gli strumenti, per le voci, per sei brani o per un unico brano a sei sezioni (e qui possiamo mettere anche sei diverse tonalità!).
Se poi rispettiamo anche le qualità YinYang delle linee… avremo ulteriori differenziazioni! Vediamo un po’:
No. 58 Tui, il Lago
Tonalità: molle, Voci: bas so, Ritmi: lento, Strumenti: oboe
Tonalità: duro, Voci: tenore, Ritmi: veloce, Strumenti: flauto traverso
Tonalità: duro, Voci: tenore, Ritmi: veloce, Strumenti: violino
Tonalità: molle, Voci: mezzosoprano, Ritmi: lento, Strumenti: contrabbasso
Tonalità: duro, Voci: alto, Ritmi: veloce, Strumenti: violoncello
Tonalità: duro, Voci: alto, Ritmi: veloce, Strumenti: sassofono soprano
Se dividiamo l’esagramma in due trigrammi, avremo ad esempio per i due brani consecutivi (con un eventuale mutamento sono ovviamente quattro) tre ritmi per il trigramma inferiore e tre strumenti per quello superiore, ma anche, per ogni trigramma un ritmo e una tonalità (linea inferiore), una voce (linea intermedia) e uno strumento (linea superiore).
No. 58 Tui, il Lago
Lago
Tonalità: molle, duro, duro
Voci: basso, tenore, tenore
Ritmi: lento, veloce, veloce
Strumenti: oboe, flauto traverso, violino
Lago
Tonalità: molle, duro, duro
Voci: mezzosoprano, voce femminile ‘alto’, voce femminile ‘alto’
Ritmi: lento, veloce, veloce
Strumenti: contrabbasso, violoncello, sassofono soprano
Lo schema Yin - T’ai Chi - Yang ci permette di considerare anche due linee insieme, in cui gli intermedi indicano due voci, quelli inferiori il ritmo e quelli superiori gli strumenti.
No. 58 Tui, il Lago
strumento basso
strumento alto
voce maschile alta voce
femminile bassa
ritmo veloce
ritmo veloce
Con il Segno Intrinseco singolo abbiamo a che fare con le quattro linee, che ci propongono un ritmo (linea inferiore), uno strumento (linea superiore) e due voci (le due linee intermedie). Se usiamo tutti gli esagrammi avremo sessantaquattro brani, un’orchestra di sessantaquattro strumenti o magari un coro di sessantaquattro voci.
Se vogliamo seguire anche la sequenza degli esagrammi secondo il re Wên, possiamo sia progettare sessantaquattro modi di comporre e fare musica, sia far seguire un brano dopo l’altro a tema. Ricordiamo a questo proposito che ogni esagramma fa riferimento a quello precedente.
Dopo il primo, Chien (il Creativo, il Cielo), troviamo Kun (il Recettivo, la Terra), di cui si dice che è il perfetto contrapposto (non il contrario!) del Creativo, un complemento che non porta alla lotta; poi segue Ciun (La Difficoltà Iniziale), che rappresenta l’erba crescente, mentre incontra un ostacolo; poi Mong (La Stoltezza Giovanile), che è il precedente rispecchiato e così via. Provate ora da voi a scoprire le molteplici applicazioni artistiche.
Alla fine mi accorgo che non abbiamo mai parlato ‘dell’Immagine’ abbinata ai due trigrammi che compongono l’esagramma. Vorrei quindi cogliere questa occasione per poterle presentare per tutte le quattro arti in questione: se usiamo ad esempio il No. 5 Sü, l’Attesa (ma anche il Nutrimento) la troviamo costruita con, in basso, il trigramma Chien, il Creativo (tre linee continue) e, in alto, con il trigramma Kan, l’Acqua (primo e terzo Yao interrotto e l’intermedio continuo). ‘L’Immagine’, che possiamo leggere ne I Ging, suggerisce questo: ‘Nel Cielo compaiono delle nubi: questa è l’Immagine dell’Attesa. In questi tempi il giusto mangia e beve, è lieto e di buon umore.’
Se usiamo allora queste parole, dobbiamo cercare un’espressione artistica per il trigramma inferiore, esprimendo la forza, l’immensità e la qualità (da noi scelta) del ‘Cielo’, su cui poi si posa quella individuata ed ispirata al trigramma Acqua (cioè le nubi). Visto che questa indagine non era prevista, mi dovete scusare se non vi propongo degli esempi (mi perdonate??).
Inoltre leggendo ne I Ging mi è venuto in mente che potremmo anche usare, come fonte d’ispirazione, ciò che viene chiamato la ‘Sentenza’, nella quale viene, a mio parere, coinvolto di più non solo lo spettatore nell’atto della contemplazione, ma anche l’artista durante la creazione della sua opera. Come potete vedere, poiché vi propongo qui alcune di queste ‘Sentenze’, la perseveranza è molto, ma molto importante:
1) Chien, il Cielo: Il creativo assicura una ottima riuscita. È importante perseverare.
2) Kun, il Ricettivo: Il ricettivo assicura una ottima riuscita. Perseverando tranquillamente, troverà una guida.
3) Ciun, la Difficoltà Iniziale: La difficoltà iniziale porta ad una ottima riuscita. Perseverando, non facendo niente, deve cercare degli aiuti.
4) Mong, la Stoltezza Giovanile: La stoltezza giovanile porta alla riuscita.
5) Sü, l’Attesa: L’attesa vera porta alla riuscita. Perseverare fa bene.
6) Sung, la Lite : Meglio fermarsi con attenzione piuttosto che proseguire.
7) Sci, l’Esercito: L’esercito deve perseverare sotto una forte guida.
8) Pi, la Solidarietà: La solidarietà porta bene. Deve perseverare.
9) Siau Ciu, la Forza Dominatrice del Piccolo: La forza dominatrice del piccolo porta alla riuscita.
Per ognuna delle otto Case dei Trigrammi avremo otto esagrammi e questo lo
sappiamo. Usando gli otto esagrammi di una Casa dei Trigrammi cerchiamo di dare un senso artistico alla loro sequenza, cambiando le cose solo per la linea mutata. Possiamo però anche ispirarci alle ‘Sentenze’ (che non sono altro che la spiegazione dei due trigrammi, che compongono l’esagramma).
Ad esempio, per la Casa del Sereno abbiamo:
1) Lago e Lago è Tui, No. 58: I laghi stanno l’uno sull’altro. L’immagine del Sereno.
2) Lago e Acqua è Kun, No. 47: Nel lago non c’è più acqua. L’immagine dell’Esaurimento.
3) Lago e Terra è Tsui, No. 45: Il lago si trova al di sopra della terra. L’immagine del Raccolto.
4) Lago e Monte è Hien, No. 31: Sulla cima del monte c’è un lago. L’immagine dell’Influenzamento.
5)Acqua e Monte è Gien, No. 39: Sul monte si trova l’acqua. L’immagine dell’Impedimento.
6) Terra e Monte è Kien, No. 15: Nella terra si trova un monte. L’immagine della Modestia.
7) Tuono e Monte è Siau Go, No. 62: In cima al monte c’è il tuono. L’immagine della Preponderanza del Piccolo
8) Tuono e Lago è Gui Me, No. 54: Sopra il lago c’è il tuono. L’immagine della Ragazza che si sposa.
[27] Foto di Karl Heinrich Müller [28] ‘ Il Buongoverno Taoista: meditazione politica attraverso semplici dialoghi tra maestri taoisti’ di Patricia Müller, di prossima pubblicazione [29] ‘ Educazione sessuale taoista: antica guida per l’amante moderno’ di Patricia Müller
Introduzione al mondo dei Cinque
Come sciogliere il nodo del detto di Lao Tse [30] : ‘I cinque colori impediscono all’occhio di vedere, i cinque suoni all’orecchio di sentire e i cinque sapori al palato di gustare. Sempre in movimento ed in tensione la nostra mente impazzisce e noi, cercando in continuazione beni preziosi, ci perdiamo. Per questo il saggio si affida a ciò che sente e non a ciò che vede.’ ? [31]
Dopo l’attento studio della struttura artistica con l’uso de I Ging , tuffiamoci nel mondo delle emozioni, studiando i Cinque Mutamenti dei Cinque Elementi, delle Cinque Stagioni, dei Cinque Colori, dei Cinque Suoni, dei Cinque, Cinque, Cinque..
Dopo essere usciti dalle caverne gli antenati, osservando se stessi, videro attaccate al loro corpo cinque estremità: due gambe, due braccia e la testa. Ma anche le mani e i piedi seguivano il medesimo schema: quattro dita quasi uguali, più un dito diverso per fattezza e funzionalità.
Gli antenati, durante le quattro stagioni, vivevano grazie al cibo, all’acqua, alla possibilità di un raccolto. Così il ‘Raccolto’ divenne una quinta stagione, assai importante perché assicurava loro la sopravvivenza. Essi vedevano e sentivano le manifestazioni naturali come cosa divina: il cielo, la luce, il fuoco, la terra, l’acqua, il vento, i sassi, la flora e la fauna. Essi intuirono che queste forze della natura dovevano essere rappresentate anche nel loro corpo.
Infatti secondo molte culture l’uomo ha sembianze divine e l’essere taoista se lo spiegò così: lo scheletro è duro come i sassi e dà sostegno al corpo come loro lo danno al paesaggio (inoltre è effettivamente composto di sali minerali). Sulle ‘ossa’ si appoggia la morbida Terra, cioè i muscoli. Anche l’elemento Acqua è dentro di noi in abbondanza. Qualcosa ci anima e ci fa vivere come alimentati da un Fuoco interno. Infine chiamarono Legno la forza che ci fa crescere.
Arrivarono così ai Cinque Elementi: Legno - Fuoco - Terra - Metallo (minerali) Acqua. A noi occidentali sembra che manchi l’elemento Aria! Ma per tutti questi elementi l’Aria è assolutamente indispensabile perché già presente in ognuno di loro: è il soffio divino, che anima ogni cosa!
Gli antenati, guardando nuovamente in alto e intorno a loro, oltre a vedere il sole, la luna, le stelle individuarono le direzioni principali: Nord – Sud – Est – Ovest. Ammirando gli astri e studiando le direzioni, si rendevano conto che stavano al Centro di tutto. Perciò il numero ‘Cinque’ diventa un numero particolare, in quanto esprime il centro delle direzioni. Esso è equilibrato, non ha una direzione precisa, non provoca sbalzi emozionali, non si muove, ma comunque è vivo e ci invita a calmarci, a riflettere, a meditare. Lavorando sulle cinque ‘unità’ (cioè le direzioni) diventerà sempre più evidente il suo ruolo di aiuto e di sostegno, di guida e di controllo.
Nell’arte la sua funzione è di equilibrio e, senza di esso, non ci è possibile definire l’opposto: la tensione, la provocazione, ‘l’altro’.
Anche il saggio maestro taoista, Lao Tse, diceva che percepiamo la bellezza come tale in quanto esiste la bruttezza. Diceva anche che l’avere e il non-avere li troviamo sempre insieme e che il difficile ed il facile si completano a vicenda.
Sappiamo anche che il lungo e il corto sono complementari e che l’alto ed il basso hanno bisogno l’uno dell’altro; anche la voce ed il suono si armonizzano tra di loro. In ogni caso, dopo aver scoperto e definito il centro, i nostri antenati taoisti arrivarono a contare qualsiasi manifestazione, qualsiasi cosa, in chiave di cinque: cinque stagioni, cinque colori, cinque gusti, cinque fragranze, cinque tipi di clima, cinque dimensioni della vita, cinque, cinque, cinque....
Così esaminarono anche le varie relazioni tra le qualità e le azioni delle cinque stagioni e dei cinque elementi: Primavera (Legno) - Estate (Fuoco) - Fine d’Estate/Raccolto (Terra) - Autunno (Metallo) - Inverno (Acqua). Quindi guardiamole insieme…
Ci sono due metodi per descrivere le naturali interazioni tra le stagioni e gli elementi: il primo è il ‘Cerchio di Sostegno o di Aiuto’, che, come nel rapporto ‘Madre-Figlio’, segue il naturale corso delle stagioni e delle direzioni (ma anche dei colori, dei tipi di clima, dei sapori e così via). Vediamolo insieme:
Il Legno crea ed alimenta il Fuoco; il Fuoco genera con le ceneri la Terra; dentro la Terra nasce il Metallo; sul Metallo freddo si posa la rugiada (l’Acqua) e l’Acqua nutre il Legno. Nel rapporto tra ‘Madre e Figlio’, se uno dei due è troppo forte o troppo debole, il Cerchio diventerà distruttivo, perché la parte più forte sovrasterà quella debole.
Quindi se il Legno è una ‘Madre’ troppo forte, distrugge il ‘Figlio’ Fuoco, accendendolo oltre misura. Se invece il Legno è il ‘Figlio’ prepotente, finisce col prosciugare totalmente la ‘Madre’, cioè l’Acqua.
Se il Fuoco è una ‘Madre eccessiva’, il ‘Figlio’ Terra verrà bruciato per sempre, mentre se il Fuoco è un ‘Figlio eccessivo’, incenerirà del tutto la ‘Madre’ Legno. Nel caso della ‘Madre’ Terra troppo forte, il o ‘Figlio’ Metallo soffocherà. Se la Terra è il ‘Figlio’ troppo presente, spegnerà il Fuoco (la sua ‘Madre’ debole).
La ‘Madre’ Metallo eccessiva catturerà per sempre il suo debole ‘Figlio’ Acqua, ma se invece il Metallo è un ‘Figlio’ eccessivo, prenderà il posto della Terra, rendendo il paesaggio arido e roccioso. Infine, nel caso di una ‘Madre’ Acqua troppo potente, essa non farà crescere il ‘Figlio’ Legno debole, ma anzi lo sradicherà. Se l’Acqua invece è un ‘Figlio’ troppo eccessivo, ‘seppellirà’ per sempre sotto le sue onde profonde la ‘Madre’ debole (il Metallo)
Poi abbiamo un’altra relazione, la ‘Stella di Controllo’, che possiamo immaginare simile ad un rapporto tra ‘Nonno e Nipote’.
Essi, a causa della differenza d’età, sono spesso più disposti ad ascoltarsi, ad essere più generosi gli uni verso gli altri. Infatti in questo rapporto il ‘Nonno’ viene ‘nutrito’ dal giovane ‘Nipote’, mentre l’eccesso d’energia del ‘Nipote’ viene smorzato dalla calma dell’anziano ‘Nonno’.
Il Legno diminuisce quindi la forza della Terra nutrendosi di essa. La Terra è capace di assorbire una buona parte di Acqua. L’Acqua a sua volta controlla il Fuoco eccessivo. Il Fuoco è capace di fondere il Metallo. Questo infine taglierà il Legno. Anche in queste relazioni può subentrare uno squilibrio, che danneggia sia il ‘Nonno’ che il ‘Nipote’.
Vediamo un po’: un eccesso di Legno (Nonno) priverà la Terra (Nipote) di tutte le sue risorse, mentre un colpo con una grossa mazza di Legno (questa volta Nipote) spezzerà il coltello di Metallo (Nonno). Il Fuoco eccessivo (Nonno) lascerà per sempre il Metallo (Nipote) senza una forma ben precisa, mentre verrà spento (questa volta in veste di Nipote) dall’Acqua (Nonno) eccessiva. Una troppa presenza ‘Terra’ (Nonno) assorbirà tutta l’energia del suo ‘Nipote’ Acqua, lasciandolo senza forze.
Nel caso che la Terra abbia un ‘Nonno’ Legno esagerato, essa sarà totalmente sfinita dalla crescita eccessiva delle sue piante. Il Metallo (Nonno) troppo forte, cioè le nude rocce, non darà spazio ad una, anche minima, crescita del Legno (Nipote), mentre sarà sciolto per sempre (questa volta Nipote) da un eccessivo Fuoco (Nonno). Nel caso di un’Acqua (Nonno) fuori misura, il ‘Nipote’ Fuoco verrà spento senza rimedio, mentre essa (questa volta come Nipote) sarà assorbita totalmente dalla Terra (Nonno) troppo forte.
Un altro metodo per amalgamare i ‘Cinque’ viene dal mondo contadino, ma poteva anche servire per contrattare le relazioni nefaste dette precedentemente. Per il contadino cinese (ma non solo), una stagione non comincia con i solstizi (intorno al 22 di giugno e 22 di dicembre) e gli equinozi (intorno al 21 di marzo e 23 di settembre): in Cina infatti, la stagione inizia 45 giorni prima e così gli equinozi e i solstizi rappresentano il centro e quindi il picco della stagione.
Gli ultimi diciotto giorni di ogni stagione vengono poi abbinati alla ‘Stagione Raccolto’ (ecco qua di nuovo il Centro e la Terra!), che ‘ammortizza’ ed armonizza le altre stagioni. Il tutto si snoda allora così: Primavera (Legno) Raccolto (Terra) - Estate (Fuoco) - Raccolto (Terra) - Autunno (Metallo) Raccolto (Terra) -Inverno (Acqua) - Raccolto (Terra).
Queste otto ‘posizioni’ le abbiamo già conosciute nel capitolo precedente sui Trigrammi (con le due sequenze differenti dell’Imperatore Fu Hsi e del re Wên). Solo per ricordarvene una, metto qui accanto quella del capostipite della dinastia Chou , il re Wên. Quindi, basta con le chiacchiere! Andiamo avanti a scoprire che succede di noi e della nostra arte, quando proseguiamo sul sentiero del ‘Grande Cinque’!
[30] Lao Tse ovvero ‘il vecchio maestro’; archivista archivista imperiale di Poyang nel Honan nel VI secolo a. C. Lasciò il suo lavoro per ritirarsi in solitudine e scrisse il suo libro “Tao Te Ching”, il libro cinese più famoso, insegnando il ‘Wu Wei’ (il ‘Fare niente’) e fissando le basi del Taoismo filosofico. [31] Citazione da ‘La Toscana nella pentola taoista: dialoghi tra Maestri Taoisti, Ildegarda da Bingen e il cuoco Raffaello’, di Patricia Müller e Raffaello Torrini
I Cinque
Un fiore e una foglia a cinque punte! Quante ne esistono? Ho scelto per voi la malva: pianta umile, ma preziosa, selvatica, ma commestibile e apprezzata oltre misura da Pitagora [32] . Vorrei andare avanti e non fermarmi in cucina ! Perciò tiriamoci su di nuovo le maniche e vediamo un po’ quel che possiamo trovare per i nuovi Cinque Elementi, Cinque Stagioni, Cinque Suoni, insomma per i Cinque Mutamenti!
[32] Il filosofo e matematico Pitagora di Samo (571-496 a.C.) insegnò a Crotone.
L’Acqua, ‘il Regno della Musica’
Spesso le sequenze dei Cinque Elementi e Mutamenti iniziano con l’Acqua. Perché? L’Acqua penetra dappertutto, ha tante forme e assume diversi stati fisici. L’Acqua è il liquido della vita, quello amniotico, salato, che protegge il feto, avvolgendolo nel grembo materno e che è invece dolce nel dissetarci. Si fermerà solo al momento della morte, perciò rappresenta anche il silenzio della morte stessa e della nuova promessa di vita. Quindi il suo sapore è il salato e la sua espressione nella vita possiamo individuarla come una situazione e un comportamento ‘pesante’.
L’Acqua è responsabile di due tipi di orifizi: quelli che espellono (vescica e retto/ano) ciò che non serve più e quelli che ricevono (vagina) la nuova vita. L’Acqua è la calma assoluta, il raccogliersi nell’immobilità, nella segretezza, nell’oscurità e nel buio; è il Grande Yin, la mezzanotte, l’inverno; perciò è fredda e sta in basso. Essendo quasi immobile, si collega alle ossa, ma anche al cervello/cervelletto ed al midollo. L’Acqua si collega all’orecchio interno, alla capacità di sentire, di udire. L’udito, che si spegne come l’ultimo dei sensi nel momento della morte, è già attivo nella pancia materna e inoltre ci permette di distinguere i ‘Cinque Suoni’.
La nota musicale specifica è Yü, il nostro ‘La’, cioè ‘A’.
All’Acqua è collegata la volontà, che, in punto di morte, nell’inverno, nell’oscurità del grembo e nel buio della notte, ci fa proseguire e superare la paura, espressa con il lamento. L’Acqua è anche il color nero e il blu scuro. Oltre che alla vescica, sono ad essa collegati i reni (meglio individuabili come ghiandole surrenali), sede, per i cinesi, del Chi (energia) ancestrale. Questi necessitano di una certa tensione di cui, d’altra parte, anche l’acqua vera sente il bisogno per mantenersi intatta.
Il Legno, ‘il Regno dei Colori’
Che cosa posso aggiungere a quello che già sapete sulla Primavera? La Primavera, la stagione del Legno, è la nascita, la gioventù, il risveglio e la sua espressione in natura. Rappresenta i fiori, il color verde, l’alba, il Piccolo Yang e l’Est. Il Legno è sempre in crescita, in espansione verso l’alto, ma anche verso il basso con radici profonde, perciò nel corpo è collegato ai muscoli, ai tendini e ai legamenti.
Il Legno necessita d’una totale espansione, senza nessuna pressione esterna, situazione assai simile a quella dei giovani. Al Legno è collegato il fegato, che aiuta il flusso uniforme dell’energia e del sangue, ma che può disintegrarsi a causa di un’eccessiva pressione esterna. La ‘Primavera’ viene annunciata dal vento. La collera e la rabbia esprimono l’urlo della nascita.
Il primo contatto con il mondo esterno, dopo la nascita, avviene tramite la vista, gli occhi. Essi poi distingueranno i ‘Cinque Colori’ e serviranno a mantenere una direzione, una guida per i movimenti nello spazio. Il Legno è anche simbolo di creatività, di una percezione chiara delle visioni nate dalla volontà dell’Acqua. Il sapore ed il modo di essere tipici del Legno sono l’aspro e la nota musicale è Chio, ovvero il ‘Mi’ o il nostro ‘E’.
Il Fuoco, ‘il Regno della Parola’
Il Fuoco riscalda e mantiene la vita, ma può anche distruggerla, dando così luogo a nuove forze vitali. Il Fuoco è calore, perciò è l’Estate, la direzione Sud e il mezzogiorno, è il Grande Yang; è il colore rosso, la totale gioia di vivere e il riso. Può essere espresso con le parole, con la capacità linguistica e con la mimica del viso. Il Fuoco ha bisogno del tempo ed è collegato all’organo Cuore, all’apertura per la ricerca del contatto sia fisico che mentale con gli altri. Il Fuoco regna sull’intestino tenue, responsabile della produzione d’energia, e, come già detto, anche sul cuore. Gli sbalzi emotivi vengono attenuati dal maestro del cuore (per la medicina occidentale qualcosa di sconosciuto, ma possiamo definirlo qualcosa di simile alle coronarie), che fa nascere i sentimenti di simpatia e di comione. I Tre Focolari (di nuovo qualcosa di sconosciuto) assicurano un lavoro armonico tra tutti i componenti del corpo (qualcosa di simile al ‘nostro’ metabolismo).
Il Fuoco regola il flusso del sangue e dell’energia, chiamata Chi, e del Shen, cioè la vitalità di base (con sede nel cuore) che si esprime nelle capacità mentali ed emozionali (cioè l’anima e lo spirito). La nota musicale è Chih (il ‘Sol’ o ‘G’). Il Fuoco brucia e lascia la cenere di sapore amaro. Perciò sia questo gusto sia l’amarezza come emozione-sensazione sono rappresentati dal Fuoco.
La Terra, ‘il Regno del Movimento’ [33]
La Terra è la madre ed è sia Yin sia Yang: è tutto. Inoltre è il nutrimento ed è perciò anche il ‘Regno del Gusto’; è il raccolto, la Fine dell’Estate. Assicura la trasformazione dei cibi ed il loro ‘trasporto’, guida il flusso sanguigno, umidifica i muscoli e i quattro arti, rendendo così possibile un movimento armonico. La Terra ‘si apre’ nella bocca, entro la quale vengono percepiti i ‘Cinque Gusti’, e che, a sua volta, è collegata con il naso e con i ‘Cinque Odori’, quindi con ‘Il Regno degli Odori’. La Terra è madre con la sua voglia di gestire e mantenere uno spazio, di gettare le fondamenta per il futuro. Madre nel suo servire, nell’essere presente per gli altri con attenzione, con comprensione e con simpatia.
La Terra è stabile, malleabile, dà ed alimenta la vita, è calma ed è ‘il centro’. La sua ora coincide con quella del aggio fra il lavoro e il riposo (nella tradizione contadina le ore quindici). Il suo modo d’essere e il suo sapore sono dolci, con effetto ritardante. Il Canto è collegato con la Terra, che stimola inoltre pensieri e idee ed è fonte di creatività. Gli organi governati dalla Terra sono lo stomaco, che riceve il cibo, e la milza, che distribuisce il Chi (energia) alimentare a tutti gli altri organi. È collegata a tutto ciò che è umido. Il colore è giallo come il grano dorato e anche marrone come la terra stessa. La nota musicale è Kung, cioè ‘Do’ o ‘C’.
[33] Foto di Raffaello Torrini, 1997
Il Metallo, ‘il Regno del Respiro’
Perché il Metallo viene abbinato all’autunno? Forse per le falci, per le vanghe, per i coltelli da macello? Forse perché si fabbricavano arnesi di metallo quando non c’era più niente da fare in campagna? O forse perché il Metallo è la materia più secca tra tutte quelle presentate fino ad ora, visto che la siccità è collegata all’Autunno? Chissà!
Collegati all’elemento Metallo sono l’espansione e lo spazio (non quello esterno come per la Terra, ma quello interno, personale, intimo). Gli organi sono l’intestino crasso, dove avviene l’ultima estrazione nutritiva e la preparazione per l’espulsione finale, che avverrà poi nell’elemento Acqua (vi ricordate?), e i polmoni, lo spazio interno. Ad ambedue nuoce la siccità. Che lo vogliamo o no, la respirazione c’è sempre, se siamo vivi. Possiamo sforzarla, rallentarla, accelerarla, ma c’è sempre. Possiamo anche non fare niente, ma essa rimane. La respirazione ci porta al naso, alla gola e alle corde vocali. Come atto di giusta ventilazione garantisce la possibilità tecnica del parlare.
Senza respiro non c’è vita; questo è importante anche per tutti gli arti e la circolazione del Chi, per la vita, e della vita rappresenta lo spirito animalesco, l’istinto. Per respirazione si intende sia quella fisica che quella mentale, che portano alle idee e all’illuminazione.
Al tramonto del giorno e del ciclo vitale sono collegati la tristezza, il vuoto e il pianto. Dove c’è un vuoto, c’è il colore bianco, inteso come il non-colore oppure come l’insieme di tutti i raggi colorati. La nota musicale è Shang ovvero ‘Re’ o ‘D’. Il sapore (o lo stile di vita) del Metallo è il piccante con la sua azione psicofisica dispersiva.
I Cinque nel Mondo Artistico
Come già visto nei capitoli sull’ I Ging , anche in questo caso un singolo elemento con le sue qualità specifiche può rappresentare una fonte d’ispirazione. Alcuni aspetti, ovvi per alcune arti, possono risultare importanti anche per le altre (questo può risultare insolito agli occhi di un profano). Se ad esempio le indicazioni relative allo ‘spazio’ sono chiaramente importanti nella Pittura e nella Danza, possono esserlo anche nella Musica e nella Poesia. A questo punto possiamo indagare anche sul ruolo dei colori nella Musica o dell’odore nella Poesia e nella Pittura, mentre la ricerca del Metallo, il ‘Regno del Respiro’, la possiamo fare non solo su tutte le arti (dato che tutti respiriamo), ma anche sull’artista e sul ‘fruitore’ delle opere artistiche. Vediamo insieme alcuni esempi, in questo caso per l’elemento Acqua, iniziando con…
la Calma (Acqua)
Poesia - Se vogliamo esprimere l’Acqua attraverso la Calma, possiamo non solo scrivere qualche cosa che la esprima, ma possiamo anche esercitarci con una tecnica d’interpretazione, di lettura appropriata. Per il poeta potrebbe essere interessante dare maggiori indicazioni interpretative (come tra altro è usuale nella sceneggiatura di un film) sul ritmo, sul tono della voce e così via.
Pittura - Per poter esprimere la Calma nella pittura dobbiamo, ovviamente, evitare forme, temi e colori che suscitino nello spettatore forti emozioni. Concentriamoci quindi su un’espressione meditativa, intimistica, magari privilegiando il color nero o le tonalità scure.
Danza - Nella danza viene facile esprimere la Calma, basta pensare a dei
movimenti raccolti: lo stare vicini al terreno in posizione curva, magari con un contatto maggiore tra i partners, che si muovono lentamente.
Musica - Per trovare la Calma nella musica, cerchiamone una molto meditativa, che ci permetta di raccoglierci.
Facciamoci ispirare anche da…
la Tensione/Durezza (Acqua)
Poesia - Per creare tensione, esprimere durezza, forse basterebbero parole ‘dure’ o forse sarebbe meglio usare parole e poesie essenziali, minimali? In questo contesto starebbero bene anche i reportage o i romanzi, le poesie realistiche e politiche. Una tecnica potrebbe anche essere quella di usare parole incisive e corte, perché no?
Pittura - Esprimere con la pittura la durezza e la tensione…
Sembra l’opposto di ciò che dicevamo prima sulla calma. Qui si tratta senz’altro non più di una meditazione (non più un non-coinvolgimento), ma... ahimè, come esprimere con parole la tecnica di pittura per trasmettere tensione e durezza? Cercheremo di affrontare la ‘dura’ realtà visiva con un modo ‘asciutto’.
Danza - Stessa sorte ci tocca per la danza: per trasmettere la tensione, prolunghiamo la posizione curva oltre il tempo di attesa dello spettatore, per poi ‘scioglierla’in maniera ‘non-morbida’, magari a scatti.
Musica - Nella Musica siamo forse più abituati alla creazione della tensione: la durezza la possiamo esprimere con il ritmo, con l’esecuzione fisica, con la voce, con una certa ‘asprezza’. Altri temi ‘acquosi’ interessanti potrebbero essere l’oscurità ed il buio, il colore nero o blu, l’inverno, la mezzanotte, la paura e la volontà, per citarne solo alcuni! Ho chiamato Acqua il ‘Regno della Musica’, perché essa è collegata all’udito, il senso più importante per un musicista, quello che lo fa distinguere, ‘maneggiare’ e inventare suoni. Però anche i brani musicali, le poesie recitate e le danze eseguite su musica in chiave ‘La’ sono un’espressione generale dell’Acqua. Ma lasciamoci ispirare dall’acqua vera e propria: essa va dappertutto, assume qualsiasi forma, può essere calma o travolgente. Chiudiamo allora gli occhi, non toccate niente, non usate nessun senso al di fuori dell’udito: meditate quindi! E usate questa meditazione sia prima di creare un’opera artistica, sia dopo per gustarvela secondo l’elemento Acqua.
Proseguiamo con l’elemento Legno e scegliamo qualcosa dalla sua lista espressa nel capitolo precedente. Vi piacerebbe lavorare sull’espansione in alto? Eccovi allora alcune proposte:
l’Espansione in alto (Legno)
Poesia - Esprimere una direzione nelle poesie e nei racconti è sempre una grande sfida! Possiamo semplicemente inventare un ‘rialzamento’ sociale, economico o spirituale del protagonista. Possiamo, specialmente nelle poesie, cercare di ‘sollevare’ l’umore e l’anima del lettore ed avvicinarlo a ciò che il poeta considera ‘divino’.
Pittura - Lavorando con due dimensioni l’esprimere un’espansione in alto viene facile: basta dirottare l’attenzione dello spettatore verso la parte superiore. Pensiamo semplicemente alle Ascensioni della pittura sacra, ma sono sicura che
vi verranno in mente anche delle tele d’ispirazione laica.
Danza - Il ballerino non deve fare altro che sollevarsi dal suolo e ovviamente può anche saltare in alto!
Musica - L’espansione in alto nella musica… difficile anche questa! Forse potremmo alzare il tono delle voci o inserire via via strumenti con timbri più alti? Sicuramente dovremmo alzare le aspettative degli ascoltatori!
Anche il risveglio primaverile potrebbe essere usato come tema e metodo per le nostre arti. Ecco qui ciò che mi è venuto in mente:
il Risveglio (Legno)
Poesia - Le poesie sulla primavera sono ovviamente coerenti col tema Risveglio, ma anche i racconti dove il protagonista, dopo un periodo decisamente ‘no’, riprende a stare bene.
Pittura - Il risveglio in pittura comprende sia temi primaverili (nature morte con i fiori della stagione, paesaggi), sia anche scene in cui una persona si risveglia.
Danza - Durante un balletto il ballerino ‘deve risvegliarsi’, deve perciò alzarsi da una posizione rannicchiata e via via prendere possesso dei propri movimenti e dello spazio.
Musica - Il risveglio nella musica possiamo esprimerlo con un inizio sognante e calmo, a cui segue una musica (strumenti, voci, ritmo) che prende via via sempre più corpo, iniziativa ed espressione.
Altre ispirazioni possiamo trarle dal colore verde o azzurro, dalla rabbia e dall’urlo e dalla ricerca sulla direzione del ‘movimento’. Il Legno l’ho chiamato prima ‘Regno dei Colori’, perché in primavera tutto nasce e si ricolora. Così, in un certo senso, tutti i colori nascono in questa stagione e in questo elemento, perciò vorrei invitarvi a ‘colorare’ il più possibile le vostre opere d’arte! Per lavorare ulteriormente sul Legno possiamo anche eseguire la musica, i balletti e le rappresentazioni in chiave ‘Mi’. Inoltre il Legno ci suggerisce di chiudere nuovamente gli occhi per immaginare di vedere, di sentire, d’udire e di vivere la crescita (potreste anche appoggiarvi ad un albero e visualizzare con l’immaginazione il flusso in salita della sua linfa e dell’energia). In un certo senso si tratta di ‘vedere’ già in anticipo la crescita della vostra opera e se siete solamente ‘consumatori artistici’, affamati dell’elemento Legno, cercate di trovare delle opere d’arte che esprimano al massimo questo concetto.
Spostiamoci ora nell’elemento Fuoco e lasciamoci ispirare da…
la Gioia (Fuoco)
Poesia - Una poesia o un racconto gioioso… sembra facile, ma mantenere questo sentimento fino alla fine, richiede in ogni caso grande coerenza e convinzione. Però non mi sembra una battaglia persa…!
Pittura - La gioia in pittura potrebbe essere resa evidente attraverso persone che ridono e che sono quindi felici. Le ambientazioni e le situazioni devono rispecchiare un evento di grande contentezza: un ballo gioioso, una nascita, un incontro galante senza intralci e così via.
Danza - Movimenti che rispecchiano la gioia sembrano innati nell’essere umano e quindi, senza pensarci su troppo, semplicemente pensandola, ci muoveremo adeguatamente.
Musica - Lo stesso vale per la musica! Trovare tonalità e andamenti musicali felici e gioiosi non é difficile. Gli strumenti ‘ridono’ e scherzano tra di loro e le voci cantano la loro felicità. Non è per niente difficile!
Per lavorare sul Contatto stimolato dall’elemento Fuoco, facciamo leva sulle emozioni dello spettatore, così esso verrà coinvolto maggiormente e quindi, almeno con lui, si sarà instaurato un contatto immediato. Quindi aspettiamoci in genere qualcosa di molto emozionante! Vediamo un po’:
il Contatto (Fuoco)
Poesia - In poesia o nei racconti tutto ciò che ha a che fare con qualcos’altro o qualcun altro può servirci per evidenziare il tema ‘contatto’. Posso descriverlo come il contatto con la natura, con la gente, con me stesso e con qualcosa di spirituale o divino. Basta scegliere il ‘campo’ e proseguire nella scrittura e la stesura del testo, inseguendo la ricerca sul contatto.
Pittura - Esprimere in pittura il concetto di contatto non mi sembra facile. Posso ovviamente lavorare con le figure dipinte, che prendono contatto tra di loro. Ma interessantissimo mi sembra anche cercare di prendere contatto con l’osservatore, che si sta gustando il quadro. Forse è questa qualità che distingue un pittore eccezionale da uno ‘normale’: la capacità di coinvolgere senza riserve lo spettatore?
Danza - Se prima di prendere contatto dobbiamo aprirci, per la danza si impone prima un movimento a chiusura che via via si apre per interagire, ad esempio, con gli altri ballerini o con altre situazioni. Anche appoggiandosi uno sull’altro e mantenendo continuamente un contatto fisico, si aderisce al tema ‘contatto’.
Musica - Il contatto nella musica può essere espresso sia con ‘dialoghi’ tra strumenti e voci, sia coinvolgendo il ‘pubblico’, facendogli magari battere le mani o invogliandolo a cantare insieme al musicista. Si può farlo ridere con musiche e scene comiche o farlo piangere con situazioni e musiche tristi e tragiche. Un contatto più raffinato è senz’altro quello che viene espresso con le strutture formali di un’intera opera musicale, in cui una parte deve scorrere velocemente, un’altra lentamente.
Anche il colore rosso e la chiave ‘Sol’ possono ispirare ulteriormente un’opera ‘focosa’. Il Fuoco predilige la poesia e le parole dette, sottolineate con espressioni mimiche (per questo l’ho chiamato ‘Regno della Parola’), così, per le arti ‘mute’, dobbiamo inventarci le parole o esagerare con l’espressività dei nostri mezzi. Forse il tutto diventerà un po’ kitsch, ma curerà, come abbiamo visto nel capitolo precedente, il nostro cuore ‘infranto’. Quindi buttiamoci e viviamo, senza vergognarci, il lato ‘barocco’ della nostra anima! Infatti, se volete di nuovo meditare, questa volta con il Fuoco, cercate di prendere contatto con tutte le parti del corpo, senza tralasciarne nessuna. Quindi chiudiamo di nuovo gli occhi e immaginiamo che dal nostro ‘tronco’ una luce (se volete rossa, perché no?) si espanda, prima avvolgendoci totalmente, proseguendo poi verso l’esterno. Ogni volta che vi sembra ‘perduta’, lasciate nascere una nuova ‘onda’ di luce rossa! Questa meditazione fatta prima di creare o di gustarsi un’opera d’arte, aiuta la nostra comprensione con tutto il cuore…!
Un o avanti e siamo nell’elemento Terra e, guardandoci intorno, abbiamo scelto l’Intimità (forse trovare la sua espressione nell’arte, non è così difficile).
L’Intimità (Terra)
Poesia - Poesie e racconti intimistici, personali e pieni d’espressione del proprio essere: poesie d’amore o valutazioni su se stesso (forse anche penose?) che altro potrebbe esprimere al meglio l’intimità con il lettore…?
Pittura - Pittura d’intimità: Scene erotiche o piene di baci? L’intimità tra un neonato e una mamma? Forse anche l’osservatore si propone in maniera intima e non è solo un voyeur? Come potrà essere coinvolto maggiormente? Più o meno sono queste le domande a cui il pittore, lavorando sull’intimità, dovrebbe cercare di rispondere.
Danza - Per la danza l’esprimere intimità risulta assai facile: i ballerini possono trovarsi molto vicini l’uno all’altro, possono lavorare su movimenti ‘intimi’ tra amanti e, di nuovo, tra madre e figlio e i movimenti possono essere lascivi o avvolgenti.
Musica - Senz’altro la musica per un ambiente famigliare (cioè non sinfonica) è per forza più intima di quella che, trovandosi davanti ad una platea, sembra senz’altro molto più rappresentativa. Anche le canzoni semplici e piene di emozioni fanno parte di questo contesto.
Lavorare sul Centro è, ovviamente, molto più facile, almeno per alcune arti. Forse dovremmo farci un elenco sulle sue possibilità? Proviamo!
Il Lavoro sul Centro (Terra)
Poesia - Formalmente possiamo mettere la nostra attenzione sulla parte centrale di una nostra poesia o di un racconto, evidenziandola. Forse, dopo aver definito ciò che riteniamo centrale, dovremmo portare il tutto verso questo centro da noi individuato e ritenuto importante? Il centro lo possiamo pensare anche come equilibrio e lavorare su questo. Dovranno essere delle cose che non squilibrano né l’artista, né il lettore (mi sembra però parecchio noioso, o forse è solo abitudine?).
Pittura - In pittura possiamo ovviamente prediligere la parte centrale della tela o evidenziare ciò che riteniamo il tema ‘centrale’. Proponiamo allo spettatore di collocarsi al centro della stanza, davanti al quadro, ma anche di diventare lui stesso centro dell’opera.
Danza - Oltre a mettere al centro il ballerino protagonista, possiamo, nella danza, mettere l’enfasi sul centro del corpo: tutti i movimenti partono e ritornano al ‘tronco’ (per l’elemento Terra sono importanti ovviamente il ventre e il bacino).
Musica - Di nuovo, questa volta per la musica, dobbiamo enfatizzare la parte centrale della composizione musicale. Tutto deve convergere là! Immaginiamo un brano che inizi in modo semplice, che poi si ‘riempia’ di voci e musica e che poi si affievolisca verso la fine.
L’elemento Terra, essendo il centro, rappresenta le quattro dimensioni (perciò il mio titolo ‘Regno del Movimento). Tutto parte dal centro e vi ritorna, e tutto viene definito considerando il centro.
Lo spazio diventa importante e quindi usare, dare, mantenere e gestire uno spazio diventa espressione di Terra. Possiamo farlo facilmente nella danza e nella pittura, mentre per la poesia e la musica ciò viene meno istintivo: possiamo magari allungare la parte centrale in modo esagerato o far cambiare ai musicisti
o ai lettori di poesie il loro posto durante l’esecuzione, portandoli al centro. I brani musicali, le poesie recitate e le danze ballate dell’elemento Terra dobbiamo cercarli in chiave ‘Do’. Nella forma meditativa della Terra cerchiamo di concentrarci sul centro e sulla calma (di nuovo), questa volta intesi come ‘posarsi in centro’. Chiudiamo gli occhi e immaginiamo tutto il nostro corpo (ma anche il nostro mondo circostante) raccolto nella parte centrale del nostro corpo. Tutto viene assorbito, coccolato e mantenuto là! Tutto è quindi nel centro!
Alla fine facciamo le nostre ricerche anche nel mondo dell’elemento Metallo. Per ora ho scelto…
Tristezza (Metallo)
Poesia - Di poesie e di racconti tristi mi sembra che ne esista una marea! Sembra che il tutto sia fatto appositamente per esprimerla: la tristezza dell’abbandono, dell’amore infelice, di una morte, dell’inverno e così via. Basta aprire un libro ed eccola qua!
Pittura - Esprimere in pittura la tristezza è assai più arduo, ma non impossibile: scene tristi dove le persone piangono, paesaggi e colori privi di vita, ci fanno sentire malinconici.
Danza - Movimenti contorti che cercano di svilupparsi in una certa direzione, mentre ‘devono’ andare nella direzione opposta sono indicati nella rappresentazione della tristezza.
Musica - Ovviamente sarà da scegliere la tonalità minore e anche degli strumenti che siano capaci di ‘piangere’ (come il violino e il violoncello). Per le voci è
ovviamente anche importante ciò che dicono!
Ora rivolgiamoci verso un ben altro tema, l’istinto e vediamo come svilupparlo nelle varie arti:
l’Istinto (Metallo)
Poesia - Racconti che parlano degli istinti incontrollabili di un omicida, delle ioni, dell’amore fanno parte di questo tema.
Pittura - Come possiamo dipingere l’istinto? A me vengono in mente scene d’uccisione ionale, ma nient’altro. E a voi?
Danza - Nella danza tutto diventa più facile: facciamoci guidare, nell’evoluzione motoria, da ciò che viene richiesto dal nostro corpo. Muoversi con un atteggiamento animalesco, forse anche questo ci potrebbe entrare?
Musica - Fare musica in modo istintivo ci porta alle improvvisazioni, ai famosi ‘session’ degli anni ’70, quando dei musicisti si ritrovavano e, senza partiture, improvvisavano insieme. Anche la musica che stimola con la sua ritmicità il battito del cuore e i movimenti ‘incontrollati’, fanno ovviamente parte dell’elemento Metallo.
Il Metallo ha a che fare con i polmoni e quindi con la respirazione (perciò l’ho chiamato il ‘Regno del Respiro’). Così cerchiamo innanzitutto un’espressione ‘respirata’ nella recitazione delle poesie, nella musica (scegliendo le voci, gli
strumenti a fiato e i suoni del vento), nella danza (movimenti ‘ariosi’, evidenziando l’atto respiratorio) e nella pittura durante l’atto creativo (facendolo come un ‘happening’). La musica, le poesie recitate e i balli dell’elemento Metallo dovremmo eseguirli in chiave ‘Re’. Meditando secondo il Metallo concentriamoci sulla respirazione e sperimentiamola in ogni sua possibilità: con una respirazione aiutata dai muscoli del torace (respirazione toracica), dai muscoli dell’addome (respirazione addominale), dai muscoli del perineo (respirazione perineale) e dal muscolo diaframma (respirazione diaframmale). Possiamo quindi chiudere gli occhi ed immaginarci le direzioni che essa potrebbe prendere dentro e fuori il nostro corpo, ma, per parlare meglio di tutto ciò, ci vorrebbe un altro volume, perciò scusate se chiudo qui l’argomento.
Il Cerchio di Sostegno
Diamo ora uno sguardo al naturale susseguirsi dei nostri ‘Cinque’ nel Cerchio di Sostegno, che indaga sul rapporto nutritivo tra madre e figlio. Scegliamo quindi una qualità e seguiamola nel cerchio.
Fin qui non è particolarmente importante da dove si comincia, ma, in seguito, nell’utilizzo degli elementi a scopo diagnostico-terapeutico, la scelta del primo elemento diventerà determinante. In ogni caso ricordiamoci la sequenza degli elementi: Acqua - Legno - Fuoco - Terra - Metallo.
Se osserviamo le Emozioni vediamo che la Paura (invernale): si sfoga nell’Aggressività (primaverile), che a sua volta si trasforma nella Gioia (estiva) del vivere. Poi essa si evolve nella Riflessione (di fine estate), arrivando alla Tristezza (autunnale), che si muterà nuovamente in Paura (invernale). Cerchiamo quindi queste emozioni nelle singole opere esaminando:
la Poesia italiana, l’Aggressività viene espressa con ‘S’io fossi foco’ di Cecco Angiolieri, la Gioia con ‘Quant’è bella (la) giovinezza’ di Lorenzo il Magnifico, la Contemplazione con ‘L’infinito’ di Giacomo Leopardi, la Tristezza con ‘Pianto Antico’ di Giosué Carducci e la Paura con ‘I due fanciulli’ di Giovanni Pascoli.
Nella Narrativa i racconti di Edgar Alan Poe sono senz’altro rappresentativi per la Paura, mentre i romanzi di Howard P. Lovecraft potrebbero essere abbinati anche all’Aggressività. La Gioia la possiamo trovare in ‘Pippi Calzelunghe’ di Astrid Lindgren, la Riflessione nel ‘Giuoco delle Perle di Vetro’ di Hermann Hesse e la Tristezza ne ‘I dolori del giovane Werther’ di Johann Wolfgang von Goethe.
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Esaminando la Pittura , possiamo percepire la Paura ne ‘L’Urlo’ di Edvard Munch, l’Aggressività nel ‘Campo di grano con volo di corvi’ di Vincent van Gogh, la Gioia ne ‘La Danza’ di Henri Matisse, la Comprensione ne ‘La Visitazione’ del Pontormo o ne ‘La Madonna della Misericordia’ di Piero della sca e la Tristezza ne ‘Il Lutto’ di Umberto Boccioni.
Seguire il Cerchio di Sostegno’ per i colori serve per la Pittura , ma anche per definire ad esempio i colori dei costumi dei ballerini: Nero/Blu-Verde-RossoGiallo-Bianco. (notiamo che in questo caso l’inizio e la fine sono dati dai due ‘non-colori’: il Nero e il Bianco)
Anche lo studio delle Direzioni è di particolare importanza sia per la Pittura che per la Danza : Nord-Est-Sud-Centro-Ovest.
Poi cerchiamo di abbinare a tutto ciò anche il tipo di movimento . Così al raccoglimento e all’immobilità (Acqua) segue l’espansione totale sinuosidale (delle piante primaverili), poi dei movimenti vitali con tutto il corpo (Fuoco). Dopo ancora dobbiamo fare un attento lavoro sul centro (Terra), per arrivare prima all’espressione del respiro (Metallo) e finire poi nell’immobilità (Acqua).
Cerchiamo di individuare le nostre cinque emozioni nella Danza , nei balletti più conosciuti: la Paura con la ‘Danza macabra’ di Franz Liszt, l’Aggressività con la ‘Sacre du Printemps’ di Igor Stravinsky, la Gioia col personaggio di Pierino nel balletto ‘Pierino e il lupo’ di Sergej Prokofiev, la Riflessione con ‘Coppelia’ di Leo Delibes e la Tristezza con la morte del cigno nel ‘Lago dei Cigni’ di Pyotor Ilyich Tchaikovsky.
Nella Danza Popolare invece vedo rappresentata la Paura dal lento ballare nel Blues, l’Aggressività dal Rock ‘n Roll, la Gioia dal Mambo, la Riflessione dal Valzer e la Tristezza dal Tango Argentino.
Ora vediamo la Musica : la scala musicale cinese (di indubbia provenienza cosmologica) è pentafonica senza semitoni, perciò fatta di tre toni completi e di due terze minori, separate e intervallate da uno o da due toni interi: Kung (Do/C)-Shang (Re/D)-Chio (Mi/E)-Chih (Sol/G)- Yü (La/A).
Se esaminiamo la distanza musicale tra le varie note, vedremo che essa si alterna fra uno e cinque: da La/Acqua a Mi/Legno ci sono cinque note (contando anche la nota ‘Si’), da Mi/-Legno a Sol/Fuoco una (il ‘Fa’), da quest’ultima a Do/Terra di nuovo cinque, da Do/Terra a Re/Metallo una e da Re/Metallo a La/Acqua cinque.
Possiamo abbinare all’Uno lo Yang, il Cielo, il principio maschile, e al Cinque lo Yin, la Terra, la donna, e vediamo che la Terra è presente tre volte, mentre il Cielo solo due volte (Forse abbiamo di nuovo trovato un’antichissima traccia sulle origini del Tao? Forse una volta era donna?).
Vorrei anticipare una considerazione: se si ammette che per i taoisti (come è anche tradizione da noi occidentali) la scala musicale incominci con Kung (Do/C ), ciò esalta l’importanza dell’elemento Terra come inizio di tutto. Ma all’importanza della Terra (ovvero del Centro) vorrei dedicare un capitolo intero, magari dopo aver esaminato non solo il Cerchio di Sostegno’, ma anche la Stella di Controllo.
Partendo con l’elemento Acqua (concepimento e morte) il ‘Cerchio di Sostegno’ riordina le note così : La (A) - Mi (E) - Sol (G) - Do (C ) - Re (D) - per ritornare di nuovo a La (A).
Ed ecco alcune proposte sulla coppia ‘musica ed emozioni’: così la Paura (inverno) la percepisco nella Cavalcata delle Valchirie ne ‘La Valchiria’ di Richard Wagner, l’Aggressività (primavera) nella ‘Sacre du Printemps’ di Igor Stravinsky, la Gioia (estate) ne ‘L’inno alla gioia’ della 9° Sinfonia di Ludwig van Beethoven, la Riflessione e la Meditazione (fine d’estate) nel 5° Concerto di Brandenburgo di Johann Sebastian Bach e la Tristezza (autunno) nel Quintetto per Clarinetti Op.115 di Johannes Brahms.
Prima di poter parlare della musica cantata, vorrei farvi presente le tipiche espressioni vocali: Lamento-Urlo-Riso-Canto-Pianto.
Nella Musica cantata (la lirica) troviamo rappresentate: la Paura nella scena della morte della protagonista in Lulù di Alan Berg o nell’Ave Maria cantata da Desdemona nell’Otello di Giuseppe Verdi, la Rabbia nell’aria ‘Cortigiani, vil razza dannata’ del protagonista dell’opera Rigoletto (sempre di Verdi), la gioia in ‘Ecco ridente in cielo’ del Conte di Almaviva nel Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini, la Contemplazione nell’aria di Susanna ‘Deh vieni, non tardar, o gioia bella’ nelle Nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart e la Tristezza nell’aria di Violetta ‘Addio del ato’ ne La Traviata, sempre di Verdi.
Il nostro Cerchio lo possiamo trovare anche nella nostra vita: così l’Acqua rappresenta la calma e il concepimento, il Legno il bambino, il Fuoco l’adulto, la Terra il picco della vita (mezza età), l’Autunno l’anziano e di nuovo l’Acqua, la morte e la promessa di una rinascita. In effetti ora sarebbe davvero interessante seguire un unico Elemento nelle sue cinque fasi e trasformazioni nel ‘Cerchio di Sostegno’.
Ecco, proviamo…: dunque il Legno viene rappresentato prima come un seme nascosto nella terra (Acqua), che poi nasce (Legno), cresce (Fuoco), si espande e produce semi (Terra). Poi le foglie si seccano e cadono (Autunno) e la linfa si raccoglie e si ritira all’interno della pianta (Acqua).
L’evoluzione del Fuoco si presenta invece così: all’inizio (in Acqua) è solo un’idea, una scintilla, poi, trovando una condizione favorevole, diventa un piccolo fuocherello (Legno), che si fa via via più grande (Fuoco) fino a diventare devastante (Terra).
In Metallo diminuisce e si spegne, per lasciare solo un ricordo di sè, le ceneri (di nuovo Acqua).
Seguiamo ora il cambiamento dell’elemento Terra, che viene tenuto all’interno del pianeta (Acqua), per uscire in modo più o meno violento (eruzione di un vulcano) in superficie, quindi nascendo.
Via via si accumula e cambia forma (Fuoco), poi viene usata (Terra), cioè coltivata o no. Poi si impoverisce e perde la propria ‘utilità vitale’ (Metallo). Infine viene portata via dal vento come polvere o sommersa dall’acqua e quindi ‘muore’ (Acqua). Il Metallo all’inizio si trova nascosto nella terra (Acqua), viene poi estratto (Legno), riscaldato (Fuoco) e lavorato (Terra). Poi deve essere raffreddato (Metallo), per mantenere la sua nuova forma ed alla fine verrà usato (Acqua).
Poi ancora dobbiamo seguire l’elemento Acqua nella sua ‘vita’ (mi sono permessa di aggiungere, nel disegno, i movimenti dell’esercizio collegato all’elemento Acqua, che è parte di otto esercizi particolari chiamati ‘Otto Pezzi di Broccato’.). L’acqua si trova in principio nella terra (Acqua). Con difficoltà, ma con grande tenacia, sale in superficie (Legno), poi evapora (Fuoco) salendo in aria (Terra), per ritornare come pioggia in basso (Metallo). Per completare il ciclo penetra di nuovo nella terra (Acqua).
La Poesia, la Narrativa
Ecco un’altra ricerca: questa volta vorrei esaminare l’evoluzione di un singolo aspetto nelle varie arti.
Inizieremo come sempre con la Poesia, in questo caso con la Narrativa. Vorrei seguire il cambiamento dell’emozione del Legno, la Collera, l’Aggressività, la Voglia di Vivere e di Amare della protagonista del libro... ‘Via col Vento’ di Margaret Mitchell, la famosa Scarlett O’Hara (purtroppo tradotto in italiano con il dolce nome ‘Rossella’, che non rispecchia per niente ciò che si dice ‘un nome un programma’!).
Indubbiamente la Voglia di Vivere di Scarlett, all’inizio del libro, mi sembra non tanto chiara, almeno agli occhi di lei stessa, ciò significa che la sua energia vitale rimane nascosta (Voglia di Vivere nell’Acqua). Quando prende coscienza di amare lo ‘scialbo’ Ashley Wilkes, vorrebbe subito tutto e quando vede che non ha la risposta desiderata si arrabbia (Voglia di Vivere nel Legno).
In ogni caso Scarlett farà crescere questo sentimento senza ritegno e la sua ione divamperà al massimo ‘calore’ (Voglia di Vivere nel Fuoco). Assume
poi aspetti autolesivi, attaccando il centro del suo stesso essere (Voglia di Vivere nella Terra) e il tutto si trasforma in frustrazione e rimpianto (Voglia di Vivere nel Metallo).
In mezzo a tutto abbiamo anche la situazione in cui lei inizia a rinchiudersi in se stessa e affronta la paura lamentandosi (Voglia di Vivere nell’Acqua).
Il libro finisce con Scarlett che prende coscienza del suo ‘vero’ amore per Rhett Butler, che si ripromette di riconquistare in seguito (Voglia di Vivere nel Legno). Mi rendo conto che il tutto vi sarà sembrato artificiale e costruito e vorrei invitarvi a seguire altri eroi ed eroine in altri libri secondo questo schema!
La Pittura, i Colori
Vorrei insistere con l’elemento Legno e ho scelto, per la nostra indagine evolutiva, il color Verde (di cobalto chiaro): mescolato con il colore Rosso dell’elemento Fuoco, diventa marrone e se mescoliamo ora quest’ultimo con il Giallo (Terra), il tutto diventerà un giallo scuro e corposo. Aggiungiamo ora il color Bianco (Metallo), che lo cambierà in ocra pallido e se mescoliamo ancora quest’ultimo con il color Blu scuro (Acqua), avremo un blu scuro grigiastro. Vediamo infine che, aggiungendo nuovamente il nostro Verde iniziale (Legno), troviamo il verde originario diventato più scuro di qualche tonalità.
La Danza, il Movimento
Scelgo per la Danza un movimento collegato all’elemento Fuoco e vorrei esaminare la direzione ispirandomi ad un vero fuoco: quando nasce, come un germoglio (in Legno), i movimenti sono piccoli e timidi, ma già direzionati verso l’alto. L’elemento Fuoco ci fa ricordare il fulmine, suggerendo dei salti. I movimenti a Terra me li immagino ampi, esasperando il centro del corpo (secondo la grandezza e l’estensione del ‘Fuoco’). In Metallo si avrà poi un’interpretazione ‘esoterica’, lavorando molto sulla verticale e in Acqua il Fuoco perderà la sua vitalità e quindi ci saranno da eseguire movimenti di rotolamento a terra.
Il Ballo Popolare, gli stili
Il Ballo Popolare ha la sua espressione ‘estiva’ (Fuoco) nella Samba e nel Rock ‘n Roll. Un ballo ‘vitale’ della Terra, che ha il Centro come fulcro, è senz’altro la Danza del Ventre e la sua cugina ‘americana’, il Hula Hawaiana. Formalizzando questa spontaneità arriviamo all’espressione del Metallo e, perché no, al Mambo e al Foxtrot. Proseguendola nell’Acqua, la vitalità diventa dolce, intima, come nella Rumba Lenta e nel Vals Giamaicano (simile al Blues, al ritmo di Reggae). Poi esplode nel Legno, quindi è rappresentata dai Balli circolari, come i ‘Ländler’ (balli popolari che hanno dato origine al Valzer), la Mazurca e la Polka.
Ora seguiamo invece l’evoluzione di un unico ballo, la Rumba Lenta (ballo dell’elemento Acqua), nelle sue cinque fasi, per capire meglio la varietà dei i e delle figure: nell’Acqua abbiamo il o base a dondolo, ballato da sinistra a destra, avanti e indietro. Per il Legno ci sono i giri della donna, mentre per il Fuoco abbiamo i giri della coppia.
La Terra determina la conquista dello spazio con i vari ‘Carré’ (detto anche o quadrato), completi e non, e per il Metallo troviamo l’alternanza dei i veloci con quelli lenti, per poi ritornare al dondolio iniziale dell’Acqua.
La Musica
Avete voglia d’esaminare con me il timbro della voce, magari scegliendo il Riso dell’elemento Fuoco? Prima di tutto vorrei dirvi che il Riso lo possiamo intendere sia come vera e propria risata che come un sottofondo della voce. Detto questo, vediamo come si evolve (cosa che può essere interessante sia per la recitazione che per il canto): il Riso si esprimerà al massimo della sua forza e vitalità nel Fuoco. Diventerà poi ampio e ‘grasso’, ‘centrato’ in Terra e, invece, nel Metallo assumerà un sottofondo nostalgico e dispiaciuto. Nell’Acqua aiuterà a superare le paure, ma può diventare anche isterico e nascosto, represso. Alla fine, in Legno, il riso avrà un suono urlante e offensivo, sprezzante.
Possiamo anche studiare un’opera intera, magari Il Flauto Magico di Wolfgang Amadeus Mozart, dove ogni personaggio esprime, ovviamente, la sua ‘natura’ cantando.
Così la Regina della Notte incita il giovane principe Tamino a salvare la figlia rapita (Pamina), uccidendo il rapitore (Sarastro); un atteggiamento senz’altro legato all’elemento Legno (e sinceramente, come mamma, la capisco!). L’Amore e la Gioia vengono cantati e rappresentati dai due nobili protagonisti: il principe Tamino e la principessa Pamina, che dopo tanti momenti difficili finalmente si abbracceranno. L’apparente cattivo, il sacerdote Sarastro, rappresenta la Calma e la Riflessione. Qui infatti mi sono sempre parecchio risentita, chiedendomi come mai l’elemento Terra viene espresso da un uomo (ma ricordiamoci che, in primis, non è un opera taoista e che inoltre è stata scritta in pieno periodo patriarcale). L’istinto (Metallo) trova nelle due persone semplici, Papageno e Papagena, la sua espressione più simpatica (infatti piacciono a tutti!). Poi abbiamo ancora un altro personaggio, tra l’altro di pelle scura, forse nera (che già per questo lo sposta nell’elemento Acqua), che vive con la Paura d’essere scoperto, quando tenta di baciare la principessina… insomma uno che per forza deve fare il cattivo! (In ogni caso, vorrei invitarvi ad ascoltarli per verificare se avevo ragione o no!)
Vogliamo fare un giro negli elementi con gli strumenti ad archi o a fiato? Ecco qua la mia proposta (Vorrei scusarmi con tutti per la mancata considerazione degli altri strumenti e spero che mi perdonerete!): per il Legno dobbiamo cercare qualche strumento ‘infantile’ e piccolo: mi è venuto in mente il piccolo violino a ¼ (visto da bambina nella casa natale di Wolfgang Amadeus Mozart a Salisburgo) e per gli strumenti a fiato l’ocarina di Pan.
In Fuoco metto senz’altro il violino (‘adulto’ ormai) e il flauto traverso e in Terra la viola e il flauto dolce (ambedue hanno un suono così materno…). Trovare degli strumenti per il Metallo è stato più difficile e così ho scelto il violoncello, perché ha un suono ancora più basso della precedente viola, mentre per quelli a fiato ho scelto il clarinetto (più aspro e ‘mentale’ del flauto dolce). Infine ho potuto abbinare all’elemento Acqua il contrabbasso e l’oboe.
[34] Copia di ‘L’Urlo’ di Edvard Munch eseguita da Alice Ruglioni
La Stella del Controllo
Vi ricordate ancora di cosa si trattava? Nella Stella di Controllo (l’avevamo paragonata al rapporto tra Nonni e Nipoti) dovevamo saltare sempre un elemento arrivando a questa sequenza: Acqua- Fuoco-Metallo-Legno-Terra-Acqua.
Mi ricorda tanto il modo con cui l’Imperatore Fu Hsi abbinava gli Otto Trigrammi: anch’egli aveva messo in coppia gli opposti! E qui, effettivamente, se vogliamo intendere il tutto come coppie, abbiamo prima quella di Acqua e Fuoco e in seguito Metallo e Legno (tralasciamo il collegamento da Fuoco a Metallo). Nell’indagine sulle coppie, la Terra dovrebbe trovarsi al centro e non inserita come uno dei punti della stella. Sono coppie complementari, ma contrarie, un po’ come la nostra vecchia coppia YinYang, Acqua e Fuoco, ‘corpo ed energia’ totalmente diversi: uno (Acqua) scende con il suo ‘corpo’ sempre per forza di gravità, e l’altro (Fuoco), ‘spirituale’ e non materiale, sale in alto.
Legno e Metallo si definiscono invece così: il Legno cresce veloce e mette facilmente radici, è morbido (anche il legno più duro lo è in confronto al metallo), ma riesce a ‘spaccare’ il metallo, cioè la roccia. Il Metallo è duro (specialmente se lavorato), ha bisogno per ‘crescere’ di tanto più tempo, la sua estrazione è laboriosa ed è capace di tagliare il legno (e non solo). Possiamo dire che l’uno non si valorizza senza l’altro? Mi sono un po’ persa, perciò vado avanti speditamente per rivedere le connessioni ‘stellari’ delle emozioni: avevamo detto che l’Acqua controlla un Fuoco eccessivo, perciò la Paura (Acqua) attenua una Gioia esagerata (Fuoco).
Visto che il Fuoco è capace di fondere il Metallo, la Gioia fa diminuire la Tristezza (Metallo). Il Metallo è capace di tagliare il Legno, il che significa che la Tristezza ha effetti calmanti sull’Aggressività (Legno). L’Aggressività regola un’eccessiva comione (Terra), perché il Legno diminuisce la forza della Terra nutrendosi, e la simpatia e la comione diminuiscono la Paura smisurata (Acqua), perché la Terra può assorbire una buona parte dell’Acqua.
Le emozioni hanno la loro espressione e modulazione vocale e inoltre, come sappiamo, cambiano anche la nostra voce:
Il Lamento (Paura/Acqua) attenua un Riso eccessivo (Gioia/Fuoco), che è, a sua volta, terapeutico per il Pianto disperato (Tristezza/Metallo). Il Pianto poi smorza l’Urlo rabbioso (Ira/Legno), che bilancia il Canto noioso (Pietà/Terra). La sequenza si conclude con il Canto, che rende meno doloroso, addolcendolo, il Lamento insistente (Paura/Acqua).
Per le Direzioni avremo Nord-Sud-Ovest-Est-Centro. (Ed ecco di nuovo gli antagonisti in assoluto, cioè il Nord e il Sud e l’Est e l’Ovest.)
Per le Stagioni abbiamo: Inverno-Estate-Autunno-Primavera-Fine d’Estate. E anche qui troviamo gli antagonisti Inverno ed Estate e Primavera ed Autunno abbinati insieme. Se poi vi piace dedicarvi al giardinaggio, saprete che in primavera si fanno cose diverse rispetto a quelle dell’autunno (tra seminare, arare, potare, vendemmiare). Inoltre l’apparente calma dell’estate è diversa dall’arresto totale dell’inverno.
Ecco, visto che stavamo parlando di arresto, vorrei riflettere un attimo sul Movimento, usando gli stessi ‘ingredienti’ del capitolo precedente sul Cerchio del Sostegno .
Il raccogliersi e l’immobilità (Acqua) controlla i movimenti eccessivi, che coinvolgono tutto il corpo (Fuoco), cosa che poi rende possibile un’espressione del respiro nel Metallo.
Le espressioni del respiro guidano l’espansione (sinuosidale) ondeggiante (Legno), che poi si deve basare sul centro (Terra).
Per finire il centro facilita a sua volta il raccogliersi dell’immobilità.
Riguardando le vecchie liste sono arrivata ai Colori : così potete vedere che il Nero (o Blu scuro/Acqua) bilancia il Rosso/Fuoco), che a sua volta agisce sul Bianco (Metallo). Il Bianco calma il Verde (Legno), che attenua il Giallo (Terra). Il Giallo a sua volta rivaluta il Nero (Blu scuro).
In Musica facciamo iniziare la Stella di Controllo ad esempio con l’elemento Acqua e arriviamo così alla sequenza: Yü (La/A) -Chih (Sol/F) -Shang (Re/D)Chio (Mi/E) -Kung (Do/C).
Esaminando anche in questo caso la distanza tra le note, notiamo che da La/Acqua a Sol/Fuoco e anche da Sol/Fuoco a Re/Metallo abbiamo una distanza di sei note. Da Re/Metallo a Mi/Legno abbiamo una sola nota, per poi riprendere di nuovo con l’intervallo di sei note da Mi/Legno a Do/Terra e da Do/Terra a La/Acqua: 6 – 6 – 1 – 6 – 6.
Si evidenzia dunque, in modo particolare, la relazione tra le due forze: Declino/Metallo e Rinascita/Legno.
La relazione a Stella per le età nella vita si presenta così: la possibilità della morte o della concezione controlla le azioni dell’adulto, che a sua volta si prende cura dell’anziano. L’anziano ha un effetto calmante sul bambino, mentre il bambino richiama e protegge l’adulto dalle follie della ‘mezza età’. Questa poi affronta la possibilità della Morte propria o dei propri cari.
Ma come cambiano i singoli Elementi nella loro sequenza secondo la Stella del Controllo? Avendo la funzione di controllo, non si tratta quindi di un’evoluzione, ma di una ‘giusta’ presenza. Inoltre vorrei ricordarvi che il controllo si presenta in due direzioni, sia in avanti sia indietro.
Per l’elemento Legno immaginiamoci una pianta già formata, che ha, ovviamente, bisogno di acqua (Acqua) per combattere un’eccessiva siccità (eccessivo Fuoco), ma anche di un certo calore (Fuoco) per non ‘annegare’ (eccessiva Acqua). La forza vitale (Fuoco) rende possibile un ancorarsi della pianta nel duro sottosuolo (eccessivo Metallo), ma a sua volta il sottosuolo (Metallo) controlla, attraverso i suoi componenti nutritivi, un eccessivo propagarsi della pianta stessa (eccessivo Fuoco). I minerali (Metallo) determineranno la crescita, il colore e la forma della pianta (eccessivo Legno), che nutrendosi (Legno) regolerà e cambierà il sottosuolo (eccessivo Metallo). Ora la forza di crescita (Legno) fa sì che il seme nascosto nella terra la attraverserà (eccessiva Terra), ma la qualità della terra (Terra) regolerà una eccessiva crescita (eccessivo Legno). Il tipo di terra (Terra) poi assorbe un’umidità eccessiva (eccessiva Acqua), ma l’apporto d’acqua (Acqua) determinerà, a sua volta, l’aspetto del terreno (eccessiva Terra).
Prendiamo ora l’elemento Fuoco e vediamo come può essere controllato attraverso il procedimento a Stella. Sappiamo tutti che l’acqua (Acqua) è capace di spegnere un incendio (eccessivo Fuoco) e che il fuoco (Fuoco) può controllare un’eccessiva umidità (eccessiva Acqua) asciugandola. Una temperatura elevata (Fuoco) è capace di fondere il metallo, cambiandone la forma (eccessivo Metallo) e a sua volta il metallo (Metallo) è in grado di assorbire e catturare un eccessivo calore (eccessivo Fuoco). Una pentola metallica (Metallo) può essere riscaldata da un fuoco di legna, che brucia (eccessivo Legno), mentre un incendio nel bosco (Legno) spaccherà anche le rocce (eccessivo Metallo). Il legno in fiamme (Legno) si può spegnere coprendolo con tanta terra (eccessiva Terra) e una terra esausta (Terra) può essere rinvigorita con le ceneri del legno bruciato (eccessivo Legno). Una terra bruciata (Terra) ha bisogno di tanta acqua (eccessiva Acqua) e un’acqua calda (Acqua) si raffredda facilmente nelle profondità della terra (eccessiva Terra). Leggendo tutte queste interazioni tra gli elementi si nota che anche la direzione contraria ha i suoi benefici! (Finora l’avevo sempre solo conosciuta come negativa.
È bene sapere che tutto ciò che sembra cattivo non necessariamente nuoce!). Però andiamo avanti e esaminiamo ora l’elemento Terra: l’equilibrata relazione tra acqua e calore garantisce la fertilità del terreno, così una terra umida (Acqua) è capace di sopportare anche un grande calore (eccessivo Fuoco) senza perdere la sua capacità nutritiva, mentre una terra molto, ma molto umida (eccessiva Acqua) e perciò acida, sarà asciugata e resa fertile dal calore (Fuoco).
Un terriccio molto caldo (Fuoco) fa ‘uscire’ il Metallo sminuzzato (eccessivo Metallo), ma a sua volta una terra (Metallo) metallizzata (e pensiamo in questo caso ad esempio al vasellame) à a proprio beneficio (nel momento della cottura, ad esempio, dello smalto) un grande calore (eccessivo Fuoco). I sassi (Metallo) garantiscono una migliore stabilità alle piante, che poi sopravvivono più facilmente (eccessivo Legno). Le piante (Legno), a loro volta, si attaccano anche ad un minimo di terra tra le rocce in montagna (eccessivo Metallo), per poter crescere. I resti delle piante (Legno) arricchiscono un terreno povero (eccessiva Terra), mentre la terra (Terra) sarà protetta contro l’erosione da tante piante (eccessivo Legno). La terra (Terra) è capace di assorbire, filtrare e contenere una grande quantità d’acqua (eccessiva Acqua) rendendola, ad esempio, potabile. L’acqua (Acqua), a sua volta, può ammorbidire una terra troppo secca (eccessiva Terra) e prepararla per mille usi (la crescita delle piante, la fabbricazione di vasellame e di mattoni).
Eccoci arrivati all’elemento Metallo! Chissà che verrà fuori seguendolo nella stella? L’acqua minerale (Metallo) ci aiuta a combattere la perdita di minerali causata dalla sudorazione durante un periodo di gran caldo (eccessivo Fuoco) e il calore (Fuoco) rianima un corpo rigido (eccessivo Metallo). Il lavoro muscolare, che riscalda il corpo (Fuoco), fa muovere le articolazioni (eccessivo Metallo), che altrimenti rimarrebbero ferme, mentre il potassio e il magnesio, quindi minerali (Metallo), sono necessari per un giusto funzionamento dei muscoli (eccessivo Fuoco). I minerali (Metallo) sono necessari per una crescita sana (eccessivo Legno). La circolazione di ‘linfe’ ed energie vitali (Legno) combatte la rigidità (eccessivo Metallo). Anche le rocce e i metalli crescono (Legno) e arricchiscono così un paesaggio altrimenti troppo monotono (eccessiva Terra). La presenza di terriccio (Terra) invece rende possibile una crescita anche su rocce apparentemente nude (eccessivo Metallo). Un tipo di ‘terreno minerale’ (Terra), come l’argilla, è capace di catturare tanta acqua (eccessiva Acqua), mentre tanta umidità minerale (Acqua) provoca il formarsi sulla terra (eccessiva Terra) di tante forme strane con la cristallizzazione.
Finalmente siamo arrivati all’ultimo elemento da esaminare, l’Acqua: l’acqua (Acqua) controlla, come avevamo già detto, un grande fuoco (eccessivo Fuoco) spengendolo, mentre con il calore (Fuoco) possiamo riscaldare l’acqua fredda o ghiacciata (eccessivo Acqua). Quando i liquidi, come il petrolio (Fuoco), hanno preso fuoco, sono capaci di fondere e trasformare in breve tempo il ferro in acciaio (eccessivo Metallo) e durante il processo di fusione (Metallo) c’è bisogno di tanto calore (eccessivo Fuoco). Il metallo liquefatto (Metallo) può essere forgiato in infinite forme (eccessivo Legno) e l’umidità contenuta nelle piante (Legno) è capace di corrodere ogni metallo o roccia (eccessivo Metallo). Le piante (Legno) drenano e rassodano un terreno umido (eccessiva Terra) e l’umidità della terra (Terra) permette una crescita multiforme delle piante (eccessivo Legno). Un terriccio estremamente bagnato (Terra) porta l’acqua (eccessiva Acqua) in qualsiasi posto, ma anche la forza dell’acqua (Acqua) trascina la terra (eccessiva Terra) dappertutto.
Siamo arrivati al punto di poter finalmente esaminare un’unica qualità nelle sue cinque fasi e, come sempre, iniziamo con…
La Poesia, la Narrativa
Ricordando, come nel capitolo sul Cerchio di Sostegno, le emozioni tipiche del Legno ( la Collera e la Voglia di Vivere) per proporvi nuovamente la storia di Scarlett O’Hara (scusate, ma non mi posso proprio abituare al nome italiano di Rossella) in ‘Via col Vento’.
Con l’indagine a cerchio, l’abbiamo potuta seguire nelle sue vicende amorose, mentre nel percorso a stella, vedremo come affronterà le situazioni narrate nel libro: nell’Acqua si trova la sua voglia di vivere, di gridare ai quattro venti il suo amore per Ashley Wilkes e poi la collera seguente per il suo amore frustrato. Tutto deve rimanere nascosto e perciò nel segno successivo (Fuoco), seguendo la stella, le emozioni non possono ovviamente divampare ed esprimersi al massimo.
La collera smisurata (Fuoco), ma anche la sua grande voglia di vivere, spezzano un’eccessiva tristezza (infatti sposa per ripicca il fratello della sua rivale), perciò la sua frustrazione (Metallo) agli occhi degli altri rimane poco espressa.
Il compianto (Metallo) finalmente ‘espresso’ (quando rimane prematuramente vedova e si compiange per una futura vita senza nessun divertimento o quando, verso la fine, apprende che il suo amore iniziale non era quello vero), evita l’aggressività (Legno), andando dritta, dritta a visitare la sua odiata cognata, sposa del suo grande amore, sperando di rivederlo, o quando, verso la fine, non riesce ad arrabbiarsi di fronte all’atteggiamento ambiguo del primo amore.
All’inizio del libro l’intera società sta per cambiare: inizia la Guerra di Secessione americana e meno male che Scarlett possiede una sana dose d’aggressività (Legno), che le impedisce di abbandonarsi ad eccessivi autocompianti e autocritiche (Terra). Così tira avanti, salva dalla miseria tutto e tutti, lavorando sodo e sposandosi altre due volte, senza risparmiarsi (Terra).
Con una buona dose di autocritica è capace di elaborare ed estrarre l’aggressività nascosta (Acqua) e si rende finalmente conto di chi fossero le persone che le erano sempre state vicine e l’amavano da sempre: la sua apparentemente scialba cognata e il suo ultimo marito ed eterno ammiratore. Il libro termina con il suo ritorno a quella casa, per la quale aveva lottato tanto, progettando (Legno) la
riconquista dell’amato.
La Pittura, i Colori
Seguiamo ora il percorso a ‘Stella’ del Verde (di cobalto chiaro) partendo dall’elemento Legno: nel suo elemento Legno esso è proprio Verde e, ando nell’elemento Terra (color Giallo) diventerà un verde chiaro che tende al giallo. Se mescoliamo questo Verde con il color Nero (Acqua), esso diventerà molto scuro, tendente all’olivo. Il color Olivo scuro mescolato con il color Rosso (Fuoco) si trasformerà in un marrone leggermente rosso. Questo poi incontrando il color Bianco (Metallo) diventerà quasi un rosa antico. Alla fine mescoliamo quest’ultimo di nuovo con il solito Verde dell’elemento Legno e vediamo che il risultato sarà un verde molto pallido.
La Danza, il Movimento
Seguiamo ora i movimenti di un singolo ballerino nei suoi ‘movimenti vitali con tutto il corpo’ (del Fuoco) dettati dalla ‘Stella’: nell’elemento Acqua questi movimenti sono piccoli e vicini alla terra, poco evidenti e poco percepibili, ma utili per il controllo dei movimenti seguenti, veloci, direzionati verso l’alto, a scatto e con salti ed eseguiti con tutto il corpo (Fuoco). Questi movimenti (Fuoco) poi attenuano la direzione verticale eccessiva e molto rigida (Metallo).
I movimenti rigidi (Metallo) danno il giusto ‘contrappunto’ ai movimenti molto sinuosi e vigorosi (Legno). Quest’ultimi sono molto utili per vivacizzare i movimenti eccessivamente ampi, provenienti dal centro del corpo (Terra), forse anche un po’ noiosi, che però servono per creare di nuovo i movimenti vicino alla terra (Acqua).
Il Ballo Popolare, gli Stili
Se vogliamo progettare una serata di ballo, possiamo ovviamente affidarci anche alla regola ‘stellare’. Affidiamoci magari all’espressione gioiosa (Fuoco), adatta ad una serata di Carnevale (perché no?) e vediamo un po’: possiamo iniziare con il ritmo ipnotico del Reggae, ballando il Vals Giamaicano (Acqua), simile alla Lambada, ma molto, molto più lento.
Basta poi accelerare la musica e arriviamo alla Lambada (Fuoco), vera e propria, e aggiungiamo anche, per cambiare un po’, qualche brano di Samba (Fuoco). Poi i ballerini gradiranno un ballo più contenuto e riposante, magari il Tango Argentino (Metallo), a cui facciamo seguire anche una serie di brani di Slowfox, cioè il Foxtrot lento (Metallo). Ora ci vuole di nuovo un ballo vivacizzante (Legno), magari una Polka o un Quickstep (Foxtrot veloce)! Viene naturale di ballare ora qualche ballo che esalti il centro del corpo e, perché no?, magari un bel Valzer Viennese (Terra) o anche un Valzer Inglese (Acqua), quindi un Valzer lento, che ci prepara al ritmo più contenuto del prossimo elemento (Acqua), cioè un Blues.
Ovviamente possiamo anche concentrarci su un unico ballo e controllare le sue cinque trasformazioni attraverso uno studio dei suoi i e delle sue figure. Iniziamo magari con il Tango Argentino, un ballo severo, ma anche dolce, che di solito ho abbinato all’elemento Metallo: per controllare meglio il nostro corpo, i movimenti della coppia danzante e di tutti gli altri in sala, possiamo fermarci (gli stop, Acqua), continuando a muoverci sul posto a ritmo di musica ovviamente. Tutto ciò porterà a momenti di piacevole tensione (Fuoco). I movimenti a o veloce (Fuoco) si alternano a quelli lenti (Metallo). Nell’elemento Legno rientrano anche quelli chiamati ‘decorazioni danzanti’ (firuletes), cioè movimenti improvvisati, eseguiti sia dal ballerino sia dalla ballerina. Il tutto sembra portare ai vari giri (Terra), che esaltano la coppia danzante ed il loro centro. Abbiamo in questo contesto sia il giro del ballerino intorno alla sua partner (nella figura ad esempio della ‘candela’), sia quello in cui la ballerina volteggia intorno al suo uomo. Il ballo finisce nell’ elemento (Acqua) che segue e quindi i ballerini si lasciano.
La Musica
Ritorniamo alla lirica e al timbro della v oce del Fuoco, il Riso. Vediamo come la Stella potrà aiutare a creare una tensione artistica: nell’elemento Acqua il riso avrà un sottofondo impaurito, che equilibra la troppa gioia (Fuoco). Un riso
eccessivo e vigoroso (Fuoco) è utile per le situazioni tristi e nostalgiche (Metallo).
Un riso nostalgico e lamentoso (Metallo) controlla un eccessivo sottofondo fragoroso e sarcastico (Legno), mentre un riso umoristico (Legno) diminuisce un sottofondo egocentrico del riso stesso (Terra). Il ridere di se stesso (Terra) invece aiuta a non scivolare nel riso isterico, dettato dalla Paura (Acqua).
Vogliamo tentare di seguire una eventuale costruzione ‘stellare’ di un’opera lirica? Per il cerchio avevamo preso come esempio Il Flauto Magico di Wolfgang Amadeus Mozart e visto che lo abbiamo già studiato, vorrei riproporvelo: ecco che inizia con una situazione paurosissima (Acqua): il principe Tamino viene inseguito e minacciato di morte da un grande serpente: Zu Hilfe! Zu Hilfe! Sonst bin ich verloren... (Aiutatemi! Aiutatemi! Altrimenti sono perduto…).
Viene salvato da tre donne, ma sviene. Al suo risveglio incontra un venditore di uccelli, Papageno, che ha modi estremamente allegri ed esprime una vitalità enorme, cosa che fa parte senza dubbio dell’elemento Fuoco: Der Vogelhändler bin ich ja… (Il venditore di uccelli sono…). Ancora nel Fuoco Tamino riceve dalle tre donne riapparse un ritratto di Pamina, la figlia della Regina della Notte, che era stata rapita: Dies Bildniss ist bezaubernd schön… (Questa immagine è incantevolmente bella,…) e se ne innamora. Nell’elemento delle strategie, il Metallo, appare ora la Regina della Notte, che promette la propria figlia in sposa a Tamino se lui la salverà: O zitt’re nicht, mein lieber Sohn! (O non tremare, mio caro figlio!). In seguito le tre donne danno a Tamino come regalo da parte della regina un flauto magico e a Papageno dei camli d’argento. Durante la conversazione tra Pamina e Papageno nasce (Legno) in lei l’amore per Tamino: Bei Männern, welche Liebe fühlen… (Uomini, che sentono l’amore…), mentre Tamino, istruito da tre ragazzini, impara (Legno) come poter salvare Pamina: Zum Ziele führt dich diese Bahn… (Alla meta ti porta questo sentiero…). Dopo varie vicende appare il ‘rapitore’, il sacerdote Sarastro (Terra): Es lebe Sarastro, Sarastro lebe! (Viva Sarastro, Sarastro evviva!), che non è per niente cattivo, anzi egli fa incontrare gli innamorati e punisce il suo servo malvagio, Monostatos. Sarastro, nell’elemento Acqua, prega gli dei di vigilare sui giovani durante le prove d’iniziazione: O, Isis und Osiris (O, Iside ed Osiride). Nel
Fuoco ritorna in scena prima Monostatos, che cerca di baciare Pamina: Alles fühlt der Liebe Freuden… (Tutti sentono le gioie dell’amore…) e poi la Regina della Notte, che incita Pamina ad asse Sarastro: Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen… (La vendetta dell’inferno ribolle nel mio cuore…). Nel Metallo questa volta appare Sarastro: In diesen heiligen Hallen… (In queste sacre sale…), che rassicura la principessa Pamina che in seguito incontrerà di nuovo il principe Tamino legato al voto del silenzio: Ach, ich fühl’s… (O, lo sento…).
In Legno Papageno si dispera per la mancanza di una compagna: Ein Mädchen oder Weibchen… (Una ragazza o una donna…): alla fine incontra Papagena travestita da vecchietta e i tre ragazzi salvano Pamina dal suicidio: Zwei Herzen, die von Liebe brennen… (Due cuori che bruciano d’amore…).
Nell’elemento della coppia per eccellenza, la Terra, Tamino e Pamina affrontano insieme le prove imposte da Sarastro, mentre Papageno e Papagena possono finalmente trovarsi senza nessun ostacolo o travestimento: Pa-Pa-Pa…
Il tutto finisce in Acqua: la coppia principesca ha superato le prove, il loro amore è stato nobilitato e spiritualizzato e finalmente possono rimanere insieme: Heil sei euch Geweihten… (Siate benedetti voi consacrati…). Potremmo andare avanti all’infinito analizzando quest’opera che, come abbiamo visto, percorre due volte il ciclo dei Cinque Elementi. Infatti ci sono due coppie d’innamorati, anzi il tutto sembra essere concepito in coppia: Sarastro e la Regina della Notte, Tamino e Pamina, Papageno e Papagena, le tre donne e i tre ragazzi, Monostatos e il Serpente, ma non vorrei farvi soffrire oltre a causa del mio esagerato entusiasmo.
Vorrei proporvi ora uno schema più ‘musicale’ e perciò guardiamo le tonalità e i suoni nella sequenza ‘stellare’.
L’Acqua la possiamo individuare come una tonalità Minore di La/A, che calma l’acutezza di quella Maggiore in Sol/G del Fuoco. Questa poi sdrammatizza la seguente Minore in Re/D del Metallo, che inseguito ammortizza l’impatto aggressivo della tonalità Maggiore in Mi/E del Legno. Nell’elemento Terra, che comprende tutte e due le tonalità, abbiamo quindi a disposizione Do/C sia in Maggiore che in Minore, cosa che aiuta a regolare l’ingresso in quella Minore in La/A dell’Acqua.
Infine vorrei proporvi il cerchio e la stella insieme. A mio parere il cerchio descrive la creazione di un’opera, mentre la stella ci spiega lo stato d’animo dell’artista: la creazione (cerchio) inizia nel silenzio dell’elemento Acqua con l’idea e a al Legno con i preparativi. Nel Fuoco avviene la creazione vera e propria e nella Terra l’artista si ferma, contemplando l’opera finita. Nell’elemento Metallo deve avvenire un distacco per poterla in seguito vendere e concepire di nuovo delle idee per una nuova opera (Acqua).
Attraverso la Stella analizziamo la situazione dell’artista: l’Acqua descrive la ‘pienezza’ della vena artistica, che poi si sfogherà in un ‘fuoco’ artistico (Fuoco). ando poi all’elemento Metallo troviamo la capacità di progettazione, che porta a sua volta alla necessità d’esprimersi (Legno). Se l’artista da una parte è soddisfatto, almeno per un breve tempo, dall’altra si è anche esaurito fisicamente e mentalmente (Acqua).
La Forza centrale, l’imperatrice
Scrivendo mi sono resa conto che ci vuole uno studio molto più approfondito sulle capacità dell’elemento Terra d’ammortizzare l’impatto tra due stagioni. Si tratta dello spazio collegato al raccolto vero e proprio (cioè al raccogliere, vendemmiare e prendere da ogni elemento quello che ne è nato, cresciuto e maturato ed usarlo a nostro beneficio). Indica quindi una via benefica e meditativa, un incontro assai intimo con noi stessi. L’importanza delle facoltà della Terra viene spesso dimenticata, anzi vengono studiate quasi esclusivamente le altre sequenze, cioè la Stella ed il Cerchio.
Osservando la vita campestre, possiamo notare che ad ogni singola stagione segue un raccolto: alla fine della primavera si raccolgono gli ortaggi giovani. Alla fine dell’estate si taglia, ad esempio, il grano e alla fine dell’autunno si raccoglie tutto ciò che è rimasto (ad esempio l’uva e le patate).
La ‘vendemmia’ invernale possiamo individuarla nel consumo delle ultime scorte alimentari (quelle sotto sale, sott’olio, sott’aceto e quelle semplicemente essiccate o affumicate). Così possiamo far alternare ogni singolo Elemento con quello della Terra. Siamo arrivati quindi a otto indicazioni. Qui di seguito vi indico una piccola lista per rendere meglio comprensibile il tutto: ogni Elemento, come abbiamo appena accennato, si definisce in quanto in relazione con l’elemento Terra.
Le Direzioni si definiscono grazie alla posizione centrale dell’interlocutore, ma anche grazie alla forza di gravità.
Qui vorrei ricordarvi la differenza tra le idee dell’Imperatore Fu Hsi e quelle del re Wên, che abbinarono in modo differente l’uno dall’altro le direzioni agli Otto Trigrammi.
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Le Note Musicali fanno sempre riferimento a Kung (Do/C), la nota dell’elemento Terra, secondo questo schema: (d’altra parte mi sono sempre chiesta come mai la nota iniziale della nostra scala musicale coincidesse con la nota abbinata al centro, all’elemento Terra dei cinesi.)
Se vogliamo esaminare le tonalità minore e maggiore (vi ricordate che Metallo e Acqua sono tutte e due Yin e quindi minore, mentre Legno e Fuoco, ambedue Yang, maggiore?), notiamo anche in questo caso l’importanza dell’elemento Terra, che unisce in sé Yin e Yang e perciò tutte e due le tonalità. Avevamo parlato anche dei ‘sottofondi’ differenti della voce: per la Terra la voce è cantilenante e serve per addolcire la voce rabbiosa del Legno, quella ridente del Fuoco, come quella piagnucolosa del Metallo o lamentosa del Acqua. A questo punto possiamo anche indagare sulle emozioni (Ira-Legno, GioiaFuoco, Tristezza-Metallo e Paura-Acqua) e vediamo che la comprensione, la simpatia e l’autocritica, fatta con dolcezza, della Terra controlla e attenua tutte le altre.
Forse tutto questo si riallaccia anche alle varie fasi della vita? L’elemento Terra simboleggia la ‘Mezza Età’, il picco fruttuoso della propria esistenza. Qui si dovrebbe avere l’esperienza, le condizioni economiche e la tranquillità per esprimersi al meglio. Le età precedenti (giovinezza-Legno e l’età adulta-Fuoco) la considerano ‘vecchia’, mentre quelle seguenti (anzianità-Metallo e la fine della vita-Acqua) la penseranno ‘giovane’. Prima si deve imparare e perciò prendere da altri e ‘crearsi una vita’, dopo si deve iniziare ad ‘insegnare’ e quindi a dare agli altri e prepararsi spiritualmente alla propria fine. Durante le varie fasi della vita è quindi estremamente utile avere contatti con chi rappresenta e vive la ‘Mezza Età’. Da essi si potranno avere i migliori consigli.
Per la Pittura il colore Giallo (Terra) è determinante: nel disegno qui accanto troviamo i colori che otteniamo mescolando l’uno e l’altro. Il Blu scuro (Acqua) insieme al Giallo diventerà un Verde oliva, con un Verde (Legno) risulterà Verde chiaro. Il Giallo con il Rosso (Fuoco) diventerà Arancione, invece con un Bianco (Metallo) sarà un Giallo sbiadito.
Per la Danza il movimento chiave sarà sempre ampio e svolto dal centro del corpo, dal ventre e dalle ultime vertebre lombari della colonna vertebrale (nota: questo lo troviamo anche nella moderna teoria biomeccanica di Gracovetzky, che individua la parte lombare come motore per ogni movimento). Sarebbe però anche importante esaminare la parte frontale del corpo, cioè il ventre, basilare per un giusto allineamento fisiologico. Infatti la dualità YinYang dell’elemento Terra la troviamo nel basculamento pelvico (movimento avanti ed indietro del bacino).
Visto che stiamo parlando del nostro fisico, vorrei aprire un attimo il più antico libro sulla medicina cinese, Nei Ching Su Wên, dove viene ripetutamente sottolineata l’importanza degli organi milza (Yin) e stomaco (Yang), organi c ollegati con la Terra.
Pur non mettendo in discussione l’importanza vitale del cuore, leggiamo in questo libro che ‘finché lo stomaco funziona ed è sano, tutte le malattie possono essere guarite’. Infatti lo stomaco, ricevendo il nutrimento, lo elabora, trasformandolo in un’energia, che la milza distribuisce secondo le varie necessità.
Vorrei raccontarvi una curiosità: nello stesso libro ogni organo viene paragonato ad una funzione politica e così lo stomaco simboleggia colui che riscuote le tasse, mentre la milza è colui che distribuisce le entrate ricevute a tutti gli altri funzionari ministeriali.
Ovviamente questo non c’entra niente con le nostre arti, ma ci fa capire l’importanza di questi due organi almeno finora poco considerati. In ogni caso il buono e sano funzionamento di tutt’e due è importantissimo contro l’inflazione e l’inizio dello sgretolamento di uno stato (che porta inevitabilmente ad un cambiamento violento, ad una rivoluzione), ma qui usciamo dal contesto.
[35] Direzioni dei Otto Trigrammi secondo Fu Hsi [36] Direzioni dei Otto Trigrammi secondo re Wên
Alla Ricerca dell’Espressione Artistica e dell’Autodiagnosi
Eccoci arrivati all’ultimo capitolo, la ragione per cui abbiamo finora studiato così tanto! Questa volta impareremo a fare una sorta di autodiagnosi per valutare degli eventuali squilibri fisici-mentali-emotivi. Fino ad ora abbiamo cercato l’equilibrio artistico, ma l’arte trasmette di solito emozioni, che spesso provengono da uno squilibrio dei mezzi artistici.
Per arrivare ad un’autodiagnosi non ci resta altro che studiare la ‘fisiologia’ e la ‘patologia’ artistica! Cominciamo quindi con il primo o: la prevalenza o la mancanza totale di un mezzo artistico può indicare un disturbo anche fisico!
Gli indizi ‘acquosi’, come il silenzio, la musica, il musicista e l’amante della musica, la nota musicale ‘La’ in tonalità minore, l’immobilità ed il raccogliersi, il Blues e la Rumba Lenta, il color nero e il blu scuro, la volontà e la durezza, la paura ed il lamento, indicano tutti gli organi Rene (da intendere come ghiandole surrenali) e Vescica, mentre quelli ‘legnosi’come il Rock ‘n Roll e la Polka, l’espansione sinuosa, l’aggressività e l’urlo, la nota ‘Mi’ e la tonalità maggiore, il color verde, l’essere aspro, il pittore e amante della pittura indicano gli organi Fegato e Cistifellea.
Le indicazioni ‘focose’, come i movimenti vitali di tutto il corpo, il Ballo del Ventre, la Lambada e la Samba, la gioia e il riso, il mimo, lo scrittore ed il cultore di libri e di teatro, il color rosso, l’essere amaro e la tonalità maggiore in ‘Sol’, portano al Cuore, all’Intestino Tenue e a due altri sistemi non proprio ‘fisici’ come il Maestro del Cuore (sistema protettivo del cuore simile alle coronarie) e il Triplice Riscaldatore (spiegabile come metabolismo), mentre quelle ‘terrene’ come i movimenti ampi, armonici e circolari, il Valzer e la Hula Hawaiana, il ballerino di balli popolari, il danzatore e colui che va a vedere spettacoli di danza, il centro, l’essere dolce e comprensivo, il canto e la creatività, il color giallo e marrone, la nota musicale ‘Do’ sia in maggiore che in minore portano allo Stomaco ed alla Milza.
Per finire gli indizi ‘metallici’, come i movimenti essenziali, magari in verticale, del Mambo e del Tango Argentino, della respirazione e dell’ispirazione d’idee, della tristezza, del vuoto e del pianto, ma anche dell’essere piccante, del color bianco e della tonalità minore in ‘Re’ ci indicano gli organi Polmone e Intestino Crasso. Inoltre sono anche legati a difetti come l’alterazione del respiro e le sue conseguenze (apnea, respiro accelerato, sudorazione eccessiva, attacchi di panico) durante la creazione, l’esecuzione e la contemplazione artistica.
Allora, dopo questo primo o, facciamo anche il secondo! Ogni eccesso o deficit del mezzo artistico (colori, suoni, temi, movimenti e così via) da voi scelto indicherà sempre una disarmonia degli organi collegati ad esso.
Se vogliamo combattere le prevalenze e gli eccessi, dobbiamo affidarci alla ‘Stella di Controllo’’, cioè chiedere aiuto all’elemento ‘nonno’. Così l’eccesso nel Legno sarà regolato dal Metallo, ovvero un fegato e una cistifellea troppo ‘gonfi’ e pieni verranno drenati dall’intestino crasso e dai polmoni: un racconto troppo ‘aspro’ avrà quindi bisogno di un elemento piccante, per non annoiare e un quadro con troppo verde richiederà, per diminuire la sua colorata vivacità, la presenza del color bianco. Una danza con espansioni sinusoidali si calmerà con il ritmo della propria respirazione e un Mambo dovrà precedere un Valzer vorticoso. La musica quindi dovrà essere prima di tonalità minore e in ‘Re’, con una voce di sottofondo piangente (Metallo), poi di tonalità maggiore in ‘Mi’, meglio con gorgheggi ‘urlanti’ (Legno). Per non dover ripetere cose già dette nel capitolo sul Cerchio, vi propongo ora delle liste solamente per quanto riguarda gli eccessi degli altri elementi.
L’eccesso del Fuoco si drena con l’Acqua
Una poesia eccessivamente amara si smorza con precedenti fatti ‘salati’, cioè tosti e pesanti.
Una samba eccessivamente allegra ha bisogno prima di una rumba lenta.
Il color rosso eccessivo va controllato con il blu scuro o il nero.
Il brano particolarmente lungo in Sol/G maggiore risulta meno ‘asfissiante’ se preceduto da uno in La/A minore..
Una eccessiva gioia e il riso si controllano meglio facendoli precedere da un lamento pauroso.
Il suono eccessivo del violino o del flauto traverso si bilancia con quello più grave del contrabbasso o dell’oboe.
Una stasi causata da un gonfiore del cuore, dell’intestino tenue, delle coronarie (maestro del cuore) e del metabolismo (triplice riscaldatore) richiede un drenaggio da parte del rene (ghiandole surrenali e quindi ormoni) e della vescica.
L’eccesso de lla Terra si drena con il Legno
Una poesia eccessivamente gioiosa viene controllata meglio con elementi rabbiosi espressi in precedenza.
Un movimento, che si concentra sul ventre e sul bacino, risulterà meno noioso, se preceduto da un moto sinuoso in tutte le direzioni.
I colori giallo e marrone eccessivi vengono attenuati dal color verde.
Una eccessiva comprensione e/o autocritica ha bisogno d’essere sminuita dalla rabbia e dall’urlo.
Il gonfiore e la pienezza della milza e dello stomaco devono essere svuotati aTtraverso il fegato e la cistifellea.
L’eccesso del M etallo si drena con il Fuoco
Un racconto eccessivamente piccante dovrebbe contenere anche elementi gioiosi.
Un movimento che esalta moltissimo la respirazione risulta più efficace se contiene anche dei movimenti fatti con tutto il corpo.
Una presenza eccessiva del color bianco viene bilanciata e vivacizzata c on quello rosso.
Una eccessiva tristezza si sopporta meglio se sono presenti degli elementi gioiosi.
Brani suonati solo dal clarinetto o dal violoncello ‘richiedono’ l’intervento del violino e del flauto traverso.
Un polmone ed un intestino crasso bloccati dal gonfiore e dall’eccesso hanno bisogno di un drenaggio da parte del cuore, dell’intestino tenue, delle coronarie (maestro del cuore) e del metabolismo (triplice riscaldatore).
L’eccesso dell’Acqua si drena con la Terra
Un racconto eccessivamente pauroso richiede elementi di comione.
Un blues lento diventa meno noioso se preceduto da un valzer.
La prevalenza dei colori blu scuro e nero viene sopportata meglio se usiamo anche del giallo o del marrone.
Una eccessiva presenza di La/A minore dovrebbe essere controllata da Do/C in minore o in maggiore.
Un rene (ghiandole surrenali e quindi ormoni) e una vescica gonfia (perciò bloccata) vanno svuotati dalla milza e dallo stomaco.
L’eccesso del Legno si drena con il Metallo
Un racconto eccessivamente arrabbiato viene addolcito con elementi piccanti.
Una polka stanca meno se preceduta da un tango argentino.
La prevalenza dei colori verde si controlla bene usando il bianco.
Una eccessiva presenza di Mi/E va bilanciato meglio con Re/D.
Il fegato gonfio e una cistifellea bloccata hanno bisogno del drenaggio da parte del polmone e dell’intestino crasso.
Se ci troviamo invece di fronte al caso in cui un mezzo artistico risulti poco appariscente, potremo rinforzarlo usando il ‘Cerchio del Sostegno’ (vi ricordate che ‘l’Acqua nutre il Legno’?).
Così per un Legno poco presente dobbiamo intervenire rafforzandolo con la ‘madre’ Acqua. Per la nostra salute ciò significa che una cistifellea e un fegato stanco e vuoto dovranno essere aiutati e stimolati dal rene (ghiandole surrenali) e dalla vescica…
aiutiamo quindi un verde debole e poco evidenziato con una componente nera e…
un racconto poco aspro, con un contorno ‘salato’, cioè pesante.
Nella Danza, si notano meglio i movimenti sinuosi del Legno, se sono preceduti da un movimento raccolto.
Per il Ballo Popolare, dovremo quindi ballare una Rumba Lenta per esaltare un Quickstep.
L’espressione vocale ‘urlante’ in tonalità maggiore e/o in Mi/E sarà rafforzata se viene alternata con una voce lamentosa in La/A minore.
Il deficit del Fuoco va aiutato dal Legno
Una poesia poco gioiosa possiamo vivacizzarla con elementi rabbiosi.
A dei movimenti, che dovrebbero essere vivaci e veloci, ma non lo sono, possiamo dare energia intervallandoli con movimenti molto sinuosi.
La poca presenza del color rosso si nota di più se lo affianchiamo al verde.
Violini e flauti traversi poco appariscenti acquistano energia con l’intervento di un piccolo violino e di un’ocarina.
Un cuore, un intestino tenue, le coronarie (maestro del cuore) e il metabolismo (triplice riscaldatore) esausti richiedono l’intervento tonificante del fegato e della cistifellea.
Il deficit della Terra va aiutato dal Fuoco
Un racconto scarsamente ‘misericordioso’, cioè estremamente crudele, necessita di qualche elemento gioioso.
Movimenti ristretti, che dovrebbero essere invece molto ampi ed eseguiti anche con il bacino, li possiamo vivacizzare e farli risultare meglio con il ricorso a movimenti veloci e salti in alto.
Colori gialli e marroni sbiaditi risaltano meglio se affiancati al color rosso.
La viola e il flauto dolce deboli si notano di più se aiutati da violini e flauti traversi.
Una milza e uno stomaco poco efficaci, perché stanchi, richiedono la propria tonificazione da parte del cuore, dell’intestino tenue, delle coronarie (maestro del cuore) e del metabolismo (triplice riscaldatore).
Il deficit del Metallo va aiutato dalla Terra
Una poesia triste risulta sopportabile con qualche accenno alla misericordia e alla comprensione.
Una serie di tanghi argentini intristisce meno i ballerini se è intervallata da qualche valzer.
Un po’ di color bianco si nota di più in presenza del giallo e del marrone.
Una scarsa presenza di Re/D minore possiamo farla notare di più aiutandola con il Do/C minore o maggiore.
Un polmone e un intestino crasso stanchi e deboli necessitano dell’aiuto tonificante da parte della milza e dello stomaco.
Il deficit dell’Acqua va aiutato dal Metallo
Un racconto poco pauroso richiede elementi di tristezza.
Una rumba lenta e fiacca va vivacizzata facendola precedere da un tango argentino.
Una minore presenza dei colori blu scuro e nero si può esaltare con il color bianco.
Una debole presenza di La/A minore la possiamo rimediare facendola precedere da un Re/D minore.
Un rene (ghiandole surrenali e quindi ormoni) e una vescica vuoti e deboli vanno tonificati e nutriti dal polmone e dall’intestino crasso.
Dopo questa breve e perciò incompleta presentazione (ricor
diamoci che tutti i ‘rimedi’ accennati servono solo per incrementare il mezzo artistico prescelto!), vorrei ora esaminare il nostro atteggiamento ‘artistico’ quotidiano in un tentativo di autoanalisi. Vi devo però avvertire che il Tao non è così ordinato, come d’altra parte non lo è l’arte. Così scegliendo la gioia di vivere, possiamo intendere il ballo di coppia non più come parte dell’elemento Terra, ma lo abbiniamo all’elemento Fuoco.
Vediamo quindi che cosa ne viene fuori:
se una persona balla tantissimo in modo compulsivo e frenetico, gli organi come il cuore, l’intestino tenue, le coronarie (maestro del cuore) e il metabolismo (triplice riscaldatore) vengono stimolati e ‘usati’ troppo. Nella veste di ‘madre’ dell’elemento prossimo (la Terra), il Fuoco diventa non più nutrice, ma stimola oltre misura il figlio, creando così delle stasi nella milza e nello stomaco. Inoltre la persona sarà incapace d’avere ‘pietà’ di un partner di danza meno ‘prestante’, in quanto occupata solo ad ottenere il proprio divertimento e la propria gioia. Deve quindi farsi aiutare dall’elemento ‘nonno’, l’Acqua (cioè anche dagli organi rene, cioè le ghiandole surrenali e quindi gli ormoni, e vescica), che impone vestiti di colore nero o blu scuro, un comportamento molto sobrio e una maggiore attenzione alla musica. Possiamo considerare inoltre importante un corso di ballo, non tanto per imparare, quanto per smorzare la necessità urgente del Fuoco di ballare.
Se tutto ciò non viene fatto, questo Fuoco ‘danzante’ nuocerà in seguito sia al proprio ‘nonno’ (Acqua), sia al proprio ‘nipote’ (Metallo), svuotando il primo (organi rene, inteso come ghiandole surrenali e quindi ormoni, e vescica) e distruggendo il secondo (organi polmone e intestino crasso) in modo tale da mettere sempre meno attenzione alla musica e alla sua interpretazione danzante (Acqua).
Ciò altera sempre di più la respirazione e di conseguenza il rilassamento (Metallo), facendo irrigidire sempre più la persona.
Se invece si balla in modo troppo lento e meditativo, vicino all’ostinazione, questo indica un deficit nell’elemento Fuoco e nei suoi organi. Bisogna assolutamente farsi aiutare dall’elemento precedente, da sua madre, cioè dal Legno, anche attraverso il funzionamento degli organi cistifellea e fegato (magari rinforzandoli con tisane specifiche, con vestiti di color verde o azzurro e incontrando con entusiasmo persone di varie età in un corso di ballo).
Se ciò non è possibile, la gioia data dai propri movimenti lentamente se ne va. Inoltre il Fuoco, come ‘madre’, drenerà questa volta ogni forza da suo figlio (Terra), svuotando ed indebolendo sempre di più gli organi terreni milza e stomaco ed impedendosi una sana autocritica. Svuoterà, anche in veste di ‘figlio’, la propria ‘madre’ (il Legno), risucchiando tutta la sua sana aggressività e danneggiando così gli organi cistifellea e fegato. Ma non si fermerà qui! Anche il proprio ‘nonno’ sarà danneggiato (in questo caso l’Acqua ed i suoi organi annessi, che in tal caso perderanno tono e vitalità). Avremo quindi una persona che balla senza ritmo, senza vitalità, senza possibilità interpretativa, che à il partner semplicemente per poter fare due o tre i lenti, stanchi e sempre noiosi. Un rimedio cromatico potrebbe essere l’indossare dei vestiti di color rosso, ma anche (come già detto) verde. Inoltre sarebbe consigliabile un ballo vivace come il Rock ‘n Roll. Ovviamente sono da evitare sia il color nero che un ballo lento, per non far piombare la persona in una assoluta apatia o depressione!
Vi interessa la musica? In questo caso dimentichiamo per un attimo che il sottofondo vocale cantilenante è collegato all’elemento Fuoco ed intendiamo il Canto come espressione di respirazione e perciò di competenza dell’elemento Metallo. Chi non riesce a cantare o almeno a canticchiare senza ‘vergogna’, potrebbe quindi aver una carenza di questo elemento e dei suoi organi relativi (intestino crasso e polmone).
L’elemento successivo Acqua (figlio), collegato alla paura, al buio, alla vescica e al rene (cioè ormoni), diventa troppo forte, perché non può essere controllato dalla sua debole madre (Metallo).
Ci vuole l’intervento urgente della mamma del Metallo, la Terra. Succede infatti, che una persona si sblocchi cantando le ninne nanne al proprio figlio o ad un gruppo d’amici (ciò significa che la Terra è intervenuta). Ma anche gli organi ‘terreni’ (stomaco e milza) possono essere la causa di un miglioramento: infatti se mangiamo meglio e con gusto (stomaco), abbiamo più energie da mandare in giro (milza).
Se non viene aiutato a sbloccarsi, il Metallo sopprimerà con la sua depressione anche la naturale aggressività e la forza intraprendente di suo nipote, il Legno, con i suoi rispettivi organi (cistifellea e fegato), chiedendo continuamente aiuto, svuoterà sua madre, la Terra (stomaco e milza), indebolendola. Chi canta a squarciagola, sappia che il suo Metallo (polmone e intestino crasso) è eccessivo e che danneggerà il ‘nipote’ Legno, collegato proprio con la rabbia e l’urlo, oltre che con il fegato e la cistifellea.
Queste persone dovrebbero farsi aiutare dall’elemento ‘nonno’, il Fuoco, che governa il cuore (che si ritiene anche sede dell’anima), l’intestino tenue, i tre riscaldatori (metabolismo) ed il maestro del cuore (coronarie). Così la persona potrebbe lavorare sull’espressione dei sentimenti e sulla modulazione vocale, per combattere i danni provocati dal Metallo troppo forte. Di nuovo, se non accetta l’aiuto ‘focoso’, il Metallo eccessivo attaccherà il proprio nipote, il Legno, sopraffacendolo e creando debolezza negli organi cistifellea e fegato. Sopprimerà ovviamente anche il proprio figlio, l’Acqua (rene e vescica) e la propria madre, la Terra (milza e stomaco) in tal modo che essi non potranno più esprimersi e di conseguenza si riempiranno oltre misura. Prima o poi succederà che scoppieranno, ammalandosi o esprimendosi con eccessiva rabbia (Legno), con egocentrismo (Terra) e/o violenza (Acqua). Ovviamente tutto ciò non giova al canto e il tutto risulterà freddo, sforzato e con poca autocritica (cosa che ne impedisce il miglioramento).
Se parliamo di colori, possiamo farlo non solo per la pittura, ma anche per i vestiti. Infatti oggi è molto di moda vestirsi di nero (colore dell’Acqua, dei reni, della vescica, della paura, dell’esistenzialismo). Chi segue esclusivamente questa moda ‘acquosa’ (rene e vescica), reca problemi al nipote Fuoco, alla sua vitalità, alla sua velocità, alla sua gioia di vivere e ai suoi rispettivi organi (cuore, quale sede dell’anima, l’intestino tenue, i tre riscaldatori ed il maestro del cuore).
Dovrebbe farsi aiutare quindi dal nonno Terra (milza e stomaco) abbinando all’abito nero ad esempio qualche gioiello d’oro.
Se questo non è possibile, l’atteggiamento e gli organi dell’elemento Acqua sopprimeranno le funzioni dell’intera famiglia, composta dal proprio nonno (Terra), dal proprio figlio (Legno), dalla propria madre (Metallo) e infine dal proprio nipote (Fuoco). Tutti subiscono quest’Acqua esuberante, che impedisce loro di esprimersi a loro volta, fino a farli ammalare e ‘scoppiare’ per una stasi nel flusso energetico.
Ciò significa che la persona avrà sempre di più un atteggiamento ‘nero’, dettato da una paura inconscia. Sarà pessimista, introversa e silenziosa, senza gioia, senza un’aggressività naturale, senza comione e senza un atteggiamento analitico della propria situazione.
Nel caso di un deficit, quando si rifiuta categoricamente il color nero (Acqua), si rimane come sospesi tra la vita e la morte, con relativi problemi organici (rene, cioè ormoni, e vescica). In questo caso la madre Metallo, collegata al colore bianco e agli organi polmone e intestino crasso, potrebbe indurre ad un uso moderato del nero.
Se questo non succede, il figlio del nero, cioè il Legno (cistifellea e fegato) e quindi i suoi colori verde e azzurro, diventeranno oppressivi e troppo forti (pensate solo agli inizi della moda Jeans che era simbolo di trasgressione giovanile) e lo stesso succede anche al nipote dell’Acqua, il Fuoco (cuore, intestino tenue, tre riscaldatori e maestro del cuore). La propria madre (Metallo), se non viene risolto il deficit ‘acquoso’, verrà via via svuotata, perché deve aiutare in continuazione il figlio (Acqua) troppo apatico e senza vitalità, stimolandolo.
Ci manca ora qualche analisi simile per lo scrittore e perciò vorrei raccontarvi un fatto personale:
dopo aver scritto questo libro (per me simbolo di Legno, nascita e crescita, sperimentazione senza limiti e giocherellante come sono i fanciulli e ovviamente stimolato da fegato e cistifellea), ho continuato con qualche storia sulla cucina taoista [37] (chiaramente collegata con l’elemento Terra, con lo stomaco, ovviamente, e con la milza). Successivamente ne è uscito un’altro sul buongoverno taoista [38] , collegabile all’Acqua (rene, cioè ormoni e vescica), che fa i conti con la politica, ma potrebbe anche stimolare pensieri critici e nuove idee (almeno così spero). Volevo poi scrivere qualcosa sul sesso e sull’amore (chiaramente dell’elemento Fuoco e dei suoi organi come cuore, intestino tenue, tre riscaldatori e maestro del cuore), ma l’ispirazione entusiasta del Legno non voleva venire. Evidentemente aveva dato in precedenza troppa energia alla Terra (nipote) e alla madre (Acqua). Che fare?
Ho chiesto aiuto al nonno del Legno, il Metallo, chiedendo l’impossibile: doveva non calmarlo, ma stimolarlo e così è venuto fuori un lavoro sulla respirazione applicata allo yoga taoista e al fitness taoista [39] .
L’esito è stato sorprendente: il Metallo era così forte che la sua energia non solo è ata davanti al Legno (che, visto lo scritto già presente, l’ha ata direttamente all’elemento Fuoco), ma ha stimolato anche il proprio ‘nonno’, appunto il Fuoco. Così scrivere questa volta qualche cosa sull’amore e sul sesso [40] è diventato estremamente facile. Di questo posso solo ringraziare il Metallo (considerato, spesso ingiustamente, così freddo e distaccato). Alla fine, considerando tutto, ho notato che questi cinque argomenti sono comunque pratici, Yin, e che, per potermi equilibrare anche fisicamente, dovrei affrontarne altri cinque più teorici e perciò Yang, ma questo sarà un altro ‘capitolo’. Ormai i temi sono pronti, rimane solo da vedere e da valutare con quale sequenza verranno alla luce nelle librerie. Il saggio taoista Lao Tse ha detto che bisogna fare attenzione alla fine tanto quanto all’inizio e perciò vorrei indagare meglio su questo collegamento (inizio e fine).
Inconsciamente scegliamo sempre come inizio il nostro ‘problema principale’: siamo attratti, forse per un naturale bisogno di curarsi, o da ciò che ci manca o da ciò che abbiamo in eccesso. Quindi una volta iniziata la creazione o contemplazione di un ‘pezzo’ d’arte, fermiamoci un secondo e chiediamoci di che cosa si tratta, per capire dove è il nostro problema personale. Vorrei farvi un esempio ed ecco che siamo arrivati all’elemento Terra (che include in se Yin e Yang) e che perciò vorrei abbinare al fattore tempo (importante nella creazione, nel ‘gustarsi’ un opera artistica e, nel mio caso, nella pubblicazione dei testi). È stato davvero un grosso problema scrivere in italiano: non mi è venuto in mente di scrivere in tedesco o inglese, perché inizialmente ho scritto tutto ciò solo per i miei allievi. A quel tempo non c’era ancora niente di scritto, in lingua italiana, che oltreasse la semplice traduzione di testi antichi (e anche questi spesso non c’erano). Inoltre i tempi non erano maturi ed i temi taoisti non erano né conosciuti, né richiesti. Oggi tutto è diverso e ormai il tutto è scritto in italiano. Quindi oggi questi testi, rimasti tanto tempo in ‘terra’, si sono fatti strada e stanno per germogliare.
Ritorniamo allora da Lao Tse ed esaminiamo la fine, che serve a stimolare la durata ‘fisica’ dell’opera e che determina così la direzione energetica della
guarigione dell’artista e del ‘consumatore artistico’. Dopo che ho scritto questo libro (Legno), non c’è stato tanto interesse e quindi mi azzardo a supporre che ci fosse uno stato di carenza in Terra, perciò ho dovuto chiedere aiuto al nonno Acqua nella veste di silenzio e pazienza (cosa che ho fatto!).
Finalmente ho trovato persone interessate a questi testi, che mi hanno aiutato e così il tutto si è sbloccato e mi sono messa ad elaborare di nuovo gli scritti. Il tutto non è ato senza dolori e notti insonni (Acqua). Ho dovuto imparare ad usare il computer, ma il Metallo mi ha aiutato a raddrizzare la schiena e la volontà. Durante tutto questo impegno, mi sono venute in mente delle idee per altri scritti e quindi sono riata nell’elemento Legno per, finalmente (così almeno spero), fermarmi e quindi rinforzare, con una felice pubblicazione, l’elemento Fuoco e quindi il mio cuore, l’intestino tenue, i tre riscaldatori ed il maestro del cuore nella gioia di vivere, nella crescita, nel sorriso e nell’amore (non per niente l’ultimo libro di questa serie è sull’amore)!
Così, rinforzando il Fuoco (perché ho scelto di fermarmi qui), spero anche di sbloccare l’elemento Terra a me poco favorevole (almeno all’inizio), perché una madre Fuoco felice e contenta può solo giovare al proprio figlio un po’ introverso. Speriamo!
In ogni caso per me scrivere o esprimermi con l’arte è stato da sempre paragonabile alla magia: la magia di vivere! A questo punto lascio a voi l’iniziativa e vi ringrazio augurandovi di tutto e di più!
[37] La Toscana nella Pentola Taoista - Dialoghi tra Maestri Taoisti, Ildegarda da Bingen e il cuoco Raffaello di Patricia Müller e Raffaello Torrini [38] Il Buongoverno Taoista - meditazione politica attraverso semplici dialoghi tra maestri taoisti di Patricia Müller , di prossima pubblicazione [39] Pensare Yin - essere Yang ovvero come avere uno spirito dolce e un corpo forte, Manuale del TaoYoga, del TaoFit e della Respirazione di Patricia Müller [40] Educazione sessuale taoista - antica guida per l’amante moderno di Patricia Müller
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R ecension i
Il libro permette al lettore, con semplice spontaneità, di visualizzare, anche grazie alle interessanti illustrazioni, l'armonia e il filo che lega ogni espressione artistica al mondo della numerologia e filosofia taoista. Lorenzo Palombi, dottore in Fisica
Il Tao scorre ovunque: l'arte, in ogni forma ed espressione, guardata attraverso gli occhi del Tao è in grado di esprimere e svelare l'armonia e il ritmo dell'esistenza e della natura. Laura Berni, dott.ssa conservazione materiale librario
Ho sempre apprezzato in Patricia la capacità tenace di affrontare grandi temi con una scrittura semplice e diretta che aiuta il lettore a mantenere aperta la mente. Roberta Gelpi, coreografa, insegnante Feldenkrais e Bones for Life
L’autrice
Dal 1977 Patricia Müller pratica l’arte del T’ai Chi Chuan. Nel 1978-79 ha vissuto nella Comunità Taoista ‘Stillpoint’ del maestro Gia Fu Feng in Colorado e nel 1981 Gia Fu Feng l'ha autorizzata all’insegnamento.
Dal 1988 insegna all’a. p.d. Ki Dojo a Firenze e nel 1996 esce il suo primo libro ‘Pratiche Taoiste’.
Informazioni:
www.kidojo.it -
[email protected]
Canale Youtube: Stillpointer